TRC - Kamui e Fuuma - Noi non mangiamo cioccolato.

Feb 01, 2010 23:44

Titolo: Noi non mangiamo cioccolato
Autore: sonadow_yuffie
Fandom: Tsubasa Reservoir Chronicle
Personaggi: Kamui, Fuuma
Rating: Verde
Prompt: Per il Meme delle ricorrenze di michiru_kaiou7
Word Count: -
Beta: Nessuno
Riassunto: Piccolo spinoff senza senso ambientato nel mondo in cui tutti sono di sesso invertito.
Note: Scritto in fretta perché, cassius, la linea mi va e viene e devo postarlo prima che crolli di nuovo. Prossimo prompt lo scrivo e poi lo posto dal pc dello studio che almeno sono sicura di poterlo mettere online XD

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Kamui sbattè la porta, rientrando in casa, componendo ad alta voce numerose frasi in cui Seishirou era protagonista assoluta, sempre abbinata a spiacevoli aggettivi.
Non che a lei interessassero le patetiche tradizioni umani di un noiosissimo mondo in cui la magia nemmeno esisteva, ancora meno le interessava dover dimostrare il proprio amore verso la sorella con cioccolatini, peluche a forma di cuore o inquietanti pupazzetti con scritto sulla scatola 'prova a premermi', una freccia che punta verso il cuoricioso pancino e l'aria di dirti 'provaci che ti mordo'... ma che Subaru avesse rifiutato di stare con lei, quello era sbagliato.

Non sapeva bene come sua sorella fosse riuscita a convincerla a far viaggiare le due cacciatrici con loro, qualcosa riguardo a 'palpatine accidentali random' e 'movimenti sensuali' le accendeva qualcosa nella sua mente, ma man mano che passava il tempo si pentiva sempre più di aver accettato.

No, davvero, come aveva osato quella dannata suora invitare Subaru a cena? E come aveva osato, sua sorella, accettare?
Insomma, non era esattamente una cosa molto romantica l'uscire assieme per succhiare sangue dal collo delle persone, ma non dovevano farlo.

"Serata spiacevole?"
Ed ecco come renderla ancora peggiore: la delicatissima e graziosissima sorellina minore di Seishirou, Fuuma.
Seishirou era solita ripeterlo e le gemelle potevano anche darle ragione, la minore delle Sakurazuka era tanto adorabile e sexy finché stava zitta, ferma e con addosso abiti scelti da altri, ma  quando apriva bocca e palesava il suo modo da fare da maschio mancato riusciva a far venire voglia a chiunque di guardar altrove e cercare altra compagnia.

"Non dovevi essere fuori per informarti sulle abitudini locali o qualsiasi cosa il tuo spirito da esploratrice ti suggerisca?"
L'altra scosse il capo, borbottando qualcosa in merito ai 'troppi single appostati in giro ed in cerca di un partner per non passare la festa da soli', al suo disinteresse globale in merito alle relazioni, al fatto che non si aspettava nessuno a casa per la serata, al volersi leggere un libro in santa pace e, sopratutto, al suo essere contraria ai rapporti tra persone di differenti dimensioni (più per scomodità che per altro)... il tutto continuando a mangiare distrattamente patatine e leggiucchiare distrattamente un librone che si era recuperata.

"Non mi interessa sapere perché non sei uscita, sottolineo solo che la tua presenza non è gradita."
La donna si sistemò meglio sul divano, praticamente senza prestarle attenzione.
"Dai, capita a tutti di andare in bianco. Cos'è, Subaru non ti ha regalato nemmeno un cioccolatino?"
Kamui soffiò verso l'altra sbattendole in testa la giacca.
"Noi non mangiamo cioccolata..."
"Ah..."

La partecipazione dell'altra al suo dolore era commovente; Fuuma a malapena alzato lo sguardo dal libro, prima, ed ora praticamente la ignorava nonostante Kamui sentisse quasi il bisogno di fare a botte con lei.

"Ricordami per quale motivo vi ho permesso di viaggiare con noi..."

Fuuma si sistemò gli occhialoni scuri sul naso e prese in mano il bicchiere in cui si era preparata un po' di tisana (lei si ostinava a chiamarle in quel modo, ma Kamui non comprendeva come inquietanti e puzzolenti miscugli di erbe di prato potessero esser definiti tali) svuotandolo in un paio di sorsi, quindi afferrò un coltello e si fece un taglio sul polso facendo gocciolare il sangue nel recipiente di vetro.

L'odore la fece rabbrividire ed osservò con espressione rapita il liquido rosso che lentamente, troppo lentamente, colava sulla pelle abbronzata dell'altra combattuta tra il desiderio di saltarle addosso per mangiarla e la consapevolezza che se Fuuma si esponeva in quel modo alla sua fame era perché era perfettamente conscia di poterle tener testa.

Deglutì a vuoto un paio di volte, ricordandosi solo in quel momento di non aver mangiato per più di una giornata, quindi, quasi vedendo il tutto al rallentatore, osservò Fuuma portarsi la ferita alla bocca e si sentì ficcare il bicchierone in mano.

Fissò il sangue, guardò la cacciatrice che le sorrideva con la solita odiosissima naturalezza, quindi inarcò un sopracciglio.
"Non sarà proprio cioccolata, nè esattamente regalata con amore, ma buon San Valentino!"
Kamui osservò per un'attimo il bicchiere con aria perplessa, quindi lanciò un'occhiataccia alla cacciatrice che, ghignando, si allontanava verso il bagno per, probabilmente, medicarsi e sospirò scuotendo il capo.
"... Sul serio, Fuuma, a volte mi domando cos'hai dentro la testa"

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