[Hey!Say!Jump] Come un attimo fa

Mar 21, 2015 22:07

Titolo: Come un attimo fa
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Yaotoke Hikaru x Chinen Yuri
Rating: NC17
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Alla fine Hikaru si era approfittato di un suo attimo di debolezza, in cui aveva abbandonato ogni resistenza semplicemente per lasciarsi andare in balìa degli eventi.
Note: Scritta per il la 500themes-ita con il prompt “411. Resistenza abbandonata”
WordCount: 3483 fiumidiparole

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Le prime volte che Yuri si era fatto scopare da Hikaru, non aveva fatto altro che pensare a Yuya. Alle sue mani, alla sua bocca, alla sua lingua, alla sua erezione dura che spingeva dentro di lui, aprendolo, spinta dopo spinta.
Aveva fantasticato anni su Yuya, su come avrebbe potuto essere belle stare con lui. Lo aveva idealizzato a tal punto che a volte si chiedeva di chi si fosse realmente innamorato.
Se dello Yuya reale o di quello della propria immaginazione
Le aveva provate tutte con Yuya. Inutilmente. Senza speranza.
Non avrebbe saputo dire, quindi, con esattezza, quando e come avesse permesso ad Hikaru si avvicinarsi così tanto a lui, né come, la prima volta, gli avesse permesso di portarsi via la sua verginità, quella “prima volta” tanto speciale che avrebbe dovuto essere riservata solo a Yuya.
Eppure era successo.
Alla fine Hikaru si era approfittato di un suo attimo di debolezza, in cui aveva abbandonato ogni resistenza semplicemente per lasciarsi andare in balìa degli eventi.
Ed successo più di una volta.
Due, tre, quattro volte.
Yuri ne aveva perso il conto ormai.
A volte Yuri semplicemente non aveva voglia di combattere. Uscivano insieme, si faceva trascinare in giro e, il ragazzo faceva fatica ad ammetterlo, era divertente stare con lui.
Hikaru riusciva a scuoterlo dal suo torpore, lo strattonava avanti e indietro per Tokyo, lo trascinava fuori dal letto ad orari improponibili del mattino e lo portava in giro per gite, picnic, semplice relax.
E Yuri aveva scoperto come potesse essere bello e divertente passare le ore fuori dal proprio antro di oscurità e depressione.
Eh si, decisamente, in momenti come quelli, a Yuri piaceva socchiudere gli occhi e immergersi completamente nei gemiti di piacere di Hikaru mischiati ai propri.
Gli piaceva inspirare a pieni polmoni e sentire l’odore forte del dopobarba di Hikaru mischiato a quello dolce che usava lui.
Come in quel preciso istante.
Yuri era steso sulla pancia, le gambe intrecciate a quelle di Hikaru e ai lenzuoli e riusciva solo a concentrarsi sul piacere che stava provando e sul corpo nudo che si trovava sopra di lui.
Sentiva il petto e gli addominali di Hikaru aderire alla sua schiena, l’erezione pulsante dentro di lui, le lunghe e ruvide dita del più grande stringersi intorno al suo pene, muovendosi sempre e sempre più velocemente.
Strinse le mani sul cuscino, ansimando a voce sempre più alta.
Sentì il fiato di Hikaru all’orecchio e i suoi denti morderlo, fino a scendere lungo il collo, leccandolo. Yuri avvertì una scarica di piacere e adrenalina scuotergli il collo, venendo con un gemito roco e alto nella mano del bassista.
Ma Yuri ne voleva di più, sempre di più. Voleva tutto di Hikaru, ogni centimetro della sua pelle e della sua anima, ogni istante del suo tempo, ogni brandello del suo amore.
Hikaru si mosse più velocemente, stringendo le mani sui fianchi morbidi del più piccolo, facendo quasi penetrare le sue lunghe dita nella carne del ragazzo.
