Titolo: A Jumper in Red
Autore:
chibi_saru11 Beta: Un-Betated
Fandom: Sherlock(BBC)
Personaggio: Sherlock Holmes, John Watson
Paring: Sherlock/John (più o meno, ehm... tipo?)
Rating: PG-13
Warning: Slash
Parole: 1137 (FiDiPua)
Riassunto: È un maglione rosso di cotone, con un cappuccio, ed è decisamente troppo grande per lui.
Note:
1. Scritta per la Notte Bianca di
maridichallenge per il Prompt di
mapi_littleowl "
Maglione troppo largo"
2. Chiedo perdono per il titolo, ma davvero non mi veniva NULLA X'DDDD
3. Questa è molto simile a quella che ho postato alla Notte Bianca, ma ho corretto erroracci e cose simili. e sì, queste due sono state postate assieme mentre la genderswap no, ma quella mi piace moltomdi più
Disclaimer: Sherlock BBC è proprietà di chiunque sia (Moffat, BBC, whatever), io ci scrivo solo perchè sono malata. E perchè Martin Freeman è troppo adorabile per essere vero.
Stranamente non riesce a dormire - non è una novità, da quando è tornato dall’Afganistan non è ancora riuscito a passare una notte senza essere svegliato dagli incubi - sa che non potrà riaddormentarsi così facilmente (le immagini delle bombe e delle morti sono ancora lì quando chiude gli occhi) e pensa a cosa possa fare.
Potrebbe leggere qualcosa o giocare con il cellulare. Alla fine decide di andare a farsi un tè (di certo non l’idea più originale che abbia avuto, ma dopotutto John è un inglese nel cuore e non riesce mai a dire di no ad un po’ di tè).
Esce da sotto le coperte, andando nell’armadio e rovistando all’interno alla ricerca di un maglione. Prende il primo che trova - non ha importanza, dopotutto, Sherlock sta probabilmente dormendo e, in ogni caso, perché mai dovrebbe preoccuparsi di Sherlock?
Scende in cucina velocemente, stringendosi le braccia e cercando di farsi caldo - è una serata freddina e John è vestito solo con i boxer, una magliettina e il maglione che ha preso poco prima.
Quando arriva in cucina accende la luce e cerca con gli occhi dove possa trovarsi la teiera.
Si mette in punta di piedi per vedere se si trova, per caso, nello scaffale più alto della credenza, ed è allora che Sherlock decide di palesare la sua presenza, spaventandolo a morte.
«Incubo? Certamente un incubo o non saresti qui a quest’ora, o comunque saresti vestito in maniera più dignitosa,» commenta Sherlock e John fa un salto all’indietro, finendo a terra, con la teiera in mano (come sia riuscito a non farla cadere è un mistero).
«Sherlock! Mio Dio!» e il suo cuore non ha ancora smesso di battere all’impazzata mentre si volta verso il suo coinquilino, che è seduto sulla sua solita poltrona, al buio «che ci fai ancora sveglio, Sherlock? È tardi.»
«Tardi. Dormire è una perdita di tempo, una debolezza a cui, purtroppo, a volte ci si deve arrendere. Ma ritorniamo a te, incubo. Probabilmente sull’Afganistan, a giudicare dal modo in cui ti trema la gamba» continua Sherlock, mantenendo lo sguardo fisso su di lui.
John sospira, rinunciando a dire al suo coinquilino che non è normale - perché, probabilmente, questo gli avrebbe fatto guadagnare uno dei soliti sguardi alla “ovviamente non sono normale. Come fai ad essere così stupido, John?” e si alza, avvicinandosi al rubinetto.
A quel punto, però, Sherlock si è zittito del tutto e John si volta verso l’amico, un poco preoccupato «Sherlock?»
«Il maglione… » è l’unica cosa che dice l’altro e, finalmente, John guarda che cosa si è messo addosso. È un maglione rosso di cotone, con un cappuccio, ed è decisamente troppo grande per lui.
«Il mio maglione cosa?» è stato un regalo di un suo zio, molto tempo prima, e John non aveva avuto il cuore di cambiarlo.
«Ti è stato regalato da un parente non troppo vicino, che non conosceva bene le tue misure e che probabilmente non ti ha dato lo scontrino per cambiarlo e tu non te la sei sentita di chiederglielo,» continua Sherlock e John davvero non capisce tutto questo interesse.
Quando è chiaro che, però, Sherlock non ha intenzione di dire altro, John si volta, e ricomincia ad occuparsi della teiera - sfregandosi a volte la gamba con un piede, cercando di riscaldarsi un poco.
«Vuoi un po’ di tè, Sherlock?» chiede, mentre mette la teiera sul fuoco, ma non ottiene risposta.
Forse Sherlock è salito in camera senza dirgli nulla, è possibile, quindi John si volta, per essere certo che sia ancora lì. Effettivamente l’altro è ancora seduto sulla poltrona e lo sta ancora guardando.
John deglutisce, abbassando lo sguardo per controllare che non abbia cose strane, tipo chiazze multicolori sul corpo - perché il modo in cui Sherlock lo sta guardando è strano.
«Hai fatto bene» dice improvvisamente Sherlock e John alza gli occhi verso di lui, confuso.
«Cos…? A fare che?» chiede, cercando di capire a cosa potrebbe mai riferirsi l’amico.
«A non andare a fare cambiare il maglione. Mi piace, ti dona» è la risposta di Sherlock e John si sente avvampare e improvvisamente sente la necessità di tirarsi il maglione per coprire quanta più pelle possibile.
«Ehm… io… ecco…» balbetta, incapace di dire nulla, ma Sherlock si alza e se ne va, senza aggiungere altro.
