Le Cronache di Narnia RPF; p0rnfest; Ben/Will/Skan (Will/Skan, Ben/Anna); Undisclosed Desires

Dec 27, 2010 23:20

Titolo: Undisclosed Desires
Autrice: chibi_saru11 
Fandom: Narnia RPS
Personaggi: Anna Poppewell, Ben Barned, Georgie Henley, Skandar Keynes, William Moseley
Paring: Will/Skandar, Ben/Will/Skandar, Ben/Anna, Will/Anna (one-sided)
Rating: R
Parole: 3333 (X'D) (Fidipù)
Riassunto: Skandar è innamorato di Will, Will è innamorato di Skandar e fin qui va tutto bene. Solo che Anna è innamorata di Will, forse, ma non proprio e Ben non si capisce nemmeno lui. Il punto è che Georgie è la più intelligente di tutti, ma nessuno se n'è ancora reso conto.
Avvertimenti: RPS, 3some, slash
Note:
1. Io boh, comunque. No, seriamente, boh. Deve avere per forza un senso quello che scrivo? Questa non ne ha. Doveva essere una PWP e si è trasformata in questa cosa. Io non sono più capace di fare cose piccole e carucce e che cavolo. *si dispera* E ovviamente Georgie è la migliore, JS.
2. Scritta per il prompt LE CRONACHE DI NARNIA RPF Ben Barnes/Skandar Keynes/William Moseley, Quando le ragazze sono via @ pornfest - fanfic_italia  sfidata dalla flannery_flame  TEAM P0RNOFANTE FTW!
3. Anche il mio conta parole sta lì a dirmi che TRE E' IL NUMERO PERFETTO.
Disclaimer: Non posseggo nè Skandarwin nè Willmo nè Bin Bons, nè Georgie e nemmeno Anna (e nemmeno i suoi vestiti maledizione!), sono persone reali e io non sono minimamente correlata a loro :P


Se qualcuno avesse chiesto a Ben lui avrebbe risposto che, davvero, era inevitabile: tutto merito della sua incredibile bellezza e del suo nuovo shampoo che rendeva i suoi capelli particolarmente lucenti e soffici - e beh, chi avrebbe mai potuto resistervi?

Se qualcuno avesse chiesto a Will la sua risposta sarebbe stata qualcosa tipo: beh, le avete viste le mie sciarpe? Tutti mi prendono sempre in giro, ma li vedo come le guardano invidiosi. Davvero, non c’è modo di resistere il potere delle sciarpe. Ricordate: le sciarpe hanno poteri magici.

Se qualcuno avesse chiesto a Skandar avrebbe ricevuto una risposta soffocata tra le mani del ragazzo occupate a tenere la sua testa: un errore, un incredibile errore. Ma nessuno ci credeva mai troppo alla risposta di Skandar, perché quando toglieva le mani si poteva vedere il sorriso che aveva sul volto.

~

Skandar ci aveva rinunciato tanto tempo prima, a dire il vero, alla fine delle riprese de La Strega, il Leone e l’Armadio. Quando Will l’aveva abbracciato, salutandolo, e lui l’aveva stretto a sé un poco più forte, odorando il profumo che Anna gli aveva sparso addosso prima come scherzo.

Molti avrebbero detto che Skandar non poteva essere certo. Non aveva alcuna conferma che fosse Will e le sue stupide battute e il modo in cui i suoi capelli risplendevano al sole - come in un fottuto film romantico di serie B - a fare accelerare il suo cuore a quel modo; che Skandar aveva 15 anni e mezzo e tutto il tempo del mondo di comprendere che si stava sbagliando. Che erano gli ormoni.

Skandar non credeva a nessuna di quelle scuse, non mentre Will gli chiedeva se poteva passarlo a trovare uno di quei giorni e tutto quello che Skandar aveva voglia di fare era buttarglisi addosso e dirgli che sì, sì, per favore.

Skandar aveva rinunciato a trovare una fidanzata, quindi, abbastanza presto.