Yuri inarcò la schiena, desiderando sentire ancora di più e più a fondo l’erezione dell’amante. Continuò a gemere sempre più forte, mentre i denti del più grande affondavano nella pelle della sua schiena.
Poi Yuri lo sentì.
Fu quasi all’improvviso, come un tornado travolgente.
Hikaru venne di lui, con una spinta più forte delle altre, con un gemito roco, ansimandogli di nuovo all’orecchio come un’animale.
Come tante altre volte ormai, ogni volta sempre diversa.
Hikaru faceva l’amore in base al proprio umore. Yuri lo comprendeva bene ormai. Da quanto andavano avanti in quel modo?
Settimane? Mesi? Anni?
Non lo sapeva.
Mesi forse. I mesi più belli che avesse mai vissuto fino a quel momento. Sentendo Hikaru addosso a lui ogni momento libero che avevano.
Il più piccolo chiuse gli occhi, respirando ancora velocemente mentre Hikaru continuava a muoversi dentro di lui, spinta dopo spinta, sempre più lentamente fino a quando, dopo un tempo interminabile e velocissimo allo stesso tempo, il bassista non scivolò dolcemente fuori da lui.
Yuri, ancora piegato sulle ginocchia e aggrappato alla testiera del letto, sentiva le gambe tremargli e si lasciò cadere sul materasso.
Rimase un paio di secondi fermo a fissare il soffitto, poi allungò una mano, afferrando dal comodino sigaretta e accendino, iniziando a fumare.
Hikaru lo aveva già preceduto, anche se ansimava ancora. Arricciò le labbra divertito ed eccitato, ancora. Quel ragazzo non riusciva proprio a vivere lontano da una sigaretta. E, per di più, Yuri non credeva esistesse qualcosa di più bello e di erotico di Yaotome Hikaru che fumava lentamente una sigaretta dopo una scopata.
« Hikaru, posso farti una domanda? » chiese a voce alta.
Si voltò verso di lui. Osservò di nuovo i lineamenti del suo viso, sudato e arrossato, tentando di imprimerseli per bene nella mente.
Chissà, se dopo quella conversazione, lo avrebbe mai più rivisto in quella maniera.
L’altro accennò una risata, aprendo lentamente gli occhi e girando la testa, osservandolo attentamente.
« Stai sicuramente per farmi una domanda scomoda, irritante e che mi farà venire voglia di scoparti ancora, vero? » chiese quasi divertito.
Si avvicinò a lui, dando un’altra boccata di sigaretta prima di circondargli la vita con un braccio e iniziando a baciargli il collo. Spinse il bacio verso di lui. Hikaru aveva ancora voglia e così Yuri.
Kami.
Avrebbe fatto sesso con lui fino alla fine dei tempi.
Era veramente tentato dal lasciarsi andare contro la bocca di Hikaru, ma sentiva anche il bisogno di parlargli, di chiarire le cose.
Alla fine optò semplicemente per adagiarsi mentre contro di lui, dandogli libero accesso alla pelle del collo e della spalla, senza però rinunciare.
« Non lo so, può darsi. Anche se, per la parte del “mi verrà voglia di scoparti ancora”, ti stai già avvantaggiando. »
Hikaru morse un po’ più debolmente il suo collo e sorrise contro la sua pelle. Portò la sigaretta alle labbra ancora una volta, alzando gli occhi verso di lui.
« Allora dai, dimmi tutto. »
« Hikaru, perché mi scopi? Perché mi porti in giro, facciamo shopping e pseudo vacanze o weekend relax insieme? Come mai? »
Hikaru rimase fermo contro i lui, inspirando lentamente. Yuri si irrigidì, rendendogli conto che, forse, aveva fatto la domanda sbagliato al momento sbagliato. Il più grande si lasciò ricadere su un fianco, allontanandosi da lui, spegnendo e accendendo subito un’altra sigaretta. Si tirò a sedere, appoggiandosi alla testiera del letto, pensieroso.
« Secondo te perché lo faccio? » chiese di rimando.
