[Bungou Stray Dogs] trying to forget your name
Titolo: trying to forget your name
Fandom: Bungou Stray Dogs
Personaggi: Nakahara Chuuya, Dazai Osamu
Rating: SAFE
Prompt: Tema libero [week6 / M3 - COW-T 7]
Wordcount: 300
Avvertimenti: Writer!AU (quella in cui i personaggi sono veramente scrittori delle loro opere)
Note dell'autrice: //
Chuuya ha sempre avuto un amore un po’ particolare la primavera, più di quanto ne abbia per ogni altra stagione. Passeggia nel parco sotto i ciliegi in fiore, i petali rosa che danzano nell’aria e si posano lungo il viale che si tinge della stessa candida tonalità pastello. L’aria si fa ricca di una fragranza altrettanto dolce.
Si sente come in un abbraccio delicato, familiare in un modo che non gli reca alcun dolore. La primavera porta immagini gentili per la sua mente, qualcosa che il malinconico autunno e l’inverno gelido non sanno dargli e di cui invece lui ha un disperato bisogno. Il profumo dei fiori di ciliegio lo accarezza piano, evocando sensazioni e richiamando quei pochi ricordi felici che ha dietro di sé. È la stagione che più sa portargli consiglio per le sue poesie. È l’unica che sa farlo senza fargli stringere il cuore in una morsa che già tormenta le sue giornate.
Chiude gli occhi, assaporando anche quei pochi raggi di sole che filtrano tra le fitte chiome rosa.
Poi la sua mente fa un’analogia che ha sperato fino all’ultimo di evitare.
Adesso, la primavera è anche la stagione in cui ha incontrato lui.
Chuuya si ferma in mezzo al viale. Guarda i due bambini che gli sfrecciano accanto correndo e ridendo, senza però vederli davvero.
Lui.
Incontrato per caso tramite una conoscenza comune - Chuuya se lo ricorda bene, nonostante avesse la mente annebbiata dall’alcol, quel sorriso che nascondeva qualcosa dietro. Solo un misero romanziere che non potrà mai davvero capire l’arte della poesia - figuriamoci delle sue.
Eppure, per quanto indegno della sua attenzione, quell’uomo continua a vagare di tanto in tanto fra i suoi pensieri.
Chuuya sospira. Per quanto si sforzi, Dazai Osamu è qualcosa che non riesce proprio a togliersi dalla testa.
Fandom: Bungou Stray Dogs
Personaggi: Nakahara Chuuya, Dazai Osamu
Rating: SAFE
Prompt: Tema libero [week6 / M3 - COW-T 7]
Wordcount: 300
Avvertimenti: Writer!AU (quella in cui i personaggi sono veramente scrittori delle loro opere)
Note dell'autrice: //
Chuuya ha sempre avuto un amore un po’ particolare la primavera, più di quanto ne abbia per ogni altra stagione. Passeggia nel parco sotto i ciliegi in fiore, i petali rosa che danzano nell’aria e si posano lungo il viale che si tinge della stessa candida tonalità pastello. L’aria si fa ricca di una fragranza altrettanto dolce.
Si sente come in un abbraccio delicato, familiare in un modo che non gli reca alcun dolore. La primavera porta immagini gentili per la sua mente, qualcosa che il malinconico autunno e l’inverno gelido non sanno dargli e di cui invece lui ha un disperato bisogno. Il profumo dei fiori di ciliegio lo accarezza piano, evocando sensazioni e richiamando quei pochi ricordi felici che ha dietro di sé. È la stagione che più sa portargli consiglio per le sue poesie. È l’unica che sa farlo senza fargli stringere il cuore in una morsa che già tormenta le sue giornate.
Chiude gli occhi, assaporando anche quei pochi raggi di sole che filtrano tra le fitte chiome rosa.
Poi la sua mente fa un’analogia che ha sperato fino all’ultimo di evitare.
Adesso, la primavera è anche la stagione in cui ha incontrato lui.
Chuuya si ferma in mezzo al viale. Guarda i due bambini che gli sfrecciano accanto correndo e ridendo, senza però vederli davvero.
Lui.
Incontrato per caso tramite una conoscenza comune - Chuuya se lo ricorda bene, nonostante avesse la mente annebbiata dall’alcol, quel sorriso che nascondeva qualcosa dietro. Solo un misero romanziere che non potrà mai davvero capire l’arte della poesia - figuriamoci delle sue.
Eppure, per quanto indegno della sua attenzione, quell’uomo continua a vagare di tanto in tanto fra i suoi pensieri.
Chuuya sospira. Per quanto si sforzi, Dazai Osamu è qualcosa che non riesce proprio a togliersi dalla testa.