Titolo: Zutto
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Okamoto Keito x Nakajima Yuto
Rating: NC17
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Keito aveva imparato fin da subito che dietro i sorrisi di Yuto c’era ben altro.
Note: Scritta per la Maritombola di
maridichallenge con il prompt “-Quella è la tua mano.- / -Già. Ed è nelle tue mutande””, per la
500themes_ita con il prompt “80. Dietro i sorrisi”
WordCount: 490
fiumidiparole **
Keito aveva imparato fin da subito che dietro i sorrisi di Yuto c’era ben altro. C’era passione, lascivia, amore e dolcezza. Aveva imparato che con il più piccolo non bisogna mai dare nulla per scontato, perché è bravo a capovolgere tutte le situazioni a suo favore.
Lo aveva sempre fatto, fin dal primo momento in cui si erano conosciuti. Lui in realtà non voleva uscire, ma Yuto aveva fatto leva sulla sua compassione, sul fatto che era da solo e che non voleva pranzare senza nessuna compagnia.
E lui ci era caduto, con tutte le scarpe. La compagnia di Yuto era stata talmente travolgente che rifiutare un suo invito la volta successiva era stato praticamente impossibile.
Anche in quel momento Yuto lo aveva sconvolto, girando le carte in tavola. Lo aveva spinto contro il muro del camerino e Keito sapeva bene che negli occhi non c’era né allegria, né voglia di divertirsi. Voleva fare sesso e lui era sempre stato, d’altronde, ben disposto a dargli quel che desiderava.
Yuto gli tirò giù i pantaloni, infilando lentamente le dita oltre la stoffa dei boxer.
« Quella è la tua mano. » si limitò a constatare, fra i gemiti, il più grande.
« Già. Ed è nelle tue mutande. » constatò Yuto a sua volta.
Soddisfare sessualmente Yuto era sempre difficile. Era sempre voglioso, pieno di aspettative che sin dalla prima volta Keito aveva sentito il bisogno di soddisfare. Non era solo una questione di amore, di relazione, del fatto che abitassero insieme e che un giorno avrebbero avuto una villa, due gatti e tre bambini.
Era qualcosa di più. Desiderava renderlo felice, desiderava vedere la sua faccia soddisfatta mentre veniva e mentre godeva.
Ma Yuto forse in quel momento non aveva nemmeno voglia di fare sesso. Voleva semplicemente far vedere che era superiore e Keito era ben disposto a farglielo credere.
Infatti quando vide il fidanzato mettersi in ginocchio davanti a lui e prendergli in bocca l’erezione, sapeva che sarebbe finito con quello e forse andava bene così perché i camerini erano fin troppo affollati affinché potesse dare a Yuto quello che voleva.
Sentì la lingua leccargli l’intera lunghezza, prendendola fino in fondo e Keito non riusciva a fare altro che stringere la mano fra i suoi capelli e spingere ai propri ritmi fuori e dentro quella bocca di cui non riusciva fare a meno, fino a che non venne.
Yuto ingoiò tutto, con evidente soddisfazione e forse per Keito andava bene così. Si baciarono lentamente e il più grande lo strinse a sé, perché il più grande terrore che aveva era quello di perderlo.
« Ti amo Keito. » mormorò sulle sue labbra.
« Anche io Yutti. » sussurrò in risposta, allontanandosi giusto in tempo per il rientro dei compagni nei camerini.
Keito era una persona riservata e Yuto rispettava la sua decisione e in fondo la cosa poteva anche andare a suo vantaggio.
Yuto adorava le situazioni pericolose e stare con Keito lo era, molto più di quello che ci si sarebbe mai potuti aspettare.