[Bloody Monday] Scoprire il passato nel futuro

May 24, 2013 23:58

Titolo: Scoprire il passato nel futuro
Fandom: Bloody Monday
Pairing: Kanzaki Jun x Kujo Otoya
Rating: NC17
Avvertenze: Slash, Non!Con
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Otoya ricordava la sua infanzia in maniera confusionaria. Quando cercava di pensare più intensamente a quando era piccolo, era come se si scontrasse contro un muro di nebbia che non riusciva a sconfiggere.
Note: Scritta per la 500themes-ita con il prompt “69. La verità di un bambino”, per il mmom-italia
Nota 2: Spoiler. Su tutto.
WordCount: 931 fiumidiparole

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Otoya ricordava la sua infanzia in maniera confusionaria. Quando cercava di pensare più intensamente a quando era piccolo, era come se si scontrasse contro un muro di nebbia che non riusciva a sconfiggere.
Con il tempo, Otoya aveva rinunciato a dare una spiegazione a quei mal di testa e alla sua memoria frammentata, dando la colpa al troppo stress e al fatto che in fondo sua madre fosse morta da troppo poco per poterla ricordare in maniera tranquilla.
Quando però J gli aveva chiesto se volesse delle informazioni sul suo passato, si era sentito come scoperto, improvvisamente vulnerabile.
Lo aveva fissato, tentando di liberarsi i polsi dalle corde e di togliersi il bavagli sulla bocca, legato comunque troppo stretto.
J aveva accennato un sorriso, arricciandosi una ciocca di capelli intorno ad un dito, come se avesse perso improvvisamente l’interesse per lui, ma Otoya sapeva che era solo una strategia, un modo per fargli abbassare le difese.
« Lo so che vuoi sapere qualcosa, Otoya-kun. » ridacchiò ancora portando i suoi gelidi occhi su di lui, mentre gli accarezzava una guancia con un dito « Ma sai, per ogni informazione c’è un prezzo, no? » continuò mellifluo, facendo scivolare la sua mano lungo il suo petto.
Otoya tentò di divincolarsi, senza successo. J lo afferrò per i capelli, facendolo alzare dalla sedia e trascinandolo per tutta la stanza, spingendolo poi contro il divano. Si sfilò i pantaloni, montando poi sopra di lui e togliendogli il bavaglio, per poi chinarsi su di lui, mordendogli il collo.
Lo scoprì maggiormente, vedendo recenti segni di morsi e poi sorrise, malignamente.
« Allora vedo che Otoya-kun non è poi così puro come vuole farci credere. » mormorò « Se le cose stanno così, allora posso fare davvero ciò che voglio con te, no? »
Lo afferrò di nuovo per i capelli, stringendo l’erezione in una mano e spingendola nella sua bocca. Sapeva J che era rischioso tutto quello, eppure aveva anche diversi assi nella manica.
Si avvicinò di nuovo a lui, accostando la sua bocca all’orecchio.
« Se fai qualcosa di strano, sappi che le prossime vittime saranno loro. » puntò lentamente un dito verso uno schermo, dove apparve una foto di Aoi e Fujimaru.
Otoya tentò di reprimere un gemito di sofferenza alla sola vista e socchiuse gli occhi, smettendo quasi subito una qualunque resistenza.
Soddisfatto dall’esito del suo ricatto, J tornò dentro la sua bocca, continuando a spingere e a muoversi, ignorando i tentativi del più piccolo di prendere fiato. Si mosse a lungo, lentamente, godendosi ogni istante di quei momenti e poi, all’improvviso, uscì dalla sua bocca.
Lo spogliò, gettando i suoi pantaloni a terra e, continuando a ridacchiare, gli allargò le gambe, sistemandosi in mezzo a lui, osservando come fosse bello il corpo di Otoya, così apparentemente e meravigliosamente immacolato.
Gli veniva voglia di fargli male, terribilmente. Quando iniziò a spingere dentro di lui si beò dei suoi gemiti strozzati di dolore, i suoi occhi serrati, le labbra strette fra i denti e continuò a muoversi, sempre più velocemente, sempre più a fondo, volendo marchiare quel corpo che gli aveva tolto tutto anche se non aveva nulla.
Venne dentro di lui, gemendo di soddisfazione e poi uscendo quasi subito. Otoya aveva il volto girato da un lato, le guance rigate dalle lacrime e si sistemò al suo fianco, ancora nudo, alzandogli la testa verso di lui.
« Proprio non ti ricordi di me, Otoya-kun? Non ti ricordi di un bambino che veniva ogni tanto a giocare da quando la mamma aveva degli “incontri di lavoro” con un altro uomo? Tuo padre se ne era già andato, vero? Non volva aver nulla a che fare con una puttana psicopatica, vero? »
Otoya si morse un labbro. Avrebbe voluto prendere la testa di J e spaccarla più e più volte con un muro, senza fermarsi e avrebbe anche voluto ricordarsi qualcosa, ma più ci pensava, più la nebbia diventava fitta.
Ricordava di quando era felice con la madre e il solo pensiero lo faceva ancora soffrire.
« Ebbene Otoya-kun, quel bambino ero io e quell’uomo era mio padre. Sai, io e te siamo fratelli di sangue e quando quella donna ti ha partorito, diciamo che sei entrato in possesso di tutta la fortuna dei Kujo. Un bimbo fortunato, vero? »
Troppo sconvolto per dire una qualunque cosa, Otoya aveva la testa completamente vuota. Nemmeno il dolore di quanto gli aveva appena fatto J riusciva più ad essere correttamente registrato dal suo cervello.
« F-Fratelli…? » mormorò solo.
« Oh sì. Non mi credi eh? Ma sai, le verità di un bambino sono sempre oneste, alla fine. Mi chiamo Kanzaki Jun. Puoi chiamarmi come vuoi, fratellino. »
Rimasero in silenzio per qualche secondo, mentre il più grande si beava dell’espressione attonita e confusa di Otoya. Poi batté le mani fra di loro, alzandosi in piedi e rivestendosi.
« Si è fatto tardi Otoya-kun. Mi sono divertito abbastanza, grazie di tutto. Ora puoi andartene. »
E il più piccolo non riuscì a fare nulla per evitare il calcio della pistola sulla sua testa e cadde svenuto sul divano.

Quando si risvegliò era in un lettino della sala d’attesa della THIRD-i. Sentiva dolore dappertutto e i ricordi lo assalirono quasi subito. Represse un conato di vomito, chiedendosi quanto di quello che J gli aveva detto corrispondesse alla realtà.
Avrebbe voluto chiamare subito il nonno, chiedergli spiegazioni, ma quando vide Fujimaru riuscì solo a sorridere, felice, in qualche modo di essere salvo.
J lo aveva violato e distrutto, fisicamente e psicologicamente, ma doveva essere forte. Non voleva che il fidanzato si preoccupasse inutilmente per lui.
La cosa più importante da fare in quel momento era sconfiggere J e avrebbe fatto di tutto pur di riuscirci.

challenge: 500themes ita, challenge: mmom-italia 2013, pairing: kanzaki x kujo, fandom: bloody monday

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