Titolo: Dipende tutto dai punti di vista
Fandom: X 1999
Personaggi: Kamui, Sorata
Rating: verde
Genere: slice of life, friendfic
Beta: nessuno
Wordcount: 809
Prompt: 'La luce alla fine del mondo'
Riassunto: "Dipende tutto dai punti di vista, Kamui. Non sono bellissime, stasera, le stelle?"
Note: Scritto per il meme delle ricorrenze di
michiru_kaiou7. Sì, lo so, patetico abbinare X1999 ad un prompt sulla fine del mondo, ma... cioè, io sto lavorando anche oggi, neh? <.<° Prima della fine vomiterò progetti stradali e la mia testa, comunque, è completmente lì. Prima o poi finirà questo sproposito di storielle inutili e senza senso alcuno.
...
Ah, sì, giusto: io AMO il rapporto tra Kamui e Sorata.
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Se solo non fosse stato un introverso ragazzino che faticava ad esprimere i suoi sentimenti, probabilmente Kamui sarebbe saltato al collo di Sorata chiedendogli di sposarlo quando, uscendo da scuola in pieno inverno dopo un corso serale a cui era stato praticamente obbligato a partecipare, se lo era trovato davanti all'uscita con una sciarpa sotto un braccio ed un thermos pieno di cioccolata calda insaporita alla vaniglia nell'altra.
E pensare che l'ultima volta che gli era stato offerto un dolce era stato Subaru a darglielo, peccato che lo sciamano non avesse esattamente chiara la differenza tra una stecca alla vaniglia ed una bacca di vaniglia, quindi si era ritrovato a masticare, in stile radice di liquirizia, quest'ultima, forzando un sorriso sul volto. Per la carità, qualsiasi regalo da parte di quella persona, fosse anche stato un mazzo di rami di ciliegio bolliti, sarebbe stato graditissimo, però... niente da fare, quando si trattava di risollevargli il morale con il cibo non c'era nessuno più bravo di Sorata.
"Grazie." Mormorò prendendo il bicchiere di plastica in mano e beandosi del calore che attraverso la sottile membranaarrivava alle sue mani infreddolite.
"Ma figurati. Ero lì a casa e mi sono detto, vuoi vedere che il nostro leader mi muore assiderato per la strada?"
Leader, sì, bella figura di leader doveva essere lui, un ragazzino di cui tutti si cercavano di prendere cura improvvisandosi genitori... riuscendoci particolarmente bene, peraltro.
Rispose con un mugolio lasciando scivolare la bevanda in bocca ed assaporandola mentre, scendendo nel suo corpo, questa lo riscaldava piacevolmente; non aveva esattamente capito cosa Keiichi gli avesse proposto di fare per riscaldarsi, poche ore addietro, ma aveva come la sensazione di aver fatto bene a rifiutare anche perché questo era il modo più piacevole che conoscesse.
“Certo che le giornate sono proprio brutte.”
Era un modo assolutamente stupido per cercare di aprire un discorso, lo sapeva, ma per lui conversare non era molto semplice quando non si andava a parlare di Fuuma, della imminente fine del mondo o di tutti i problemi che lui e gli altri draghi avevano, questo nonostante Sorata fosse in grado di metterlo decisamente a suo agio.
“Nah.” Fece spallucce il monaco “Io le trovo stupende…”.
Kamui si domandò cosa ci fosse di stupendo in giornate gelide in cui ci si muoveva malvolentieri ed il sole calava prima, strade ghiacciate con cumuli di neve sporca ai lati e asfalto praticamente ghiacciato. Era stupendo poter rimanere a lungo sotto le coperte a ronfare, svegliarsi tardi e scendere in salotto ancora in pantofole e vestaglia per trovarsi da bere una bella tazza di latte caldo già pronta, era piacevole starsene a fissare un caminetto impigrendosi sul divano avvolti in una coperta, ma in entrambi i casi non si parlava di ciò che poteva fare lui.
Non era colpa sua, dopotutto, se era piccolino e pativa il freddo; avrebbe dato qualsiasi cosa per potersene restare al calduccio, in casa, a scambiarsi coccole con Subaru invece di dover andare a scuola, ma quel genere di pensieri venivano catalogati rapidamente nella cartella 'utopie' del suo cervello.
“Se lo dici tu…” mormorò dopo averci riflettuto sopra un attimo.
L’altro si voltò verso di lui con un sorriso gentile, come sempre del resto.
“Vedi, Kamui, tutto dipende da come osserviamo le cose. A te piacciono le stelle, no? Almeno, l'altro giorno stavi sfogliando un libro sull'argomento.”
Oh, beh, si poteva dire così… gli piacevano certe costellazioni, ecco.
“Le vedi le stelle, ora?”
Il ragazzino inarcò un sopracciglio ed mosse lo sguardo verso l'alto, le nubi da neve impedivano di scorgere anche la più debole luce attraverso esse. Il cielo scuro, d'inverno, era veramente desolante.
“Vedi? Hai già sbagliato tutto.”
Piegò lievemente il capo di lato osservando il monaco, quindi lo sentì appoggiare un braccio sulle sue spalle mentre indicava la strada ghiacciata davanti a loro che, quasi in modo dolce, rifletteva la luce dei lampioni sugli innumerevoli cristalli creando un delicato gioco di specchi che, ad ogni loro passo, cambiava completemente.
Un po' come se tutte le stelle del cielo, ad ogni suo passo, decidessero di spegnersi per poi riaccendersi in altri luoghi, danzando per lui.
"Dipende tutto dai punti di vista. Non sono bellissime stasera?"
Kamui sospirò, gli sembrava una cosa dannatamente banale e probabilmente non se ne sarebbe nemmeno reso troppo conto se non fosse stato per l'altro, ma doveva ammettere che poteva anche sforzarsi di dargli corda: non era poi così male, dopotutto.
Sorata scattò in avanti, in parte pattinando sul ghiaccio, le braccia spalancate ed un sorriso sul volto. Per quanto potesse essere infantile per certi versi, ormai Kamui aveva perfettamente capito che se il monaco si comportava così, certe volte, era per cercare di metterlo a suo agio, farlo stare un poì meglio.
“Guarda, Kamui, sto volando! Non è magnifico?”
E, lentamente, le labbra del ragazzo si curvarono lievemente all’insù.