Will era convinto che il mondo non notasse la bruttezza atroce dei suoi vestiti, che in un qualche strano paese fosse accettabile mettersi una maglietta viola e dei pantaloni rossi ed andare in giro a violentare gli occhi delle persone. E in qualche modo Skandar si era innamorato di lui.

Non c’era molto da fare al riguardo, quindi Skandar si rassegnò.

~

Quando Will aveva visto Ben la prima volta gli aveva stretto la mano con professionalità. Erano gli unici due nella stanza - gli altri tre Pevensie (perché ormai li chiamavano tutti così) erano a prendere qualcosa da bere - e i produttori erano da qualche parte a discutere di qualcosa a cui Will non era interessato.

Si squadrarono per qualche secondo, prima che Ben gli chiedesse «Che shampoo usi? I tuoi capelli sono davvero impressionanti!»

E Will rispondesse «È uscito da poco, posso fartelo provare, ma tu devi dirmi dove hai trovato quella sciarpa, è incredibile!»

Probabilmente non fu amore a prima vista, ma comunque qualcosa di molto vicino.

Quindi, a dire il vero, ad un certo punto le sciarpe e i capelli c’erano entrati qualcosa in questa storia, ma non era questo il punto.

~

Ben si sedette accanto a Skandar con un grosso sospiro. Tra gli altri ragazzi era quello con cui aveva legato di meno, ma probabilmente solo perché era più schivo di Will e Georgie, e un po’ meno facile da trattare di Anna (con cui Ben si divertiva particolarmente a flirtare per vedere solo in quali modi l’avrebbe respinto).

Si gettò indietro, appoggiando la schiena all’albero dietro di lui e pensando a come cominciare una conversazione, ma era stanco e aveva passato tutta la mattinata seduto a cavallo e ora il culo gli faceva un male cane e non riusciva davvero a pensare a nulla.

«Fa male, vero?» chiese Skandar, improvvisamente, spezzando il silenzio e voltandosi verso di lui «ti capisco, ricordo che durante le riprese del primo film una volta non sono riuscito a camminare in maniera normale per un giorno intero per quanto mi facesse male il sedere.»

E insomma, probabilmente non era l’argomento migliore con cui cominciare una conversazione, ma aveva funzionato comunque e, trenta minuti dopo, stavano progettando di bruciare la maglietta verde acido di Will.

Ben pensò che, una volta che riuscivi ad iniziare una conversazione, Skandar non era poi tanto male.

~

Skandar non ricordava come fossero finiti lui e Will a terra, il biondo che gli infilava le mani sotto la maglietta e lui impegnato a mordicchiargli il collo.

Probabilmente c’entrava qualcosa del tè e il modo in cui il corpo di Will era caldo, caldissimo, quasi bollente, e Skandar davvero non ce la facesse più.

«Dio, non sei nemmeno maggiorenne,» stava mormorando Will contro la sua bocca, e Skandar gli diede un calcio.

«E tu non sei nemmeno moralmente decente,» gli mormorò, mordendogli con forza il labbro inferiore. Si spinse leggermente e li fece rotolare entrambi, portando Will sotto di lui «nessuno sano di mente starebbe mai con uno che indossa questo genere di cose, Will!» e per rendere il concetto più chiaro lanciò uno sguardo disgustato verso la maglietta nera a strisce dorate/trasparenti (un giorno l’avrebbe scoperto, non oggi, oggi aveva cose più importanti a cui pensare).

~

Will non era sicuro di come il resto del gruppo avrebbe accolto la notizia. Non era esattamente spaventato, perché erano un po’ cavoli suoi, e perché, comunque, erano diventati un po’ come una famiglia e si fidava di loro, si fidava ciecamente. Però magari lo era un poco. Spaventato, s’intende.

Quindi quando Ben gli si era avvicinato e gli aveva messo un braccio sulle spalle dicendo «Tu e Skan, mh? A chi dovrei fare il discorso da Fratello maggiore del “se gli fai male ti uccido”?» magari si era sentito un po’ - molto - meglio.

