Untitled
Titolo: Untitled
Fandom: Supernatural
Capitolo: 1/1
Personaggi: Wincest (Sam/Dean)
Rating: NC17
Warning: pwp, dub-con, wing!kink
Prompt: scritta per questo prompt @ Wingfic comment meme per sepherim_ml; 008. Stupro nella tabella Coppia (think_angst)
Note: Shame on me
“Lasciami andare ora, hai avuto tutto ciò che volevi” si circondò con le ali cerulee, mettendosi a sedere sull'erba, allontanandosi dal corpo caldo, bollente, dell’altro. Le piume bianche erano arruffate e Dean iniziò ad affondarci in mezzo le dita cercando di riordinarle, le mani tremavano visibilmente.
Sam rise, inginocchiandosi dietro l’angelo, mentre allungava le ali corvine in modo da circondarli entrambi, facendo sì che non ci fosse alcun contatto.
“Non è stato poi così male, vuoi che ti ricordi come hai cantato per tutto il tempo?” sorrise sornione. Fece vagare le punte delle piume più lunghe su Dean, raggomitolato su se stesso, protetto dalle ali, mentre di tanto in tanto gli lanciava qualche occhiataccia.
“Smettila” ringhiò, stringendosi le gambe al petto.
“Cosa? Hai paura che se ti tocco ancora quelle belle alucce azzurrine, ti ritrovi di nuovo a carponi pregandomi di scoparti?” rise, ondeggiando le ali “implorandomi di sbatterti così forte da non riuscire a stare in piedi per il resto dell’eternità?” gli carezzo il collo con la mano, facendo pressione sui lividi che iniziavano a comparire “Dopotutto la colpa è mia” si abbassò sibilandogli all'orecchio “non si possono mica rapire i poveri angioletti di Papà e violentarli fin quando non si capisce se stanno urlando di dolore o stanno godendo come neanche la puttana di Babilonia sarebbe capace”.
Dean mugugnò cercando di sottrarsi, ma Sam fu più veloce, richiudendo in uno scatto le ali sopra l’altro e toccandogli prepotentemente la Grazia con la propria, corrotta. Al tocco Dean gemette, socchiudendo improvvisamente gli occhi e non riuscendo a trattenersi dal divaricare le cosce.
“Ops, scusa” disse sornione Sam. Colse l’occasione, di nuovo quella sera, per afferrargli repentino il viso, in modo che il collo fosse completamente esposto, affondando i denti con foga nella carne già martoriata da medesimi morsi.
L’angelo corrotto sorrise quando l’altro gemette ancora più forte distendendo le ali in modo che la superficie delle Grazie a contatto aumentasse sensibilmente, provocando scosse di piacere che dalla schiena si sparsero per tutto il corpo.
Uno tra i più cari angioletti di Papà aveva passato le ultime 24 ore a farsi scopare a ripetizione da un dei suoi fratelli caduti senza un minimo di pudore, in uno dei tanti boschi rigogliosi terrestri. Volente o nolente che fosse stato.
Sam fece scivolare la mano libera tre le cosce spingendo due dita in Dean, che si premette contro il suo petto muovendo i fianchi e schiudendo la bocca in un muto gemito.
“Un solo tocco alla tua Grazia e sei già di nuovo eccitato? Cosa mi tocca vedere” gli sussurrò baciandogli la mandibola “un angioletto di Papà alla stregua di una puttana”.
Dean si morse le labbra iniziando a singhiozzare: “Padre ti prego perdo-“ non finì la frase che l’altro angelo, il demone oramai, aggiunse un terzo dito insieme agli altri, affondando quanto più possibile in lui, strappandogli un gemito più altro degli altri.
“Su Dean, ti sembra? Pregare paparino di perdonarti con le gambe aperte mentre ti sto scopando con le dita? Che cattivo angioletto…” gli afferrò con forza l’ala destra provocandogli una scossa di piacere violento, facendolo contorcere e urlare.
Sfilò le dita, alzandosi improvvisamente, godendosi lo spettacolo di un Dean bisognoso di un contatto, gli occhi dilatati e il fiato corto.
Si carezzò l’erezione prima dai afferrare i capelli del biondo e avvicinarlo: “Succhia bell'angioletto, che forse posso ancora provare un po’ di pietà e scoparti per bene”. Dean non se lo fece ripete due volte.
