Titolo: Living the life
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Arioka Daiki x Inoo Kei
Rating: G
Avvertenze: Slash, Death!Fic
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Ricordava Hikaru e Yabu al suo fianco. Ricordava le loro mani sulle sue braccia, strette per non farle cadere a terra.
Note: Scritta per la
mezza_tabella con il prompt “29. Attesa” e per la Zodiaco!Challenge di
fiumidiparole con il prompt “Angst”.
WordCount: 363
fiumidiparole **
Kei camminava nervosamente su e giù lungo il corridoio.
Non sapeva esattamente che cosa fare. Non sapeva che cosa pensare. Non sapeva come muoversi.
Perfino la presenza dei suoi amici iniziava quasi ad infastidirlo.
Avrebbe voluto qualunque cosa.
Qualunque, qualunque cosa piuttosto di quell'attesa snervante, di quell'ansia che gli correva sotto pelle, mentre l'indecisione, la rabbia e il nervosismo lo stavano mangiando dall'interno.
Quando il dottore uscì dalla sala operatoria, quasi non riuscì a sentirlo.
E non si ricordava molto di quei momenti.
Ricordava Hikaru e Yabu al suo fianco. Ricordava le loro mani sulle sue braccia, strette per non farle cadere a terra.
Ricordava le luce del soffitto che lo accecavano.
Ricordava di essersi svegliato in un letto, con i suoi migliori amici al suo fianco, uno che guardava la finestra e l'altro addormentato sulla sedia.
Era rimasto per uno po' immobile nel letto. Era buio nella stanza, c'era solo una piccola luce sul comodino.
Socchiuse gli occhi. Sentiva il cuore scoppiargli, le parole del dottore che continuavano a vorticargli nella testa.
Sentiva le guance umide dalle lacrime e si costrinse a non singhiozzare. Non voleva che gli altri due si accorgessero che era sveglio.
Voleva rimanere un altro po' lì da solo, con il suo dolore. Voleva capire per bene che cosa era successo, come, esattamente, il suo Daiki fosse morto in un incidente stradale.
Daiki gli aveva promesso che non lo avrebbe mai lasciato. E fino a quel momento non aveva mai infranto una promessa, il suo Dai-chan.
Si morse un labbro, sentendo il sapore del sangue sulla sua lingua.
Non avrebbe pianto.
Gli serviva solo un altro po'. Solo un altro po' e poi avrebbe detto ad Hikaru e a Yabu che era sveglio.
Solo un altro po'.
Non era giusto. Non era possibile. Non era vero.
Daiki lo aveva lasciato e lui adesso era da solo.
Gli sfuggì un singhiozzo, ma nessuno dei due si mosse. Vide solo la testa di Hikaru, alla finestra, muoversi leggermente, ma senza voltarsi.
Appena avrebbe smesso di piangere e la sua voce avrebbe smesso di tremare, lo avrebbe ringraziato.
Osservò Yabu. Aveva gli occhi socchiusi e fissava il soffitto.
Non era giusto nessuno del loro dolore.
Eppure Daiki se ne era andato. Adesso toccava ai vivi cercare di sopportare quel dolore.
Fine.