autore:
iridaniafandom: Supernatural
rating: pg
pairing: John/Mary e altri
spoiler: niente, ma se avete visto la sesta stagione è meglio :)
riassunto: "[T]i farei notare che non ti sei nemmeno preso la briga di difendere Batman".
Scritto per il prompt che
gondolin_maid mi ha lasciato per il
writing meme (John che legge Capitan America). Il drabble è un po' cresciutino XD
Marvel vs DC
(that awkward moment when... i tuoi genitori ti shippano inconsapevolmente con un angelo del signore)
Quando si accorge che Mary sta facendo ritorno dalla camera di Sammy, John fa appena in tempo a scansare le scarpe dal cuscino prima che lei entri in salotto con un biberon vuoto alla mano.
"Ehi", la saluta, fingendo innocenza. "Tutto a posto di sopra?"
"I bambini dormono", risponde lei, con un mezzo sorriso.
John fa un cenno di assenso. Con la coda dell'occhio, nota Mary spostare l'attenzione dal televisore, insolitamente spento, al libricino che lui sta leggendo. "Che cos'è?", gli chiede, ridendo.
John si schiarisce la gola e s'inumidisce le labbra con la punta della lingua. Troppo tardi: intuito il suo disagio, Mary scatta in avanti e, rapida come un fulmine, gli sfila di mano il fascicolo.
John si puntella gomiti, "Ohi!", protesta, "Mollalo!" Avvolge la vita di Mary con un braccio e la trascina giù, costringendola a sedersi mezza sul divano e mezza sulle sue gambe. Il biberon rotola sul pavimento, dimenticato.
"Capitan America?", sorride Mary, divertita, dopo qualche secondo di lotta. "Sono anni che non leggo un suo fumetto".
John solleva un sopracciglio. "Tu leggevi Capitan America? Davvero?"
"Perché, che c'è di male?", Mary gli molla un pugno al braccio sinistro.
"Niente, niente", si difende lui, "Ma non è un po' troppo… militaristico per te?"
Mary si sporge in avanti e avvicina le labbra al suo orecchio. "Beh, sarai sorpreso nell'apprendere che nel tempo ho imparato ad apprezzare meglio i tipi militari".
"Uhm", fa John, pensieroso. Un'altra delle sue mezze verità, è pronto a scommetterci. Scuote il capo, divertito, e Mary prende a rovistare tra le pile di fumetti che lui ha accatastato sul tavolino: Capitan America, Batman, Superman, Capitan Marvel… "Dove li tenevi nascosti?", gli chiede, scivolando a gambe incrociate sul pavimento.
"Ah, li avevo trovati nel bagagliaio dell'Impala. Il precedente proprietario deve averceli dimenticati. Ieri mentre sistemavo il garage mi è venuta voglia di darci un'occhiata, così…"
"John!", lo interrompe Mary, "Non ci credo. Questo è il primo numero degli Avengers!"
"Ti piace davvero questa roba, eh?", John le deposita un bacio tra i capelli biondi.
"Scherzi? A sedici anni volevo ancora sposare Hawkeye".
Chi? "Chi?"
Mary alza gli occhi al cielo: "Nessuno di cui tu debba preoccuparti".
Davvero? "Ti prendo in parola", John solleva le mani in segno di resa. "Ma se ti piacevano tanto perché hai smesso di leggerli?", chiede, curioso.
Mary fa spallucce. "Perché non avevo bisogno di un altro motivo per litigare con mio padre".
"Oh?", Che aveva Samuel contro i fumetti, adesso?
"L'amicizia tra Capitan America e Iron Man lo metteva a disagio".
John è incredulo. "A disagio?", ripete, "E perché?"
Mary si volta, lenta, e gli rivolge quello che John ha etichettato come 'Sguardo Significativo #3'. "Tu che dici?"
John si concede tre secondi di negazione. Poi, il negare si rende necessario: "Oh, no. Davvero, no", si affretta. "È un'amicizia totalmente platonica la loro!"
Mary fa un sorrisino malizioso. "Non che il rapporto tra Batman e Superman sia meglio…", provoca.
"Cosa?", sconvolgimento totale.
"L'orfano alla ricerca di una famiglia e il superstite che ha perso il suo mondo", recita lei, "Amici. Più che fratelli! Uniti da un legame così profondo che…"
"Mary, di che profondo legame vai blaterando?!"
Sospiro. "Oh, non essere pudico, John!"
"Non sto essendo pudico!", insiste lui, "Sto solo dicendo che Superman… Superman non è…"
"Superman non è cosa…?", lo incalza Mary.
"Non è… non è…", John sbuffa, incapace di trovare le parole. Alla fine, ci rinuncia. "Platonico!", dichiara, in un tono tra l'autoritario e l’esasperato.
Mary fa una pernacchia. "Appunto!", gioisce. E poi, tutta vittoriosa: "E ti farei notare che non ti sei nemmeno preso la briga di difendere Batman".
John fa per ribattere ("Batman non è…!"), quando un rumore di passi leggeri lo fa voltare.
Dean è in fondo alle scale a massaggiarsi gli occhi con le manine strette in pugno. "Mamma? Papà?", li chiama con voce assonnata.
John si precipita a prendere in braccio il suo primogenito. Salvato dal gong. "Che ci fai in piedi, campione?"
Dean increspa la fronte. "Incubo", si lamenta, e subito dietro: "Papà, mi leggi una storia?", indica uno dei fumetti aperti sul pavimento, accanto ai piedi di Mary. Batman e Superman team-up! Recita la copertina.
John si scambia un'occhiata veloce con Mary, che non fa niente per contenere la propria ilarità. Poi passa a osservare in rapida sequenza alcune vignette con Capitan America, Superman, e Thor.
Platonico, pensa tra sé John. Ma chi vuole fregare.
"Sai cosa, Dean?", John scuote la testa e afferra un fumetto da una pila fino a quel momento intoccata. "Sei ancora troppo piccolo per Batman", dichiara, gettando a Mary un’occhiataccia.
Dean emette un suono di protesta. Non si calma finché John apre il fascicolo a una delle prime pagine e punta il dito contro una delle illustrazioni. "Che ne dici Wonder Woman?”
“Oh!”, s’illumina Dean, facendo scivolare le dita sulla carta, “Posso essere lei a Halloween?”
John quasi inciampa sul primo gradino. La risata di Mary lo insegue fino in cima alle scale.
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