Titolo: Special Operation: LASER BEAR! (or that time Tony wanted to build things but everyone was a poopy head)
Autore:
chibi_saru11Fandom: A-babies vs X-babies (Avengers)
Personaggi: Steve Rogers, Tony Stark, Bucky Bear (apparizioni speciali di Hank Pym, Reed Richards, Stephen Strange e Bruce Banner)
Pairing: Considerato che hanno tipo 5 anni... però Steve/Tony
Word Count: 2735 (Fidipù)
Rating: G
Warning: Spoilers per A-babies vs X-babies? Non lo so. Cioè boh. FLUFF. NO SERIAMENTE. VOLEVO CHIAMARLA DIABETE.
Riassunto: Dopo la battaglia contro i bambini della via Xavier, Tony decide che c'è bisogno di un paio di cambiamenti. E lui è ovviamente il più adatto a compierli.
Disclaimer: Questi personaggi non sono miei. Per nulla. Figures.
Note:
1. A-babies vs X-babies was the cutest thing since puppies.
2. Quindi in A-babies vs X-babies non era specificata l'età - e se era specificata io non l'ho visto. Io li ho immaginati come se avessero quattro o cinque anni. Nel comic forse ne avevano di meno.
3. QUESTA E' COLPA DI
mapi_littleowl PRENDETEVELA CON LEI OH.
4. BUUUUUUUUUUUUUUUUH LA
neera_pendragon che è bella (MA VOI NON LA POTETE AVERE PERCHE' E' MIA) mi ha disegnato
ciò <3 MMMIA
Il problema, Tony riflette continuando a masticare il suo muffin, è che Steve è fin troppo ossessionato da quell'orsetto di peluche.
Bucky Bear, Steve gli ha raccontato, è stato il primo giocattolo che gli abbiano mai regalato e Steve lo tratta come se fosse il suo secondo in comando (quando tutti sanno che quello è Tony, dopotutto Tony ha reso chiaro a tutti i bambini del parchetto che Steve è il SUO migliore amico, Sam sei pregato di tenere lontano quel trenino) e l'orso non è abbastanza protetto, tutta questa questione non ha fatto altro che provare questa sua deduzione.
Se Bucky Bear fosse stato più protetto Scott non sarebbe mai riuscito a prenderlo dalla camera di Steve (e Tony deve anche trovare il modo per rendere quella più sicura, ma una cosa alla volta, sta anche per finire i muffin).
Quindi questo è il problema e Tony deve trovare un modo per risolverlo, perché i suoi genitori e quelli di Steve hanno cominciato a parlare di trasferirsi - apparentemente hanno esagerato quando Jean ha distrutto praticamente tutto l'incrocio - e Tony semplicemente non può permetterlo.
Ci sono varie ragioni per cui il trasferimento non è assolutamente un'alternativa proponibile: Primo, non sa se lui e Steve sarebbero di nuovo vicini e, come già detto, Steve è il suo MIGLIORE AMICO, quando si parla di bambini di quattro anni non ci sono legami più profondi di quello. Secondo, a parte Steve, gli Avengers sono tutti lì! Sarebbe difficile riunirsi se abitassero a più di tre isolati di distanza, alcuni di loro sanno volare, certo, ma non tutti e non hanno ancora la patente.
Dunque deve risolvere il problema e proteggere Bucky Bear (e possibilmente trovare un modo per teletrasportare tutti i Bambini Cattivi di Doom Street e Scott Summers in un'altra dimensione. Poi si ricorda che a quello sta lavorando Reed).
Quando finisce l'ultimo muffin alla vaniglia, Tony sorride: ha un'idea perfetta.
«No» dice semplicemente Steve, senza nemmeno alzare lo sguardo dal libro da colorare che Tony gli ha regalato qualche settimana prima.
Beh, no, Tony gli ha regalato la macchina che gli avrebbe permesso di colorare qualsiasi quaderno semplicemente tramite comandi vocali E il quaderno da colorare. Steve ha adorato il quaderno e Tony ha fatto finta di non aver passato cinque giorni sul braccio per colorare.
«Perché no? E' un'idea perfetta!» dice, alzando le mani e il pennarello incorporato nel braccio per colorare - che Steve ha chiamato Brush - diventa rosso (Tony non sa perché cambi colore a seconda dell'umore di chi sta parlando, Steve sembra trovarlo bello quindi non ci pensa troppo).
«Non ti lascerò costruire un braccio meccanico per Bucky Bear!» dice Steve pazientemente, alzando finalmente lo sguardo su Tony «mi piace così com'è.»
«Ma non sarebbe solo un braccio meccanico, sarebbe un braccio meccanico che lancia raggi laser!» ripete, perché magari Steve ha capito male (il pennarello di Brush ora è giallo, perché Tony è super emozionato). Fury cerca di ottenere qualcosa del genere da lui da mesi, ma Tony non vuole fargliene uno. Non è il suo MIGLIORE AMICO, solo Steve si merita cose del genere.
