Vi ricordate di quando, nell'ormai lontano 2011, ho allietato i (pochi) lettori di questo blog con dei post su Il lupo e la colomba di
Kathleen E. Woodiwiss? Bene, ieri mi è tornata voglia di rileggerli e ho riso come un'idiota (cosa che mi riesce piuttosto facilmente, devo dire). E poiché la lettura di Shanna non ha avuto la stessa impressione, su di me, perché almeno quello risulta meno aberrante (personaggi studiati un tantino meglio ed epilogo un po' più sensato), oggi ho deciso di farmi pesantemente del male: inizierò a leggere il terzo romanzo di questa "meravigliosa" autrice. E sulla parola "meravigliosa" sono sincera a metà: pur scrivendo vaccate apocalittiche, aveva uno stile invidiabile.
Mi si chiederà perché mai oggi mi sono riscoperta masochista. Beh, ho bisogno di staccare il cervello e di ridere. Ciò significa che condividerò con voi ogni mio dolore (cioè la lettura di ogni capitolo) di questo terzo romanzo, il cui titolo è Come cenere nel vento (scritto nel 1979, mentre Il lupo e la colomba è del 1974 e Shanna è del 1977).
Siete pronti a seguirmi in questa mirabolante avventura? No? Non importa, seguitemi lo stesso!
Anzitutto mi sembra doveroso condividere con voi la trama del romanzo. Merita davvero, soprattutto per la sua banalità.
New Orleans, 1863. Alaina MacGaren, una bellissima [non avevo dubbi] e giovane sudista accusata ingiustamente di tradimento durante la guerra di secessione, per dimostrare la propria innocenza si traveste da ragazzo [mi sfugge il senso di questa soluzione], e sotto queste vesti incontra Cole Latimer, medico militare. Ma Cole, anche se nordista, è leale e affascinante [non dubitavo neanche di questo] e ben presto Alaina desidera rivelarsi a lui nella sua vera natura...
Non vi emoziona, tutto ciò? A me sì, talmente tanto che non vedo l'ora di scoprire quante volte verrà ribadito il concetto che Alaina è bellissima e perfetta e che Cole è un figone muscoloso. In realtà, mi domando anche quanto possa essere idiota un uomo che non riconosce una donna travestita da ragazzo, soprattutto se la donna in questione è, per l'appunto, bellissima. Insomma: una bella donna non dovrebbe essere anche femminile, nei tratti del volto?
Forse mi pongo domande troppo intelligenti. O forse pretendo troppo. Inizio la lettura, va'!
Anzi no, prima è doveroso che io vi avverta che il seguente post contiene spoiler sul romanzo. Lo so che era ovvio, ma meglio ribadire il concetto.
CAPITOLO 1
La nostra storia ha inizio al porto di New Orleans, dove i passeggeri di una nave sono in procinto di sbarcare. Fra loro vi è un ragazzino che dimostra circa dodici anni, benché il suo sguardo e i suoi atteggiamenti smentiscano questa prima impressione. Questo ragazzino pare ce l'abbia con gli yankee e con i traditori del Sud. Mentre si prepara a sbarcare, trascina con sé una pesante valigia, che però lo rende impacciato nei movimenti. Dietro di lui, una coppia smania dalla voglia di sorpassarlo e, nella foga, il ragazzino fa cadere la valigia che va a finire contro la gamba dell'uomo. Costui non dev'essere propriamente uno stinco di santo, poiché subito sfodera un coltello, ma davanti all'espressione spaventata del piccolo, decide di non usarlo e lo rimette al suo posto. La donna che sta con lui (che l'autrice non definisce "prostituta" ma usa un più diplomatico "puttana") però vuole che il ragazzino venga schiaffeggiato, cosa che l'uomo comunque non fa perché teme che questo possa causare dei problemi (il capitano della nave li sta guardando). Inoltre, visto che lei lo chiama Jack, lui la corregge con fare stizzito, ricordandole che:
«Mi chiamo Jacques, io! Jacques DuBonné! Ricordatelo!» le rammentò con veemenza. «Un giorno questa città sarà mia. Perciò, niente sberle, ma douceur. Ci stanno osservando...»
