Jan 17, 2009 13:56
Titolo: Regali
Fandom: Harry Potter
Personaggio/Coppia: Hermione Granger/Draco Malfoy/Ginny Weasley, poi tutti/tutti in generale
Prompt: A Harry con affetto
Rating : R
Conteggio Parole : 2231(W)
Note: è p0rn e nonsense. Mix letale. Ho usato parolacce, doppisensi e sono stata abbastanza volgare e scaricatrice di porto. Mi merito un applauso!^^
Disclaimer: non sono miei, altrimenti non avrei concluso così insensatamente e in modo melenso il settimo libro. Sia chiaro.
Non era una notte particolarmente buia e tempestosa, ma c’erano lampi e saette e tuoni…tuoni che coprivano molto bene i gemiti dei tre loschi individui appartati nella Stanza delle Necessità, opportunamente trasformata nella versione sadomaso del Moulin Rouge.
Draco, vestito in pelle nera, teneva la telecamera e, dietro ad essa, Ginny ed Hermione alimentavano fantasie degne del nostro Rocco nazionale. Per essere una riunione privata tra gente che si detesta, l’atmosfera era fin troppo allegra.
Ginny stava sopra - adorava stare sopra - e sembrava avesse più mani di un polipo, o almeno così pareva ad Hermione…
Quando Ginny si chinò su di lei per leccarla ovunque, a Draco sembrò di essere lì in mezzo a loro e la telecamera ebbe un lieve sussulto.
La pelle di Hermione era morbidissima, profumava di libri e cannella. Ecco: a parte libri e cannella era perfetta! Ginny si prese alcuni lunghi minuti per assaggiare i capezzoli di Hermione. Quando anche lei volle fare lo stesso, i suoi enormi incisivi costituirono la fonte di una gag comica che non vi sto a riportare.
“Più lingua…voglio vedere più azione!” mugugnò Draco, con le mutande che ormai gli andavano strette.
“Sta’ zitto, idiota!” risposero in coro le due, lanciandogli sulla telecamera gli ultimi brandelli di un perizoma strappato a morsi.
Da lì, il video diventa confuso e non è più possibile distinguere molto, a parte certe urla di Ginny e certi “Di più!” oppure “Nell’altro verso!”, ma non siamo in grado di stabilire che senso abbiano.
Certi giochi finiscono troppo in fretta. Soprattutto certe persone finiscono troppo in fretta. Questo s’era ritrovata a pensare Hermione, vestendosi di corsa per correre a lezione e non rendendosi conto di aver preso anche delle cose non sue, tra cui un certo pacchettino…
Hermione era troppo buona - Draco diceva porca, ma è questione di punti di vista - e quel giorno aveva impacchettato per bene i suoi appunti di Pozioni per regalarli ad Harry, che da solo non era in grado di combinare assolutamente nulla, soprattutto nelle ore di Piton. Aveva deciso di metterglieli di nascosto nella sacca, allegando solo un bigliettino: “Per Harry con amore”. La ragazza, però, non si era affatto accorta di aver preso tutt’altro pacchetto: lo stesso che, qualche ora dopo, infilò quatta quatta nella sacca di Potter, per poi sgusciare via, verso una nuova sessione di coccole tantriche che includevano l’uso di oggetti contundenti e di un certo Malfoy.
Harry, quindi, verso l’ora di pranzo, frugava nella sua patetica sacca da morto di fame e, cercando chissà quale oggetto da perdente, trovò il misterioso pacchettino.
Siccome nessuno gli regalava mai niente e, se riceveva qualcosa erano soltanto insulti gratuiti, si nascose sotto il tavolo per aprirlo. I suoi occhietti verdi dall’espressione idiota si sgranarono, nel trovare un grosso vibratore rosa shocking a tre marce nell’involto e, come unico biglietto di accompagnamento, un “By Draco”.