«Oh, sta zitto,» gli aveva detto, spingendolo e Ben gli si era stretto più addosso, scombinandogli i capelli e alla fine erano finiti a litigare sul pavimento, prendendosi a calci e a gomitate.

Li avevano trovati così Anna e Georgie, entrando nella stanza in cui si erano nascosti. Appena li avevano visti avevano roteato gli occhi e li avevano chiamati dei bambini, degli immaturi.

Quindi Will e Ben avevano trascinato anche loro.

Quando Skandar era entrato e aveva visto tutti e quattro sul pavimento, i capelli disordinati, le guance rosse e il respiro pesante aveva chiesto: «Fate orge senza di me, ora?» inarcando un sopracciglio e Will aveva riso, portandolo a terra con loro.

~

Anna era bella e perfetta e, dopotutto, Ben non riusciva a resisterle quando gli si avvicinava e gli passava una mano sulla nuca, giocando con i suoi capelli (perché tutto tornava sempre ai suoi capelli).

E le sue labbra erano calde sulle sue, intossicanti.

Ben non l’amava, ma nemmeno Anna amava lui, quindi andava bene.

Ogni volta che Ben la stringeva tra le sue braccia sapeva che lei non stava pensando realmente a lui, che la sua mente vagava in lidi che lui non riusciva a raggiungere. Ma nemmeno Ben pensava a lei.

Fu lui il primo dei tre a pensarci, il primo a desiderarlo, ma non era questo il punto. Il punto era che Ben pensava al profumo di Will e al sorriso di Skandar, pensava alla bocca di Will su quella di Skandar e al modo in cui dovevano muoversi sotto le lenzuola.

Non voleva solo uno dei due, non avrebbe avuto senso, li voleva entrambi. Voleva vedere le loro facce arrossate ed eccitate, i loro corpi nudi. Voleva la loro intimità, ma non sapeva come prendersela.

Quindi Anna andava bene, per ora.

~

Georgie era la più piccola del gruppo, ma era anche la più sveglia - solo che nessuno aveva bisogno di saperlo, le andava bene continuare ad essere la bambina ancora un po’.

Aveva visto Skandar innamorarsi di Will, lentamente e aveva osservato mentre l’altro si accorgeva di quei sentimenti e cominciava a ricambiarli. Si era accorta degli sguardi di Anna a Ben prima ancora che lei facesse la sua prima mossa, ma aveva notato gli sguardi di Ben ancora prima.

Quelli che Ben mandava a Will e Skan, quando pensava nessuno guardasse, ogni volta che si trovavano vicini o si bisbigliavano qualcosa all’orecchio.

Georgie notava tutto, molto più di tutti gli altri, e a volte era un po’ pesante, perché c’erano situazioni che non sapeva come sistemare.

~

Anna non amava Ben. Anna poteva, come non poteva, essere stata innamorata di Will per un poco di tempo (ma nessuno lo sapeva e avrebbe mantenuto il segreto fino alla tomba) e a volte quando guardava Will i sentimenti che aveva deciso di dimenticare risalivano a galla, come un fiume in piena.

Sapeva di non avere speranze, sapeva che, dopotutto, non aveva mai avuto una singola possibilità.

Aveva visto l’affetto nello sguardo del biondo crescere, giorno dopo giorno, e forse c’era stato un minuto in cui, se avesse giocato bene le sue carte, avrebbe potuto arrestare quell’evoluzione.

Ma non aveva fatto nulla.

E ora era troppo tardi.

Anna voleva bene a Ben, come un cugino, in un certo senso. Ben la faceva sentire sicura ed era quello di cui aveva bisogno.

Era quello che avrebbe preso, visto che non avrebbe potuto avere quello che voleva.

~

Skandar era felice con Will, più felice di quanto potesse davvero spiegare, ma a volte capitava che Ben posasse la mano sulla sua schiena, amichevolmente, e Skandar provasse qualcosa di poco amichevole.

Ben era bello, incredibilmente bello, Skandar l’aveva sempre saputo, quindi - cercò di dirsi - quello che provava era assolutamente normale.

