{Queer bitch! Capitolo 7

Jun 18, 2011 16:13


ChemistryNick Bashton, Sadie e io: uno dei peggiori terzetti possibili, a quel tempo. Non che ora sia molto meglio, io quello non lo posso ancora vedere.
«Lo sai che Richardson è gay?» Si era diretto a Sadie con una delle domande più indelicate di questo mondo - non l'ho mai capito il suo problema, non rischia di piacermi nemmeno di striscio.
Lei mi lanciò un'occhiata confusa, un mix di lo conosci? ema cosa vuole? a cui volevo tanto rispondere.
«Beh, sì» fece lei con tono ovvio, e fu Nick Bashton a lanciarle un'occhiata incredula.
«E non hai paura?»
Sadie mi guardò con un'espressione del tipo da dove è uscito questo qui che rendeva alla perfezione, ma per trattenermi mi ficcai il resto del cupcake in bocca.
«Chris è mio amico da anni» specificò con un sorriso.
Sembrava una gara a chi restava più esterrefatto.
«Oddio, non sarai il suo fidanzatino, vero? Non stava con-»
«No» lo interruppi categorico. Non girare il dito nella piaga, Bashton.
Erano in quei momenti che i miei propositi di nonviolenza iniziavano a cedere.
«Tu sei il tipo della libreria.» Sadie lo fissò meglio e lui si ritrasse, quasi avesse paura.
«Tipo del- oh, ma allora tu sei a posto» concluse lui con una delle sue uscite più tristi di sempre.
Nick Bahton era, è e sarà sempre un cretino, perché anche se Sadie faceva del suo meglio per mascherare la voce e aveva trovato il modo per appiattirsi il seno, il suo viso non poteva mentire - e lei lo aveva accettato.
«A posto?»
«Sì, normale» le rispose lui. «Etero.»
Il vero problema? Ci credeva davvero.
«Attualmente» Sadie mostrò i braccialetti colorati rosa, giallo e blu «no. Trovo estremamente limitate queste restrizioni.»
Iniziava a parlare difficile, si stava scaldando. E non avevo intenzione di intromettermi in quella discussione - anche se in effetti avrei potuto, sarebbe stato divertente.
«Sai, non riesco a comprendere di base i concetti quali maschio e femmina. Tu sei maschio? Sei un uomo?» chiese puntando minacciosamente il dito e lui annuì, confuso.
«Perché? Cos'è che ti fa identificare come maschio, due palle? Beh, conosco donne con più palle di te che non hanno paura di lottare invece che rifugiarsi dietro a pregiudizi e stigmi sociali.»
Oh sì, era decisamente presa. Parlava con voce chiara scandendo bene le parole, quasi dovesse sgridare un bambino piccolo, ma la cosa più assurda era che Nick Bashton la stava ascoltando.
Perché ascoltava lei e non me? Prima che mi pestasse la prima volta avevo provato a spiegagli quelle cose - con un linguaggio un po' meno raffinato, ok, ma il succo era quello. E mi aveva tirato un pugno giusto all'inizio!
«Così come conosco uomini sensibili che non hanno nulla da invidiare allo stereotipo di donna tanto in voga, quindi» continuò, assottigliando gli occhi «queste discriminazioni utilizzate come insulti sono spregevoli, meschine e...»
Qualcosa mi diceva che lui si era perso prima, ma l'arrivo della signora Raleigh interruppe la conversazione.
«Nick caro, Sadie... Chris, tutto bene?» chiese sbattendo gli occhi.
Sadie non aveva parlato a voce alta, ma il suo indice minaccioso aveva probabilmente attirato degli sguardi. Mi voltai per osservare gli altri invitati ma sembravano tutti impegnati a conversare tra loro.
Notevole comunque come si fosse quasi dimenticata il mio nome, dovevo starle simpatico.
«Sadie?» Bashton fece una faccia più stupida del solito.
Oh, ci era arrivato.