Sicuramente è uno scherzo, si disse, tentando di rassicurarsi e di non immaginare… troppo tardi: nella sua mente s’era già formata la scena. Draco lo teneva fermo con una mano, ed erano nudi. E, sempre tenendolo fermo, con l’altra mano gli apriva le gambe. Harry deglutì rumorosamente. Per fortuna era riuscito a non vedere la scena in cui Draco gli infilava tutto il…oddio: l’aveva vista! No! Harry non poteva permettere che ciò accadesse: non avrebbe mai perso la sua verginità anale. Almeno non prima di avere perso quell’altra!
Riemerse lentamente da sotto il tavolo, massaggiandosi il sedere per precauzione e prese posto vicino a Ron, che, come sempre, non perdeva occasione per sbavargli un po’ addosso.
Era orribile a vedersi già di suo, ma quel giorno il colorito di Harry era qualcosa di simile ad una lunga insonne notte sul water: il vibratore l’aveva sconvolto!
Cercò di distrarsi col pranzo, ma non aveva più fame: tutto gli ricordava ciò che nascondeva in borsa. Soprattutto quando gli elfi domestici gli servirono lo stufato di banane. E poi a lui manco piaceva!
Iniziò a vagare con lo sguardo lungo le tavolate, cercando inutilmente di evitare un Serpeverde in particolare, ma il suo profilo aguzzo e i capelli biondi spiccavano in mezzo alle altre teste.
Draco…Harry avrebbe anche potuto prenderlo in considerazione come pretendente, alla fine. Insomma, il Ragazzo-che-è-sopravvissuto era in carestia da tutta la vita. E poi non si dice che in tempi di carestia ogni buco è galleria? Già, avrebbe anche potuto dare una chance al Malfy, alla fine!
Però, il pensiero di un vibratore conficcato Voi-sapete-dove, un po’ lo frenava. Speriamo almeno che usi del lubrificante…
In quel preciso istante, Draco si voltò a fissarlo e a lui mancò il fiato. Ecco: s’era già innamorato perso! Ancora più scioccante fu vederlo, il suo Draco!, che si sporgeva leggermente e gli mandava bacini! Esatto: bacini. Quei bacini da innamorati, dati sul palmo della mano e soffiati via: proprio quelli. Il suo cuore iniziò a fare capriole dalla gioia.
Povero, piccolo, stupido Potter: non s’era accorto che dietro di lui c’era Pansy Parkinson, la vera destinataria dei bacini, che gli stava mettendo di nascosto dell’urina di qualche animale magico nello stufato di banane. I sopravvissuti sono proprio ingenui.
Nel frattempo, Draco, ignaro delle idiozie all’ennesima potenza che il cervello di Potter era stato in grado di generare su di lui e su un vibratore rosa shocking a tre marce, si pregustava il regalo che stava per fare a Pansy e che era, esattamente un… vibratore rosa shocking a tre marce!
Nemmeno Malfoy sospettava che il suo pacchetto ce l’aveva Hermione, anzi: Potter e che lui, nella sua geniale malvagità, s’era appropriato del pacchetto di Ginny Weasley, e che non conteneva propriamente un vibratore rosa shocking a tre marce…Ma questo lui non poteva saperlo e così, zitto zitto, aveva approfittato dell’assenza della sua troietta, per nasconderle il regalo nello zaino. Già si immaginava la scena: lei l’avrebbe aperto, avrebbe letto il bigliettino e avrebbe portato il gingillo al loro prossimo incontro segreto. Avrebbe fatto giusto un po’ di resistenza prima di provarlo -altrimenti che gusto c’era? - e poi lui gliel’avrebbe fatta vedere. E che urla avrebbe fatto: quella sì che ci sapeva fare, altro ché quelle due dilettanti di Dentona Granger e Porcona Weasley!
Ginny aveva aspettato tutto il pranzo che quell’idiota senza speranza di suo fratello Ron si scollasse da addosso al suo Harry per potergli consegnare il suo regalo…che, ovviamente, non era più il suo regalo, ma quello di Hermione, impacchettato con cura e col biglietto: “Per Harry, con amore”. Patetico. Esattamente come Ron, che pendeva dalle labbra di Harry al punto che, quando sua sorella lo spinse via ringhiando: “Scrostati, gaggio!” ancora era impegnato ad asciugarsi il rivolo di bava dalla bocca.
