P0rn Fest parte seconda

Dec 27, 2007 14:55

Eh eh eh... Ci ho preso gusto!

Titolo: Gelosia
Rating: NC17
Pairing: Blaise/Theo
Avvertimenti: disperatamente PWP, uso improprio di fluidi corporei

Theo segue sempre Blaise, anche se Blaise non lo sa. Lo tiene d’occhio da lontano, attento a non essere visto. Non è oppressivo, Theo, né appiccicoso; è solo che non gli piace che altri tocchino le sue cose. Non è nemmeno colpa di Blaise: lui non si accorge dell’effetto che ha sulle persone, di come lo guardano le ragazze, e pure un certo numero di ragazzi. Theo si fida di Blaise; semplicemente non si fida di coloro che lo circondano. Certo, sarebbe più semplice se Blaise la smettesse di ridere in quel modo, o di lanciare certe occhiate, o di gesticolare con quelle mani eleganti, con quelle dita affusolate, che fanno pensare a cose… Ma non è colpa sua, Theo se ne rende conto. Non può chiuderlo in una stanza solo per i suoi occhi, quindi lo lascia libero e lo osserva, seguendolo di nascosto.
È che certi giorni il verme che lo rode dentro diventa dolorosamente insistente nel ricordargli il pericolo onnipresente di perdere Blaise. Giorni come oggi, in cui sono andati a Hogsmeade, ognuno rigorosamente per i fatti propri, e Theo ha seguito Blaise da lontano e l’ha visto chiacchierare con quel ragazzo di colore di Corvonero di cui non si ricorda mai il nome, quello alto e con le spalle larghe e con gli occhi ammiccanti. Ha osservato Blaise ridere delle sue battute a labbra strette e l’ha guardato drappeggiarsi attorno il mantello in quel modo assurdo e un po’ retrò che lo caratterizza e che lo rende così misterioso. E ha visto come quell’altro lo guardava. La gelosia… Theo odia pensare di essere geloso, perché non è un sentimento razionale e lui è una persona controllata e restia a lasciarsi andare alle emozioni impulsive, eppure è lì, il tarlo, e lo rode, e nella mente, mentre torna di corsa al castello, maledicendosi, gli si proiettano immagini di Blaise che si lascia toccare da quello spilungone faccia di bronzo, Blaise che lo tocca e si lascia baciare e lo bacia… E gli sembra di impazzire.
Per questo si chiude in camera, si siede sul letto e tira le tende del baldacchino, rimanendo lì a cullarsi nel buio il suo dolore sordo, la sua rabbia incontrollata, il suo risentimento immotivato. Resta lì in silenzio, da solo, finchè non sente dei passi leggeri, passi lunghi di gambe lunghe che ben conosce, e poi un cupo riflesso di luce verde si fa largo attraverso uno spiraglio appena aperto tra le tende, e Blaise è lì in piedi, che lo fissa interrogativo.
“Sei tornato?” gli chiede, una domanda sciocca e retorica, che non passa nemmeno un po’ per colloquiale.
“No, è la mia proiezione astrale,” risponde infatti Blaise, sogghignando.
Theo lo fissa e non dice più niente, ma dopo pochi secondi lo afferra per il maglione di lana pesante che porta e lo attira all’interno del suo nido protettivo, e lo bacia, costringendolo sotto di sé. Blaise gli prende la testa tra le mani e ricambia il bacio, docile e al contempo un po’ ferino, com’è. Theo gli morde le labbra piene, morbide anche se raffreddate dall’esposizione al gelo invernale, le succhia e le assapora, vorace, poi va a cercare la sua lingua, spingendo la propria fino in fondo alla sua bocca, risucchiandogli anche il respiro.
Quando si stacca da lui Blaise è affannato e ha le palpebre leggermente abbassate, segno di eccitazione inconfondibile. La voragine lasciata dal tarlo nel petto di Theo ha bisogno di essere colmata, e lui sa che c’è solo un modo per farlo davvero. Morde la mascella di Blaise, il suo mento fermo, la sua gola scura e inspira il profumo forte e speziato della sua pelle. Le sue mani vanno rapide a slacciargli i pantaloni, bramose di arrivare al dunque, e infatti poco dopo infila le mani sotto i suoi indumenti e afferra la nascente erezione del compagno, iniziando ad accarezzarla con decisione. Blaise mugola piano, lascivo, socchiudendo quella bocca meravigliosa in un’espressione quasi oscena per gli occhi di Theo. Vorrebbe riempirla, scoparla, e non sa che fare, perché non può decidere tra il suo culo stretto e la sua bocca calda e umida.
Blaise muove i fianchi avanti e indietro, veloce, seguendo il ritmo frenetico delle sue carezze, strizzando sempre di più gli occhi per l’orgasmo che gli monta dentro, così Theo abbassa la testa, rinunciando al sapore salato del suo collo, e glielo prende in bocca, succhiando con forza. Quello che abbandona le labbra di Blaise è un ringhio, e Theo tiene gli occhi ben aperti, cercando di scorgere l’espressione di godimento sul volto dell’altro mentre glielo succhia ancora e lo fa affondare nella sua bocca maggiormente. Blaise piega le gambe, solleva il bacino dal letto, quasi, poi si gonfia allo spasimo, diventa così duro da sembrare granito tra le sue labbra, stringe con forza i capelli di Theo tra le dita e viene.