E questa presentazione mi fa pensare che Jacques sarà un personaggio scomodo per i nostri amati protagonisti. Ma andiamo avanti e vediamo cosa succede al ragazzino.
Camminando sulla banchina e desideroso di sfuggire agli sguardi degli yankee presenti al porto, il piccolo si imbatte in quattro soldati ubriachi che lo prendono in giro. Lui cerca di ignorarli, ma quelli, essendo più maturi di lui, gli fanno volare per aria il cappello, rivelando una zazzera tagliata male, di colore bruno rossiccia, a quanto pare. Ah, e tanto per la cronaca ha gli occhi grigi. Siccome lo sfottò continua, il ragazzino decide di dare battaglia ai soldati, che però proprio in quel momento si mettono sull'attenti, dimenticandosi della sua presenza: sono stati sorpresi da un loro superiore, che viene così descritto:
Se ne stette a osservare i quattro che battevano disordinatamente in ritirata prima di volgersi verso il ragazzo, il quale si trovò ad affrontare un paio d'occhi di un vivido azzurro in un volto dorato dal sole. Lunghe basette castano chiaro, spuntate con cura, sottolineavano il profilo degli zigomi quasi scarni e la linea ferma e un po' angolosa della guancia. Il naso era sottile e ben disegnato, lievemente aquilino, e sotto si aprivano le labbra piene, in quel momento certo non atteggiate al sorriso. Si notava in lui l'aria del militare di carriera, una qualità che si manifestava nei modi un po' bruschi, nella cura quasi meticolosa del vestiario e nel portamento alquanto austero. I bei lineamenti tradivano origini degne di un principe di sangue reale e gli occhi, frangiati di ciglia scure, sembravano capaci di penetrare i più riposti segreti dell'animo del ragazzo, e facevano paura.
'Sta min*hia! Oh, perdonate il francesismo, ma essendo il romanzo ambientato a New Orleans, m'è venuto spontaneo.
Tornando alla nostra storia, devo dedurre che l'ultimo arrivato è niente meno che il protagonista maschile che ancora mancava all'appello? Sì, perché era ovvio da un pezzo che il ragazzino fosse la protagonista, visto quanto è scritto nella trama.
Ommiodddddio. Ammetto che non me lo aspettavo. Cioè, sì, ma non troppo. Più che altro, non volevo illudermi. Il punto è che, almeno in questo primo capitolo, a parte la scena di Jacques e "signora", non ho trovato niente di troppo ridicolo, lo confesso.
Ad ogni modo, ecco cos'è accaduto. Il capitano Latimer (Cole, il protagonista) squadra il ragazzino e lo trova conciato piuttosto male: indossa, infatti, dei vestiti cenciosi e troppo grandi, e ha persino il volto tutto sporco di fuligine. Spinto dalla compassione, decide di prenderlo sotto la propria ala protettiva, nonostante lui continui ad insultarlo e a dirgli senza mezzi termini che odia i nordisti. In ogni caso, Cole gli offre un pasto alla locanda, un passaggio a cavallo fino a casa dello zio e persino un lavoro all'ospedale dove lui lavora come chirurgo.
Dimenticavo, il ragazzino sostiene di chiamarsi Al (da Alaina, suppongo) e, nell'aiutarlo ad issarsi in groppa al cavallo, il capitano gli ha dato una spinta con una bella manata sul deretano, facendolo indignare non poco. E Cole lo ha anche preso in giro perché pare che Al sia tenero e molle come una donna (cit.). Il che mi fa pensare che il nostro capitano dall'abbigliamento e dal portamento impeccabile abbia avuto solo donne obese o comunque con tanta ciccia sul popò (sarà un amante delle culone).
Concludo il primo capitolo confermando la mia impressione sullo stile della Woodiwiss: impeccabile. (Almeno quello!)
CAPITOLO 2
Bene, le cose iniziano a farsi interessanti.
