[37-sai de isha ni natta boku] Ricordi che fanno male

Jun 23, 2012 17:49

Titolo: Ricordi che fanno male
Fandom: 37-sai de isha ni natta boku
Pairing: Niimi Satoru x Shimoda Kentaro
Rating: NC17
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: E se lo ricordava bene quello che accadeva quando non voleva fare sesso o provava a rifiutarlo.
Note: Scritta per la think_angst con il prompt “C’è una linea sottile fra tacere e subire?” e per la V Notte Bianca di maridichallenge con il prompt “Il mio sangue sulla sua pelle” di vogue91
WordCount: 290 fiumidiparole

**



Erano passati un paio d’anni.
Aveva cambiato ospedale. Aveva cambiato casa. Aveva cambiato numero di telefono, sia fisso che cellulare.
Aveva cambiato città, perché di Tokyo non ne poteva davvero più.
Si era fatto una vita, con difficoltà e nonostante gli anni passati, quegli incubi continuavano a tormentarlo.
Avrebbe voluto finalmente dormire, senza correre il rischio di ritrovarsi faccia a faccia con un passato scomodo che voleva solo dimenticare.
Perché lo sentiva ancora.
Sentiva il suo alito nel suo orecchio, le sue mani sulla sua pelle, la sua erezione che spingeva dentro il suo corpo, senza che lui lo volesse.
Sentiva ancora la sua voce, le sue labbra, la sua tortura quotidiana durata tutto il periodo del tirocinio dopo la laurea.
Perché Niimi lo aveva preso di mira e lo aveva violentato, giorno dopo giorno. Lo pagava, e anche bene e Shimoda si faceva schifo perché non aveva mai trovato la forza di parlarne con qualcuno, di sfogarsi, di dire che le cose come stavano.
E se lo ricordava bene quello che accadeva quando non voleva fare sesso o provava a rifiutarlo. Niimi lo legava ad un letto e lo picchiava così forte che Shimoda pensava costantemente di morire e l’unica cosa che riusciva a vedere, durante l’amplesso, era il suo sangue sulla sua pelle.
E si odiava. E si faceva schifo.
E nessuna seduta da nessuno psicologo avrebbe potuto mai estirpare quelle sensazioni, quei ricordi, quella voce, quel tocco dalla sua mente.
E poi se ne era andato.
Era scappato, alla prima occasione. E aveva provato a vivere. Era diventato un pediatra, perché i bambini sono innocenti e perché era a suo agio con lui.
Stava ancora fuggendo da Niimi, dai propri ricordi.
Perché quello che era successo a Tokyo, non lo avrebbe mai dimenticato.

Fine.

challenge: notte bianca v, fandom: 37-sai, pairing: niimi x shimoda, challenge: think angst {frasi 2}

Previous post Next post
Up