Theo si sente la bocca inondata dal compagno, piena del suo sapore acre, e lo lascia scivolare sulla sua lingua e giù per la sua gola, mentre il membro di Blaise si contrae ancora e lentamente perde vigore, fino a sgusciar fuori dalle sue labbra.
Blaise è disteso sul suo letto con un’espressione di pura estasi sul volto e Theo si incanta a guardarlo. Non è mai stato attratto da nessun altro uomo, ma non ha mai conosciuto un ragazzo così bello, così innegabilmente sensuale e provocante. Theo capisce il rischio che i compagni della madre di Blaise hanno accettato di correre, sposandola: è una rete incantevole quella in cui ti attira con la sua naturale aria di seduzione, e Blaise ha ereditato da lei questo potere letale.
Tuttavia Theo non è soddisfatto, ancora. I suoi desideri rimbalzano tra la bocca di Blaise e il suo corpo senza saper decidere, così il cervello alza bandiera bianca e lascia la scelta all’altro.
“Cosa preferisci che ti scopi,” gli mormora a bassa voce, con quel tono un po’ roco che lo rende aggressivo, “il culo o quella bella boccuccia?”
Blaise apre gli occhi, lo fissa senza quasi espressione, poi sogghigna e Theo sente lo stomaco capovolgerglisi.
“Vieni qui,” sussurra, e Theo non se lo fa ripetere due volte.
Si mette a cavalcioni del torace di Blaise, lasciandogli libere le braccia, e l’altro non smette di sogghignare mentre gli slaccia i pantaloni e, in una posizione alquanto inusuale, gli elargisce le prime carezze. Theo non stacca gli occhi dal suo viso, ipnotizzato dalla promessa di ciò che il compagno sta per fare, e Blaise sorride più apertamente, prima di invitarlo ad avanzare ancora un po’, mettendogli una mano sul sedere, e di prenderglielo in bocca.
Theo butta la testa indietro, a quel punto, perché l’eccitazione lo sta sopraffacendo. Sente le labbra di Blaise stringersi su di lui, una sua mano a guidarlo con cautela e l’altra sul suo fianco, a dettare il ritmo. Theo dondola dolcemente, deglutisce e si sforza di aprire gli occhi. Lo spettacolo del suo membro che affonda a ogni leggera spinta nella bocca del compagno gli annebbia di nuovo la mente, ma stavolta non distoglie lo sguardo. Blaise chiude gli occhi ogni volta che lo fa penetrare tra le sue labbra, ma ogni volta li riapre, ricatturando il suo sguardo. È sicuro di quello che fa, e questo fa impazzire Theo. Lo succhia, lo accarezza e lo succhia di nuovo, giostrando i tempi con istintiva destrezza, cosicché Theo inizia a non poterne più e non può trattenersi dallo spingersi con una serie di colpi secchi fino in fondo alla sua gola.
La mano che Blaise gli ha lasciato sul fianco si insinua sotto i boxer e stringe il suo gluteo con forza, come ad incitarlo, poi un suo dito va a premere sulla sua apertura e un secondo dopo penetra in lui, facendolo sussultare. Theo geme, preso alla sprovvista, e deve soccombere di fronte all’attacco di tanti stimoli contemporaneamente. Si ritrae, uscendo dalla bocca di Blaise, e l’altro capisce benissimo le sue intenzioni. Le carezze che gli elargisce sono rapidissime, la pressione delle dita perfetta: pochi secondi e Theo viene violentemente sul suo viso.
Blaise spreme le ultime gocce dal suo corpo con affetto, sorridendo a labbra strette. Theo lo osserva con un sorriso ebete sul volto, completamente appagato. Ha giusto la forza di mugolare un’ultima volta, quando la lingua rossa di Blaise saetta fuori dalle sue labbra e cattura una grossa goccia bianca prima che scivoli via dalla sua guancia nera. Si fa indietro, lascia che Blaise si pulisca del grosso, poi si sdraia al suo fianco e, finalmente con tenerezza, lo bacia.
“Che hai fatto oggi?” gli domanda, come se non l’avesse pedinato per ore.
“Niente,” risponde Blaise, facendo spallucce. “Solo un giro a Hogsmeade. E tu?”
“Niente,” gli fa eco Theo, senza guardarlo negli occhi.
“Dovresti uscire a prendere una boccata d’aria, ti farebbe bene,” suggerisce l’altro, accarezzandogli i capelli.
Theo annuisce, chiude gli occhi e dopo ore di tensione si rilassa.

Blaise sa che Theo l’ha seguito tutto il giorno. È bravo, non lo vede quasi mai, si tiene lontano ed è discreto. Ma è geloso marcio, e Blaise lo sa perfettamente. A volte si dispiace, perché Theo sembra soffrirne, ma ogni volta che si sofferma a parlare con un altro, che si fa vedere mentre ride o ammicca a questo o quel ragazzo, quando rimangono di nuovo soli Theo ha voglia di farlo. Lo scopa con forza, con puro desiderio, il concentrato di tutta la sua gelosia, e ogni volta è strepitosa più della precedente. Per questo Blaise non riesce a smettere, e domani andrà ad attaccar bottone con quel Tassorosso carino, biondo, del sesto anno, di cui nemmeno ricorda il nome. Non è importante. Basta che Theo lo guardi.

fanfic, p0rn fest, the gay, the hp world

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