«Tutto bene, grazie, stavamo discutendo dell'ultima presentazione in libreria» rispose lei con tono amabile e la donna tornò dai gemelli palesemente poco convinta, dopo averci fatto un sorriso tirato.
«Tu sei una ragazza.» Bashton, ovviamente.
Sadie in risposta arricciò il naso.
«E stavi con un ragazza» proseguì.
Anche se in modo indiretto era arrivato alla terribile verità, ma dovevo intervenire, era davvero troppo idiota.
«Ma hai ascoltato il suo discorso prima o facevi finta?» Ed ero stato pure gentile.
«Zitto Richardson, torna a fare il soprammobile.»
«Ehi!» protestai, ma il telefono iniziò a squillare e risposi alla chiamata senza nemmeno guardare il mittente, una specie di... ripicca infantile per far vedere che ero un uomo richiesto, ora riesco ad ammetterlo.
«Chris, hai risposto!» Ok, sapevo già chi fosse il mittente.
Sadie mi fece cenno di andare pure lanciando poi un'occhiata terrificante a Bashton, e uscii dalla porta vicina per avere più campo.
«Sera anche a te.» Percorsi lo scivolo che riportava alla piazzetta dei condomìni e mi misi a sedere sulla panchina più vicina. Ero piuttosto stanco e prevedevo una lunga conversazione.
«Come va?»
«Bene. Senti, ma non ti costano troppo queste chiamate?» gli chiesi sentendomi un po' in colpa per il suo credito telefonico.
«Sono gratis» bisbigliò con tono cospiratorio prima di aggiungere: «Non mi chiedi come sto?»
Lo accontentai e ridacchiò. Lo faceva un po' troppo spesso in effetti, come se fosse nervoso. Ma con quel bel sorriso spavaldo e quel tentativo di baciarmi dopo appena un minuto di conoscenza non poteva essere nervoso, no?
«Benissimo! Ho fatto un giro della città, è... non so. Affollatissima.» Quindi non era di San Francisco, buono a sapersi.
«Devo trovare una casa, non posso rimanere qui.»Era partito a raccontare i fatti suoi.
«E' pieno di case in affitto.»
«Case? No, pensavo più un appartamento, ma da quartiere a quartiere cambiano tantissimo i prezzi!»
E incredibile ma vero, la chiamata durò quasi mezz'ora, uno dei miei attuali record.
Oliver era incredibilmente loquace e il mio contributo fu minimo, ma scoprii che tifava i Kings - ed era un maniaco del basket- era di Sacramento - ecco perché "affollata"- ed era appena uscito da un'accademia privata gestita da religiosi - inquietante.
Ed un sacco di altri dettagli come il suo piatto preferito, la sua passione per la Fox e i suoi dubbi sul college.
«Parlami un po' di te» mi chiese all'improvviso.
Oh no. E' una delle cose che odio più fare, parlare di me in stile lista della spesa, ma mi ricordai di essere nella piazzetta buia di un complesso residenziale da quattro soldi popolato da vecchi.
«Sono praticamente fuggito da una festa, ma devo tornarci, devo controllare che un'amica non abbia già compiuto una carneficina.»
Pensai che forse lasciare Sadie e le sue teorie con Nick Bashton e i suoi problemi non era stata una grande idea, mi ero lasciato prendere dalla chiamata.
«Una festa tipo American Pie?»
Sorrisi. «L'azione è da migliore scena di Gerry.»
«Ti piacciono i film.»
Si vedeva tanto? Stavo iniziando a diventare prevedibile.
«Ti andrebbe di venire al cinema con me?» propose in un fiato.
Tutto ciò era molto ironico. Julien mi aveva appena mollato e adesso un suo amichetto mi chiedeva di uscire quando con l'idiota erano settimane che non andavamo fuori veramente.
«Va bene» accettai, iniziando a ricordare i cinema di Haight che lui poteva raggiungere senza che i genitori di Julien lo portassero in macchina - mi aveva detto qualcosa a riguardo prima, e non avevo assolutamente voglia di vedere anche solo per caso quell'essere.
