Titolo: And it was left unspoked
Autore:
chibi_saru11 Beta: ///
Fandom: Inception
Personaggi: Arthur
Pairing: Arthur/Eames
Word Count: 366(Fidipù)
Rating: PG
Warning: Slash
Riassunto: Eames è via per tre mesi e mezzo.
Disclaimer: Inception non è mio, SMETTETELA DI GUARDARMI COSI'.
Note:
1. Per la Notte Bianca II per il prompt "Arthur/Eames, "Sei sempre il solito stronzo" @
meggie87 [
qui]
Eames rimase lontano per tre mesi e mezzo (“Ho la polizia alle calcagna, tesoro, capirai, no?” disse e se ne andò senza nessun’altra spiegazione - ed Arthur passò esattamente tre ore a scoprire qualsiasi dettaglio dell’ultimo furto di Eames e di come, non per colpa di quest’ultimo, fosse andato alla malora) e in qualche modo quando lo venne a sapere Arthur non poté che pensare che fosse una cosa buona.
Stare lontani gli avrebbe permesso di dimenticarsi di Eames, di superare questa stupida cotta - o quello che era, infatuazione, lussuria, desiderio, una particolare forma di malattia mentale - e continuare con la sua vita come se nulla fosse.
Era un buon piano, lo sapeva, ma Eames sembrava intenzionato a non lasciarglielo portare a termine (come qualsiasi altro, dopotutto, perché la gioia che Eames provava a mandargli all’aria ogni organizzazione era probabilmente persino maggiore di quella che provava quando veniva dentro di lui) e sebbene Eames fosse via le sue cose, il suo odore, il suo maledetto riso (perché solo Eames poteva avere un tipo di riso particolare, adatto al suo palato fine o una stronzata simile) non lo erano.
E ogni volta che si girava Arthur poteva vedere una camicia che non sarebbe mai potuta appartenere a lui, o cibi che fino a qualche mese prima nella sua cucina sarebbero stati considerati specie estinta e tante di quelle piccole cose che rovinavano qualsiasi suo tentativo di dimenticare e passare avanti.
Arthur era quasi certo che Eames lo facesse a posta - non sapeva come, non sapeva perché, ma ne era sicuro, perché questo era il genere di cose che Eames si sarebbe divertito a morte ad organizzare e che Arthur non riusciva mai a fermare in tempo.
E tre mesi dopo che Eames era sparito (anche se Arthur sapeva perfettamente dove fosse e cosa stesse facendo - perché era il suo lavoro e Arthur era il migliore) Arthur poggiò la testa sul cuscino e sentì ancora l’odore di Eames, anche se era impossibile, anche se erano passati tre mesi e ormai l’odore non sarebbe semplicemente più dovuto esistere.
«Sei il solito stronzo, Eames,» sospirò, anche se non c’era nessuno ad ascoltarlo. E forse quello era un po’ tutto il problema.
Titolo: Badly cooked
Autore:
chibi_saru11 Beta:///
Fandom: Hawaii Five-0
Personaggi: Danny, Steve
Pairing: Steve/Danny
Word Count: 934(Fidipù)
Rating: PG
Warning: Slash
Riassunto: Danny cucina la colazione a casa di Steve
Disclaimer: H5-O non è mio, Danny e Steve non sono miei... la mia vita è molto patetica.
Note:
1. Per la Notte Bianca II per il prompt "Steve/Danny, "Sei sempre il solito stronzo" @
renrenren3 [
qui]
Danny… Danny ha una bambina di nove anni, okay? È normale che sappia cucinare una colazione decente, Danny è il Dio della colazione, qualcuno potrebbe lanciargli addosso un po’ di uova, latte e farina e lui riuscirebbe a fare le migliori frittelle del mondo. Al volo. Lui è semplicemente così bravo, okay?
Steve invece… beh l’unica cosa che potrebbe servire per fare colazione che c’è nella cucina di Steve è del succo di frutta all’ananas… e Danny no ha la minima intenzione di avvicinarsi.
Quindi insomma è solo per questo, okay? Nessuno deve vederci qualcosa di più profondo, non c’è niente di psicologico o filosofico in una maledetta colazione, okay? (e anche mentre lo pensa può sentire gli sguardi di Chin e Kono che sembrano giudicarlo a distanza - non sa bene se sia possibile, ma se lo è, Chin e Kono possono).
