[Post-It Ammonitori] Broadchurch, P.D. James e l'arte di essere prolissi

Jan 06, 2014 13:43

Attenzione!
Questa recensione (o presunta tale) contiene una miriade di SPOILER su Broadchurch, oltre ad un esplicito riferimento SPOILER alla 03x01 di Sherlock (BBC), "The Empty Hearse".

Opinioni molto piccate su Broadchurch )

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jollycamaleonte January 7 2014, 17:39:42 UTC
Dannazione, sono partita di nuovo, chiedo venia e torno al punto.
Le citazioni, come hai detto tu, sono sempre state il mio guilty pleasure in questa serie (l'amore nel mio cuore quando il contatore del blog si è fermato proprio su 1895), e si vede che i nostri due autori sono fan del libro. Quello che io ho visto in queste puntate, appunto facendo sempre io un confronto col canon, è il Conan Doyle cazzone e bisognoso di soldi. Non vederla in senso negativo, lo dico con tutto l'affetto di questo mondo xD ma io accosto queste due puntate come se fossero The Dying Detective (che era intuitivissima come trama, ma dio quanto ci ho riso sopra, ognuna delle sei volte che l'ho letta, è quasi la mia avventura preferita) oppure altre dallo sfondo comico e più incentrate sui personaggi che sui casi stessi. Ammettiamolo, Doyle non è di certo il più gran giallista di tutti i tempi, ha scritto delle buone trame certamente, ma di certo non brilla neanche per stile. Ciò che ha fatto la sua fortuna sono proprio i personaggi, queste figure tratteggiate con poco che però hanno conquistato tantissimi lettori fin da subito e a prova di questo stanno gli altri romanzi di Doyle (io ne ho provato a leggere uno, orribile), tutti caduti nel dimenticatoio perchè, tolti H e W, non rimaneva niente di particolarmente brillante, come invece rimarrebbe, per esempio, in Agatha Christie.
Sempre per questo mio interesse verso i personaggi, ti dirò, a me non interessa tanto sapere come Sherlock ha finto la sua morte quanto il perchè non voglia rivelarlo. Si sarebbe vantato subito normalmente, no?
E io non credo che quello raccontato a Anderson sia vero, è troppo macchinoso. Per esempio, perchè dopo aver tolto il gonfiabile gettare il cadavere a terra? Poteva mettersi a terra Sherlock, mica aveva niente da fare in quel momento. Anche perchè poi, di nuovo, il cadavere andava tirato su. Veramente molto, molto macchinoso. Per quanto, ti dirò, secondo me in ogni racconto c'è un pezzo di verità. La pallina e il cadavere sicuramente c'entrano, ma non nel modo in cui è stato raccontato ad Anderson. Io credo che non sia andato veramente tutto così liscio come Sherl vuole farci credere, che non fosse così tanto programmato nei minimi dettagli, ma queste sono solo speculazioni, aspetto come te la terza puntata per il quadro generale.
Ultima cosa: posso rivelarti una mia folle paura per la terza puntata? La droga.

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signorinaeffe January 8 2014, 14:10:36 UTC
Quando ho letto il passaggio "Doyle bisognoso di soldi", mi è venuta in mente l'ipotesi che Moffatt e Gatiss, nella loro devozione al canone, abbiano espressamente deciso di scrivere questa stagione rifacendosi alla fase meno riuscita della produzione letteraria sherlockiana, il che porterebbe il livello delle loro abilità di trollaggio alle stelle! (No, ok, è una teoria folle e me ne rendo conto XD)
Sulla soluzione Reichenbach, io mi sono messa l'anima in pace: non lo sapremo mai, perché di base Moffatt e Gatiss non hanno neanche preso in considerazione una risoluzione definitiva, capace di spiegare tutto per filo e per segno. Dopotutto, anche il cliffhanger della piscina è stato aggirato, ma non risolto, perciò i precedenti ci sono.
Io per la terza puntata provo terrore, più che altro perché l'ha scritta Moffatt: non sono assolutamente fra coloro che gli addebitano tutti i peccati di questo mondo e dell'altro, che lo ritengono un pessimo sceneggiatore a prescindere o che lo accusano di sessismo/misoginia/omofobia e altre cose poco belle. L'unica cosa che un pochino mi disturba delle sue sceneggiature è l'eccessiva macchinosità della trama, che spesso poi risolve in maniera un po' sbrigativa e lasciando aperte delle falle logiche (questo si vede un po' in Belgravia, ma prevalentemente nei suoi lavori per Doctor Who).
Tuttavia, so che è anche uno sceneggiatore che non si fa molti scrupoli a massacrare i personaggi (in tutti i sensi) e, sì, ho paura che uccida qualche personaggio a cui tengo (tutti, di fatto). Però, allo stesso tempo, sono curiosa di vedere come hanno adattato C.A. Milverton e di capire se quegli elementi lasciati in sospeso fanno davvero parte di un disegno più grande.
Con "la droga", intendi una possibile ricaduta di Sherlock nella dipendenza? Sarebbe orribile a livello emotivo, ma non mi dispiacerebbe affatto come scelta narrativa.

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jollycamaleonte January 8 2014, 14:19:14 UTC
Le tue prime quattro righe hanno acceso un cartello nel mio cervello con scritto "ESATTO!" xD
Io di Moff ho paura perchè è un sadico bastardo quando si tratta di personaggi, ma mi piace anche per questo (nonostante io tenda a preferire le puntate di Mark <3 io e lui abbiamo un debole per le bombe).
Per la droga, ci stavo riflettendo l'altro giorno. Non so se hai notato ma nella puntata Sherlock -a parte l'ubriacatura- è insolitamente su di giri e non solo per il matrimonio, ma in generale. Ha questo tic alla mano. La muove sempre. La apre la chiude. La scuote. Come se fosse un tremore intermittente e lui volesse cacciarlo via. Poi sente la voce di John nella testa e ancora non riesce a tenere l'attenzione su due cose contemporaneamente come Myc nella sua testa e un discorso fuori, si prende quasi a schiaffi, salta. E poi. E poi nel canon, la prima volta che veniamo a sapere della droga è proprio The sign of four e come finisce il romanzo? A me rimane soltanto la cocaina, e la mano pallida che si allunga a prendere la fiala.
E poi, pensi che Moff lascerebbe cadere un discorso come la droga così, come nella prima puntata, senza giocarci un minimo?
Capisci perchè sono terrorizzata tra questo, tra la deduzione che Mary è una bugiarda e la lettera di CAM.

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