[Hey!Say!Jump] Domani. Domani avrò pietà di te.

Feb 21, 2012 01:42

Titolo: Domani. Domani avrò pietà di te.
Fandom: Hey!Say!Jump
Personaggi: Chinen Yuri x Yamada Ryosuke
Rating: NC17
Avvertenze: Slash, Non-com
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Aveva chiuso gli occhi per troppo tempo ed era arrivato il momento di porre fino a tutto quel tergiversare.
Note: Scritta per la seconda giornata del “Carnevale delle Lande” indetta da kinkmemeitae per la khorakhane_ita con il prompt “E adesso aspetterò domani per avere nostalgia.” e per il COW-T2 di maridichallengecon il prompt “Orsetto di peluche” e infine per la Zodiaco!Challenge indetta da fiumidiparole​con il prompt "Bad Ending"
WordCount: 1840@fiumidiparole

Prompt fillato: “Deprivazione sensoriale” di vogue91

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Rientrato in casa, Chinen era di umore più che nero. Aveva cercato di reprimere la sua rabbia per tutto il tempo delle riprese data la presenza delle telecamere, ma adesso, nell'intimo della sua casa, poteva finalmente dare sfogo a tutta la sua frustrazione.
Aveva chiuso gli occhi per troppo tempo ed era arrivato il momento di porre fino a tutto quel tergiversare.
Ha sopportato, Chinen, più di quello che avrebbe mai creduto in tutta la sua vita e solo perché teneva troppo a Yamada per vederlo scivolare via dalle sue mani. Aveva gettato via l'orgoglio con lui, perché era troppo importante, perché lo amava troppo.
Aveva preferito chiudere gli occhi, fingere di non sapere, fingere di non vedere piuttosto che lasciarlo andare.
Però in quel momento era scoppiato. Yamada preferiva scopare con Nakajima? Bene, lo avrebbe fatto. Ma prima avrebbe dovuto ammettere le sue colpe davanti a lui.