Dopotutto, sebbene amasse Will più di quanto potesse spiegare a parole, non voleva certo dire che non potesse guardare. Nulla più.

Guardare il sorriso di Ben per un po’ troppo tempo o il suo petto nudo quando si cambiavano. O i suoi occhi alla luce della lampada che avevano lasciato accesa per raccontarsi storie dell’orrore.

Guardare non voleva dire nulla, guardare non significava niente.

Aveva solo bisogno di ripeterselo.

~

Will accarezzò i capelli di Anna con affetto quando questa gli disse che aveva trovato un ragazzo e «No, Will, non è Ben.»

E non era che Will avesse nulla contro Ben, anzi, ma quello che lui e Anna stavano facendo non era esattamente quello che Will avrebbe voluto per nessuno di loro due.

«E Ben?» chiese, incapace di trattenere la preoccupazione.

Anna rise, scuotendo la testa «Tranquillo, l’ha presa bene, non eravamo mai stati seri,» disse alzando le spalle e Will annuì.

Quando andò a trovare Ben, dopo, gli si sedette accanto, senza dire nulla. Dopo un po’ li raggiunse anche Skandar con delle carte.

Come, da lì, arrivarono a giocare a strip-uno era uno dei misteri del mondo.

~

Colin era quello di cui Anna aveva bisogno. Qualcuno estraneo a quel gruppo che era diventato la sua famiglia ed il suo mondo ad una velocità preoccupante.

Non rideva come Will e non la sapeva prendere come Ben, ma non importava. Non importava ed anzi era meglio così.

E il fatto di essersi distaccata un po’ da quel groviglio le permetteva di vedere tutto con chiarezza, ora.

Fu per questo che un giorno decise di sedersi accanto a Georgie che era impegnata a mandare un sms a sua madre e di provare a capire cosa ne pensasse lei.

«Quei tre…?» cominciò, anche se non era certa di cosa dovesse chiedere o del perché ne stesse parlando proprio con lei - probabilmente perché era l’unica che aveva continuato ad osservarli senza mai essere trascinata nella loro follia.

La ragazzina si voltò verso di lei, quasi annoiata.

«No. Will non è…» poi si voltò verso i tre «è sempre Will, è un po’ lento, vero?»

Anna rise, portando la testa all’indietro.

Will era un po’ lento nelle cose che lo riguardavano in prima persona, sì - lei lo sapeva incredibilmente bene - ma dopotutto era una delle caratteristiche che rendeva Will… Will.

~

Ben salutò Georgie con un abbraccio, sollevandola in aria e facendola girare due volte, mentre questa gli si stringeva al collo ridendo e Anna con un bacio sulla guancia che stava durando probabilmente un po’ troppo.

«Torneremo tra due giorni, Ben,» disse Anna, roteando gli occhi. Ben lo sapeva, ovviamente. Sapeva che dovevano andare via per un’intervista ed erano le uniche due del cast che potevano permettersi due giorni di riposo, ma non riusciva a non sentire uno strano senso di tristezza.

Si era abituato ad averle intorno, quelle due, e ora non era sicuro di come avrebbe fatto senza Georgie che lo veniva a svegliare al mattino e Anna che gli sistemava i capelli.

«In più potresti approfittare della nostra assenza,» e da quando il tono di Georgie suonava così tanto cospiratore?

«Cosa st-? » provò, prima che Anna si intromettesse.

«Che è palese, Ben, e l’unico che non si è accorto di niente è Will e tu e Skandar potreste anche darvi da fare per fargliene accorgere,» gli disse, prima di prendere Georgie ed andare via.

Ben rimase a guardarle per qualche secondo, prima di prendere la sua decisione.

~

Skandar si era reso conto abbastanza presto che Will era stato innamorato di lui per più o meno lo stesso periodo di tempo in cui Skandar era stato innamorato di lui, ma che se n’era reso conto molto, ma molto dopo.

