APH: Calendario dell'Avvento: 12° giorno

Dec 12, 2009 19:45

Titolo: Un insolito Natale.
Fandom: Axis Powers Hetalia.
Personaggi/Pairing: Cina (Yao Wang), Russia (Ivan Braginskj).
Avvertimenti: Flashfic.
Parole: 437, contate con Word.
Parte: 12/24
Prompt: ❝Un insolito Natale❞.
Informazioni: Scritta per il " Calendario dell'Avvento: 12° giorno" di michiru_kaiou7. Dedicata a Tsuki e Maora, le mie personalissime Yao e Ivan. ♥

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Quello non era assolutamente il Natale che si era aspettato di passare.
L'idea di poter finalmente fare un albero di Natale lo entusiasmava parecchio, visto che nella sua terra era vietato dalla legge farli, ma il pensiero di essere sotto lo stesso tetto di Russia lo metteva stranamente a disagio.
A dire il vero erano tutti molto gentili con lui, lì dentro, e non poteva lamentarsi di nulla.
Non era il fatto di sentirsi costantemente osservato a turbarlo, quanto la consapevolezza che colui che lo continuava a guardare era Ivan Braginskj.
Mentre continuava ad addobbare felicemente il grosso abete verde che il russo aveva lasciato nelle sue mani, Yao Wang non riusciva ad adattarsi a quell'ambiente così diverso - e per certi versi anche troppo inquietante.
Nello stesso istante in cui prese in mano una pallina rossa decorata con piccole figure dorate, e mentre la stava per appendere ad un ramo dell'albero, due grosse braccia lo strinsero da dietro e per poco non fece cadere la fragile decorazione in mille pezzi.
«Ciao, Yao.» cantilenò Ivan, sorridendogli gentilmente - non era certo fosse gentilezza la sua, ma sicuramente lo sembrava.
«C-Ciao, aru.» balbettò il cinese, cercando di non sembrare nervoso come invece era.
«Ti stai divertendo ad addobbare l'albero?» chiese il russo, fissandolo.
«Sì...è...bello...» roteò gli occhi altrove, non riusciva a sostenere lo sguardo di Ivan.
Il russo prese la mano di Yao e la condusse al ramo più vicino, per fargli appendere la pallina che poco fa aveva rischiato di fare una tragica fine incontrando violentemente il pavimento di casa Braginskj. Yao arrossì più di quello che era già, cercando mentalmente una via di fuga dalle braccia di Ivan. Quest'ultimo, come se gli avesse letto nella mente, lo strinse ancora più forte, voltandolo in modo che i loro sguardi si potessero incontrare.
«Sai, mi stavo annoiando proprio tanto, prima.» dichiarò Ivan, sorridendo al cinese con un fare tutt'altro che innocente «Stavo proprio pensando di venire qui con te a giocare.»
«G-Giocare a cosa, aru?» Yao deglutì. Temeva di sapere la risposta.
«E' un gioco molto, molto divertente.» il viso del russo si avvicinò pericolosamente a quello del moro, che non riuscì a reagire dall'imbarazzo. «Secondo me potrebbe piacerti. Sai come si chiama?»
Dopo avergli sussurrato un nome in russo, che Yao non riuscì assolutamente a capire, - era sicuro che non fosse nulla di carino, lo sguardo di Ivan e la tremenda vicinanza del suo viso ne erano la prova - il cinese comprese che alloggiare a casa di un individuo del genere poteva solo portare problemi. Non era detto che però quei problemi fossero tutti negativi.

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