Steve sembra pensarci per qualche secondo (perché beh, raggi laser!) ma poi scuote di nuovo la testa «Bucky Bear mi piace così com'è, non voglio cambiarlo.»
Tony può anche avere cinque anni, ma sa che quello che ha appena detto Steve è uno dei motivi per cui Steve è un bambino così popolare. Questa è una frase che direbbe un adulto e che in bocca a Clint suonerebbe ridicola, Steve invece riesce a farla suonare così sincera! (e Tony spera che questa frase si applichi anche a lui, perché suo padre a volte gli dice che è insopportabile e nessuno potrà mai sopportarlo e quelle volte Tony viene a nascondersi da Steve per questa precisa ragione).
«Lo so,» dice quindi, avvicinandosi un poco di più a Steve e accertandosi di non colpire con il piede il bicchiere di latte che la mamma di Steve ha portato su prima «ma Scott potrebbe prenderlo di nuovo. Non possiamo fidarci dei bambini di quella strada, lo sai.»
Non è un segreto che ci sia una certa animosità tra i bambini delle due strade, l'incidente dell'altro giorno è stato solo uno tra i tanti casi.
Steve si intristisce e Tony vorrebbe rimangiarsi tutto. E' solo che sa quanto Steve ci tenga a questo orso di peluche e Tony tiene a Steve quindi è ovvio che vuole il meglio per Bucky Bear.
«Starò più attento» dice alla fine Steve, un tono risoluto «lo so che non lo sono stato, ma starò più attento.»
Tony non voleva dire questo, Steve è sempre super responsabile, così tanto che a volte Tony perde la pazienza (perché, per dire, non vuole mai andare a fare un giro nella sua tuta durante l'ora del riposino), se cercasse di stare più attento non avrebbero nemmeno più tempo di giocare così.
«O posso costruire un raggio laser per Bucky Bear!» ripete, perché è la soluzione perfetta ecco.
Steve si volta a guardarlo e ride, prendendo uno dei biscotti al cioccolato e passandolo a Tony. Non è certo del perchè l'altro gli stia dando un biscotto, ma è una cosa buona, no? E a Tony piacciono i biscotti.
«Grazie» dice, sorridendo «lo so che lo vuoi fare per me, ma va bene così, davvero» e poi gli passa anche un pastello «ora aiutami a colorare questa stella blu, bianca e rossa.»
Tony vorrebbe dire che ha costruito Brush apposta per questo, ma poi Steve si sdraia accanto a lui e Tony sospira e si sdraia anche lui. Colorerà, ma non gli piacerà.
(Gli piace e lui e Steve finiscono ad addormentarsi perché hanno la pancia piena e il latte è molto buono. Un pomeriggio sprecato, davvero.)
Steve può anche essere contrario al braccio, ma Tony sa che devono trovare un modo per neutralizzare il pericolo. Stupido Scott per ora sembra contento di andare in giro mano nella mano con Jean Grey e Emma Frost (e Tony sarebbe un po' invidioso se Steve non fosse una regola non scritta che quando giocano a qualsiasi cosa lui è sempre nella squadra di Steve. Lui e Thor, certo, ma gli piace Thor, quindi va bene) ma Tony sa che la guerra non è finita. La guerra non è mai finita con quelli di via Xavier.
Forse potrebbe creare un campo di forza intorno alla casa di Steve? Giusto per sicurezza. Però non può farlo da solo.
Fortunatamente sa già chi chiamare.
Reed Richards, Stephen Strange ed Hank Pym gli danno appuntamento al parchetto, nel loro ritrovo speciale dietro l'altalena e Tony passa a prendere Bruce, così da avere il permesso di sua madre di giocare un po' con lui.
Bruce è uno dei più piccoli della loro compagnia, ma è anche uno dei bambini più intelligenti che conosca, sfortunatamente non può ancora andare al parchetto da solo (Nemmeno Strange potrebbe, ma Strange è un vero e proprio mago, quindi nessuno dice nulla).
Quando arrivano al parchetto, mano nella mano, Tony si dirige immediatamente dove sono seduti gli altri.
«Cosa succede, quindi?» chiede Reed, senza guardare nessuno di loro negli occhi.
«Ci vorrà molto?» chiede Hank, giocando con qualche formica «Jan mi ha detto che oggi sarebbe venuta a giocare al parco.»
Jan e Hank sono una delle coppie riconosciute del loro gruppo, si sono addirittura baciati sulla guancia una volta. Steve è arrossito dalla testa ai piedi, Tony ha riso.
(Tony ha baciato Steve sulla guancia una volta, ma Steve stava dormendo. Non l'ha mai detto a nessuno.)