Yuri alzò le spalle.
« Non lo so. Puoi avere qualunque motivazione, partendo dal fatto che sono bellissimo e irresistibile, per finire con il fatto che non hai un hobby e molto tempo libero. »
Hikaru si voltò verso di lui, stralunato, ridacchiando.
« Beh, sul fatto che sei bellissimo e irresistibile non ci sono dubbi Yuri ma no, non ho così tanto tempo libero e se sto con te c’è un motivo. »
« Quale, allora? »
« Yuri, te la faccio una domanda importante invece. Perché mi hai lasciato fare se non mi ami e ami Yuya? »
A Yuri sembrò quasi di sentire il fiato mozzarglisi nel petto. Aprì e chiuse la bocca un paio i volte, come se stesse cercando le parole giuste, scoprendo che il suo viso si stava facendo via via sempre più rosso per l’imbarazzo.
« Cos… che dici? Io e Yuya… »
« Yuri, ti prego. » lo interruppe il più grande con un sorrisetto di superiorità « Non insultare la mia intelligenza negando una cosa così palese. Solo un idiota non se ne sarebbe accorto. »
« N-Non è vero, i-io… »
« Yuri, perché sei venuto a letto con me se non mi ami? » lo incalzò il bassista, senza alzare la voce, ma continuando semplicemente a fumare.
Yuri si morse un labbro. Sentiva gli occhi lucidi come se stesse per rivelare la propria più grande onta. Ed era più o meno così. Ammettere a voce alta che era stato un completo imbecille nel non rendersi conto che Yuya non lo avrebbe mai amato e che, tanto meno, lo considerava come un possibile compagno.
C’era qualcosa di più stupido dell’auto-convincersi che prima o poi il famoso “momento magico” sarebbe arrivato?
No, forse no.
Scosse le spalle, come a fingere un’indifferenza che non provava e distogliendo gli occhi da Hikaru, per non farsi mettere ulteriormente soggezione. Non voleva fargli capire che aveva lui, adesso il coltello dalla parte del manico.
Aveva fatto male i suoi calcoli. Aveva sperato di poter mettere l’altro alle corde, farsi dire la verità, ma con una sola domanda Hikaru era stato in grado di rivoltare la situazione a proprio vantaggio.
« Perché… » Yuri si schiarì la gola, inghiottendo saliva che la sua bocca non aveva prodotto « Perché Yuya non mi ama. Non mi ha mai amato e non mi amerà mai. Io gli avrei dato tutto ma… si vede che non sono abbastanza per lui. »
Yuri si asciugò velocemente gli occhi, sfruttando la semi oscurità della stanza. Si vergognava nel dire quelle cose, ma tanto ormai, che cosa aveva da perdere?
Yuya non lo aveva mai avuto (se non nella propria stupida immaginazione) e si rendeva conto che era stato fortunato nel godersi appieno quei mesi con Hikaru fino a che non aveva aperto la bocca a sproposito.
Forse, semplicemente, non era fatto per delle relazioni felici o durature.
Sospirò, alzandosi a sedere. Voleva solo andarsene, tornando nel proprio appartamento, ritornando alla sua squallida vita da recluso depresso. Per dimenticare anche Hikaru.
Stava per alzarsi quando la mano del più grande si strinse sul polso. Yuri chiuse gli occhi. Quando avrebbe dimenticato il piacere di sentire la pelle di Hikaru strusciare contro la propria e il piacere che gli scorreva nelle vene ogni volta che accadeva?
« Non hai risposto alla mia domanda Yuri. »
« E tu alla mia, quindi direi che siamo pari. » ringhiò il più piccolo, tentando di divincolarsi, senza alcun successo.
Sentì l’altro muoversi sul materasso, fino a sistemarsi dietro di lui, a gambe larghe. Inaspettatamente Hikaru lo abbraccio, appoggiando la fronte contro la sua nuca, facendo muovere lentamente le sue dita sulle braccia di Yuri, come una carezza di consolazione.
