APH: Merry Christmas [America x Vietnam]

Dec 13, 2009 13:37

Titolo: Merry Christmas.
Fandom: Axis Powers Hetalia.
Personaggi/Pairing: America (Alfred F. Jones), Vietnam.
Rating: Verde.
Genere: Introspettivo, Romantico.
Avvertimenti: One-shot.
Disclaimer: Tutti i personaggi di Hetalia sono © di Hidekazu Himaruya.

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Starnutì, stringendosi nel cappotto che America le aveva gentilmente prestato per scaldarsi.
Non aveva mai festeggiato il Natale, quella strana festa che entusiasmava tutti quanti e che a lei restava totalmente indifferente.
Mai aveva immaginato di poterlo festeggiare, un giorno, tanto meno con quell'idiota di Alfred.
Sebbene la sua pazienza fosse limitata, era riuscita a sopportarlo per tutto il tragitto.
Quel dannato idiota si era messo in testa di aspettare la mezzanotte - chissà poi perché si doveva aspettare quell'ora - e voleva farlo fuori, al freddo e al gelo, sotto la candida neve che quell'anno aveva deciso di imbiancare le strade americane.
Vietnam non capiva per quale motivo quel ragazzo dovesse avere ogni santa volta delle idee tanto stupide - e in questo caso quasi masochiste - e per quale motivo avesse trascinato lì anche lei.
«Ho freddo, voglio rientrare.», si lamentò la ragazza, guardandolo storto.
«Avanti, manca poco!», fu la risposta dell'americano, che le regalò uno dei suoi soliti immensi sorrisi.
«Mezz'ora non è “poco”.» ribatté lei, alitando sulle sue stesse mani, in un vano tentativo di scaldarsi.
«Non sei felice di festeggiare il Natale qui con me?»
«Io non festeggio il Natale. Sono qui solo perché me l'hai chiesto, e ho avuto la cortesia di non rifiutare il tuo invito.», rispose secca.
«Non capisco cos'hai contro il Natale.» Alfred si fece pensieroso, cosa che non gli si addiceva affatto.
«E' stupido, come chi lo festeggia.»
«Mi stai dicendo che sono stupido?»
Vietnam trattenne una risposta decisamente troppo cattiva, e annuì senza guardarlo. Sapeva benissimo che, qualsiasi fosse stata la sua risposta, Alfred non si sarebbe arreso e avrebbe continuato il suo discorso. Soprattutto, sapeva che se avesse guardato quell'idiota dritto negli occhi avrebbe ceduto alle sue parole.
«Quindi questo è il tuo primo Natale.» sorrise il biondo.
«E magari anche l'ultimo.»
«Spero di no.»
Alfred allungò una mano verso quella della ragazza, e la strinse forte. La ragazza non capì il perché del gesto, e si limitò a guardarlo perplessa. Il ragazzo portò la sua mano vicino alle labbra e la sfiorò con un bacio. Vietnam sussultò, non si sarebbe mai aspettata un gesto simile - sebbene fosse al corrente del fatto che Alfred era in grado di fare qualsiasi cosa, stupida o meno, in ogni momento. Allontanò la mano, lanciandogli uno sguardo indispettito, che come risposta ebbe un altro grande sorriso.
«Spero vivamente che questo non sia l'ultimo Natale che vorrai passare con me.», disse lui.
«Per quale motivo dovrei voler passare ancora un'intera giornata con te?»
«Perché l'ho deciso io.»
Alfred avvicinò una mano al viso della ragazza e, dopo una leggera carezza, portò vicino anche l'altra, prendendole la testa tra di esse. Avvicinò il viso lentamente e, con immensa sorpresa di Vietnam, le stampò un bacio sulle labbra.
«Buon Natale, Vietnam.», esclamò Alfred, allontanandosi dalla ragazza, sicuramente per paura di essere colpito.
La ragazza arrossì leggermente sulle gote, e provò un misto di confusione, rabbia e sorpresa. Senza ombra di dubbio quel suo primo Natale in compagnia dello stupido americano non era stato poi così male. Forse. Nel dubbio, si avvicinò ad Alfred per vendicarsi dell'inaspettato bacio.

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