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Chinen osservò il corpo legato al letto di Yamada. Il più piccolo si sentiva già tremendamente eccitato e cercare di contenersi era la cosa più difficile che avesse mai potuto fare. La pelle di Ryosuke profumava di bagnoschiuma, che non riusciva comunque a coprire l'odore devastante del più grande. Gli montò sopra, baciandolo dolcemente.
Yamada non si era fatto problemi quando Chinen aveva proposto qualche gioco un po' spinto. Si era lasciato legare, affidandosi completamente alle mani del fidanzato, senza nemmeno pensare che potesse esserci qualcosa che poteva andare storto.
Le labbra di Chinen scivolarono lungo il collo, succhiandogli sotto l'orecchio. Le mani del ragazzo rimasero mollemente appoggiate alle sue spalle, sfiorando la pelle con i polpastrelli, leggermente, quasi come una carezza.
Morse lievemente il collo, scendendo verso la clavicola, succhiandola e tracciandone il perimetro con la lingua. Ryosuke gemeva sommessamente nel suo orecchio e, per quanto tutto quello fosse destinato a finire, non riusciva a fare a meno di eccitarsi sentendo il suo fiato ansimargli così vicino.
Socchiuse gli occhi, mentre la sua bocca si fermava intorno ai capelli, leccandoli e succhiandoli, mentre aveva sempre le mani poggiate sulle spalle di Yamada. I gemiti del più grande si intensificarono leggermente, ma Chinen non aveva intenzione di dargliela vinta così facilmente.
Se la sarebbe goduta, fino in fondo.
Le dita scivolarono leggere sul petto di Yamada, fino a fermarsi sui fianchi, stringendo leggermente, per poi sfiorare quasi casualmente la punta dell'erezione dell'altro. Sorrise nel sentirlo completamente duro e si beò dei gemiti di piacere di Yamada.
Si strinse maggiormente al ragazzo, infilando una gamba fra le sue e continuando a sfiorargli l'erezione, senza premere troppo, dandogli solo la sensazione che qualcosa di più sarebbe arrivato.
E Yamada non riusciva più ad aspettare, Chinen lo sentiva dall'urgenza con cui iniziava a gemere.
La lingua del più piccolo gli percorse l'intera lunghezza, senza prenderlo in bocca, senza dargli quella soddisfazione che l'altro avrebbe voluto. Lo sentiva pulsare sulla lingua, lo sentiva sussultare ogni volta che la lingua passava sulla punta dell'erezione, senza soffermarsi troppo a lungo.
Chinen ne prese una parte in bocca, succhiandola lentamente e tenendo fermi i fianchi di Yamada, che spingevano contro la sua bocca per un contatto maggiore. Tenerli fu difficile, ma ci riuscì.
Lo lasciò un attimo per riprendere fiato e poi allungò una mano. Prese una benda dal comodino, coprendo gli occhi del più grande, stringendo bene intorno alla testa dell'altro e tornando a succhiare la sua erezione, sempre lentamente, mentre Chinen teneva fra le mani un anello per il pene di pelle, di quelli regolabili.
Leccava la punta del fidanzato e lo fissava, poi, senza dirgli nulla, lo allacciò alla base dell'erezione, passando sotto i testicoli. Yamada sussultò e iniziò ad agitarsi, ma Chinen si tirò su di lui, sussurrandogli all'orecchio di non preoccuparsi.
Mordicchiò di nuovo il collo, poi sotto l'orecchio, poi di nuovo la clavicola, per essere sicuro che i sensi di Yamada fossero sviluppati al massimo dato che non vedeva più la stanza intorno a lui.
Sorrise nel sentire i suoi gemiti semplicemente allo sfioramento di un capezzolo. Prese a succhiare con più forza l'erezione dell'altro, fino a che i gemiti di Yamada non penetrarono nel suo cervello, riempiendolo solo del suo piacere.
Anche Chinen sentiva di avere l'erezione dura fra le gambe, ma cercò di contenersi. La notte era ancora lunga.
Si alzò dal letto, prendendo un vibratore. Con del lubrificante sulle dita penetrò il fidanzato, preparandolo e poi, iniziò a penetrarlo. La grandezza era leggermente più piccola di quello a cui Yamada avrebbe dovuto essere preparato, ma non se ne curò.
L'altro provò a protestare, ma Chinen lo ignorò e attivò la vibrazione, al livello più basso. Si stese accanto a lui, che gemeva, mentre si accendeva una sigaretta presa dal comodino.
« Yu-Yuri...? » ansimò il ragazzo voltandosi verso di lui.
Aveva il fiato spezzato dall'eccitazione e Chinen lo guardò con disgusto. Da quando l'uomo che aveva davanti gli sembrava solo una puttana?
Da quanto non sentiva più il proprio odore sulla pelle di Yamada, ma solo quello di Yuto?
« Shh. » sussurrò al suo orecchio, sfiorandogli il collo e sentì il corpo del più grande che veniva percorso da brividi di piacere.
Yamada rimase in silenzio e si lasciò sfuggire un nuovo gemito, più forte, quando Chinen aumentò il livello della vibrazione dentro di lui.
Si avvicinò ancora di più, stendendosi al suo fianco, facendo cadere sul petto di Yamada.
« Ryosuke, voglio che tu mi dica una cosa. » sussurrò languido al suo orecchio e vide l'altro tendersi verso di lui, odorando il suo alito che sapeva di tabacco.
« D-Dimmi. »
« La tua storia con Yuto è iniziata prima o dopo le riprese del drama? » chiese lentamente.
Il corpo di Yamada si tese a quella domanda e Chinen non seppe dire se era per il terrore di quello che aveva sentito oppure perché aveva lievemente passato il mozzicone di sigaretta sul costato, senza bruciarlo.
« Cosa dici? Io amo solo te, come puoi solo... » il più piccolo gli afferrò il mento con le mani, girandolo violentemente verso di lui e avvicinandosi alla sua bocca.
