La dott.ssa Cozzalella e Internet

Mar 07, 2011 15:21

Care lettrici di "Vivere è lello", la nostra dott.ssa Cozzalella oggi ci parla della variegata e sfigatissima fauna che popola il World Wide Web e che, sicuramente, avrete avuto modo di conoscere anche voi!

Le lelle della varietà "haicam" sono quella particolare specie di sbucciavongole poco utile alla società, in quanto vivono attaccate al pc come patelle allo scoglio, non hanno vita sociale al di fuori di quella che loro credono essere vita sociale, ma che in effetti non è altro che "social network".
Le lelle "haicam" si appostano in luoghi di caccia virtuali, chiamati "chatroom", alla ricerca di qualche bella figliola che mostri loro le sue grazie via cam. La "haicam" non si perde in chiacchiere: quando abborda la vittima, non le lascia nemmeno il tempo di scaldarsi una tazza di the ed attacca. La domanda che pone, la prima ed unica - il cardine del pensiero e dello stile di vita della "haicam" - è quella che dà il nome all'intera specie: "Hai cam?". Ecco, questa frase, priva dei più elementari contenuti grammaticali, è l'unico modo che questa disgraziata creatura ha di instaurare un fac simile di rapporto umano, che, data la virtualità del luogo, viene definito fax simile. La sventurata che si sente rivolgere questa domanda è posta proprio di fronte al più semplice dei quesiti, infatti, la lella "haicam", intende dire: "Me la dai?". Non essendo però dotata di pedicelli ambulacrali, ma solamente di mani, la lella "haicam" è costretta ad abbordare le proprie partner sessuali e consumare (se di consumo vogliamo parlare) il rapporto via Web. A voi la scelta, quindi. Affronterete l'ignoto? Solitamente, visualizzando anche la webcam della "haicam", vi troverete di fronte un Freddie Kruger impattato contro Amanda Lear e l'unica cosa che potrete fare, a quel punto, sarà strapparvi gli occhi, sperando che il trauma cancelli l'ultima immagine fissata sulla retina. Lella avvisata...
Alcune lelle "haicam", già evolute rispetto alle cugine più primitive, oltre alla domanda di rito, pongono anche il quesito: "Ma tu sei maschile o femminile?". Questa domanda riapre vecchie ferite di quando si era bambine e i mocciosi al parco giochi chiedevano sempre: "Ma tu sei un maschio o una femmina?". Ancora oggi, quando ti vedono da lontano, in alcuni persiste l'annoso quesito: "Sei un ragazzino di 12 anni o una lesbica?" e questo ferisce il tuo già scarso orgoglio, amica! Non lasciate che un'inetta senza vita sociale vi rimembri cotali tristezze: quando la domanda non vi garba, chiudete in malo modo la chat, magari insultando pure sua sorella minore e sua cugina di terzo grado.
Non disperate, però: esistono scollavongole che fanno un uso non criminoso del Web. Esistono, ma dovete crederci davvero, se ne volete incontrare una, perché sono rarissime. Quando le troverete, fate il favore di comportarvi bene e non convertirvi a vostra volta in "haicam", perché le spaventate! Ne potrà nascere una tenera storia d'amore fatta di attese e palpitazioni, almeno finché non la vedrete dal vivo e capirete che non bisogna MAI fidarsi di una fotografia.

dott.ssa cozzalella, nonsense

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