Strange non dice nulla e Bruce si va a sedere accanto ad Hank, sbattendo una mano a terra e quasi colpendo una formica.
«AH!» urla Hank, voltandosi poi verso Bruce «non fare loro male!» lo rimprovera e il labbro inferiore di Bruce tremola leggermente.
Tony non vuole avere Hulk ad una conversazione così importante quindi si mette in mezzo, mettendo una mano sulla spalla di Bruce.
«Vi ho oggi qui riuniti perché gli ultimi avvenienti hanno reso ovvio che casa di Cap è disastrosamente insicura» inizia, cercando di utilizzare tutti i paroloni che normalmente non può usare di fronte agli altri «dobbiamo...» cerca di riprendere, ma nessuno lo sta ascoltando più.
«Tony. Non abbiamo intenzione di aiutarti» dice diplomaticamente Hank «l'ultima volta che ci hai convinti a creare dei razzi per la culla di Cap, Fury ci ha rimproverato per una serata intera. E Reed è finito in castigo.»
Tony lo guarda male e incrocia le braccia «Non è colpa mia se Reed si è distratto troppo a pensare a come rispondere al bigliettino che gli ha mandato Sue per nascondere le prove! E quella volta abbiamo solo sbagliato dei calcoli nella forza di accelerazione! E poi questa volta non si tratta di razzi! Dobbiamo solo creare un campo di forza» annuncia sorridendo, perché è l'idea migliore che Tony abbia mai avuto da quella volta che ha creato Dummy (un braccio meccanico che gli intinge i biscotti nel latte).
Reed si volta a guardarlo, interessato per qualche secondo, ma Strange improvvisamente fa qualcosa di magico e il vento si alza, facendo arrivare una foglia in faccia a Tony.
«No» sentenzia e Bruce è comunque ormai scappato a giocare con sua cugina, Jen.
Tony decide di mettere il broncio a tutti per almeno tre giorni.
Decide di tornare a casa, perché non ha un piano e questo non è accettabile.
Quando entra nella sua camera Dummy gli vieni incontro, la mano aperta a ricevere un bicchiere di latte che Tony non ha. Dummy non è particolarmente bravo a capire quando Tony ha bisogno di lui, ma Tony non si è ancora deciso ad aggiustarlo.
Si siede a terra, prendendo uno dei suoi cacciaviti (uno di quelli nuovi, non buoni come gli altri, ma che fanno parte del kit che gli ha regalato Steve per natale) e comincia a pensare.
Prima di sapere bene come sono passate due ore e Tony ha apparentemente disassemblato il telecomando della TV e quello della sua macchinetta telecomandabile e ha creato... Tony non è certo di cosa sia.
Pensa che c'entrino i transformers, ma spera di non averne creato un'altro (Fury non era stato per nulla felice del primo).
Si gira l'aggeggio tra le mani, e improvvisamente da uno schermo appare la scritta "Salve, Signor Stark" uh. Okay.
Improvvisamente qualcuno bussa alla sua porta e poi questa si apre, rivelando Steve. Ha il cappellino che usa sempre quando giocano a baseball e Tony si chiede se si è dimenticato che oggi avevano una partita.
«Credo di avere creato un'intelligenza artificiale. Questo o un... qualcosa che riconosce le persone» lo volta verso Steve, che si avvicina e nello schermo appare immediatamente "Salve, Signor Rogers" e uh, deve renderlo meno formale. Così è strano.
«Un'altra?» chiede Steve e Tony annuisce.
«Questa sarà speciale però» decide in quel secondo e cerca di capire come renderla speciale esattamente.
Steve si siede accanto a lui e Tony rimane in silenzio per qualche secondo prima di voltarsi verso di lui «Mi lasceresti installare un campo di forza intorno alla tua casa?»
«No» risponde prontamente Steve (e il fatto che non trovi la domanda particolarmente strana per un attimo lo rende felice. Perché Steve sa perfettamente che Tony è il genere di bambino che vorrebbe creare un campo di forza intorno alla casa degli altri e lui gli vuole bene lo stesso).
Tony mette di nuovo il broncio perché nessuno comprende i suoi piani geniali, ecco.
«Non mi lasci creare un braccio che spara raggi laser per il tuo orsetto e non mi lasci creare un campo di forza per la tua casa» sbuffa, oltraggiato «tu mi tappi le ali, Steve. Le ali! »
Steve ridacchia, prendendo JARVIS (Tony ha deciso che si chiamerà così questa nuova AI) dalle sue mani e guardandola dritto nello schermo «Hai fatto merenda?» chiede, anche se Tony non è certo se lo stia chiedendo a lui o a JARVIS.
"No" risponde prima che JARVIS possa, perché è perfettamente in grado di parlare con Steve da solo, ecco.