« Non mi prendere per idiota Ryosuke. Io lo so. Voglio che ti mi dica la verità, adesso. »
« Non c'è niente fra me e lui. Devi credermi! »
Chinen accennò un sorriso che Yamada, se avesse potuto vederlo, lo avrebbe definito diabolico.
« Ti ho visto ieri. Nei bagni del set. Mentre lui... lui... te lo metteva tutto dentro. E tu... tu gemevi, come la puttana che sei. » sibilò.
La sigaretta che aveva fra le dita si spense contro la pelle del petto di Yamada, che lanciò un urlo, immediatamente bloccato dalla mano dell'altro.
Sentì i denti di Yamada penetrargli nella mano, ma non se ne curò. Non sentiva dolore, ma solo piacere.
« Te lo chiedo ancora. Da quanto tempo va avanti? » sussurrò solo accendendosi un'altra sigaretta e osservando, affascinato, la bruciatura. La pelle era del tutto bianca e il sangue circondava i lembi, ustionati.
« Smettila Yuri! Liberami subito! Adesso. » iniziando a strattonare i polsi.
Chinen aumentò di nuovo vibrazione del vibratore, iniziando a succhiargli la punta dell'erezione, ancora stretta dall'anello. Yamada gemette, più forte di quello che si sarebbe aspettato. Poi gli mise una mano intorno al collo, per tenerlo fermo.
« Rispondimi adesso. Voglio una risposta. »
« Yuri... fermati! »
« Ti ho visto! » urlò Chinen « Ti ho visto ieri pomeriggio mentre facevi sesso con lui, mentre ti scopava, mentre tu gemevi, lascivo, sotto di lui, mentre eri... una puttana, nient'altro che una puttana! » urlò ancora spegnendogli un'altra sigaretta.
Ne prese un'altra, poi un'altra ancora, per farne seguire una terza e una quarta.
Si fermò quando vide le lacrime coprire il volto di Yamada e riuscì a udire i suoi singhiozzi.
« Dopo il drama. » singhiozzava il più grande. « Abbiamo iniziato per caso, perché... io avevo litigato con te, volevo sfogarmi e lui... Ma è stato un errore, te lo giuro. Io non volevo. »
« E allora perché è andata avanti fino a ieri? »
Yamada si morse un labbro, a sangue, senza rispondere. Chinen si passò una mano sul volto, cercando di calmarsi e di stabilizzare il suo respiro, nonostante l'odore della pelle di Yamada che, anche in quel momento, lo faceva impazzire.
Lo avrebbe punito in un altro modo. Non serviva più il dolore, aveva ottenuto quello che voleva.
La sua dichiarazione. Adesso che sentiva le sue parole riecheggiargli nella testa, Chinen si sentiva come svuotato.
Aveva dato tutto sé stesso per stare con Yamada, ma tutti quegli sforzi, davanti al corpo di Yamada, davanti a quello stesso corpo che altri avevano posseduto, sembravano tutti quanti vani.
La sua bocca scese di nuovo sull'erezione del più grande. Yamada urlò, l'erezione dura, pulsante e dolorosa fra le sue gambe.
L'anello stringeva intorno alla base, impedendogli l'orgasmo che tanto agognava, mentre il vibratore dentro di lui lo stava facendo impazzire.
Succhiò per un tempo che gli parve infinito, fino a che non udì la voce di Yamada arrivargli implorante all'orecchio.
« Per favore Yuri, liberami. Ti scongiuro. Farò tutto quello che vorrai. Ma ti prego, liberami! »
Chinen lo accontentò. Slacciò l'anello e lo prese in bocca. Yamada gli venne immediatamente in bocca e lui ingoiò tutto, senza smettere di fissarlo. Ansimava e il sudore di mescolava insieme alle lacrime.
Le bruciature, lo sapeva, pulsavano sul suo corpo, il dolore che acuiva se cercava di respirare un po' più a fondo.
Ma non aveva ancora finito. Si sentiva vuoto, inutile, come un pupazzo di pezza, uno di quegli orsacchiotti di peluche che hanno tutti i bambini e che quando crescono vengono gettati via nella spazzatura.
Solo che lui non era un orsetto, non era un pupazzo con il quale si poteva giocare. Non si accorse di piangere lacrime silenziose fino a che non si asciugò il sudore.
Ancora più nervoso, tolse il vibratore da dentro di lui e lo penetrò con una sola profonda spinta.
Yamada gemette, nonostante le lacrime e il dolore.
Il più piccolo spinse con forza dentro di lui, spinse con tutta la violenza e la brutalità che era capace di infondere.
Spinse, fino a che non vide l'apertura di Yamada sanguinare.
Spinse, fino a che i gemiti di piacere del fidanzato non sovrastarono le lacrime, fino a che non lo vide completamente arreso davanti a lui.
Venne dentro di lui, come un fiume in piena.
Uscì dal suo corpo, ma non si lasciò cadere al suo fianco. Non aveva ancora finito. Voleva punirlo, ancora e ancora. Voleva che sentisse solo dolore, perché in quel momento Chinen era solo un fascio di sofferenza.
Gli mise di prepotenza l'erezione a riposo in bocca. Se lo fece succhiare fino a che non lo ritrovò di nuovo duro abbastanza per penetrarlo.

La notte era ancora lunga. Era lunga e Yamada avrebbe compreso che cosa voleva dire essere sfruttato come un giocattolo.
Lo avrebbe compreso a sue spese e, ne era sicuro, dopo quel giorno non avrebbe più fatto lo stesso errore.
Yamada lo avrebbe lasciato, ma Chinen non lo avrebbe cercato mai più.
La notte era ancora lunga e avrebbe aspettato il giorno dopo per avere nostalgia di lui e di quel “loro” che insieme avevano costruito.

Fine.

challenge: carnevale delle lande, pairing: yamada x chinen, challenge: cow-t2, fandom: hey!say!jump, challenge: khorakanè (album), challenge: zodiaco!

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