Titolo: No one other than me can do that, because I truly love you
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Takaki Yuya x Chinen Yuri
Rating: NC17
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Il suo lavoro era stato premiato. Era stato un tarlo. Assillante, snervante, opprimente a volte. Ma alla fine il buco era stato fatto e lui era entrato dentro la vita di Yuya.
Note: Scritta per il COW-T2 di
maridichallenge con il prompt “Disse il tarlo alla noce: dammi tempo che ti buco.” e per la
10disneyfic con il prompt "Onore"
WordCount: 1949@
fiumidiparole **
Sentì le sue mani scivolargli lungo i fianchi. Chinen inarcò la schiena, come a chiederne ancora di più. Yuya era steso sopra di lui. Lo aveva praticamente assalito mentre era impegnato a leggere un libro sul divano, con un leggero mal di testa.
Aveva cercato di scostarsi dalle sue carezze, fino a che non aveva sentito l'erezione di Yuya premergli urgentemente contro la propria, altrettanto dura.
A quel punto si era lasciato andare, incrociando le gambe dietro la schiena del più grande, facendosi toccare e baciare ancora di più.
Quando Chinen schiuse gli occhi per un attimo lo vide a sua voce con gli occhi chiusi. Si morse un labbro, poi gli circondò il collo con le braccia, tirandolo su di sé e baciandolo. L'altro aprì leggermente gli occhi, poi si scostò dal bacio, per nascondere il volto contro il collo del più piccolo, mordendolo e baciandolo più volte. Yuri gemette di piacere prima di farsi trascinare nella camera da letto.
Si spogliarono rapidamente, poi Yuya si stese nel letto e il più piccolo montò su di lui. Yuya iniziò a prepararlo, lentamente. Sapeva che Chinen non amava perdere tempo e lo avrebbe visto così mordersi un labbro, con il viso contratto in una smorfia di piacere e di impazienza e poi avrebbe udito la sua voce chiedergli urgentemente di più.
Socchiuse gli occhi. Immaginò quella voce che continuava a chiedergli di soddisfarlo, fino a che non riuscì più a resistere. Penetrò Chinen, iniziando a spingere sempre più forte dentro di lui.
Chinen si piegò su di lui, gemendo nel suo orecchio, stringendo le sue mani sulle spalle di Yuya, sempre più forte, fino a che non lo sentì venirgli dentro. Yuya ansimava pesantemente e il più piccolo socchiuse gli occhi, ascoltando il suo respiro. Socchiuse gli occhi.
« Ti amo. » sussurrò piano, come quasi se avesse paura di dirlo.
Yuya rimase in silenzio. Ci era abituato.
« Ti amo. » ripeté, sempre a voce bassa. « Tu mi ami? »
Vide gli occhi di Yuya scivolare su tutta la stanza, indeciso. Poi, annuì, titubante, senza dire nulla.
Chinen scivolò al suo fianco, poi si strinse ancora a lui.
« Ho ancora voglia. » disse piano « Scopami Yuu. » sussurrò sulle sue labbra.
« Di nuovo? Abbiamo appena finito. »
Yuri storse la bocca scivolando in mezzo alle sue gambe. Osservò l'erezione a riposo del più grande, poi iniziò lentamente a leccarla. Quando fu più dura la prese in bocca, lanciando delle occhiate al fidanzato.
Yuya gli teneva una mano sulla testa, spingendo dentro la sua bocca sempre più velocemente, ma aveva ancora gli occhi chiusi e si mordeva un labbro, senza riuscire a trattenere i gemiti. Il più piccolo odiava quando non lo guardava. Era una cosa che aveva sempre detestato, fin dal principio.
Si era sempre sforzato di farsi notare, cercando di andare oltre il muro che Yuya aveva frapposto fra loro due.
Aveva scavato, a fondo, prima di poter superare quella parvenza di amicizia che c'era fra loro due.
Lo amava, lo aveva sempre amato. E non sopportava quando Yuya non lo guardava, quando... immaginava chissà che cosa.
Lo lasciò e poi, veloce come un fulmine, Yuya fu sopra di lui, penetrandolo. Chinen lanciò un grido di dolore, aggrappandosi di nuovo all'altro, cercando di superare il dolore.
« Sei scemo? » ringhiò mentre le lacrime scivolavano lungo il suo volto.
« Mi dispiace, davvero. » ansimò Yuya, sempre con gli occhi chiusi « Io... sei eccitante... Yuri. » gemette ancora quando iniziò a spingere, di nuovo, di nuovo, di nuovo.