Yuri sospirò ancora.
Quanto ancora doveva ricoprirsi di ridicolo prima che Hikaru fosse soddisfatto?
« Speravo di dimenticarmi di lui se avessi iniziato a frequentarti. Anche solo per sesso. »
Percepì l’altro annuire, continuando a muovere le sue mani su di lui. Yuri credeva di impazzire. Era insostenibile tentare di rimanere concentrato mentre Hikaru lo toccava.
« Ed è successo? Lo hai dimenticato? Riesci a pensare solo a me quando stiamo insieme? » sussurrò ancora il bassista al suo orecchio.
« Sì. Sì. L’ho dimenticato. E ho capito quando è piacevole stare con te. Ma suppongo che nemmeno a te interessi, perché per te sono solo una bocca calda e un buco sempre pronto, non è vero? »
Yuri scoppiò in un risatina amara.
« Lasciami andare Hikaru. Mi sono reso ridicolo per almeno tutta la mia vita. »
Il più piccolo tentò nuovamente di alzarsi, ma le braccia di Hikaru si strinsero nuovamente forti intorno a lui e Yuri sentì di nuovo il viso dell’amante nascondersi nell’incavo del suo collo. Si chiese di nuovo quanto sarebbe stato facile lasciarsi andare.
Abbandonare ogni restrizione, ogni pensiero e sentire solo i brividi di piacere e la voglia farsi avanti e scorrere dentro ogni sua cellula.
Farsi cadere in un turbinio di passione, chiudere gli occhi e non riaprirli mai più.
Stava quasi per scendere a patti con la propria coscienza e la propria dignità quando percepì ancora il respiro di Hikaru al suo orecchio. Un brivido gli scorre il corpo e le proprie mani si strinsero con forza intorno alle braccia del più grande.
« Ti prego. » sussurrò « Non mandarmi via. Facciamo finta di nulla. »
Si odiò per quelle parole. Ma che altro aveva se non aveva nemmeno Hikaru? Nulla. Solo un vuoto troppo grande per essere colmato e Yuri era sicuro che non avrebbe mai avuto nulla per colmarlo.
Sentì Hikaru ridacchiare ancora contro la sua pelle e Yuri stava quasi per mettersi a piangere per quanto patetico doveva sembrare quando Hikaru prese a muoversi. Lo liberò dal suo abbraccio forzato, per sedersi accanto a lui.
« Sai, ho parlato spesso con Kei di questa situazione negli ultimi mesi. » ammise il più grande dopo qualche secondo di silenzio.
Yuri alzò un sopracciglio, perplesso.
«Pensavo che non parlassi con Kei da… » si morse un labbro, temendo di risultare indelicato « …da anni. » concluse.
« Da quando si è messo con Kota, vuoi dire? » rise Hikaru « Tranquillo, l’ho superato molto tempo fa. E poi è vero. Ho mandato in fumo il rapporto che avevamo quando ancora non stavano insieme. Ho passato mesi e mesi a crogiolarmi nel mio dolore e nel mio odio. C’erano giorni che a volte non riuscivo nemmeno ad avere un rapporto lavorativo con lui. Sai, ho iniziato a rialzarmi quando ho capito che non era colpa di nessuno di noi tre. Semplicemente… » Hikaru ridacchiò, quasi in imbarazzo « …non eravamo compatibili io e Kota. Anche se Kei non fosse esistito. »
Di nuovo rimasero in silenzio, Yuri nascose un verso di gelosia, che probabilmente non passo inosservato e il più grande ne approfittò per accendersi un’altra sigaretta.
«Hikaru, cosa vuoi dire con tutto questo? » chiese infine Yuri.
«Oh sì. Ora arrivo al punto. » sorrise l’altro, chinando leggermente la testa a mò di scusa « Insomma, Kei in realtà non se ne era mai andato. Era rimasto là ad aspettarmi. Come un vero amico. »
« Kei è così. » lo interruppe Yuri alzando le spalle « Devi avere la pazienza per conoscerlo, ma è un amico fedele. »
Hikaru lo guardò, per un attimo sorpreso, ma poi gli sorrise dolcemente.