Il problema di Will era che non riusciva a comprendere i suoi stessi sentimenti, che si perdeva nel groviglio di sensazioni allo stomaco che provava e non riusciva mai ad uscirne senza l’aiuto di qualcuno. Skandar sapeva tutto questo, ma il problema era che non riusciva mai a trovare il coraggio di dare quella spintarella di cui Will aveva bisogno.

Quando si erano messi insieme erano state una serie di circostanze che avevano fatto trovare il coraggio a Skandar di fare capire a Will che era un’idiota che avrebbe dovuto baciarlo subito.

Quella volta avrebbe lasciato che fosse Ben a fare la prima mossa, anche perché, dopotutto, sapeva già che si sarebbe pentito molto presto di tutto quello.

~

Ben sfiorò la guancia di Will piano, avvicinando le sue labbra a quelle dell’altro inesorabilmente, mentre Skandar gli lasciava un succhiotto sulla nuca.

Anna aveva ragione - ovviamente Anna aveva ragione - e tutto questo guardare non faceva per lui, Ben non si era mai fatto troppi problemi ad agire, quindi perché mai avrebbe dovuto cominciare adesso?

Erano in camera di Will, solo loro tre, e davvero, perché mai avrebbe dovuto esitare? La pelle di Will profumava  incredibilmente e il sorriso di Skandar era ancora più eccitante del solito e, per una volta, nessuno avrebbe mai potuto fermarlo.

Will lo allontanò immediatamente, poggiandogli le mani sul petto e spingendolo via, Ben non si oppose, rimanendo però comunque incredibilmente vicino.

«Cosa sta…? » chiese, guardando prima Ben e poi Skandar. Incredibilmente fu proprio quest’ultimo a rispondere:

«Ci divertiamo mentre le ragazze non ci sono,» gli mormorò, soffiando sulla pelle arrossata e Ben sorrise, spingendosi di nuovo in avanti.

Questa volta Will non lo respinse, ma gli passò le braccia attorno alla vita e lo strinse di più a sé, approfondendo il bacio.

~

Will era confuso, sì, ma la pelle di Ben era troppo calda e la lingua di Skandar passava sulla sua pelle come un serpente e no, non c’era modo in cui avrebbe mai potuto rifiutare le mani di Ben sotto la sua maglietta o quelle di Skandar che si infilavano dentro i suoi pantaloni e Dio, Dio, non era mai stato così duro come nel momento in cui il bacino di Ben si era avvicinato alla sua erezione.

Si spinse più verso Skandar, facendo aderire la sua schiena contro il petto dell’altro e trascinando Ben con sé, in maniera tale che fosse stretto in mezzo ad entrambi.

Skandar gli tolse la maglietta velocemente - mormorando qualcosa tipo «Finalmente non dovrò più vedere quell’orrore,» ma Will fece finta di non sentire, gli piaceva quella maglietta - e Ben si abbassò a leccargli un capezzolo, mentre Skandar passava a rimuoversi anche la sua maglietta.

Will buttò la testa all’indietro, lasciando che Skandar si abbassasse su di lui e lo baciasse e prima che se ne rendesse conto erano tutti e tre nudi, a terra e Will nemmeno ricordava come fosse successo.

A dirla tutta non gli interessava nemmeno.

~

Will stava ansimando pesantemente e Skandar sorrise verso Ben, allungando la mano e risalendo la coscia del più grande che trasse un profondo respiro.

«Dio, Skan, tu dovresti essere il più timido tra i tre,» mormorò, mentre la mano di Skandar risaliva e si avvicinava alla sua erezione.

«Solo perché sono minorenne? Lo sai che non funziona esattamente così, vero?» chiese, divertito, afferrando la base del sesso dell’altro e godendosi in modo in cui si era arcuato verso di lui senza nemmeno rendersene conto.

Will rise schiacciato tra di loro e Skandar si rese conto solo dopo di dove fosse la sua mano e precisamente solo quando la mano di Will si strinse sulla sua di erezione.

«Will,» soffiò, ansimando, mentre la mano del biondo cominciava a muoversi, lentamente, mandando brividi lungo tutta la sua schiena.