Il buon capitano accompagna Al a casa dello zio e veniamo a scoprire (senza alcuno stupore) che si tratta di un riccone, almeno a giudicare dalla casa in cui vive. Ad aprire loro la porta, però, è una giovane donna di straordinaria bellezza, che altri non è che la cugina di Al (non poteva mica essere brutta, essendo imparentata con la protagonista, no?). Roberta, questo il nome della ragazza, ci viene anche presentata come una possibile concorrente della prostituta del primo capitolo, poiché:
Cole aveva già notato i capelli neri e gli occhi scuri, la veste estiva di mussola color pesca a fiori dall'audace scollatura che metteva in mostra l'attaccatura del florido seno, e reagì con galanteria da gentiluomo, battendo i tacchi e inchinandosi. «Sono onorato di fare la vostra conoscenza, signorina Craighugh.»
La madre di Roberta era francese e ora, sotto l'esame mascolino di quel bell'ufficiale yankee, l'istinto amoroso del sangue materno si risvegliò in lei. La guerra aveva di molto ridotto i piaceri della vita e Roberta, ormai prossima alla veneranda età di ventidue anni, era ancora nubile. Si era convinta che senza una compagnia maschile una ragazza rischiava di sprecare inutilmente i suoi giorni. Le sembrava che fossero trascorsi secoli dall'ultima volta che aveva ricevuto la visita di un gentiluomo e l'esistenza che conduceva l'annoiava disperatamente. Ora, però, le si spalancava dinanzi la rosea prospettiva di fare un'altra conquista e il suo umore si ravvivò. Ciò che rendeva la cosa ancor più interessante era il fatto che lui militasse nei ranghi degli odiati yankee, che era, per così dire, terreno di caccia proibito.
Io piuttosto mi chiedo: che carattere di cacca ha, questa bellissima fanciulla, per non essere ancora maritata? Oppure devo dedurre che, visto l'istinto amoroso del sangue materno, si è sparsa la voce che è più frequentata di un gabinetto pubblico e quindi la usano tutti più o meno allo stesso modo, senza sposarla?
In ogni caso, perdonatemi, ma vi sto distogliendo da un particolare molto, molto importante: che Roberta sia la rivale in amore della nostra eroina? Scopriamolo insieme.
Roberta arrossì tutta eccitata e la sua mente prese a galoppare a più non posso. Appariva assai più virile e sicuro di sé degli sciocchi ragazzi che l'avevano assillata con proposte di matrimonio prima di andare a battersi per la Confederazione. Roberta non aveva provato alcun gusto a conquistare i loro cuori, ma quello yankee poteva rivelarsi assai più stuzzicante.
Direi che la risposta non s'è fatta attendere troppo.
Come non si sono fatte attendere troppo tutte le moine della ragazza per accaparrarsi le simpatie del capitano. Nonostante l'aperta ostilità di Al, Roberta invita Cole in casa e poi persino a cena. In quel mentre tornano a casa i genitori di Roberta (gli zii di Al), ai quali viene un coccolone perché:
- la loro figliola è da sola in compagnia di un uomo;
- l'uomo in questione è un nordista;
- Alaina (perché è ovvio che si tratti di lei) è conciata da far scandalo, tutta sporca, cenciosa e, soprattutto, coi capelli corti tagliati pure male.
A parte ciò, comunque, il capitano non capisce cosa sta succedendo, esattamente. In particolar modo, non afferra neanche il senso delle parole di Angus (lo zio di Al) che afferma che il ragazzino ha paura di essere scambiato per femmina... cosa che al capitano pare non essere neanche passato per l'anticamera del cervello. Scommetto, però, che quando Cole tornerà a trovare gli zii di Al (che hanno dovuto invitarlo a cena perché Roberta ha insistito tanto davanti a tutti e impedirglielo sarebbe stato troppo scortese, visto che il capitano ha salvato Al), il nostro eroe rimarrà a bocca aperta quando si renderà conto che, pulito e ben vestito, il piccolo sarà uno splendore ancor più di quella ninfomane di sua cugina.
E per il momento sono costretta a fermarmi qui, ma vi assicuro che non vedo l'ora di andare avanti. ♥
Buona serata a tutti,
Shainareth