Si chinò su di lui, baciandolo, quasi colto dall’impeto del momento. Yuri si irrigidì, sorpreso, ma si abbandonò quasi subito contro di lui. Non erano rari i baci fra di loro, ma nemmeno frequenti. A volte non ci pensavano. Capitavano e basta. Come in quel momento.
«Insomma. » ripeté di nuovo il bassista, dopo un paio di minuti « Dietro quella maschera da damigella in difficoltà sappiano entrambi che Kei è molto perspicace, vero? Il giorno dopo… la prima volta che abbiamo fatto sesso, Kei mi ha preso da parte nei camerini. E’ stato molto esplicito. Penso che conosca veramente molto bene la tua situazione e… era preoccupato per te e per me. Voleva sapere che intenzioni avessi con te, non voleva vederti di nuovo soffrire. »
« E quindi? Hikaru, davvero, non capisco. » si lamentò Yuri, senza comprendere perché iniziasse a sentirsi così a disagio.
Il più grande sospirò, passandosi le mani fra i capelli.
« Gli ho detto che volevo farti dimenticare Yuya, che non ti meritava e che tu non meritava di stare male per uno come lui, non quando… non quando c’ero io che potevo e volevo renderti felice. Gli ho detto che gli avrei fatto capire che ti volevo, che volevo vederti felice e… che ti amo Yuri. Ho aspettato e aspettato il momento giusto per dirtelo ma… non avevo mai la certezza che tu pensassi a me e non a Yuya. Ero geloso e non riuscivo a pensare correttamente e quindi… »
« Anche io. » lo interruppe Yuri quasi senza accorgersene « Anche io ti amo e… sono felice che tu ci abbia provato Hikaru. Io credo… che tu sia speciale. Che tu abbia qualcosa di bellissimo dentro di te e sono felice che tu abbia deciso di donarla a me. »
Si chinò di nuovo verso di lui, baciandolo ancora, circondandogli il collo con le braccia e tirandolo verso di sé.
« Non hai idea di quanto ero geloso di Yuya. » ansimò fra i baci il più grande « Ero fuori me. Avrei voluto solo scuoterti e dirti la verità, ma non avrebbe avuto sortito nessun effetto, vero? »
Yuri si sedette a cavalcioni su di lui, circondandogli la vita con le gambe e arricciò di nuovo le labbra.
« Assolutamente no Yaotome Hikaru. Meno male che Kei mi conosce abbastanza. » sorrise, baciandolo ancora, beandosi delle mani ruvide del bassista sulla sua schiena.
« Ehi, in realtà io ho fatto la mia parte di compiti a casa. » replicò contro la pelle del suo collo.
« Ah sì? E cosa avresti studiato a casa, sentiamo. » ansimò il più piccolo.
« Come farti godere. E direi che ho studiato bene, no? »
Yuri sentiva come il fiato e i gesti di Hikaru si facevano via sempre più veloci e percepiva la sua eccitazione farsi sempre maggiore. Così come l’erezione che strusciava contro la propria si faceva sempre più dura. Si morse un labbro.
Non ne avrebbe mai avuto abbastanza di lui.
Si lasciò ricadere sul letto, allargando le gambe. Poi fece un broncio quasi infantile.
« Direi che non hai ancora raggiunto il punteggio pieno. Com’è che dicono a scuola? Ah sì. “Ha del talento, ma non si impegna.” »
« Mi sa tanto di sfida questa, Chinen-sensei. »
Yuri alzò le spalle, poi allungò una mano, tirandolo su di sé.
