Two minutes to midnight

Oct 30, 2011 10:23



HAPPY HALLOWEEN TIME!
Dovete sapere che questa fanfiction è stata scritta ormai un anno fa. Non l'ho postata prima perché era una one-shot creata appositamente per una specie di "sfida" nel forum degli SHINee. Non è arrivata né prima, né seconda, né terza XD. Ma finalmente vede la luce sul livejournal *____*! Accogliamola con un applauso *muore*. A parte le cavolate, spero vi piaccia!

TITOLO: Two minutes to midnight.

AUTORE: StoryGirl. 

GENERE: OneShot. Angst. Au. DeathFic.

RATINGS: R, per la violenza. 

DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo. 

PAIRING: Choi Minho, Lee Jinki { MinEw } ; Kim Jonghyun, Kim Kibum { JongKey } . 

PROMPT: Halloween.

RIASSUNTO: Choi Minho è un licantropo, e lo è da quando era piccolo. Lee Jinki, invece, è l’erede di un cacciatore, ma decide di mandare tutto a puttane innamorandosi di Minho. I problemi sorgono quando Lee Taemin, uno dei più temili vampiri di quell’epoca, decide di divertirsi un po’. E le cose vanno sempre peggio quando entrano in scena i due cacciatori: Kim Jonghyun e Kim Kibum.
NOTE: Questo universo non è stato invento da me. Le cose qui descritte, il potere dei cacciatori, come sconfiggere i mostri, sono stati presi da Super Natural, che ringrazio.
THANKS: A
yuya_lovah che l'ha letta in anteprima, come sempre. A
mauve_amethyst , perchè l'ha betata.
PAROLE: 1375, con il conteggio di word.

Two minutes to midnight

Choi Minho. Il licantropo. Il diverso. Il mostro. Colui che non può permettersi di uscire quando vi è la luna piena. Il bambino che è stato morso dal demone. Colui che deve essere rinchiuso.
Una maledizione l'aveva colpito quando era piccolo: neppure se lo sarebbe ricordato se, durante la notte, non fosse stato chiaro che quello non era un semplice lupo, ma un lupo marrano.
A volte si crede che certi racconti siano frutto dell'immaginazione, fin troppo fervida, di uno scrittore fantasioso, ma non è così.
I demoni camminano tra di noi e Halloween è sicuramente la loro festa, un po’ come il sabba per le streghe, ma Minho quel giorno non aveva proprio nulla da festeggiare.
Gliel'avevano presa: l'unica ragione della sua vita.
Lee Jinki, chiamato dai più Onew, un ragazzo affabile, forse troppo goffo, ma l'unico che era riuscito a comprenderlo, ed accettarlo.
Stavano insieme, nonostante Minho fosse un lupo mannaro, un demone. Jinki aveva deciso di condividere quella sfortuna insieme a lui.
Durante le notti di luna piena lo rinchiudeva in quella stanza, quella senza finestre né possibilità di fuga, quella piena solo di ombre e buio, e lì Minho restava, consapevole di non poter fare del male a nessuno in quel modo.
Si amavano, e non è la classica favoletta dei libri fantasy, quelli dove l'amore prevale su tutto, no.
Minho era stato chiaro fin dall'inizio.
Il ragazzo lo aveva notato, a scuola: aveva visto la sua riservatezza, il suo voler rimanere sempre in un angolo, lontano dagli sguardi altrui e si era avvicinato, ma Minho lo aveva scansato.
Ci era voluto molto per riuscire a convincerlo a fidarsi, ed ancora di più a farlo parlare.
Minho credeva di poter essere considerato pazzo, ma Jinki non aveva mai pensato a quella possibilità neppure per un istante.
Perché, semplicemente, Jinki sapeva.
Faceva parte di una vecchia comunità di cui le radici si perdevano nell'antichità dei secoli, e suo nonno, per primo, gli aveva parlato dell'esistenza dei demoni.
Suo nonno, di nome Dean, un nome sicuramente insolito per dei coreani normali, ma comune per un cacciatore.
Sì, perché suo nonno le cacciava le persone come Minho.
Invece, Jinki si era innamorato perdutamente di lui e fu proprio questo, forse, a condurlo a diventare uno come loro.
Una bestia. Come amano definirli i cacciatori.