Gli afferrò una ciocca di capelli, tirandola leggermente e finalmente Yuya aprì leggermente gli occhi, osservandolo solo di sfuggita.
« Guardami. » sussurrò piano Yuri « Guardami mentre godi. » continuò sempre a voce bassa.
Yuya si morse leggermente un labbro, poi gli obbedì e lo fissò. Chinen abbozzò un sorriso prima di riprendere a gemere sotto le sue spinte.
Ad un certo punto, Yuri lo fermò.
« Cosa fai? » ansimò l'altro cercando di trattenersi dal riprendere a spingere.
« Voglio... voglio stare io sopra. E' un po' che non lo faccio. »
Titubante, Yuya si sdraiò e Chinen si mise fra le sue gambe. Lo penetrò con un dito, solo per pochi secondi. Per entrambi l'eccitazione raggiungeva picchi altissimi e lo penetrò con la propria erezione.
Si chinò su di lui, spingendo sempre più velocemente. Afferrò Yuya per i capelli, tirandolo più forti di quello che avrebbe voluto.
« Guardami. » ripeté, questa volta più un ordine che una richiesta. « Guardami mentre ti faccio godere. » disse ancora.
Yuya lo fissò, gli occhi pieni di qualcosa che Yuri non aveva voglia di decifrare. Venne dentro di lui, mentre l'altro era rimasto fermo a fissarlo.
Il più piccolo scivolò al suo fianco.
Aveva scavato. Aveva scavato, a fondo. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese.
Aveva impiegato anni per farsi notare. Anni per fargli capire che non era più il bambino che lo chiamava “onii-chan”, che non era più una questione di età, ma di voglia. Aveva impiegato energie e fatica. Aveva sofferto e non credeva di poter sopportare così tanto dolore a causa di un uomo.
Ma aveva resistito. Aveva stretto e i denti e lentamente la corazza di Yuya aveva ceduto e si era dedicato a lui.
Solo ed esclusivamente a lui.
Il suo lavoro era stato premiato. Era stato un tarlo. Assillante, snervante, opprimente a volte. Ma alla fine il buco era stato fatto e lui era entrato dentro la vita di Yuya.
E vedere tutti i suoi sforzi vanificati, lo irritava.
Eppure, in quel momento, sorrideva. Si tirò su la coperta, coprendosi fin sotto le braccia, incrociandole dietro la testa.
Aveva impedito a Yuya di pensare ad Hikaru, cosa che aveva sempre fatto. Sapeva che il più grande non lo amava, sapeva che non lo avrebbe mai amato, ma fino a quel momento Yuya era stato piuttosto bravo a fingere di provare qualcosa per lui. E a Chinen quel “piuttosto bravo” era sempre bastato. Yuya gemeva sempre sinceramente il suo nome e lo fissava sempre negli occhi.
Gli sorrideva, lo stringeva a sé, lo coccolava. E specialmente, quando gli chiedeva se lo amasse, Yuya riusciva sempre a mentire, sussurrando un dolce “Certamente” di cui Yuri si nutriva, giorno dopo giorno.
E in quel momento, l'aver impedito a Yuya, anche se solo per un paio di volte, di raggiungere l'orgasmo pensando ad Hikaru mentre si scopava lui, era una grande vittoria. Non lo avrebbe lasciato andare via.
Non dopo tutto quello che aveva passato.
« Sei felice? » sussurrò Yuya
« Sì. Hai goduto guardando me e non pensando ad Hikaru. Sono felice. »
« Non dovresti. »
« E tu non dovresti essere qua. Se va bene a me Yuyan, non vedo perché adesso stia avendo dei rimorsi di coscienza. »
« Non sono rimorsi di coscienza. Se sai che non provo niente per te non puoi pretendere che io pensi a te. »
Chinen rimase ad occhi chiusi, il sorriso che non si era incrinato di un solo centimetro. Era bravo a fingere Chinen. Lo era sempre stato. Era stato in quel modo che era riuscito ad andare avanti, superando tutte le difficoltà.
Fingendo.
Le parole di Yuya lo ferirono a morte. Gli sembrava che una pugnalata gli trapassasse il petto da parte a parte.
Ma non fece nulla. Sorrise e basta.
