{Queer bitch! Capitolo 8

Jun 18, 2011 16:15


Carnage«E tu pensi di uscire in fuxia, verde acido, blu e grigio?» Queenya mi aveva bloccato alla porta, scandalizzata.
«Sì, perché?» Ci avevo messo un po' a scegliere i vestiti ma alla fine avevo optato per i miei preferiti: la maglietta che mi aveva regalato Tony, jeans e scarpe comode.
«Fila in camera!» mi ordinò trascinandomi praticamente di peso e fiondandosi sul mio armadio - per una volta che non le chiedevo consiglio.
Quando uscii da casa per davvero avevo sempre i jeans, le scarpe grigie ed una camicia leggera, più una felpa sottobraccio perché pioveva e non avevo un ombrello.
Haight non era lontano e arrivai davanti al cinema puntuale, cercando Oliver al riparo nel mio Chevy.
Mancava più di un quarto d'ora all'inizio del film così mi misi ad aspettare con calma, ma già dopo un paio di minuti mi ero trovato un'occupazione per passare il tempo: sistemare i CD nella giusta custodia - cosa che mi proponevo di fare praticamente ogni volta che andavo in macchina ma che non facevo mai.
Avevo appena sistemato la Pop Compilation - e non era stato un lavoro da poco, vorrei sottolineare- quando alzando gli occhi scorsi una figura poco distante sotto un lampione, a capo chino.
Lo ammetto, non ricordavo bene il viso di Oliver, solo i suoi occhi ed il sorriso, ma quello poteva essere lui e decisi di rischiare: raccolsi la felpa dal sedile, me la buttai sulla testa ed uscii dall'auto assicurandomi di chiuderla bene.
Mi avvicinai di corsa al ragazzino cercando di evitare le pozzanghere a terra - ma perché non si era messo dentro al riparo?- quando questo alzò la testa ed esclamò deliziato
«Chris, sei arrivato!»
«Sì» gli risposi coprendogli la testa con la felpa - era zuppo ed era lui.
Aveva la strana abitudine di Chris, constatare l'ovvio, notai ancora una volta - non l'ha ancora persa.
«E c'è una coda enorme» aggiunse cercando di coprire anche me, ma era troppo basso.
«Non ti preoccupare, ho preso i biglietti su internet.»

«Sono buonissimi...»
«Ssht!» lo zittii, concentrandomi sullo schermo.
Avevo vistoIl Mondo di Wayne solo un paio di volte, era un classico della mia infanzia, e diavolo... al cinema era tutta un'altra cosa.
E Oliver non faceva altro che commentare ogni dettaglio - che brutti capelli, non può essere!,lei è troppo figa per lui e via dicendo- mangiando rumorosamente i pop corn.
Quando sono al cinema divento un po' intrattabile in effetti. Senza il po'.
Intuii che avesse messo il broncio ma non mi girai per verificare - e posso tranquillamente affermare di essermi perso un'espressione adorabile- e per un po' tutto tornò tranquillo.
La sala era piuttosto piena eppure tutti erano in silenzio, catturati come me... finché non sentii una mano stringere piano la mia e mi voltai.
Il suo profilo era illuminato dallo schermo, gli occhi riflettevano la luce e distinguevo chiaramente il suo sorriso - incerto?
Correva davvero troppo, il ragazzino - che non mi aveva mandato un messaggio perché aveva quasi esaurito il credito, altro che chiamate gratis- ma con un piccolo sospiro tornai la film.
Ecco, mi aveva distratto.
Per fortuna la pausa mi salvò e lui schizzò via a prendere ancora quei pop corn super costosi e super buoni - eppure si era lamentato di non avere soldi.
Tornò giusto in tempo e grazie alle luci accese mi accorsi dei suoi capelli ancora bagnati.
«Ti ammali così» gli feci notare ammiccando, ma lui in risposta ficcò la mano nella ciotola, sorridendo.
«Naa, ho una salute di ferro» rispose non appena nella sala tornò il buio.
Il secondo tempo fu uno spasso, ancora più del primo - o almeno, la prima parte.
Ad un certo punto sentii un peso umido sulla spalla: era Oliver, si era addormentato scivolando contro di me.
Il resto fu una cosa un po' strana, anche se naturale.
La sua presenza pressante, la frustrazione sessuale di Wayne, il profumo di pop corn e quello di pioggia, il buio, il sorriso di prima, la sua voce al telefono ed i suoi Chris!, erano tutti elementi che stavano iniziando a combinarsi.
E con tutta la disponibilità e l'iniziativa che mi aveva dimostrato non mi aiutava di certo.
Era fin troppo carino - e dolce, nella sua strana maniera.
E basta, mi sforzai di pensare. E basta.
Ero stanco, represso e Wayne e Garth non erano i soggetti ideali con cui giocare un po' nella mia mente - e nemmeno... invece sì, Oliver lo era.
Anche se prima di formulare davvero quel pensiero iniziarono a scorrere i titoli di coda, le luci già accese.
Ora dovevo svegliare il Bell'Addormentato.
Gli scostai appena la testa, m questa ricadde pesante sulla mia spalla, stava dormendo seriamente.
«Oliver» lo chiamai piano un paio di volte e lo vidi arricciare il naso. «Dai, svegliati.»
Aprì appena gli occhi, sollevando il viso per guardarmi con un'espressione a metà tra il drogato ed il confuso che mi strappò un sorriso.
«Giusto, sì...»