Steve annuisce e poi lo spintona con la spalla «Mamma ha fatto una torta» gli dice, sorridendogli e Tony per un attimo è indeciso se continuare a tenergli il broncio o accettare.
La scelta è abbastanza semplice alla fine. Non vuole rinunciare ad un pomeriggio con Steve e una delle torte di sua madre, ma questo non vuol dire che voglia smettere di tenere il broncio a Steve. Dunque farà entrambe le cose.
Si alza, incrociando le braccia e rifiutandosi di guardare verso l'altro «Se proprio vuoi» dice e Steve invece di pentirsi come dovrebbe ride di nuovo, posa JARVIS a terra e poi gli prende la mano, cominciando a tirarlo.
Tony lo segue senza opporre molta resistenza.
Quando la mamma di Steve si offre di chiamare la sua per chiederle se Tony può rimanere a dormire Tony quasi si rompe il collo per quanto forte annuisce.
Hanno finito due pezzi di torta grossissimi - davvero enormi - e ora sono seduti in camera di Steve, Tony che aggiusta uno dei tanti robot che ha costruito per l'altro e Steve che legge un libro (a volte Tony gli chiede di leggere ad alta voce, Tony sa leggere molto meglio di lui, ma Steve, sebbene a volte sbagli qualche parola, sa fare le voci molto meglio di lui).
Non appena la mamma di Steve se ne va l'altro alza gli occhi dal libro e lo scruta per qualche secondo prima di chiedere «Non ci stai mettendo dei raggi laser, vero?» gli chiede, e Tony si morde il labbro.
«No...?» finisce per rispondere e Steve sospira, alzandosi e andando a sedersi accanto a lui. Mette il libro in mezzo a loro e gli sorride.
«Aiutami a leggere questa pagina, ci sono alcune parole che non capisco» gli dice e Tony sa che è probabilmente una bugia, ma lo aiuta comunque e il sorriso felice che gli da' Steve è il segno che ha fatto la scelta giusta.
Leggono per un po', un libro che Tony onestamente trova un po' noioso ma Steve sta sorridendo e beh, immagina che vada bene così alla fine, e poi Tony decide che hanno letto abbastanza e convince Steve a fare qualcosa di più divertente e finiscono a guardare le follie dell'Imperatore per quella che, Steve dice, è la millesima volta.
In definitiva è una bella giornata e Tony si dimentica perché aveva messo il broncio almeno fino all'ora della nanna.
Quando sono messi a letto - e dormono sempre assieme quando Tony si ferma a dormire a casa di Steve perché la famiglia di Steve non ha un altro letto per lui - Tony comincia a ripensare ad un modo per tenere al sicuro Bucky Bear (e Steve, okay) ma se non può costruire un braccio che lancia raggi laser o un campo di forza è a corto di idee.
Continua a pensare, ma Tony non è bravo a pensare senza fare qualcosa (normalmente costruire un robot da regalare a Steve o da tenere per sè) e deve forzarsi di non cominciare a rigirarsi nel letto per non svegliare Steve. Non che sia facile, perchè Tony ha bisogno di muoversi, di rigirarsi e poi girarsi di nuovo e magari andare a controllare uno o due ingranaggi di Brush e pensare.
Solo che a quel punto una delle mani di Steve - che sono più grandi di quelle di Tony, e anche più forti - gli si spiaccica sul petto e l'altra gli spinge contro Bucky Bear.
«Non riesci a dormire?» chiede Steve, mezzo assonnato e Tony prende Bucky Bear perchè Steve glielo sta quasi infilando in bocca.
«Non è nulla, non preoccuparti» dice velocemente, perché è evidente che Steve ha sonno «torna a dormire e non ho bisogno di Bucky Bear!»
Steve scuote la testa, con la mano sempre sul suo petto «Se ti dico che puoi installare un sistema di allarme nella mia stanza ti sentiresti meglio?»
Tony apre la bocca per dire che è un'idea assurda e ovviamente no, ma... beh, non è così male come idea. E potrebbe collegare l'allarme anche a JARVIS così che possa tenere un'occhiata su Steve.
«Uhm, forse» dice alla fine e Steve sorride, gli occhi ancora chiusi e sbadiglia, sistemandosi meglio sul cuscino.
«Okay allora. Ora dormi, Bucky Bear non lascerà che ci succeda niente» dice, e Tony vorrebbe dirgli che è solo un pupazzo e che l'hanno dovuto salvare da Scott tipo due giorni prima, ma poi guarda l'orso per qualche secondo e sospira.
Posa Bucky Bear in mezzo a loro e si sistema meglio, Steve che lo tiene fermo con la mano e magari Bucky Bear non può tenerlo al sicuro, ma è certo che lui e Steve possono sconfiggere chiunque, quindi non importa.