Tickle

Nov 02, 2011 18:27

Titolo: Tickle
Autore: 
reine_duvet
Fandom: RPF > One Direction
Personaggi: Niall Horan, Harry Styles
Diclaimer: non è vero, non succederà mai, non rappresento le persone citate, le suddette non sono di mia proprietà, la storia non è a fini di lucro.
Genere: sesso felice
Rating: rosho cremisi :)
Avvertimenti: OOC, relazione già stabilita, kink che falliscono miseramente, realismo, solletico, p0rn, un po' di idiozia
Conteggio parole: 1.490 secondo il contatore di Word.
Note: Allora. Questa PWP è strana. Strana perché è da un bel po’ che non scrivo qualcosa di consensuale e strana perché ho cercato di rendere l’atmosfera adatta a due ragazzi giovani che si amano.
All’inizio dovevano andarci giù duro con i kink -ho inserito il pennello per una ragione…- alla fine è diventato solletico e sesso. Insomma, mi sono detta, sono giovani! O meglio, hanno la mia età, ma con quei visini così dolci come posso far fare loro porcherie? Le vogliono fare ma problemi "tecnici" li sviano, ecco.
Riguardo all'assenza di preparazione, la loro relazione è già stabilita, non è la prima volta che lo fanno e non è necessaria ogni santa volta -sai che noia, sennò? x°
Con la prossima PWP tornerò alle mie non-con e ai miei kink ;D