Quindi magari Danny sta preparando la colazione a casa di Steve, mentre Steve è fuori che nuota (si è svegliato tipo alle cinque di mattina - no, seriamente - e ha svegliato Danny nel frattempo) e magari okay, la sera prima hanno fatto sesso (e quella prima ancora e quella prima prima e - va bene sì, hanno fatto molto sesso, saranno un poco cavoli loro, no? No. Ovviamente no, perché questa è la sua vita e quando mai qualcuno si fa i cazzi suoi?) ma questo non vuol dire assolutamente nulla.
Rimane comunque solo sesso - niente cazzate di relazioni o romantiche o… solo che sembrava logico visto che erano già sposati solo senza la parte sessuale che inserissero anche quella. Logico, esatto.
Non è che Danny sia molto convincente, lo sa.
Il problema da cui nasce tutto però è il fatto che Danny non deve nemmeno pensare a dove si trovino i piatti (seconda anta alla sua sinistra) o le posate (primo cassetto) o i bicchieri (sopra il lavello) o davvero tutto il resto, lo sa come se fosse la sua cucina (ed effettivamente è come se lo fosse) ed è tutto un poco troppo.
Perché okay, magari Steve ha un corpo da paura e Danny potrebbe, come non potrebbe, ma comunque un po’ lo è, essere innamorato perso di Steve McGarrett, ma ha anche una figlia e un matrimonio alle spalle e tra lui e Steve hanno tanti di quei problemi familiari che potrebbero riempirci una nave da crociera. I loro problemi hanno problemi, maledizione.
E non sarebbe una cosa intelligente, sarebbe la decisione più pazza della sua vita quella di decidere di fare qualcosa di più con Steve (il sesso va bene, il sesso è grandioso, davvero, è la parte della relazione che sarebbe un pochino problematica ecco. Però il sesso… il sesso wow) e semplicemente non può perché Danny (al contrario di Steve, Kono, Chin, Kamekona e probabilmente Rachel) è una persona sana di mente.
A quel punto Steve entra in cucina, un asciugamano sulla testa, gocciolando un po’ ovunque.
«Cosa stai facendo, Steve? Cosa-perché sei entrato se sei ancora bagnato? Non bagnare tutta la cucina, maniaco! Torna fuori e scotolati come un cane per quanto mi riguarda perché sebbene forse voi hawaiani trovate tutto questo assolutamente normale, noi persone sane non andiamo in giro a grondare acqua ovunque!» lo rimprovera Danny, girando una frittella sulla padella.
Steve ovviamente (ormai non ci spera nemmeno più) non lo ascolta e si avvicina al frigo, prendendo il maledetto succo d’ananas (un giorno Danny lo butterà) «Mi piace il modo in cui dici hawaiani, nessun’altro riesce a dirlo come se fosse un’offesa penale,» Danny rotea gli occhi.
«Sono felice, Steve, perché la motivazione della mia esistenza è quella di farti piacere, ovviamente. Tutto il mondo nasce, vive e muore per accontentare Steve McGa-» ma prima che possa dire altro ha un corpo molto molto bagnato appoggiato al suo e una bocca altrettanto bagnata sulle labbra. E non è esattamente certo di avere la forza di lamentarsene (il che la dice lunga, perché Danny ha sempre la forza di lamentarsi di tutto).
«Mi stai facendo la colazione,» è quello che dice Steve alla fine, quando si stacca. E non è una domanda, ma Steve lo dice come se lo fosse e Danny non è certo di cosa dovrebbe dire a sua volta.
«No, Steve,» dice dunque alla fine, spingendolo via «sto facendo la colazione per me, perché come in ogni altro luogo civile, la colazione è un pasto importante, okay? E forse tu puoi andare avanti a forza di carote- » (Steve potrebbe aver detto qualcosa come “Ehi, sono buone e nutrienti e…” ma Danny non ha voglia di fermarsi ed ascoltarlo) «ma noi altri preferiamo mangiare cose che non rischiano di farci diventare arancioni.»
Solo che ora Steve sta ridendo e beh, Danny non è certo di come rispondere a quel punto (non è nemmeno certo di come si respiri, non che l’avrebbe mai ammesso o niente del genere, certo - anche se ha il sospetto che Kono, almeno lei, lo sappia. Kono è terrificante per questo).
«Okay, cosa hai preparato?» e Danny ha come l’impressione di essersi perso qualcosa - tipo una grande dichiarazione d’amore gay o comunque un momento egualmente importante. E oh, okay, e se preparare la colazione è tipo il linguaggio gay per stare insieme per sempre e continuare a fare molto sesso? Sarebbe un poco imbarazzante.
Però sbuffa (perché quello è Steve e non può certo stare dietro a tutte le follie che la sua mente malata continua ad inventarsi, deve cominciare a scegliere le sue battaglie) e continua a preparare la colazione.
