(no subject)

Sep 05, 2007 02:56





Con l'arrivo della primavera arrivò il tanto atteso giorno delle nozze. Quel giorno Alexis era agitata come non mai. Un pò per l'evento e un pò per la gravidanza che procedeva bene, anche se la rendeva molto spesso stanca.
Dal canto mio, mi sentivo pronto a fare questo passo importante con lei. Ero un pò nervoso, lo ammetto, ma felice come non mai.

Poche persone erano state invitate alle nostre nozze. C'era Katrina, mia cognata, due amici di Alexis e qualche mio collega di lavoro. Gli invitati si contavano sulle dita della mano, ma come dice il detto, pochi ma buoni. E poi ciò che contava di più era il nostro amore. Tutto il resto era irrilevante.

Nel pomeriggio arrivarono gli ospiti. Il buffet era stato servito in giardino. Un arco in fine legno bianco adornato di rose, ci era stato donato dai miei genitori, che purtroppo non poterono raggiungerci.

Mentre io intrattenevo gli ospiti, Alexis era chiusa in camera a prepararsi. Ed io, fremevo all'idea di vederla con l'abito bianco.
Quando finalmente fu pronta e ci raggiunse in giardino, non potei che rimanere senza fiato. Bella. Bellissima. Come non lo era mai stato. Abito bianco a maniche lunghe finemente ricamato sulla gonna. Il corpetto impreziosito di perline le faceva risplendere il viso di raggiante felicità. Un velo sottile fino al pavimento copriva il suo dolce viso.

La cerimonia durò poco, ma fu intensa. Lo scambio delle fedi fu il momento più emozionante. Quando poi sfiorai ancora quelle labbra, sembrò come se il suolo si staccasse sotto ai nostri piedi. Finalmente sposi. Finalmente mia moglie. Mia. Soltanto mia. Per tutta la vita.



La festa fu piacevole. Più di una volta c'era chi proponeva un brindisi e il successivo bacio. Noi non potemmo che accontentarli ogni volta.



Quando ci fu il taglio della torta, per poco non ho soffocato. Alexis s'è voluta divertire imboccandomi. Ma la fetta era talmente grossa che mi è finita di traverso. Fortuna che sono riuscito a riprendermi.



I mesi passarono in fretta. Mary divenne una splendida bambina di sei anni, molto attiva e volenterosa. Cominciò ad avere la passione del pianoforte, proprio come sua madre. Cosi decidemmo di farle prendere lezioni private e le comprammo un piccolo pianoforte solo per lei. Era una delle bambine più invidiate del quartiere. E noi l'amavamo ogni giorno di più.



Intanto Alexis era ormai al termine della gravidanza. Tutto era pronto per accogliere la nostra seconda figlia.
Nacque in autunno, in una tiepida giornata di ottobre. Era quasi il tramonto quando i suoi occhi videro la vita per la prima volta. Alexis era distrutta. Il secondo parto era stato più complicato del primo. Aveva sofferto molto. Purtroppo la piccola Julie non voleva venire al mondo.
Ma tutto si risolse nel migliore dei modi. Julie era identica a sua madre.

Ci volle qualche settimana prima che entrambe poterono tornare a casa.
Mary mi aiutò molto nei preparativi per il loro ritorno. Tutto fu perfetto.

La nostra casa cominciò a diventare affollata e rumorosa. Alexis si occupava spesso di Julie...



...mentre io mi divertivo a dare lezioni di ballo a Mary. Tra di noi si era instaurato un rapporto di pura complicità. Mary stravedeva per me.
Ogni tanto penso che se Mary fosse stata più grande al tempo che ero in guerra, forse a quest'ora mi odierebbe per averla lasciata da sola.
Una volta gli raccontai di quel periodo. Lei mi ascoltò rapita. Avevo paura di una sua brutta reazione e invece lei si limitò soltanto a dirmi:
"Papy adesso tu sei tornato a casa e io sono tanto felice! Ora giochiamo?!"



Mary era molto brava a scuola. I suoi voti miglioravano ogni giorno di più. Era entrata a far parte della banda scolastica, come pianista. Eravamo molto orgogliosi di lei.
Nonostante le tante sue buone qualità, una sera scoprii che era gelosa della sorellina. Di notte, mentre io e sua madre stavamo dormendo, lei andava nella cameretta di Julie e le urlava contro. La piccola si svegliava e cominciava a piangere spaventata. Alexis ed io non avevamo mai capito il motivo, finchè non trovai Mary fuori la porta a ridere.
"Mary che cosa hai fatto?!"
"Niente papy! Sorellina piange sempre e mi disturba!"
"Lhai fatta piangere tu?!"
"Uffa! Io sono piccola di casa. Da quando lei è arrivata, tu e mamma non fate più coccole a Mary!"



E forse non aveva tutti i torti. L'avevamo trascurata, troppo presi da Julie. Era colpa nostra se in Mary era cresciuta questa gelosia nei confronti della sorella.
Ne parlai ad Alexis. Mi trovò pienamente daccordo.
Cosi cominciammo a dedicarci sia all'una che all'altra nello stesso modo.
Mentre io mi occupavo di Julie, Alexis aiutava Mary a fare i compiti. Alla sera, quando la piccola dormiva, l'ascoltavamo insieme suonare il piano. Diventava più brava ogni giorno di più.
Adorava un nuovo compositore italiano. Un certo Ludovico Einaudi. Spesso la sentivamo suonare una delle sue canzoni, la preferita di Mary "Le onde".
E mentre lei suonava, io e sua madre ballavamo. E Mary rideva felice e divertita nel vederci cosi uniti.



FINE SESTA PARTE
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