Ho un po' di roba scritta e pronta per essere postata da quasi 2 mesi e sta ammuffendo. Visto che qualcuno ha amato questi piccoli scorci mi sembra giusto postarli, nonostante stia cercando, invano o almeno con scarsissimi risultati, di disintossicarmi dal fandom.
Seguiranno quindi tre ficcyne, a tratti porn e a tratti angst, tanto per non perdere le buone abitudini, sul beneamato Johnny. Odi et amo, quanto è dura la mia vita...
Inizio con qualcosina di breve e poetico, tanto per togliermi subito il pensiero.
Titolo: Il suo odore
Fandom: RPS Johnny Weir
Pairing Johnny Weir/Paris Childers
Rating: Pg13
Word Count: 200
Avvertimenti: Ghei poetico. Gente lasciata che si fa abbindolare dagli stronzi.
Disclaimer: Paris e Johnny sono solo migliori amici. Quindi è tutto frutto della mia mente malata.
Note: Fic che si colloca... Mah, non saprei. Dopo una ipotetica riconciliazione tra i due. Potrebbe essere tre settimane fa come a luglio, ma mi sa che la prima è più probabile.
Ringrazio moltissimo
framianne per la beta e la foca perenne. ♥
IL SUO ODORE
Non si muove, perché gli pare così strano averlo di nuovo al proprio fianco che non ha il coraggio di svegliarlo. Quindi non si muove, ma resta sveglio a guardarlo dormire. Studia i riccioli rosso scuro, la fronte distesa, le palpebre abbassate, le guance leggermente più incavate dell’ultima volta che hanno fatto l’amore, prima della grande crisi, ma meno dell’ultima volta che l’ha visto.
Sta meglio ed è evidente, nonostante le insicurezze, i tentennamenti e quella strana sensazione di estraniamento che non se ne va mai, come se ancora i pezzi non coincidessero perfettamente. Li faranno coincidere; ci vuole tempo, ma tutto tornerà ad occupare il proprio posto con precisione. Gli angoli della bocca gli si incurvano impercettibilmente a quel pensiero e solo allora, finalmente, si muove. Senza toccarlo, si china su di lui, sul suo collo scoperto, e accosta il naso alla sua pelle tanto da sfiorarlo; poi inspira a fondo.
Si ridistende cauto al suo fianco, mentre una luce estatica gli trasfigura il viso. Se sua madre lo sapesse, lo ucciderebbe - o sarebbe meglio dire quando lo saprà, perché non potrà tenere la bocca chiusa a lungo - ma non ha importanza: l’odore di Paris è rimasto lo stesso.