« So che puoi fare di me, Yaotome-kun. »
E Yuri lo sapeva, Hikaru non se lo fece ripetere due volte. Nessuno dei due aveva voglia di tirarla troppo per le lunghe. Erano esattamente come due animali in preda ai loro istinti più torbidi. Hikaru iniziò a mordergli il collo e le spalle, preparando velocemente il più piccolo. Yuri inarcò la schiena, tentando di distendersi il più possibile quando sentì le dita di Hikaru spingersi dentro di lui.
Una, due, tre dita.
Si muovevano lentamente, a dispetto della voglia che li stava logorando, fino in fondo, nocca dopo nocca, preparandolo più del necessario, mentre l’altra mano si muoveva altrettanto lenta sulla sua erezione. Yuri ansimò a voce alta, muovendosi sempre di più contro quella mano e quelle dita che lo stavano facendo impazzire.
Gemette di disappunto quando Hikaru tolse bruscamente le mani da dentro di lui. Si guardarono per un secondo negli occhi, prima che il più piccolo non prese l’iniziativa e montò di nuovo sopra di lui.
« E’ un po’ che non lo facciamo così, no? » mormorò mordendogli le labbra.
Hikaru annuì, sistemandosi meglio a sedere sotto di lui, prima di spingersi dentro di lui.
« Hikaru…» ansimò contro la sua bocca.
« Ah? »
« Non mi rompo, lo prometto. » gemette al suo orecchio, stringendo le mani sulle sue spalle.
Hikaru annuì, spingendosi del tutto dentro di lui e Yuri ammise a sé stesso che non poteva esserci al mondo sensazione più bella del sentirsi una cosa unica e sola con la persona che amava.
Le spinte di Hikaru iniziarono lente, come se anche il più grande volesse assaporare e godersi di ogni momento, fino a farsi sempre più veloci.
Anche Yuri mosse i fianchi allo stesso ritmo, iniziando a masturbarsi. La sua mano si muoveva veloce, così come avrebbe fatto Hikaru al posto suo. Socchiuse gli occhi, inarcando la schiena e appoggiandosi al muro dietro di lui, permettendosi di sentire meglio l’erezione di Hikaru dentro di sé.
Venne poco dopo, gemendo il nome del fidanzato contro le sue labbra. E anche l’altro impiegò poco ad imitarlo, venendo una seconda volta dentro di lui.
Yuri si lasciò definitivamente andare contro il muro e Hikaru appoggiò la testa contro il suo petto. Il più piccolo inspirò l’odore dei suoi capelli, prima di alzarsi lentamente e di stendersi sul materasso, imitato poi da Hikaru.
Fumarono entrambi in silenzio, poi Yuri si girò su un fianco, osservandolo.
« Hikaru, posso farti una domanda? » chiese ancora, sorridendogli.
« Eh? Oh Kami, giuro che non ho altre confessioni da fare! » rise di nuovo il bassista.
« Questo non è un sogno, vero? » sussurrò piano Yuri.
Hikaru lo guardò e lasciò la sigaretta nel posacenere e si avvicinò al fidanzato.
« No Yuri. Non è un sogno. E’ la realtà. »
« Mh. Mi piace come risposta. » mormorò poi sbadigliando.
Yuri spense la sigaretta e poi si portò il piumino fino alla spalla, guardandolo ancora.
« Quindi domani mattina non mi dirai di andarmene, giusto? » mormorò ancora.
« No. E non te lo dirò mai Yuri. » Hikaru si avvicinò ancora un po’, baciandogli la fronte e sorridendo ancora « Buonanotte Yuri. »
« Mh. ‘Notte Hikaru. Ah… ti amo. »
Hikaru sussultò, anche stupito dalla piega che avevano preso gli eventi e non riuscì a fare a meno di stringere a sé Yuri.
« Ti amo anche io, Yuri. »
Sapeva che Yuri stava dormendo, ma quando vide un leggero sorriso aprirsi sul volto del più piccolo, seppe di aver finalmente trovato la persona giusta con la quale condividere la propria vita.

challenge: 500themes ita, fandom: hey!say!jump, pairing: yaotome x chinen

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