[Axis Powers Hetalia] Fröhe Krampusnacht

Dec 25, 2011 18:18

Autore:reilin
Titolo: Fröhe Krampusnacht
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Chibi!Prussia, Chibi!Austria, Chibi!Ungheria, Sacro Romano Impero, Germania Antica, Sorpresa
Rating: Verde
Genere: Comico, Fluff, Slices of Life
Avvertimenti: Drabble, Flashfic, Raccolta
Note: Raccolta di drabbles inspirata agli speciali natalizi dei Chibi Prussia Diaries di Arkham Insanity su DeviantART.
Disclaimer: 1. I personaggi di Axis Powers Hetalia appartengono ad Hidekaz Himaruya;
2. Il concept originale della storia appartiene ad Arkham Insanity.
3. Per maggiori informazioni sul Krampus, visitate questa pagina della Wikipedia.
4. Dedicata ad ayame_b

La neve caduta nei giorni precedenti aveva creato il terreno di gioco ideale per le piccole Nazioni. Due bambini, avvolti nei loro cappotti, si divertivano a fare un pupazzo di neve mentre chiacchieravano allegramente fra di loro.
«Certo che si sta proprio bene senza quel presuntuoso di Gilbert, vero Roderich?», esclamava una bambina vestita come un maschietto.
Il bambino dai capelli scuri annuì: «Hai proprio ragione, Eliza!».
Proprio in quel momento dei sibili percorsero l’aria ed il piccolo austriaco divenne il bersaglio di una raffica di palle di neve che distrusse anche il pupazzo.
Ecco infine apparire l’artefice dell’attacco: un bimbo dai capelli color argento e gli occhi cremisi, vestito con una tunica da cavaliere teutonico e calze invernali.
«Tu, Gilbert, sei proprio un mascalzone!», sbottò l’ungherese mentre aiutava il suo compagno di giochi a rialzarsi, «ma avrai quello che ti meriti! È quasi il cinque dicembre ed il Krampus arriverà e ti punirà per tutte le tue cattiverie!».
Il prussiano rimase interdetto e non poté fare a meno di chiedersi: «Cosa cavolo è il Krampus?».

Dei piccoli passi concitati risuonarono nella grande casa di Magna Germania.
«Vati, Vati!», lo chiamò il piccolo Gilbert con un’aria preoccupatissima, «il Krampus esiste per davvero o è solo una storia creata per spaventare i bambini e farli comportare bene?».
L’antica Nazione, che proprio non aveva idea di cosa suo figlio stesse dicendo, mentre si dedicava a lavori di rammendo, gli rispose laconicamente:«Ja, Gilbert, il Krampus esiste…».
Il bimbo era sconvolto: «Cosa? Davvero? Ma lui non va davvero in giro a punire i bambini cattivi con una fascina di vimini e poi li mette nella sua cesta e li porta in posti sconosciuti e lontani come la Spagna?».
«Ja, certo, e perché no?», confermò l’altro in tono monocorde.
Gli occhi del prussiano si riempirono di lacrime: «Davvero, Vati? E perché non mi hai avvertito?», gli chiese mentre si buttava a terra in preda alla disperazione.
«Gilbert, alzati o rovinerai la tua tunica», lo ammonì il genitore sospirando pesantemente.

Bisognava fare qualcosa, ed in fretta, altrimenti il Krampus lo avrebbe portato via per sempre, si disse il prussiano. Gilbert era nella sua stanza e chiuse la porta a chiave, poi, dopo aver preso l’occorrente per scrivere, si sedette ed iniziò a scrivere una lettera:
“Caro Krampus,
Nonostante quello che puoi aver sentito, io sono stato un bravo bambino per tutto l’anno, quindi…
Non venire, per favore.”
Il bimbo sospirò pesantemente, sperando che quel Krampus - qualunque cosa lui fosse - avrebbe desistito dal fargli visita!