Fuori ovviamente pioveva ancora - e del padre di Julien non c'era l'ombra, così avevo dato la felpa ad Oliver per coprirsi ed avevamo corso fino alla macchina, infilandoci dentro quasi con un tuffo.
«E se ti portassi a casa?» proposi mettendo in moto e infilando un CD nel lettore.
«Sicuro?»
«Non è lontano» lo rassicurai, premendo il tasto play e controllando lo specchietto laterale - ovviamente ricoperto di gocce.
«Oh, ma questa la conosco!» esclamò alzando il volume. Beh, era una delle ultime di Adam Lambert.
«But if I had you» iniziò a cantare il ritornello appoggiandomi una mano sulla spalla, e mi concessi di sbirciare il suo viso prima di concentrarmi sulla strada.
«That would be the only thing I'd ever need»continuò con trasporto stringendo appena la presa.
Se stava cercando di comunicarmi qualcosa - nemmeno poi tanto velatamente- ci stava riuscendo bene, anche se era decisamente stonato - ma si stava impegnando a compensare questo con una specie di balletto sul sedile.
«But I got you stuck on my mind, yeah!»
Con la coda dell'occhio lo vidi sorridere prima di tornare a guardarmi.
Era ancora più carino di dieci minuti prima, quando dormiva beato.
Arrivai a casa di Julien alla terza canzone del CD e parcheggiai sul marciapiede quasi invadendo il vialetto dell'abitazione.
Ovviamente continuava a piovere.
«Siamo arrivati.» Di nuovo questa passione per l'ovvio. La sua voce sembrava vagamente triste e mi voltai per guardarlo finalmente.
«Grazie della bella serata.»
All'improvviso la macchina sembrava un po' troppo stretta per i miei gusti.
«Di nulla, sono contento ti sia divertito.» Ed ero sincero, anche se non ero riuscito a vedere tutto il film.
«Potremmo uscire ancora. Se ti va» aggiunse fissandomi negli occhi.
«Il mio numero ce l'hai.» Già. Iniziavo a fare pensieri piuttosto stupidi, come per esempioperché adesso sta arrossendo?
E fu tutto molto veloce.
Il suo sorriso si fece se possibile ancora più ampio e spavaldo e si avvicinò stringendo ancor di più la mia spalla, lasciando un bacio schioccante sulla mia guancia - la tradizione di ogni chiamata- prima di lanciarsi fuori dall'auto.
Oh. Sapeva di pop corn.
Vidi la porta aprirsi e la sua figura inghiottita dalla luce - e mi sfuggì quello che era una mezza via tra un sospiro ed una risata.
Il cellulare sul cruscotto vibrò e aprii subito il suo messaggio - Grazie ancora, smack condito dalle solite faccine- e questa volta gli risposi.
Sei adorabile.
Una maglietta del genere l'ho inserita per sfizio - e perché ce l'ho davanti agli occhi in tutta la sua sgargiante cromia per almeno un giorno alla settimana. Ora, Il Mondo di Wayne è in programmazione al Red Vic l'8, un mercoledì. Avevo già scritto mezzo capitolo con il film sui Muppets, poi ho controllato di nuovo e ho dovuto cambiare tutto ._. comunque, quel film l'ho visto, mesi fa. E' una tipica commedia made in USA del '92, non mi è piaciuto.
Chris ci è cresciuto, invece. La canzone in corsivo è If I Had You di Adam Lambert - oltre al suo viso amo le sue braccia, hanno l'aria di essere morbidosissime >v<
Allora, il loro primo appuntamento. E' andato bene, direi :D anche se Chris ci va molto lento. O è Oliver ad essere già in quarta? Insomma, sono due sciocchini.

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