Skandar cominciò a muovere anche la sua di mano, velocemente, sull’erezione di Ben, guardandolo mentre si inarcava e si buttava in avanti per permettergli di accarezzarlo più a fondo e per baciare Will, prima la bocca e poi il mento.

Skandar si rese coso che Ben stava accarezzando il sesso di Will solo quando questi gemette, buttando indietro la testa.

Sorrise, prima di abbassarsi e soffocare l’ennesimo gemito mordendo la spalla di Will, forte.

~

«Skan! » mormorò Will, quando l’altro si abbassò a morderlo e Ben rise, sentendo la mano di Skandar che stringeva e accarezzava, calda contro la sua erezione bollente.

Non stavano facendo molto, aveva fatto cose decisamente più eccitanti nella sua vita, ma nulla gli era mai piaciuto più di quello, niente era mai sembrato più intenso ed era stupido, incredibilmente stupido, ma tutto quello che Ben riuscì a fare fu accelerare il movimento della sua mano e gemere, gemere più forte che poteva.

Fu lui il primo a venire, sporcando la mano di Skandar e gemendo dentro la bocca di Will. Si staccò quindi, guardando lasciando andare l’erezione di Will e guardando la mano di Skandar sostituire la sua e Will abbandonarsi completamente contro l’altro.

Si perse a guardarli, mentre ancora la sua mente cercava di recuperare le sue funzioni celebrali, e si ricordò del perché li aveva voluti entrambi, di cosa lo aveva attratto in principio. Ed erano loro due, il modo in cui si stringevano, il modo in cui si toccavano e il modo in cui si baciavano.

A Ben non interessava rompere quella routine, voleva solo entrare a farne parte, una volta ogni tanto.

E mentre gli altri due venivano, Ben gattonò di nuovo verso di loro.

~

Will si svegliò,  la mattina dopo, con la voce di qualcuno nell’orecchio - anche se non riusciva a capire cosa stesse dicendo.

«Dio, Anna, ma i fatti tuoi mai, hm?» era Ben, no? Perché Ben stava parlando con Anna? Specialmente mentre erano ancora tutti e tre a letto e ancora tutti e tre nudi? Specialmente quando Will aveva ancora così tanto sonno.

«Attaccale il telefono in faccia, Ben,» gli arrivò la voce di Skandar, ovviamente molto più sveglio di lui. Perché avevano deciso tutti di svegliarsi così presto? Will voleva dormire.

«Non oserai!» e oh, erano in vivavoce? «voglio i dettagli, dopotutto se non vi avessi spinto io, ieri…»

«Non ti racconteremo della nostra vita sessuale, Dio Poppewell,» sbottò Skandar - che era probabilmente pateticamente rosso.

«Ha ragione Skan, Anna, rinunc-» provò a supportarlo Ben, ma Anna riprese, testarda.

«No, sentite, cosa vi ho spinti a fare se poi non posso avere i dettagli? Dov-» stava dicendo, ma Will voleva dormire e ne aveva avuto abbastanza e non aveva mai avuto particolare pazienza al mattino.

Si alzò a sedere di scatto, spaventando sia Skandar che Bene e prese il telefono in mano «Abbiamo trombato Anna, abbiamo provato così tante posizioni che tu non ne hai nemmeno idea, e ora ne faremo almeno altre quindici e quindi ti devo salutare,» disse, chiudendo il telefono e lanciandolo da qualche parte nella stanza, prima di sdraiarsi nuovamente.

Il silenzio che seguì le sue parole fu quantomeno confortante, ma Will sapeva che non sarebbe durato a lungo.

«È sempre così al mattino?» chiese Ben, evidentemente un poco spaventato, e Skandar rise, passandogli una mano sulla schiena e sdraiandosi addosso a lui.

«A volte è molto, ma molto peggio,» gli rispose, ridendo e anche se era troppo presto e a Will facevano male muscoli del corpo che nemmeno sapeva esistessero, pensò che, dopotutto, le ragazze sarebbero potute andare via un po’ più spesso.

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