COW-T; SPN; It was worth it
Titolo: It was worth it
Autore: chibi_saru11
Beta: ///
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester
Pairing: GEN
Word Count: 542 (Fidipù)
Rating: PG
Warning: Ambientata nella 2x22
Riassunto: E' un prezzo equo.
Disclaimer: SPN non è mio e bla bla bla
Note:
1. Questa fanfiction partecipa al COW-T. E fa cacare.
Un anno. Non sembra poi così tanto, né così tanto male.
Sei stanco, sei incredibilmente stanco e se la tua vita è il prezzo da pagare per poter riavere indietro Sam… non c’è davvero partita, no?
Quando ti sei messo in macchina, quando hai preso questa decisione sapevi già a cosa saresti andato incontro, sapevi già cosa sarebbe successo e cosa ti avrebbe proposto - certo, ti aspettavi di avere ancora dieci anni, ma il concetto è lo stesso, forse sono nove anni di meno, ma non per questo non ritieni che sia un sacrificio congruo al guadagno. Sam vale questo e molto molto di più - quindi non è che sia veramente difficile dire di sì.
Ti basta sporgerti un po’ in avanti, dire di sì e poi baciare la maledetta puttana.
Non sono diversi i baci con i demoni da quelli che dai a qualsiasi altra ragazza incontrata, non c’è assolutamente nulla di differente e pensi che non sia giusto, che ci dovrebbe essere una qualche sensazione che simboleggi il fatto che tu stia dando via la tua anima.
Probabilmente si divertono, si divertono a confonderti le idee, a sembrare assolutamente innocui fino all’ultimo secondo, perché sono dei maledetti bastardi.
Si allontana lentamente, accarezzandoti la guancia e ti sorride.
«Un anno, Dean Winchester» ti ricorda - come se tu te lo potessi dimenticare. «E se cercherai in qualsiasi modo di fregare il contratto, Sam sarà cibo per vermi»
Non ci proverai, non tu, ma sai già che Sam non si fermerà, che Sam continuerà a cercare e cercare e cercare un modo di tirarti via da questo contratto, di liberarti. Sai anche che non ci riuscirà e che tu non hai come fermarlo.
Ti spezza un po’ il cuore, a dire il vero, ma non sei pentito. Non potresti mai essere pentito, perché è la decisione migliore che tu abbia mai preso.
Sai cosa proverà Sam - l’hai provato tu, quando John ha dato la sua vita per te - e vorresti risparmiargli questo dolore, se solo fosse possibile, ma non lo è. Non lo è e non importa quanto tutti ti chiameranno stupido, per te questo è il sacrificio più normale dell’universo.
È tuo fratello, il tuo fratellino, il tuo Sammy ed è una tua responsabilità. Dal giorno dell’incendio fino ad ora, anche quando se n’è andato a Stanford… è Sammy e tu devi prendertene cura.
E quindi ora lo stai facendo nell’unico modo in cui sai, nell’unico modo in cui puoi.
Non ce la fai a lasciarlo così, privo di vita su un letto sporco e lurido in una baracca dispersa nel nulla. Non ce la fai.
Quindi è facile. Un anno e poi sarai morto.
È una decisione così facile.
Dopo che lei scompare ti rimetti in macchina, guidando il più velocemente possibile (hai probabilmente infranto quelle quattro o cinque regole di velocità, ma non riesci a ricordarti perché dovrebbe importarti) ed esci dalla macchina di fretta, correndo a più non posso.
Hai il cuore che batte troppo velocemente in petto e tutto quello a cui riesci a pensare è: e se non ha funzionato?
Però Sam è lì, ed è vivo, e sta bene e l’abbracci, l’abbracci così forte che hai quasi paura di rompergli le costole, ma non ha importanza.
Ti rimane solo un anno da vivere, ma ne è valsa la pena.
Autore: chibi_saru11
Beta: ///
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester
Pairing: GEN
Word Count: 542 (Fidipù)
Rating: PG
Warning: Ambientata nella 2x22
Riassunto: E' un prezzo equo.
Disclaimer: SPN non è mio e bla bla bla
Note:
1. Questa fanfiction partecipa al COW-T. E fa cacare.
Un anno. Non sembra poi così tanto, né così tanto male.
Sei stanco, sei incredibilmente stanco e se la tua vita è il prezzo da pagare per poter riavere indietro Sam… non c’è davvero partita, no?
Quando ti sei messo in macchina, quando hai preso questa decisione sapevi già a cosa saresti andato incontro, sapevi già cosa sarebbe successo e cosa ti avrebbe proposto - certo, ti aspettavi di avere ancora dieci anni, ma il concetto è lo stesso, forse sono nove anni di meno, ma non per questo non ritieni che sia un sacrificio congruo al guadagno. Sam vale questo e molto molto di più - quindi non è che sia veramente difficile dire di sì.
Ti basta sporgerti un po’ in avanti, dire di sì e poi baciare la maledetta puttana.
Non sono diversi i baci con i demoni da quelli che dai a qualsiasi altra ragazza incontrata, non c’è assolutamente nulla di differente e pensi che non sia giusto, che ci dovrebbe essere una qualche sensazione che simboleggi il fatto che tu stia dando via la tua anima.
Probabilmente si divertono, si divertono a confonderti le idee, a sembrare assolutamente innocui fino all’ultimo secondo, perché sono dei maledetti bastardi.
Si allontana lentamente, accarezzandoti la guancia e ti sorride.
«Un anno, Dean Winchester» ti ricorda - come se tu te lo potessi dimenticare. «E se cercherai in qualsiasi modo di fregare il contratto, Sam sarà cibo per vermi»
Non ci proverai, non tu, ma sai già che Sam non si fermerà, che Sam continuerà a cercare e cercare e cercare un modo di tirarti via da questo contratto, di liberarti. Sai anche che non ci riuscirà e che tu non hai come fermarlo.
Ti spezza un po’ il cuore, a dire il vero, ma non sei pentito. Non potresti mai essere pentito, perché è la decisione migliore che tu abbia mai preso.
Sai cosa proverà Sam - l’hai provato tu, quando John ha dato la sua vita per te - e vorresti risparmiargli questo dolore, se solo fosse possibile, ma non lo è. Non lo è e non importa quanto tutti ti chiameranno stupido, per te questo è il sacrificio più normale dell’universo.
È tuo fratello, il tuo fratellino, il tuo Sammy ed è una tua responsabilità. Dal giorno dell’incendio fino ad ora, anche quando se n’è andato a Stanford… è Sammy e tu devi prendertene cura.
E quindi ora lo stai facendo nell’unico modo in cui sai, nell’unico modo in cui puoi.
Non ce la fai a lasciarlo così, privo di vita su un letto sporco e lurido in una baracca dispersa nel nulla. Non ce la fai.
Quindi è facile. Un anno e poi sarai morto.
È una decisione così facile.
Dopo che lei scompare ti rimetti in macchina, guidando il più velocemente possibile (hai probabilmente infranto quelle quattro o cinque regole di velocità, ma non riesci a ricordarti perché dovrebbe importarti) ed esci dalla macchina di fretta, correndo a più non posso.
Hai il cuore che batte troppo velocemente in petto e tutto quello a cui riesci a pensare è: e se non ha funzionato?
Però Sam è lì, ed è vivo, e sta bene e l’abbracci, l’abbracci così forte che hai quasi paura di rompergli le costole, ma non ha importanza.
Ti rimane solo un anno da vivere, ma ne è valsa la pena.