Titolo della fic Kaleidoscope (or Freakky and his little Johnny) by
naripolpettaLink alla fic
KaleidoscopeTipo di fic one shot
Wordcount 5010
Personaggi John Watson, Sherlock Holmes
Genere AU, Fantasy
Rating Pg-13
Warning Angst
Lingua italiano
Riassunto Quando solleva le mani per osservare le ferite, una parte di esse viene inghiottita dal buio che tralascia soltanto uno squarcio, immerso in una nebbia leggera e fastidiosa. Il suo campo visivo è ridotto e frammentato in alcuni punti, cocci che riflettono la stessa immagine per tre volte, come un caleidoscopio.
Per lui è la norma.
Recensione Da brava non-amante degli AU mi sento in dovere di recensire, amare e promuovere quelle storie che pur rientrando nel genere conquistano la mia anima.
Questa è una delle storie più belle che io abbia mai letto sulla serie BBC, e non tanto -o meglio non solo- perchè é scritta benissimo (come tutte le storie dell'autrice) ma soprattutto per l'IDEA, meravigliosa fin dalla sua origine, che poi è una fanart, nella quale Sherlock viene ritratto come un gigantesco Frankenstein e John come un piccolo esserino che si aggrappa ai suoi capelli nel tentativo di abbracciarlo.
A parte il crossover con Frankenstein, ch'è comunque un bell'accostamento, ciò che ho trovato geniale nell'immagine -e quindi nella storia- è l'enorme sproporzione fisica tra i due personaggi, che secondo me incarna con incredibile perfezione la natura del rapporto tra John Watson e Sherlock Holmes, in tutte le loro versioni.
Questi due uomini sono davvero sproporzionati. La 'disfunzionalità' del loro rapporto nasce proprio dall'abissale disuguaglianza che apparentemente li separa, costringendoli a trovare ogni volta la strada per interagire.
Io amo questa storia perchè non solo lo ha capito, ma lo ha saputo raccontare con una delicatezza feroce.
Ed amo questo tipo di AU, che poi altro non sono se non metafore incarnate, rese reali per metterti davanti agli occhi qualcosa che in originale è impalpabile, immateriale, e privo della folgorante chiarezza propria dell'immagine.
La storia- lo ripeterò fino alla nausea- è bellissima proprio perchè ha 'svolto' la potenza di quell'immagine, raccontando punto per punto l'evolversi della difficoltà di contatto tra due esseri di dimensioni così diverse, che non hanno nessuna possibilità d'interagire normalmente. Non possono abbracciarsi, non possono baciarsi, non possono neanche accarezzarsi come farebbero due persone 'proporzionate' l'una all'altra, e devono ogni volta trovare il loro modo di toccarsi.
Il Gigante Holmes che con i suoi movimenti grandiosi teme di schiacciare il suo minuscolo amico. E il Nano Watson, che ha paura di non avere braccia abbastanza lunghe da poter abbracciare un solo capello del suo enorme compagno...
Se uno scrive di Sherlock e John con quest'immagine in testa, non può sbagliare.
E infatti questa storia li racconta perfettamente, dalla prima all'utima riga, pur conducendoci apparentemente in un luogo della Fantasia tanto lontano.
Il taglio tragico, tenero ed angoscioso della storia è senza dubbio molto più aderente al Frankenstein di Mary Shelley di quanto non lo sia ai personaggi di Doyle, ma tutto il resto... tutto il resto è John Watson e Sherlock Holmes, la loro anima, il loro legame. I loro disperati tentativi di contatto.
Per questo io solitamente non amo gli AU ma adoro questa storia.
Perchè ci sono esattamente loro, ed io non chiedo altro ad una fic, se non questo.