Kateikyoushi Hitman Reborn. Squalo/Dino. 072. Riparato

Jan 09, 2024 00:51

Titolo: There is no heart without you
Titolo capitolo: Requiescat in pacem
Autore: seleniasan
Fandom: Katekyo Hitman Reborn!
Prompt: 072. Riparato.
Pairing: Squalo x Dino
Rating: giallo
Genere: generale, giallo
Parole: parole
Avvertimenti: AU, shounen ai
Disclaimer: Squalo e Dino sono (c) di Akira Amano, io non ricavo nulla da ciò che scrivo, lo sapete, se fosse tutto mio KHR sarebbe un manga yaoi e questi due, come molta altra gente, farebbero ben altro.
Note: capitolo finale di una fic che terrà più prompt, perché mi piace vincere facile xDD *coffcoff* So che il titolo è quello di un capitolo/un volume di Bleach (il volume con Kaien, mi pare), ma mi piace veramente tanto quel titolo ç.ç. A distanza di anni mi sono poi laureata e ho un lavoro, ma ciò non mi impedisce di continuare questa tabella :')
Tabella: http://seleniasan.livejournal.com/46595.html

Il castello era sempre in rovina, ma sembrava più lugubre del solito. Questa volta Squalo non incontrò nessuna barriera, ma nemmeno vide il fantasma di Dino mentre si dirigeva verso la camera dove il corpo, ancora così perfettamente preservato, giaceva. In un certo senso si era aspettato di non trovare nessuno, se le parole di Dino sulla sua condizione di fantasma erano vere probabilmente l'ultima volta era stata particolarmente stancante.

E fu così che Squalo si sedette accanto alla bara e mise il diario del maggiordomo sul petto del ragazzo. "Ho risolto il tuo caso, Dino." Disse con una certa rassegnazione.

Dopo una pausa Squalo continuò. "Voooi, tuo padre era un uomo di merda. Era distrutto dalla perdita di sua moglie, ma era comunque un uomo di merda. Probabilmente sarebbe andato d'accordo con il mio, un altro pezzo di merda uguale, ma non voglio divagare."

E fu allora che si sentì stanco, come se lo stress di tutto quello che aveva sopportato si fosse riversato su di lui e ora non potesse più muoversi, ma continuò comunque a parlare. "Probabilmente l'ultim volta non sono stato la persona più delicata, ma non lo sono mai stato."

In quel momento Squalo percepì un fruscio e quando si girò il fantasma di Dino era lì di fianco a lui che piangeva lacrime trasparenti. "Probabilmente nemmeno io sono stato delicato, signor Squalo. Grazie per aver risolto il mio caso. Se fossi stato vivo le avrei offerto un compenso più tangibile."

Per un lungo momento Squalo osservò il fantasma come se fosse stato intontito. "Di che cazzo stai parlando?"

"Non importa più. Ora sono finalmente im pace."

Dino abbassò lo sguardo, mentre Squalo aggrottò la fronte. "Voooi, così te ne vai? Dopo essere entrato nella mia testa con la tua vita?"

"Non posso sapere come funziona tutto questo. Sono solo un fantasma d'altronde."

Squalo si alzò di scatto con espressione indignata, rabbiosa. "No, non ti permetto di andare via ora! Devi rispondere alle mie domande!" Come se di fronte vi fosse una persona reale e non un fantasma dei tempi passati. Dino sorrise. "Probabilmente sarebbe stato più facile se fossi stato una ragazza. Mi dispiace, Signor Squalo. Sento che devo andare e che ho a malapena abbastanza tempo per l'ultimo addio."

"Non capisco."

"Nemmeno io. Permettetemi di darvi il mio compenso. Poi dovrò andare."

Lo spadaccino rimase immobile, arrabbiato - no, non arrabbiato, frustrato da una situazione per la quale non poteva fare nulla. Per un momento vide Dino rendersi più tangibile, come già aveva fatto in precedenza, e lo vide avvicinarsi di più a lui. "Signor Squalo, avrei tanto voluto conoscervi da vivo."

Il fantasma prese una rosa secca da uno dei vasi attorno alla bara e la poggiò in mano a Squalo. "Non ho purtroppo nessun compenso tangibile. Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto, spero di poter reincontrare Romario una volta dall'altra parte."

"No. No, cazzo, non puoi andartene così."

"Avete ragione, per questo vi prometto che in un modo o nell'altro farò di tutto per rivedervi, Signor Squalo."

"Non basta, non è sufficiente."

Per quale motivo ora Squalo non voleva che Dino se ne andasse? Era ora conscio che di fronte a lui c'era un fantasma, e che tutti i fantasmi prima o poi devono andare nell'aldilà, ma nella sua testa Squalo aveva ancora mille domande da fare. Non avrebbe lasciato andare facilmente la prima persona, fantasma o no, che era riuscita a sferzare la corazza che si era costruito.