«Signore e signori, benvenuti.» Niall si sistemò il basco nero sui capelli biondi e fece un passo in avanti, i piedi nudi sul marmo freddo.
In mano stringeva una tavolozza di legno, tanti spruzzi di colore già pronti.
«Pfft!» sul grande letto davanti a lui, Harry rotolò su un fianco, trattenendo una risata.
Gli occhi di Niall passarono dalle coperte al corpo nudo dell’altro, colpito da un raggio di sole che penetrava dalle tende leggere.
«Se fossimo davvero in mezzo alla gente,» disse Harry distogliendo lo sguardo «sarei già morto, a quest’ora.»
Lui sorrise mentre l’altro tornò supino, i piedi sui due cuscini. Un brivido di freddo fu subito cancellato dalla vista della pelle chiara dell’altro, le braccia sotto la testa e i muscoli tesi delle spalle, i ricci neri che gli stavano quasi coprendo gli occhi.
Harry aveva le guance arrossate e lo guardava con un sorriso.
«Moriresti perché?» gli chiese Niall inclinando il capo.
L’altro nascose la testa nelle braccia «Di vergogna.»
Lui aggrottò le sopracciglia. Vergogna? E di cosa doveva vergognarsi?
«Come dicevo, signori e signore, benvenuti!» riprese con voce squillante, guardando la stanza da letto vuota «Io, il grande e celebre e…» doveva trovare un altro aggettivo.
«Rivoluzionario?» gli suggerì Harry. Approvato.
«…rivoluzionario Niall Horan...» si fermò. Aveva dimenticato cosa doveva dire.
«Vabbeh.» concluse frettolosamente, alzando gli occhi al cielo.
Harry ridacchiò, scostandosi i capelli dal viso.
Niall si tolse il basco di testa e lo appoggiò sul mobile vicino alla finestra, avvicinandosi al letto con la tavolozza salda nella mano.
«Il pennello.» si ricordò, senza staccare gli occhi di dosso da Harry.
Allungò la mano libera dietro di sé e afferrò la maniglia del mobile, tirandola piano.
L’altro lo stava guardando, ondeggiando i piedi.
Non era esattamente così che doveva andare -dov’era il suo applauso? Dov’era la posa melodrammatica del suo modello?- ma per essere la loro prima volta era meglio del previsto. Aveva sempre voluto giocare a fare il grande artista.
Infilò una mano nel cassetto e recuperò un pennello morbido, stringendo l’asta sottile tra le dita.
Si avvicinò con un paio di passi al letto dalle coperte bianche e sorrise nel vedere l’altro, che si stringeva nelle spalle con il viso nascosto nelle braccia.
«Così muoio per davvero, però.» si lamentò Harry.
Niall appoggiò la tavolozza vicino alla testa dell’altro, lasciando il pennello vicino e prendendo un respiro profondo.
Era sicuro che Harry fosse rosso d’imbarazzo.
«Hai freddo?» soffiò, appoggiandogli una mano tra i ricci.
Harry annuì. Niall gli fece scorrere le dita sui capelli, morbidi e scuri; scese sul collo, sulla spalla, tracciando il profilo del braccio con lentezza.
Poi si inginocchiò sul letto, chinandosi su di lui per appoggiare il petto nudo sulla schiena dell’altro, lasciandogli un bacio sui capelli.
«Tutto questo va contro la tua immagine di grande e rivoluzionario artista, sai?» soffiò Harry. Stava sorridendo, Niall ne era certo.
Inspirò  il profumo di shampoo dei suoi capelli -menta, borbottando «Perché?»
La pelle fredda dell’altro gli faceva venire i brividi, ma sperava di scaldarlo un po’.
«Perché dovresti essere antipatico con il tuo modello fino a farlo stancare, poi dovresti rincorrerlo e dirgli che non puoi fare a meno di lui.» bisbigliò Harry sistemandosi meglio sotto di lui.
«Ma tu sai già che non posso fare a meno di te.» rispose Niall sfiorandogli i capelli con il naso.
Rimasero in silenzio per un po’; solo dove i loro corpi entravano a contatto sentivano un po’ di calore. I loro respiri erano regolari, in sincronia.
«Però voglio davvero stancare il mio modello.» sorrise Niall contro il collo di Harry, prima di sollevarsi e prendere pennello e tavolozza in mano.
L’altro trattenne il respiro, in attesa.
Intinse le setole morbide del pennello nel giallo, fissando la punta colorata.
Pure il colore doveva essere freddo… ci soffiò sopra, impugnando meglio la bacchetta con le dita e appoggiandolo sulla schiena di Harry.
«Com’è?» chiese.
«Non malAH!» quando Niall fece scorrere il pennello sulla pelle, Harry si contorse, cercando di rimanere fermo.
«Solletico!» esclamò tornando sdraiato.
Niall sollevò il pennello, fissando meglio la pelle chiara dell’altro.
Uno. Ma Harry lo soffriva anche sulla schiena?
Due. Era pronto a colpire di nuovo. Non si sarebbe fatto vincere da una sciocchezza del genere!
Tre…
Tracciò una rapida zig-zag tra le spalle di Harry, che iniziò a ridacchiare, spingendosi via per evitare il pennello.
«Solletico.» si lamentò Niall con uno sbuffo.
Il suo piano per dimostrare a Harry di che pasta fosse fatto Mr. Niall “Grande Artista Rivoluzionario Maestro dell’Erotismo” Horan era appena andato in frantumi.