«Facciamo il Red Vic, ok? Alle nove e dieci lì davanti.» Ci accordammo per mercoledì - così il giorno dopo sarei rimasto a dormire fino a tardi- e quando mi salutò schioccò un bacio rumoroso al telefono.
Faceva quasi paura.
Tornai nel garage un po' preoccupato, aspettandomi di trovare Sadie ricoperta di sangue, Nick Bashton sbudellato a terra e sua madre in lacrime - sì, stavo esagerando, ma era una bella prospettiva- ma quando mi guardai attorno li trovai vicini a parlare civilmente vicino al punch.
Oddiomio, qualcosa non quadrava.
Mi avvicinai con cautela e venni accolto dal sorriso di Sadie.
«Poi mi dici tutto, vero Chris?» chiese in tono leggero prima di sorseggiare della Cola, e Nick Bashton mi guardò storto prima di controllare l'orologio al polso. «Devo scappare, sai, domani ho il doppio turno.»
Informazione inutile, grazie.
«Ok, buona serata.»
Perché ora lei era così gentile?
«Ci risentiamo.»
Ero pietrificato.
Lui se ne andò lasciando una pacca sulla spalla a Sadie - e la cosa m'insospettì parecchio. Iniziai a temere una cosa, una brutta cosa.
«Tu mi dici tutto. Inizio, svolgimento e fine, perché non è possibile, prima lo volevi uccidere.»

Ovviamente Kelly aveva fatto le cose per bene e Sadie mi stava riportando da Mission Bay a Castro con la sua auto - credevano davvero che sarei fuggito?
Durante il viaggio di ritorno accennai a Oliver - uh, ci diamo già da fare, eh?- ma le riferii tutto quello che sapevo su Nick Bashton - poche informazioni e non lusinghiere, compresa la sua quasi-aggressione a Queenya.
«Bastardo!» inveì lei girandosi per fissarmi e sbandando.
Benedetta strada quasi umanamente percorribile... passò quasi cinque minuti a prenderlo ad insulti vari, poi ritenni necessario divertirmi ancora un po' con quell'odio solidale.
Peccato mi fossi lasciato sfuggire il bacio come movente per il secondo ignobile pestaggio.
«Allora te lo sei voluto.»
La situazione poi si era capovolta, e lei stava cercando di esaltare le presunte qualità di quel bamboccio.
Era una persona curiosa, con cui si poteva ragionare - anche se riconosceva i suoi limiti- e nonostante tutto interessante. E poteva cambiare.
Praticamente, uno di quegli ipocriti che cercavano i video porno tra ragazze e volevano l'esclusiva di assistere ad uno live - ma non lo dissi a Sadie.
Concordavo con lei solo riguardo al fatto fosse carino - solo in quello.
E anche oggi la mia opinione non è cambiata, forse.
Per maggiori informazioni riguardo ai braccialetti di Sadie c'è la vecchia zia Wiki :) non l'ho inserito chiaramente perché dopo un discorso del genere mi sembrava forzato al massimo. Sacramento è molto più grande di San Francisco ma è meno popolosa - quindi anche meno densamente abitata. I Kings sono la squadra di basket di Sacramento, e riguardo a Gerry ammetto di non averlo visto. Ho visto che è uno dei film considerati più noiosi, ho letto la trama e ho concluso che sì, Chris potrebbe essere d'accordo x° il Red Vic è un cinema alternativo che da film vecchi ed ha orari fissi - se andate sul calendario potete scoprire il titolo del film che farò vedere loro - capita a fagiolo, tra parentesi x° riguardo a condomìni, ha l'accentino sfigato solo per differenziarlo dal plurale uguale di "condomino". Ovviamente tra Sadie e Nick Bashton non è finita, anche perché Chris è piuttosto indispettito da quel cretino.

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