Era la notte del cinque dicembre e Gilbert, come ogni sera, dormiva insieme al suo biondissimo fratellino Sacro Romano Impero. Mentre il minore dei Beilschmidt sembrava riposare beatamente, l’altro non riusciva a prendere sonno, tanta era la paura che il Krampus venisse a prenderlo, nonostante la sua convincente letterina.
Dei rumori lugubri, come di artigli che grattavano contro il vetro, fecero rabbrividire Gilbert. Cercò invano di svegliare suo fratello, poi rivolse lo sguardo verso la finestra e vide una mostruosa e gigantesca ombra nera. Era davvero il Krampus! Ormai era spacciato! Le coperte del letto all’improvviso si bagnarono…
Dall’altra parte della finestra, all’esterno della casa, Roderich ed Eliza sghignazzavano allegramente: quel credulone di Gilbert era caduto in pieno nel loro scherzo ed aveva scambiato per il Krampus il pupazzo di neve che loro avevano fatto!

Nonostante la paura facesse tremare Gilbert fin nelle ossa, il piccolo prussiano tirò fuori tutto il suo spirito combattivo: «Nein! Non mi arrenderò senza combattere! Se devo cadere, porterò quel Krampus con me!», esclamò risoluto.
La voce alterata del suo fratellone e la sensazione di bagnato che si diffondeva in tutto il letto fecero svegliare il piccolo Sacro Romano Impero: “Certo che Gilbert è proprio molesto!”, si disse mettendo la testa sotto il cuscino per cercare di non sentirlo e riaddormentarsi.
«È una fortuna che io dorma sempre con la mia frusta finta sotto il letto», osservò il bimbo albino, mentre prendeva la sua “arma segreta”: un ramoscello alla cui estremità era attaccata una foglia!
Con l’altra mano prese il cestino della biancheria sporca della sua stanza e si mise in guardia, pronto ad affrontare il nemico, i cui passi pesanti risuonavano sul pavimento di legno.
Nel frattempo, Germania Magna si avviava verso la stanza dei suoi due figli: « I miei Kinder staranno sicuramente dormendo. Ora lascerò sotto i loro cuscini i regali per il solstizio d’inverno che ho preparato. Sono sicuro che Gilbert rimarrà sorpreso!», si disse, mentre un lieve sorriso si dipingeva sulle sue labbra.
Non appena la porta della camera di Gilbert si aprì, il ragazzino saltò addosso all’aggressore come una furia, mettendogli la testa nel cestino e picchiandolo con la finta frusta, urlando: «Die Krampus! Tu, Arschloch!».
Una frazione di secondo dopo, il prussiano si accorse che colui che aveva catturato non era il Krampus, ma il suo biondissimo papà: «Oh Vati, sei tu? Beh, che sollievo! Pensavo che tu fossi qualche terribile mostro che mi avrebbe sculacciato!».
L’antica Nazione, a terra, guardò suo figlio che gli era cavalcioni con un’espressione indecifrabile.
Traduzione: Il Krampus! Tu, str*n#o!"

Le sculacciate che Magna Germania stava dando al piccolo Gilbert riecheggiavano tutto intorno.
Un essere peloso, con due corna da capra, lunghi ed affilati artigli alle mani e zoccoli ai piedi teneva i suoi occhi inquietanti fissi sulla finestra della camera del bimbo albino.
Guardando ciò che stava accadendo al suo interno, il Krampus sbuffò esasperato: «Ma è mai possibile? Magna Germania mi sta rubando il lavoro! Che nervi!!! Immagino non ci sia altro da fare qui…», si disse, mentre si apprestava ad andare via.
«Oh, un momento…», sussurrò, notando che dietro ad un cespuglio si nascondevano un bambino ed una bambina, «Certo che c’è qualcosa da fare!», si disse, piombando alle spalle di Roderich ed Eliza e mettendoli nel cestino sulle sue spalle prima che loro se ne accorgessero.
E non valsero né le lacrime né le suppliche che le due piccole Nazioni rivolsero al Krampus: lui li portò con sé in un posto misterioso… chissà, forse in Spagna!

pg: sorpresa, pg: germania magna, fanfic_type: drabble, pg: ungheria, personaggio: prussia, rating: g, autore:reilin, pg: austria, inspi': arkham insanity, ! raccolta, fanfiction

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