Solletico.
Guardò male il pennello, appoggiandolo vicino alla tavolozza, sul bordo del letto.
«Te lo do io il solletico!»  esclamò stringendo l’aria tra le dita.
Harry spalancò gli occhi, ridendo. Niall si gettò su di lui, puntando ai fianchi. L’altro si contorse tra le sue mani, ridendo «No! Ah ah!»
Stava cercando di non sgomitare, la schiena inarcata mentre calciava l’aria.
La loro pelle che scivolava, i ricci di Harry che si agitavano tutti…
«Basta! Mi arrendo!»
Aveva quasi le lacrime agli occhi; Niall si fermò, appoggiando la propria fronte su quella dell’altro.
«Mi arrendo.» dichiarò Harry, fissandolo.
Niall si chinò su di lui, accarezzandogli le labbra con le proprie, un contatto leggero.
Harry era senza fiato -e anche lui sentiva il cuore battere più forte.
«Ho deciso. D’ora in poi sarò Niall “la Grande Macchina del Solletico” Horan, soldato.» borbottò, facendo la voce grossa. Iniziò a sfiorargli la guancia, sentendo il profumo della pelle di Harry che aleggiava nell’aria frizzantina.
«Sì, sergente.» l’altro sorrise, chinando il capo sotto il braccio di Niall per permettergli di scendere con le labbra sul collo.
Gli lasciò una lunga scia di baci, tocchi leggeri, mentre le mani di Harry si appoggiavano alle sue spalle e gli chiedevano di più, attirandolo a sé.
La clavicola, la pelle tesa sul petto -poi giù fino all’ombelico; Niall lo baciò, sentendo una piacevole scossa percorrergli il corpo.
Harry trattenne il respiro, mordendosi il labbro. Lo guardava fremente, pregandolo con gli occhi di continuare.
Niall gli lanciò un sorriso, schioccando un bacio sull’erezione dell’altro.
«Mmh.» gemette Harry, stringendo le coperte con le mani.
Niall continuò, stuzzicandolo con la lingua; gli strinse appena i fianchi, accompagnando le carezze con i baci.
Ogni volta che lo sentiva gemere, che lo vedeva strizzare gli occhi, le guance arrossate, sentiva brividi di eccitazione scorrergli nelle vene.
«Niall…» lo chiamò Harry.
Lui lo sentì a malapena, ma capì. Afferrò un lembo della coperta e lo portò davanti al viso.
L’altro s’inarco, trattenendo un gemito.
Niall ritrasse il tessuto sporco da Harry, fissandolo. Alzò gli occhi per guardarlo quando questo sbuffò.
«Non pensarci nemmeno.» lo avvertì Harry, allargando le ginocchia per farlo sistemare tra le sue gambe.
«Pensare a cosa?» chiese Niall, innocente. Lasciò la coperta, abbassando gli occhi per far presente ad Harry il suo bisogno.
Questo strinse il labbro inferiore tra i denti, ammiccando con un sorriso.
Niall annuì «Vado a prendere…»
Si alzò dal letto, appoggiando i piedi sul marmo freddo e correndo verso il mobile. Il primo cassetto era ancora aperto, bene.
Si sporse per tirare fuori una piccola bustina blu, strappandone un lembo per liberare la protezione.
Quando tornò al letto, Harry era ancora seduto sulle coperte; lo guardava sorridente.
Niall si sedette. La mano di Harry gli sfilò la protezione di mano.
«Faccio io.»
Gli diede un bacio leggero prima di infilargli il preservativo.
Niall appoggiò una mano sul suo petto, spingendolo piano verso il letto.
Si baciarono lentamente, lasciando che le loro lingue si accarezzassero come le loro mani, parlando senza voce, senza bisogno di sussurrare “ti amo”.
Non ce n’era bisogno.
Niall entrò il lui e lo vide annaspare; quando Harry gli sorrise, lui iniziò a spingere, affondando in lui mentre lo avvolgeva il calore.
Gemevano assieme, un duetto di cui solo loro erano spettatori.
Niall iniziò ad accarezzarlo, lì dove premeva contro il suo ventre, cercando di seguire il ritmo del suo corpo che si muoveva dentro di lui.
«Niall…» lo chiamò Harry, guardandolo con gli occhi lucidi, le labbra schiuse.
Un altro brivido fece inarcare Niall, che spinse con più forza; non riusciva più a pensare.
Harry, c’era solo Harry per lui.
Harry che si metteva in posa per lui, che gli sorrideva, Harry che lo chiamava con i suoi dolci gemiti, attirandolo a sé.
«Niall…»
Crollò su di lui con un grido soffocato, continuando ad accarezzare l’altro. Harry lo seguì, abbracciandolo con più forza e tirandogli i capelli sulla nuca.
«Riposo, soldato.» mormorò Niall; l’altro ridacchiò, inspirando l’aria fresca.
Erano entrambi con il fiato corto.
«Mi fai un piacere?»
Niall annuì, sollevandosi per sfilarsi da lui.
«Diventa Super Niall “lo Scaldino Umano”, per piacere.»
Lui fece per abbracciarlo, quando s’immobilizzò. La pittura gialla sulla schiena di Harry.
La tavolozza che era probabilmente caduta a terra, non se ne erano nemmeno accorti.
Scrollò le spalle, non era importante.
Era con Harry, questo per il momento bastava.

pg: niall horan, !fanfiction, fandom: one direction, pairing: slash, pairing: lemon, pg: harry styles, fandom: rpf

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