[Review]: Kiiroi Namida

Sep 23, 2011 17:58

              

Kiiroi Namida, Yellow Tears...
Devo ammetterlo, mi ha sorpreso molto come film, nel senso che non mi aspettavo un film di questo tono, non saprei dire cosa mi aspettassi di preciso ma sicuramente qualcosa di più leggero e frivolo, invece mi ha stupito e in positivo direi.
Racconta la storia di 4 ragazzi che inseguono ciascuno il proprio sogno, nel secondo dopoguerra che aveva visto un importante crescita economica del Giappone all'alba delle olimpiadi, che in qualche modo andavano a sottolineare l'ingresso del Giappone tra i paesi importanti.

I 4 protagonisti sono:
- Eisuke Muraoka interpretato da Kazunari Ninomiya, che racconta la storia e che insegue il sogno di diventare mangaka, ma sempre disegnando ciò che gli piace senza doversi adattare alle leggi del mercato che lo costringano a rifugiarsi in temi che vendono di più ma che non rispecchiano il suo modo di essere;
- Ryuzo Mukai, interpretato da Sho Sakurai, uno scrittore in cerca dell'ispirazione;
- Shoichi Inoue, interpretato da Masaki Aiba, cantante con la chitarra in mano, in cerca della nuova canzone;
- Kei Shimokawa, interpretato da Satoshi Ohno, capace pittore ma coinvolto sempre in circostanze sfortunate.

A questi si deve aggiungere poi Yuji Katsumada interpretato da Jun Matsumoto, che vende alimentari, è un fan di Masaki con una visione più ottimistica, ed è il personaggio che più s’impegna per andare avanti.

Potrei stare ore a descrivere il mio odio per come hanno conciato Sho, ma comincio a pensare che le sue acconciature siano sempre funzionali al personaggio che interpreta (come in Kamisama, dopo aver letto una sua intervista non potrei vedere altra acconciatura per i suoi capelli) e anche questa volta è così e se lo volevano far sembrare un accattone ci sono riusciti perfettamente.

La storia inizia con Eisuke che vuole far portare la madre malata in un ospedale di Tokyo, ma lei acconsente a patto che ad accoglierla alla stazione ci sia un dottore così Eisuke chiede ai suoi tre amici di fingersi dottori e così avviene, la madre e la sorella di Eisuke scopriranno presto l'inganno ma saranno cmq felici di sapere il figlio affiancato da amici così sinceri.
Dopo questa avventura si separano tornando ciascuno alla propria strada, ma poi uno dopo l'altro si trasferiscono a casa di Nino. Di loro l'unico ad avere un lavoro più o meno fisso è Nino, gli altri sono degli spiantati, senza un lavoro, che passano le giornate a spendere i soldi del povero mangaka. Tanto che poi sono costretti a impegnare le loro cose: il ventilatore, la penna stilografica dello scrittore, la chitarra del cantante e tutte le proprietà del pittore. Si può dire che i tre siano pronti a vendere la loro arte, seppure fermi nella convinzione di non voler accettare un lavoro che non riguardi ciò che sognano di diventare proprio il rifiuto di vendersi!!
Poi  decide di lavorare per un importante mangaka, per il quale era già stato assistente e che ha improvvisamente un collasso e così il posto passa a Eisuke, che lavorerà diversi giorni senza dormire per poter rispettare la scadenza...alla fine verrà ricompensato con una buona somma di denaro, ma a questo punto prende una decisione importante: quei soldi dovranno essere usati per consentire l'inizio della nuova vita dei 4, vita nella quale possano inseguire i loro sogni, per il resto dovranno sostentarsi con i soldi guadagnati da Eisuke per tutta l'estate, imparando a cucinare loro stessi senza dunque dover andare ogni giorno al ristorante.

Ma così si mettono in evidenza i loro talenti, mentre Eisuke continua per tutta l'estate a lavorare al suo manga per bambini, Shoichi non riesce a scrivere la canzone (se non le prime parole di Midori Ame), Ryuzo non riesce a scrivere il suo romanzo (se non a disegnare la copertina) mentre Shimo è un grande pittore, ha un grande talento ma che non gli viene riconosciuto. Infatti prima vende un dipinto, che gli viene detto essere stato venduto a una galleria d'arte ma in realtà è stato impegnato al banco dei pegni, questa amara verità la scopre proprio quando un'altra mazzata lo colpisce, sta per sposarsi con una donna che dice di amare i suoi dipinti ma poi scopre che in realtà è una pazza che abborda giovani uomini in difficoltà alla stazione.

Ed è in quel momento che prende una decisione importante, di smettere di dipingere.
Intanto Eisuke ha terminato il suo manga per bambini, ma è un prodotto che non vende e quindi gli viene rifiutato, dopo una conversazione con Tokie ("Meglio soli da soli che soli insieme") decide che è il momento di allontanare i 3 da casa sua. Ma proprio in quelle ore i tre ricevono una raccomandata che comunica che la madre di Eisuke, malata di cancro, stava morendo e che sarebbe dovuto tornare subito a casa, così gli danno tutti i soldi rimasti, preparano dei panini, gli comperano il biglietto del treno così che lui possa partire subito...ma soprattutto scrivono una lettera, o meglio la scrive Shimo, in cui lo ringraziano per tutto ciò che ha fatto per loro, prendono coscienza del
fallimento del loro progetto e la decisione di andarsene.

Fu così che solo Eisuke continuò a seguire il suo sogno, mentre gli altri gli abbandonarono per seguire nuove strade: Ryu inizia a vendere porte automatiche, Shimo dirige un locale, e Shoichi lavora per un’impresa di costruzioni.

In tutto ciò è da notare il ruolo di contorno svolto dalle ragazze (sono delle sgualdrinelle, le odio tute praticamente): Tokie-chan, sembra essere innamorata e ricambiata da Shoichi, non ho ben capito cosa sia successo, ma suppongo abbiano fatto sesso e poi bo si sono allontanati e lei poi alla fine si sposa con Yuji;

Chie-chan è la ragazza che piace a Ryuzo, lei è tanto carina però anche tra i due non succede nulla, lei è troppo  legata alle tradizioni di famiglia.

Kaoru-chan è la ragazza di cui è innamorato Eisuke, avevano avuto una storia ma poi si erano lasciati e lei si è risposata ma Eisuke non l’ha dimenticata. (lei e Tokie non le sopporto u.u)

Poi c’è la ragazza di cui è innamorato Shimokawa ma è solo una donna immaginaria!!

Il giudizio finale su questo film è positivo, offre importanti spunti di riflessione: tutti noi abbiamo dei sogni più o meno importanti, tutti vorremmo realizzarli per essere felici, ma la vita non è un film di cui si può modificare la sceneggiatura a proprio piacimento, e spesso circostanze sfavorevoli si oppongono alla loro realizzazione e in quel momento la forza di un uomo si manifesta nel saper scegliere, di abbandonare quel sogno e scegliere strade più concrete.
Non voglio trovarmi in questa condizione!

[review], [years]:2007, arashi, [film]:kiiroi namida, [language]:italiano

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