Fandom: Supernatural
Capitolo: 1/1
Personaggi: Wincest (Sam/Dean)
Rating: NC17
Warning: pwp, dub-con, wing!kink
Prompt: scritta per questo prompt @ Wingfic comment meme per sepherim_ml; 008. Stupro nella tabella Coppia (think_angst)
Note: Shame on me
“Lasciami andare ora, hai avuto tutto ciò che volevi” si circondò con le ali cerulee, mettendosi a sedere sull'erba, allontanandosi dal corpo caldo, bollente, dell’altro. Le piume bianche erano arruffate e Dean iniziò ad affondarci in mezzo le dita cercando di riordinarle, le mani tremavano visibilmente.
Sam rise, inginocchiandosi dietro l’angelo, mentre allungava le ali corvine in modo da circondarli entrambi, facendo sì che non ci fosse alcun contatto.
“Non è stato poi così male, vuoi che ti ricordi come hai cantato per tutto il tempo?” sorrise sornione. Fece vagare le punte delle piume più lunghe su Dean, raggomitolato su se stesso, protetto dalle ali, mentre di tanto in tanto gli lanciava qualche occhiataccia.
“Smettila” ringhiò, stringendosi le gambe al petto.
“Cosa? Hai paura che se ti tocco ancora quelle belle alucce azzurrine, ti ritrovi di nuovo a carponi pregandomi di scoparti?” rise, ondeggiando le ali “implorandomi di sbatterti così forte da non riuscire a stare in piedi per il resto dell’eternità?” gli carezzo il collo con la mano, facendo pressione sui lividi che iniziavano a comparire “Dopotutto la colpa è mia” si abbassò sibilandogli all'orecchio “non si possono mica rapire i poveri angioletti di Papà e violentarli fin quando non si capisce se stanno urlando di dolore o stanno godendo come neanche la puttana di Babilonia sarebbe capace”.
Dean mugugnò cercando di sottrarsi, ma Sam fu più veloce, richiudendo in uno scatto le ali sopra l’altro e toccandogli prepotentemente la Grazia con la propria, corrotta. Al tocco Dean gemette, socchiudendo improvvisamente gli occhi e non riuscendo a trattenersi dal divaricare le cosce.
“Ops, scusa” disse sornione Sam. Colse l’occasione, di nuovo quella sera, per afferrargli repentino il viso, in modo che il collo fosse completamente esposto, affondando i denti con foga nella carne già martoriata da medesimi morsi.
L’angelo corrotto sorrise quando l’altro gemette ancora più forte distendendo le ali in modo che la superficie delle Grazie a contatto aumentasse sensibilmente, provocando scosse di piacere che dalla schiena si sparsero per tutto il corpo.
Uno tra i più cari angioletti di Papà aveva passato le ultime 24 ore a farsi scopare a ripetizione da un dei suoi fratelli caduti senza un minimo di pudore, in uno dei tanti boschi rigogliosi terrestri. Volente o nolente che fosse stato.
Sam fece scivolare la mano libera tre le cosce spingendo due dita in Dean, che si premette contro il suo petto muovendo i fianchi e schiudendo la bocca in un muto gemito.
“Un solo tocco alla tua Grazia e sei già di nuovo eccitato? Cosa mi tocca vedere” gli sussurrò baciandogli la mandibola “un angioletto di Papà alla stregua di una puttana”.
Dean si morse le labbra iniziando a singhiozzare: “Padre ti prego perdo-“ non finì la frase che l’altro angelo, il demone oramai, aggiunse un terzo dito insieme agli altri, affondando quanto più possibile in lui, strappandogli un gemito più altro degli altri.
“Su Dean, ti sembra? Pregare paparino di perdonarti con le gambe aperte mentre ti sto scopando con le dita? Che cattivo angioletto…” gli afferrò con forza l’ala destra provocandogli una scossa di piacere violento, facendolo contorcere e urlare.
Sfilò le dita, alzandosi improvvisamente, godendosi lo spettacolo di un Dean bisognoso di un contatto, gli occhi dilatati e il fiato corto.
Si carezzò l’erezione prima dai afferrare i capelli del biondo e avvicinarlo: “Succhia bell'angioletto, che forse posso ancora provare un po’ di pietà e scoparti per bene”. Dean non se lo fece ripete due volte.