“Per te, Harry, con affetto. Spero proprio ti piaccia” miagolò la rossa, porgendogli il pacchetto. Harry non sapeva cosa pensare: addirittura due regali nello stesso giorno! E non era nemmeno il suo compleanno: c’era sotto qualcosa.
“Aprilo quando sei solo, per favore” sussurrò sensuale Ginny, poi se ne andò sculettando. Ma tanto Harry mica se n’era accorto: fissava allucinato il pacchetto, temendo un altro vibratore.
Da un’altra parte, nell’enorme castello, Pansy aveva acceso il videoregistratore e s’era messa a strillare: che regalo era?! Ma cosa stava succedendo? Eppure era praticamente convinta che il regalo provenisse da Draco…com’era possibile che invece fosse da parte della Weasley?! Che schifo!
Però, certo, una cosa con Ginny si poteva anche fare: non era poi così schizzinosa…
Detto fatto: Pansy sculettò per metà Hogwarts, per trovare la rossa, impegnata come sempre a tampinare Potter. Le ci volle un attimo per ottenere la sua attenzione (notare bene: voi brave ragazze NON dovete scoprirvi il seno in pubblico, non prendete esempio da Miss Parkinson!) e ancora meno per trascinarla in un angolino buio e farle vedere lei.
“No, non sei all’altezza del video, decisamente” grugnì Pansy, rivestendosi di corsa e lasciando una Ginny sconvolta per la notizia e ignara del perché la tizia si fosse riferita al video. Quale video?!
Poco lontano dalla scena lesbo, c’era Draco, in fremente attesa di sperimentare il vibratore rosa shocking a tre marce sulla sua puttanella preferita.
“Allora, il regalo ti è piaciuto?” chiese Malfoy, sollevando impercettibilmente un sopracciglio.
Pansy si immobilizzò: “Allora sei stato tu!”
“E chi credevi che fosse? Solo un Purosangue come me, un Malfoy, potrebbe avere idee così-“
“Così del cazzo! Brutto idiota, ma cosa credi? Vengo a letto con te per il tuo potere, ma non sono la tua troia!”
Mai, mai nella vita qualcuno aveva osato rivolgersi a quel modo a Draco, che ne era rimasto sconvolto e per niente rallegrato “Pensavo ti sarebbe piaciuto”sibilò, cattivo “Tu ami certe cose…”
“Ma con quella insulsa traditrice della Weasley mai! Vaffanculo! E sappi che ce l’hai pure piccolo!” strillò Pansy, dileguandosi e lasciandosi dietro la tipica scia di lacrime da shojo manga.
Draco rimase interdetto: che cazzo era uno shojo manga? E che c’entrava la Weasley col vibratore?!
Hermione, come minimo, si aspettava una dichiarazione di eterna amicizia fraterna da Potter, dopo essere stata così magnanima da regalargli tutti quegli appunti di Pozioni, ma quel Prescelto sfigato la cagava meno del solito. Di norma, non si sarebbe mai abbassata a chiedergli nulla, ma, che diamine, lei pretendeva almeno un grazie!
Trovò Harry impegnato con un asciugamano ad asciugarsi dalla saliva di Ron e con un diavolo per capello.
“È colpa di Ginny,”le spiegò lui “è arrivata tutta miagolante da me, ha iniziato a fare discorsi deliranti sul suo regalo…ha detto che potevamo usarlo insieme! Ma io le ho detto che certe cose le faccio solo con Ron! E allora s’è messa a sbraitare di coppie omosessuali, di tradimenti e ha detto che lei lo sapeva. Dimmi tu, se una deve arrabbiarsi così solo perché voglio fare Pozioni con Ron…”
Hermione ci aveva capito poco e niente…più niente che altro, a dirla tutta, ma il riconoscimento dei suoi meriti di buona samaritana dentona le premeva più di ogni altra cosa “Hai trovato il mio regalo? Te l’ho messo stamattina nello zaino…”
“Era tuo?!” Harry era sconvolto: allora non era da parte di Draco, era stata Herm! Finalmente una ragazza ne voleva da lui…era un sogno, davvero!
