[XXXHolic] Orei

Feb 03, 2010 11:18

Titolo: Orei (Ringraziamento)
Fandom: XXXHolic
Genere: Commedia, Introspettivo
Personaggi: Le volpi dell'oden
Concorsi/Temi: Scritta per Fanfic 100, tema Forme
Anno: 2007
Note: Idea di fengtianshi



Orei

Le piccole lanterne del chiosco ondeggiavano nel vento, le loro fiammelle fragili danzavano furiosamente, ma rimanevano accese. La sera si stava trasformando rapidamente in notte, ma nel piccolo chiosco c’era vita e attività. La fiamma del fornello ardeva, e la Volpe si stava dando da fare per produrre il suo famoso oden, così buono da essere rinomato nel mondo degli spiriti come in molti altri mondi.
Vi è mai capitato di assaggiare l’oden della Volpe?
Hmmm...ho come il sospetto che non vi sia mai capitato nemmeno di incontrare il suo chiosco, all’angolo di una strada, in qualche tarda serata silenziosa, vero?
Che peccato. E’ un’esperienza che andrebbe fatta, sì. Ma i legami tra i mondi sono complicati e inspiegabili. Sono sottili, i confini. Eppure, allo stesso tempo, a volte le porte sono chiuse, e luoghi che in realtà sono vicinissimi sembrano ai capi opposti di uno stesso universo.
Comunque, se una sera vi capitasse di scorgere questo bancarellino, nel vostro paese, con le sue lanterne e un buon odore che lo circonda, non esitate ad avvicinarvi, è un consiglio.
Quella sera, dunque, la Volpe era al lavoro, come al solito. E come al solito c’era qualcun altro che gli saltellava attorno, felice ed entusiasta per tutte le piccole cose del mondo. Come al solito.
- Attento...- Lo richiamò la Volpe, dopo un movimento più energico degli altri, che aveva rischiato di travolgere una buona metà della cucina. Il cucciolo si voltò verso il padre, improvvisamente angosciato per aver quasi provocato un disastro. La Volpe sorrise e scosse la testa, come per fargli capire che non doveva preoccuparsi, se combinava qualche pasticcio. Solo stare attento...per quanto gli era possibile.
Sempre così, un piccolo vortice di energia, entusiasmo, curiosità e meraviglia. Chissà cosa sarebbe diventato, si chiedeva spesso la Volpe. Per ora non aveva un talento particolare per il lavoro del padre: i pochi tentativi che aveva fatto di preparare l’oden si erano sempre risolti in catastrofi naturali. Il piccolo sembrava così demoralizzato, dopo quei guai, che da qualche tempo aveva smesso di provare. Il padre aspettava. Tutta quell’energia che aveva dentro, doveva trovare il modo di utilizzarla nel modo giusto. Allora avrebbe imparato a controllarsi, ed avrebbe potuto imparare a fare tutto. Anche l’oden. E qualsiasi altra cosa. La strada del futuro era spalancata.
La Volpe si voltò verso il cucciolo, che si era avvicinato e stava zitto in maniera sospetta da troppo tempo.
- Uhm...
- Volevi chiedermi qualcosa?
- Ecco...
Vergognoso, il volpino arrossì e abbassò gli occhi. Il padre sospirò, divertito e intenerito. Aveva afferrato dove voleva arrivare il suo piccolo, molto probabilmente.
- Non dirmi che vuoi provare a cucinare anche tu, stasera?
- Io...- Spalancò gli occhioni, assumendo un’espressione seria seria. - No.
La Volpe si stupì.
- Oh. E cosa desideri, allora?
- Posso... tagliare io... gli ingredienti?
- Oh, beh. Ma certo. Come mai?
- Mi... mi serve una porzione da portare via!
- E per questa porzione vuoi tagliare tu gli ingredienti, ho capito bene?
- Sì.
- E, se posso chiedertelo, per chi è? Per qualche amico?
Il volpino annuì, serio e deciso.
- Va bene. Dai, mettiamoci subito al lavoro! Io ti faccio vedere come si fa, e tu impari pian piano, va bene?
Il piccolo annuì, poi andò a prendersi uno sgabello, su cui saltò, per essere all’altezza del padre. Sempre più divertito e ammirato, la Volpe iniziò a spiegare il lavoro al piccolo.
Così passò il tempo, le stelle erano alte in cielo e le lanterne sempre più preda del vento. L’inverno stava arrivando anche nel mondo degli spiriti. Le due volpi prepararono l’oden destinato ad essere regalato. E quando il piatto fu pronto, i vari ingredienti, l’uovo, le verdure, i pezzi di pesce bollito che vi erano mischiati dentro, avevano senz’altro un aspetto bizzarro. Ognuno di essi aveva una forma diversa, e con un po’ di fantasia potevano diventare stelline, cuori, piramidi e altre mille cose. Insolito, per un piatto di oden. Ma la Volpe non aveva detto niente, di fronte a quello sfoggio di creatività del piccolo.
Solo quando tutto fu impacchettato, e il volpino si preparò a fare una puntata nell’altro mondo (non era così tardi, lo avrebbe trovato di sicuro, in giro...), il padre gli domandò una cosa.
- Sei soddisfatto del regalo?
- Sì, molto!
- La prossima volta magari potrai farglielo tu stesso. Se ti eserciti...
- Sì. Ma intanto va bene così.
- Certo. Perché capirà di sicuro che ci hai lavorato anche tu!
- ...dici?
- Ma certo. Guarda che le cose fatte con impegno e amore per gli altri, assumono un’aria del tutto diversa.
- Sì, ma ho solo cercato di tagliare le verdure con delle forme strane, non ho...
- E ti pare poco? Ma dove lo mangerà di nuovo, un oden così?
Il piccolo sospirò e sorrise.
- Vado a portarglielo!
E fuggì via, attraversando la barriera fra mondi con la leggerezza e la semplicità tipica di tutti i cuccioli, di qualsiasi specie o dimensione. La Volpe rimase qualche istante a fissare il punto dove il figlioletto era sparito. Aveva individuato subito il confine, il piccolo, portando con sé quel ringraziamento che si sentiva in dovere di dare al suo amico. Il quale, probabilmente, non avrebbe capito il valore immenso di quel piatto di oden. Ma l’avrebbe intuito, sì. Non per niente era l’aiutante della Maga. Sempre in mezzo a scambi, prezzi e valori. Avrebbe intuito, e avrebbe, a sua, volta, ricambiato con un altro dono di ringraziamento. Una rete di piccoli gesti, tessuta col filo dei sentimenti, che univa i mondi e i cuori.
La Volpe chiuse gli occhi e ascoltò il vento.
Era quello, il vero cuore del mistero dei mondi.

fandom: clamp, storie su manga/anime, fandom: xxxholic, sfida: fanfic 100

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