[FanFic] All You Did Was Save My Life

Aug 24, 2012 22:00

Series: I'm Not Half As Good At Anything As I Am When I'm Doing It Next To You
Summary: L’esatto istante in cui riapre gli occhi vede tutto confuso, e la stanza sembra stargli roteare attorno così velocemente che non distingue nulla, se non colori sbavati ovunque. Quando sbatte le palpebre un paio di volte le cose vanno meglio. O peggio, dipende dai punti di vista.
Words: 629
Genre: Angst, Dramatic, Introspective
Pairing: Steve Rogers/Tony Stark
Rating: PG-13
Warnings: Missing Moments, One Shot, Slash
Notes: Chissà chi è il mio pairing preferito di 'sti tempi, eh? Non lo indovinereste mai. Oggi ho letto Red Zone, arc story del 2003 (c'era ancora Wanda!), e dal sesto e conclusivo capitolo è venuta l'ispirazione (nonché lo scambio tra Steve e T'Challa) per questa fic, che ho scritto anche a costo di bagnarmi completamente di sudore. #caldodimerda e____e Tra l'altro ogni volta che torno a scrivere su questo pairing mi sale la voglia di fare un fanvid Steve/Tony, e ngggh, devo resistere. ;___;
Dedica speciale a manubibi perché m'ha mostrato (e poi recuperato il file con la storia) la prima immagine che ha attirato la mia attenzione. ♥



Non capisce subito cosa sta succedendo.
L’esatto istante in cui riapre gli occhi vede tutto confuso, e la stanza sembra stargli roteare attorno così velocemente che non distingue nulla, se non colori sbavati ovunque.
Quando sbatte le palpebre un paio di volte le cose vanno meglio.
O peggio, dipende dai punti di vista.
Un teschio rosso gli si staglia sullo sfondo, e da lì è un attimo.
Tutti i ricordi di quanto appena gli ritornano subito in mente.
Poi un rumore poco distante cattura la sua attenzione.
Un vetro in mille pezzi.
Cerca di alzarsi in piedi ma non tiene conto del virus che gli è entrato in corpo, più forte del siero del supersoldato.
È sul punto di cascare quando due braccia arrivano al tempo giusto, soccorrendolo.
« Pantera? » tira indovinare, e trema un po’ al suono della sua stessa voce, debole come forse mai prima d’ora l’aveva sentita, se non in un tempo troppo lontano da ricordare.
« Piano, Capitano. » gli conferma l’altro, tenendolo più forte, finché non sta completamente in piedi, più o meno.
« Tony? » chiede subito dopo, sperando di non suonare troppo allarmato.
O evidente.
Ma T’Challa non se ne accorge, oppure fa finta, chi lo sa.
« Credo... che t’abbia salvato la vita. S’è sfilato l’elmetto per darti il CPR... ha respirato il virus... »
Il suo cervello registra quelle parole ad una ad una, fino all’ultima, fatale.
Sente le ginocchia tremargli e sa di star per cedere, inevitabilmente.
Muove qualche passo instabile, verso il corpo nell’armatura che giace immobile sul pavimento.
Quando gli è accanto si lascia andare, seduto a terra, e gli cinge le spalle, sollevandolo e tenendolo stretto contro il proprio petto, mormorando piano, come se gli costasse fatica.
« Devi... aiutarlo... aiutarci... Il Teschio Rosso ha gli anticorpi... Il Teschio... »
« Gli ha usati su di sé. Gli sto già addosso. Voi due, tenete duro. »
Riesce a trattenersi finché Pantera non scompare, finché non poggia gli occhi sul viso sotto di sé.
Lì sente i suoi occhi inumidirsi e i denti tremare, incapace di bloccarli.
Deglutisce più e più volte, ma poi non ce la fa più, e lascia andare le lacrime.
Per la prima volta in anni si sente annientato, debole, confuso.
Si sente sconfitto.
Sussurra il suo nome come se la propria voce potesse anche solo svegliarlo.
E quando nulla avviene si sente sprofondare ancora più in fondo al baratro.
Con il passare dei minuti sente le forze tornargli, avverte il siero riprendere a funzionare, ma gli sembra impossibile alzarsi da lì.
Non vuole.
Non lo lascerà lì da solo, non lo lascerà lì a morire.
Se avesse il coraggio di ascoltare la voce del buon senso dentro di sé si rigetterebbe nella mischia, per recuperare la formula prima di quanto Pantera possa fare da solo.
Ma sembra non sentirci da quell’orecchio, non oggi.
Se ne rimane lì, abbracciando il busto che questa volta l’armatura non ha potuto far niente per proteggere.
Se ne rimane lì, accarezzandogli la faccia e cercando invano di ripulirla dalla sporcizia del combattimento.
Se ne rimane lì, ripetendo il suo nome a mo’ di mantra nel rumore della battaglia, e poi nel silenzio che ne segue.
Se ne rimane lì, pregando un dio che forse non c’è o forse non lo può sentire, ma a lui non importa al momento.
Se ne rimane lì, perché non c’è altro che possa fare, immobilizzato dalla paura e dal dolore.
« Non lasciarmi... » sussurra, chinandosi su di lui e combattendo contro le lacrime, cercando di bloccarle anche solo per qualche secondo. « Tony... Ti prego... Non so se puoi sentirmi, ma... Se questo può servire... Se ti serve un motivo per resistere ancora un po’... Ti amo, Tony... »

genre: introspective, genre: dramatic, fandom: marvel, sub-type: one shot, tag: missing moments, genre: angst, series: i’m not half as good at anything, tag: slash, sub-fandom: earth-616, rating: pg-13/teen and up, type: fanfic, #caldodimerda, pairing: steve rogers/tony stark

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