« Non lo pretendo. Io sono felice così. Io sto bene. Ho te nel mio letto, mentre tu non fai altro che inseguire qualcuno che non avrai mai. Tu non mi amerai Yuya, ma io posso scoparti, posso farmi scopare, posso vivere la mia vita con te. » girò lentamente la testa, osservandolo con sguardo freddo « Mentre tu tutto questo con Hikaru non lo potrai mai fare. Non farete mai sesso, lui non ti mentirà mai dicendo che ti ama, non vivrete mai insieme. Non ti sveglierai mai prima di lui lasciandogli la colazione a letto prima di andare a lavoro. » ridacchiò, tornando a fissare il soffitto « Io invece ho tutto questo a portata di mano. » gli sfiorò una guancia « Quindi Yuya, fra i due, quello che vince solo io. Sempre e solo io. »
Yuya rimase in silenzio a fissarlo. Non disse nulla per qualche minuto, poi si avvicinò al ragazzo, sfiorandogli un fianco.
« Hai ragione. Tu puoi avere tutto questo. Ma io, a differenza tua, ho ancora la mia dignità. Non ti senti umiliato ad essere un semplice rimpiazzo di Hikaru per me? » chiese piano.
Yuri rimase ad occhi chiusi. I brividi di piacere che gli dava la mano di Yuya scomparvero così come erano venuti. Non lo guardò. Avrebbe ceduto e non voleva.
« Non so di che cosa tu stia parlando. » sibilò fra i denti.
« Parlo di te che ti fai scopare come una puttana. Che vivi in una grande illusione perché ne hai bisogno e perché io te la concedo. Così come sono venuto, posso anche andarmene, lasciandoti da solo. »
Il respiro di Yuri tremò leggermente e Yuya se ne accorse. Lo afferrò per il mento, costringendolo a guardarlo.
« Io non mi sarei mai umiliato così tanto solo per avere Hikaru. Preferisco soffrire in silenzio e guardarlo da lontano, piuttosto che vivere con lui sapendo che ama Yabu. »
« Taci Yuya. Ho sonno, voglio dormire. »
« Adesso mi ascolti Chii. Voglio che tu sappia esattamente quello che ti dovrai aspettare da me. » accostò la bocca al suo orecchio « Ogni volta che facciamo sesso, io penso ad Hikaru e non serve costringermi a guardarti. Penserò sempre a lui. Ogni volta che mi alzò la mattina osservando la tua colazione già fatta e tu sei già andato via, penserò che sia stato Hikaru a prepararmela. Ogni volta che tu ti stendi nel letto accanto a me e dici di amarmi, penserò alla sua voce invece di sentire la tua. »
« Taci. » esclamò a voce alta il più piccolo, gli occhi pieni di lacrime.
Lo sapeva. Lo sapeva, lo sapeva, lo sapeva.
Non aveva bisogno della sua voce per ricordarselo. Si era sempre trincerato dietro la sua barriera, convincendosi che forse, qualche volta, Yuya lo avrebbe finalmente accettato per quello che era, che avrebbe finalmente capire che non potendo avere Hikaru si fosse accontentato di lui.
Ma, evidentemente, si era sbagliato. E mai sbaglio gli bruciava così tanto. Stava male. Quelle parole, quella realtà che aveva sempre rinnegato, gli veniva sbattuta in faccia e, in fondo, non sapeva se avrebbe potuta accettarla pienamente.
Prese respiro, cercando di stabilizzarlo. Non voleva piangere. Non davanti a Yuya, non dopo tutto quello che gli aveva detto.
Gli diede le spalle.
« Buonanotte. » sussurrò.
Yuya si avvicinò ancora di più a lui, facendo aderire il suo petto contro la piccola schiena di Chinen.
« Buonanotte. » attese qualche secondo « Ti amo Hikaru. » sussurrò poi.
Chinen sentì le guance ricoperte di lacrime. Non avrebbe singhiozzato. Avrebbe pianto silenziosamente nel suo cuscino, così come faceva tutte quante le notti. E Yuya non lo avrebbe mai saputo.
Fu tentato di andarsene. Ma amava troppo Yuya per poter rinunciare così facilmente a quella bugia che ormai era entrata a far parte della sua vita.
Yuya aveva ragione. Chinen vinceva perché aveva la sua illusione, ma Yuya aveva conservato la sua dignità, il suo onore.
Onore che Chinen non aveva più, da parecchio tempo.
« Ti amo anche io. » rispose piano.
Chiuse gli occhi. Sentì Yuya che si sistemava sotto le coperte, dandogli le spalle come tutte le sere.
Aveva scavato dentro Yuya, per potersi sentire più vicino a lui.
E in pochi minuti aveva perso tutto. La sua bugia era stata infranta, ma non gli importava. Avrebbe scavato ancora, avrebbe sofferto ancora.
Non lo avrebbe lasciato andare.
Mai.
Qualunque fosse stato il prezzo da pagare.
Fine.