“Sì…ho pensato che fosse utile…”balbettò lei.
“Hermione, ti amo!”
”Addirittura? Per così poco?” rispose lei, ed arrossì.
Lui la prese per la mano e la trascinò nel primo angolo buio ed un minimo riservato del castello (c’era un Troll che li osservava, ma pazienza) e le infilò svelto le mani sotto la gonna, già così eccitato che il contatto con le sue mutandine lo fece venire immediatamente.
Hermione si mise a strillare: “Che fai, sei diventato scemo, per caso? L’Avada Kedavra lede anche il cervello?!”
Harry non capiva (ma si sarebbe acceso volentieri una sigaretta, a quel punto) “Ma come? E il tuo regalo? Pensavo ne volessi da me…”era palesemente deluso.
“Sei un idiota senza speranza!” gli gridò in faccia Hermione, schiaffeggiandolo.
“Certo che è un idiota” disse una voce gelida dietro di loro “Io lo sostengo dal primo libro!”. Era Piton. Finalmente un personaggio sensato.
“Dieci punti in meno a Grifondoro.”
”Perché?!” disse Harry, sconvolto.
“Perché dieci centimetri in erezione sono una miseria, Potter. Non credere che non ti abbiamo visto” rispose clinica la Mc Granitt.
“Ma professoressa…”tentò di giustificarsi lui.
“Ora vi spiego che cos’è successo in questa delirante fan fiction, così poi potrete tornare ognuno nella sua sala comune e starci in punizione fino a nuovo ordine” lo ignorò la donna “Venite fuori anche voialtri”
Da dietro l’angolo sbucarono Draco, Pansy, Hermione, Ginny e Ron, che nessuno aveva invitato, ma che non voleva stare troppo lontano dal suo “migliore amico”.
“Dieci punti in meno a Grifondoro!” sbraitò Piton, che sembrava averci preso gusto.
“Ma perché?!”chiesero tutti in coro.
”Perché siete patetici e bruttissimi!” fu la tremenda risposta, ossia la verità.
“Basta ora! Incominciamo!” calmò tutti la Mc Granitt “C’è stato uno scambio di doni, uno scambio un po’particolare. È iniziato tutto nella Stanza delle Necessità ieri notte. Come lo so?” chiese la professoressa, notando gli sguardi sconvolti di tre ragazzi “Perché ne avevo bisogno io con Silente! Non divaghiamo. Signor Malfoy, lei ha preso erroneamente il regalo della signorina Weasley e l’ha donato alla signorina Parkinson che, come sappiamo, non brilla per finezza e ne ha fatto un dramma. La signorina Weasley, invece, s’è appropriata di quello della signorina Granger. È per quello che il signor Potter non ha capito le sue intenzioni, cara. Provi a parlargliene apertamente.”
“Dieci punti in meno a Grifondoro!” ripeté Piton, ormai in loop.
“Severus, abbi la cortesia di non interrompere” lo rimbrottò la professoressa, abbastanza seccata. “E veniamo alla signorina Granger, che ha preso il dono del signor Malfoy per la signorina Parkinson e l’ha dato a quel verm- quello sfigat- quel caro ragazzo di Harry Potter.”
Un “oooh” di sorpresa arrotondò le bocche di tutti quanti, compreso Piton, che stava dicendo:”Grifondooooro!”. Ovviamente per togliergli altri dieci punti. La Mc Granitt lo Schiantò senza esitare ulteriormente.
“Tutto chiaro, ora, babbei?” domandò la professoressa, aggiustandosi meglio gli occhiali sul naso “Adesso consegnatemi i regali che vi siete fatti, che servono a me ed a Silente. E guai a voi se osate occupare la Stanza delle Necessità, stasera!” ordinò, andandosene trascinando Piton per un piede.
La sua risata malefica si perse echeggiando per i lugubri corridoi del castello.
“Tutto è bene quel che finisce bene, giusto?” chiese Harry e gli arrivarono subito addosso una decina di fatture differenti.
FINE
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