Eppure non si può andare contro l'inevitabile.

Dino fece un ultimo sforzo, rendendosi ancora più tangibile. "Non posso farci nulla, Signor Squalo. Posso solo offrivi questa promessa. E questo." Lentamente Dino appoggiò le mani sulle spalle di Squalo e infine gli posò un lieve bacio sulle labbra. Squalo strinse la rosa secca e si irrigidì, ma non si mosse. Solo, sentì l'inizio di una lacrima pungergli l'occhio.

E quando Dino si allontanò fu come se Squalo avesse ricevuto il fendente più letale. Il fantasma ora si stava dissolvendo piano piano, sorridendo, in pace.

E la nebbia si alzò per l'ultima volta e quando si diradò Squalo era di fronte ad una tomba consunta dalle intemperie, ma il cui nome ancora si leggeva.

Visconte Dino De Cavallone

Beneamato dal popolo tutto, vittima di un demonio.

Nato 4 Febbraio 1838

Morto 28 Aprile 1860

Possa la terra essere lieve.

E ad un tratto iniziò a piovere e Squalo non seppe se erano lacrime o se era pioggia sul suo viso.

***

Squalo si ripresentò una settimana dopo in agenzia. Sembrava che gli avvenimenti del caso del fantasma non fossero mai avvenuti. Xanxus lo riprese a lavorare e le cose in agenzia ripresero come al solito, tra barboncini da ritrovare e ladruncoli da due soldi.

Xanxus, tuttavia, era perfettamente conscio che qualcosa non era al suo posto, ma per il momento attendeva, paziente come una tagliola.

Basil, come promesso, aveva poistappato la famosa bottiglia di champagne, champagne che l'intera agenzia aveva bevuto, ma che solo Squalo non era stato in grado di godersi del tutto.

E poi.

Sei mesi dopo la chiusura del caso un ragazzo si presentò in agenzia. I vestiti erano di foggia antiquata, i capelli biondi erano spettinati e gli occhi color nocciola avevano un'estressione stressata come se arrivare in agenzia fosse stata una cosa al di sopra delle sue capacità. In ogni caso il ragazzo era lì in agenzia di fronte a Lussuria e Levi, i primi di solito a presentarsi alle otto del mattino.

Il ragazzo sorrise candidamente.

"Buongiorno, signori. Mi è stato detto che posso trovare una persona chiamata Squalo qui?"

I due detective si guardarono. Lussuria immediatamente cominciò a fare domande. "Oh, sì, ma posso chiedere come mai? Che tipo di relazione hai con il mio collega?"

Dino si grattò lievemente la testa. "In passato mi ha aiutato. Volevo ringraziarlo."

"Capisco. Attendi qui, Squ-chan dovrebbe arrivare tra poco!"

Detto questo Lussuria sparì verso il cucinino dell'ufficio, caffè e tè dovevano essere preparati.

E come Lussuria aveva detto, Squalo entrò con Bel e Marmon discutendo dell'ultimo caso che avevano tra le mani - il furto di un alimentari in centro. E quando Squalo sentì il suo nome alzò la testa e il tempo si fermò. Lo spadaccino riconobbe immediatamente il ragazzo biondo che l'aveva chiamato e non registrò nemmeno che Bel e Marmon erano scomparsi. "Dino?" Riuscì soltanto a dire. Lentamente gli mise una mano sulla spalla come a constatare che non fosse un fantasma, ma tutti potevano vederlo, quindi doveva supporre che non era uno scherzo.

Dino sorrise. "Vi avevo detto che avrei mantenuto la promessa, signor Squalo. Anche se devo ammettere che quest'epoca mi lascia molto perplesso."

E squalo dovette trattenersi dallo sghignazzare indecentemente. "Okay, lascia che io finisca qui."

"No, oggi non servi, inutile spazzatura." Disse Xanxus passando e dirigendosi verso il suo ufficio. Prima che Dino potesse dire qualcosa, Lussuria ripassò con in mano un caffè. "È il suo modo di dargli il giorno libero. Ci vediamo domani, Squ-chan!" Quest'ultimo ruotò gli occhi e ribattè: "Vooooi, che non si lamenti se non viene fatto un cazzo!"

A quel punto si girò verso Dino. "Tu, con me. Mi devi spiegare diverse cose."

"Con piacere Signor Squalo."

E in un modo o nell'altro una promessa era stata mantenuta. Ora c'era molto altro da spiegare e molto altro da fare.

Sarebbe stata una lunga giornata, ma ne sarebbe valsa la pena.

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