[Piece] The wrong choice
Titolo: The wrong choice
Fandom: Piece
Pairing: Narumi Hikaru x Suga Mizuho
Rating: G
Avvertenze: What if?
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Solo un pezzo che non andava.
Note: Scritta per il COW-T3 di maridichallenge con il prompt “Momento”
WordCount: 199 fiumidiparole
**
Era stato solo un momento. Un lungo, lunghissimo, eterno momento. Un istante, un frammento di una vita, di un passato e di un futuro che non si sarebbero mai incastrati perché incompatibili.
Eppure Mizuho era stanca di tutta quell’inadattabilità. Non ci credeva Mizuho perché era troppo facile cedere così. Troppo facile darla vinta a quel pezzo che non ne voleva sapere di andare nel verso giusto, troppo facile guardare Narumi negli occhi e annuire e andarsene.
E lei era davvero stanca.
Lei era una che saliva sempre sul pullman sbagliato e gli piaceva stare su quel pullman e guardare un mondo così diverso dal suo che si muoveva così veloce davanti ai suoi occhi. Gli piaceva e non avrebbe più permesso a nessuno, nemmeno a sé stessa, di mettersi in mezzo alla sua felicità.
Camminò lentamente verso Narumi, sentiva il suo sguardo addosso bruciargli la pelle e desiderò che lui la guardasse per sempre così. Rimase ferma a fissarlo a lungo, osservandogli le labbra, il viso, il collo, le spalle.
Era bello. Così come non era mai stato. Si avvicinò a lui, baciandolo e lui non la scostò, la strinse solo a sé.
Narumi era il suo autobus sbagliato. E non sarebbe scesa mai più.
Fandom: Piece
Pairing: Narumi Hikaru x Suga Mizuho
Rating: G
Avvertenze: What if?
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Solo un pezzo che non andava.
Note: Scritta per il COW-T3 di maridichallenge con il prompt “Momento”
WordCount: 199 fiumidiparole
**
Era stato solo un momento. Un lungo, lunghissimo, eterno momento. Un istante, un frammento di una vita, di un passato e di un futuro che non si sarebbero mai incastrati perché incompatibili.
Eppure Mizuho era stanca di tutta quell’inadattabilità. Non ci credeva Mizuho perché era troppo facile cedere così. Troppo facile darla vinta a quel pezzo che non ne voleva sapere di andare nel verso giusto, troppo facile guardare Narumi negli occhi e annuire e andarsene.
E lei era davvero stanca.
Lei era una che saliva sempre sul pullman sbagliato e gli piaceva stare su quel pullman e guardare un mondo così diverso dal suo che si muoveva così veloce davanti ai suoi occhi. Gli piaceva e non avrebbe più permesso a nessuno, nemmeno a sé stessa, di mettersi in mezzo alla sua felicità.
Camminò lentamente verso Narumi, sentiva il suo sguardo addosso bruciargli la pelle e desiderò che lui la guardasse per sempre così. Rimase ferma a fissarlo a lungo, osservandogli le labbra, il viso, il collo, le spalle.
Era bello. Così come non era mai stato. Si avvicinò a lui, baciandolo e lui non la scostò, la strinse solo a sé.
Narumi era il suo autobus sbagliato. E non sarebbe scesa mai più.