John, la mattina dopo, penserebbe di essersi immaginato tutto, se Sherlock non gli facesse trovare almeno una decina di maglioni troppo grandi per lui davanti alla porta.
Quando scende, poco dopo, prende tutti i maglioni e li posa davanti a Sherlock, in soggiorno. Sherlock guarda prima i maglioni e poi John, come se non capisse cosa stesse succedendo.
«Sherlock? Perché…» comincia, John, anche se non è sicuro su cosa voglia chiedere, esattamente. Ma Sherlock lo interrompe prima ancora che possa continuare.
«Ti stanno bene,» è la sua risposta lapidaria e John se la aspettava, almeno in parte.
«Sì, ma…» prova, cercando di fare ragionare il suo coinquilino senza però sembrare irriconoscente, non sarebbe stato molto educato (dopotutto Sherlock l’aveva fatto pensando a lui. O qualcosa di simile.)
«E poi è consuetudine che due amici si facciano regali, no? Non sono molto esperto dell’argomento, ma mi era sembrato di capire che fosse normale usanza?» John è un poco sconvolto perché Sherlock l’ha effettivamente definito suo amico - e perché ha evidentemente fatto uno sforzo e cercato di comportarsi in maniera normale - e per questo ritarda di qualche secondo la sua risposta.
«Sì, ma… Sherlock, è troppo, non posso accettare!» John non ha i soldi per ricambiare, non ha nemmeno i soldi per pagare l’affitto, praticamente.
«Non c’è bisogno di ricambiare, John, non avevo questo tipo di secondi fini quando ho fatto ordinare da Mycroft questi maglioni, mi ha assicurato che sono di ottima qualità,» John vorrebbe dire qualcosa, ma non sa esattamente cosa.
«Non sei contento…» osserva Sherlock, poco dopo, piegando la testa di lato, come se John fosse un mistero particolarmente complicato.
«No, non è questo Sherlock è solo…»
«Consideralo allora come il regalo del tuo ragazzo. È consuetudine anche che i ragazzi facciano regali ai loro compagni senza alcun motivo, no? Probabilmente ti farebbe sentire più a tuo agio,» conclude Sherlock, annuendo, prima di alzarsi a prendere il cappotto «e comunque Lestrade ci ha chiamato, per un caso.»
John, però, è ancora pietrificato - gli capita spesso, con Sherlock.
«Sherlock, aspetta, cosa? No! Non stiamo insieme, non sei il mio ragaz… Sherlock, cos…? » balbetta e Sherlock si volta verso di lui, sorridendo.
«Certo, John, come dici tu. Deve essere difficile vivere nella tua testa, incapace di raccogliere tutti i segnali e arrivare all’unica soluzione possibile,» dice Sherlock, avvolgendosi la solita sciarpa sul collo e scendendo le scale, senza aspettare una risposta dell’altro.
John non è sicuro di cosa sia successo, esattamente. Sa che c’entra il maglione troppo grande che gli aveva regalato suo zio Harford, ma tutto il resto gli è completamente oscuro.
Sospira, mettendo i maglioni da parte e seguendo Sherlock. Avrà tempo di pensarci dopo.
Titolo: Forever Togheter
Autore:
chibi_saru11 Beta: Un-Betated
Fandom: Sherlock(BBC)RPF
Personaggio: Martin Freeman
Paring: Martin Freeman/Maglioni vari ed eventuali (aka Martiglioni)(? X'DDDDDD)
Rating: PG
Warning: WHUT? IDK. LA FOLLIA?
Parole: 229 (FiDiPua)
Riassunto: Martin è drogato
Note:
1. Scritta per la Notte Bianca di
maridichallenge per il Prompt di
faechan "
Martiglioni; Staremo insieme per sempre"
2. Cedete anche voi al potere del MARTIGLIONI. SO CHE LO VOLETE *___*
3. Questa è molto simile a quella che ho postato alla Notte Bianca, ma ho corretto erroracci e cose simili. e sì, queste due sono state postate assieme mentre la genderswap no, ma quella mi piace moltomdi più
Disclaimer: Martin Freeman appartiene a sè stesso, per quanto io lo vorrei nel mio letto per poterlo coccolare fino alla morte. Seriamente, smettila di essere così adorabile *smusha teddy bear*
Martin, a volte, ha problemi a rimanere fedele solo ad uno di loro. È praticamente impossibile, anzi, ma non è colpa sua.
Martin è drogato.
È drogato del modo in cui ognuno di loro sfiora la sua pelle in maniera diversa, del modo in cui tutti sono sempre a sua disposizione, assolutamente perfetti. Gli piace mostrarli, andare in giro e metterli in mostra, fare vedere a tutti quanto siano belli.
Non importa il colore, bianchi o neri o gialli, non ha importanza, sono tutti bellissimi e assieme, loro, fanno un figurone.
Forse dovrebbe smetterla di prenderne sempre di nuovi, non ha lo spazio per tutti loro, ma quando li vede, perfetti, che attendono solo lui, non riesce a farne a meno.
Li prende e li accarezza e si innamora così, dal nulla. Li trascina a casa, velocemente, impaziente, e non riesce a fare a meno di toccarli e sfiorarli.
E poi, quando arriva a casa, e si rende conto di non avere più posto, si sente un po’ in colpa.
Potrebbe provare ad eliminarne un paio, per far posto a quello nuovo, ma ogni volta che li prende in mano non riesce a liberarsene. Semplicemente non può.
Quindi si avvicina all’armadio e fa posto anche per il nuovo arrivato. Poi fa tre passi indietro e guarda, con amore, tutti i suoi bellissimi maglioni.
«Non vi preoccupate, staremo sempre insieme, al massimo mi compro un armadio più grande.»