E magari c’è qualcosa di più in quel gesto, ma nessuno dei due riesce ancora a dirlo ad alta voce, quindi va bene far finta di nulla.
Titolo: Present job non-whistanding
Autore:
chibi_saru11 Beta:///
Fandom: Brothers and Sisters
Personaggi: Kevin, Scotty
Pairing: Kevin/Scotty
Word Count: 557(Fidipù)
Rating: NC-17
Warning: Slash, Ambientata durante la S3
Riassunto: Scotty non ha esattamente qualcosa in contrario con il lavoro di Kevin
Disclaimer: Brothers and Sisters non è mio. E nemmeno loro due, o passerebbero tutto il loro tempo a ROTOLARE nelle lenzuola.
Note:
1. Per la Notte Bianca II per il prompt "Kevin/Scotty, "E ora spegni quel cazzo di cellulare" @
nefene [
qui]
Il punto è che Scotty? Scotty non ha alcun problema con il lavoro di Kevin, davvero davvero nessuno. Non è probabilmente il lavoro che Kevin vorrebbe fare (perché Kevin e la politica, specialmente i Repubblicani, hanno sempre avuto un poco di problemi e, comunque, Kevin se ne lamenta sempre abbastanza a casa - anche se, davvero, adora Robert in maniera preoccupante).
Dunque Scotty e il lavoro di Kevin? Sono a posto, davvero. Fino a quando Kevin non porta suddetto lavoro a letto (e ecco, ora ha immagini di Kevin e Robert sotto le coperte e vorrebbe davver- okay no, è abbastanza eccitante) specialmente quando finalmente, dopo giorni e giorni in cui non si sono visti che per dieci minuti scarsi ogni giorno, quando riuscivano a trovare il tempo, hanno una serata tutta per loro e Scotty passa la lingua sulla bocca di Kevin, piano, sfiorandogli il petto con le dita e-
E il telefono di Kevin comincia a suonare. Per la terza volta.
«Kevin,» mormora Scotty, infastidito «non puoi…» ma ovviamente prima ancora che abbia finito di dirlo, Kevin ha già preso il maledetto aggeggio in mano.
Scotty sospira lasciandosi cadere sul letto a faccia in giù e potrebbe voltarsi di lato e dire a Kevin “visto che ci sei tanto affezionato, vedi se il telefono è disposto a farti un pompino,” ma davvero, non capisce perché dovrebbe punire anche se stesso (Scotty adora fare pompini e okay, questo lo fa sembrare un po’ una puttana ma ehi, la sua gioventù è stata molto colorita, okay?)
Quindi prende la sua decisione e mentre Kevin sta parlando con qualcuno (probabilmente Robert, ancora più probabilmente un segretario di Robert, davvero - spera solo non Nora, perché sarebbe imbarazzante) si sposta sopra Kevin, che lo guarda in maniera strana, e ghigna, prima di abbassarsi a prendere l’erezione di Kevin in bocca.
Non deve lavorarci molto prima che questa si indurisca dentro la sua bocca e può sentire Kevin sopra di lui dire qualcosa come «Ah, sì… no, ah, oh sì, cioè no. Cioè, Cristo…» e ne va abbastanza fiero a dire il vero.
Quindi porta una mano sui testicoli dell’altro, continuando ad accarezzare con la lingua la lunghezza del sesso. Dovrebbe sentirsi un poco in colpa probabilmente, perché Kevin sta probabilmente facendo una figura penosa con chiunque sia al telefono, ma non gli importa mentre porta l’altra mano verso l’entrata di Kevin e lo sente arcuarsi per accomodarlo.
Non può fare a meno di ghignare mentre inserisce un dito, velocemente, e sente la voce di Kevin tremare sopra di lui. Lo penetra uno, due volte, mentre con la bocca continua a succhiare e mordere e leccare.
Non sa bene come faccia Kevin a mantenere una lucidità tale da dire a chiunque sia al telefono «Devo andare, c’è una fuga di gas,» ma lo ammira un poco - Scotty non è certo che avrebbe avuto la stessa coerenza.
«Tu sei un uo- ah- mo malvagio,» gli dice suo marito (e nonostante siano passati mesi, Scotty ancora non riesce a crederci) che si spinge di più verso di lui e Scotty alza la testa, spostandosi in avanti per raggiungere la bocca di Kevin.
«Sì, ma ora lo spegni quel cazzo di cellulare?» gli chiede, prima di mordergli il labbro inferiore ed infilare il secondo dito. E quando il cellulare suona di nuovo, cinque minuti dopo, nessuno dei due può davvero sentirlo.