"Perché l'hai fatto? Bastardo!"
Il ragazzino rise, una risata secca e crudele che non aveva nulla a che fare con il suo volto, fin troppo innocente per uno come lui.
Un demone vecchio di millenni risiedeva in quel corpo innocente di un ragazzo di appena diciassette anni.
Un vampiro, un sempre giovane, un immortale, ci sono vari modi per definirlo.
"Perché lo volevo, tutto qui"
Minho aveva guardato il suo Jinki, i suoi occhi iniettati di sangue, il suo petto che si alzava e si abbassava ad una velocità superiore alla norma e poi aveva abbassato il capo, sentendosi sconfitto.
"Lui... era... mio"
Il ragazzino ghignò prima di baciare Jinki facendogli colare un po’ di sangue sulle labbra, sangue che venne prontamente leccato dall'altro, attirato da quell'odore inebriante.
Jinki era appena stato trasformato e aveva fame: i suoi istinti umani erano stati ormai soppiantati da quelli animaleschi.
Minho diventava una bestia che pensa solamente a nutrirsi di notte, nelle notti di luna piena, ma i vampiri, no, perché loro erano diversi.
Ci volevano anni - secoli se gli umani che erano stati trasformati erano troppo deboli, o se i loro creatori li lasciavano allo sbaraglio - prima che riuscissero a ritrovare quella parvenza umana che gli avrebbe permesso di non uccidere.
"Taemin. Tu non lo volevi. Come potevi volerlo? Tu non vuoi nessuno. Tu non hai bisogno di nessuno. Sei solo un moccioso, ecco cosa sei"
Minho sapeva che l'altro era un demone frustrato, un demone quasi del tutto impotente contro i suoi sentimenti.
Taemin era come un bambino che gonfiava le guance e batteva i piedi per terra: voleva avere quello che non poteva avere.
In questo caso, Jinki.
Da tempo Minho dava la caccia a quel vampiro che mieteva fin troppe vittime nella sua città.
La leggenda per i quali i lupi mannari sono gli unici temibili nemici dei vampiri non è una stoltezza: è la verità.
Il sangue del lupo mannaro può uccidere un vampiro se usato nelle giuste quantità.
"Ora però avevo voglia di prenderlo, e l'ho preso, semplice no? Io ottengo sempre ciò che voglio. E anche ciò che non voglio"
Minho stava per ribattere a quelle parole, ma non ci riuscì.
Si era immobilizzato nel vedere una freccia conficcarsi esattamente nel petto del vampiro.
Seguì la direzione da cui era venuta arrivando a scorgere un ragazzo, probabilmente colui che l'aveva lanciata, insieme ad un compagno.
Due. Cacciatori.
Tra i più temuti, inoltre: Kim Kibum e Kim Jonghyun.
Il ragazzo che aveva lanciato la freccia, quello biondo, Kim Jonghyun, si mise a ridere.
E Minho rabbrividì: non si era mai trovato di fronte a due cacciatori, e mai si sarebbe voluto ritrovare lì, davanti a quei due.
"Che patetico tentativo. Non lo sapevate? L'argento piantato nel cuore non è un'arma efficace contro noi vampiri. Siete davvero i due temuti cacciatori?"
Kim Kibum, il cacciatore dai capelli corvini, guardò Taemin ghignando, per poi leccarsi le labbra.
"Non siamo così stupidi. Quella freccia è stata imbevuta di sangue di un essere umano morto. E come tu ben sai, esso agisce come un veleno su voi animali. Sarai bloccato. Sappiamo benissimo che per uccidervi dobbiamo sgozzarvi, ma come potremmo fare se voi continuaste ad agitarvi di qua e di là?"
Aveva visto con la coda dell'occhio, Taemin rabbrividire e poi vide Jonghyun avanzare velocemente verso di lui: aveva un'ascia in mano e con essa lo sgozzò.
Vide il sangue spargersi un po’ dappertutto mentre il corpo del vampiro ricadeva a terra, ormai privo di vita.
Aveva visto i due voltarsi verso Jinki, il suo Jinki e l'istinto prese il sopravvento.
Jinki era la sua unica ragione di vita.
Si frappose fra di loro mentre il vampiro cercava di attaccarlo.
Minho lo prese tra le braccia, stando attento a non farsi mordere: se Jinki l'avesse morso e avesse bevuto il suo sangue sarebbe stato lui ad ucciderlo.
"Cosa fai, lupo? Dopo ne abbiamo anche per te, non preoccuparti"
Kim Jonghyun non aveva di certo pietà per nessuno, lo sapeva bene.
"Vi... Vi prego. Lo porterò via con me, non farà del male a nessuno, ve lo giuro. Gli farò imparare a non attaccare gli esseri umani. Riuscirò... a farlo tornare una specie di umano, ma non uccidetelo. Lui è la mia unica ragione di vita"
Ma Jonghyun non aveva neppure ascoltato la sua storia, mentre Minho tratteneva Jinki ne aveva approfittato per sfoderare nuovamente l'ascia che si abbatté come una mannaia di morte sulla testa di Jinki.
Minho lo guardò. Era morto. Morto.
Cadde a terra insieme a lui, le lacrime che rotolavano sulle sue guance mentre singhiozzava violentemente tutto il suo dolore.
E Jonghyun aveva finito anche lui, un semplice e calcolato colpo di pistola. Proiettili d'argento e anche lui era morto.

"Jonghyun... forse... abbiamo fatto male a ucciderli"
"Erano solo delle bestie, lo sai bene. Quando il demone si impossessa di loro li priva della loro coscienza umana"
"E se avessimo ucciso creature che non se lo meritavano?"
"Quale parte della parola "vampiro" non capisci, Bummie? Se è soprannaturale, lo uccidiamo. Fine della storia. E' il nostro lavoro"

"No, Jonghyun, non è il nostro lavoro. Il nostro lavoro è uccidere il male. E se questi esseri non uccidevano le persone, allora non erano il male!"
"Lo sai che avrebbero ucciso. E' la loro natura. Sono un branco di animali senza cervello e assetati di sangue"
"Ma... il licantropo era davvero disperato quando hai ucciso l'altro vampiro"
" Mi dispiace, ma cos'è che non capisci di "umano di giorno, animale assassino e impazzito di notte"?. Voglio dire, i lupi mannari sono brutte bestie, non ne vediamo uno da che eravamo piccoli. E se mi ricordo non è stata una piacevole esperienza"
"Uhm..."
Ma per Kibum quella fu la prima volta che si interrogò Davvero non hanno più una coscienza?.
Perché quel licantropo sembrava davvero tenere a a quel vampiro come se fosse la sua unica ragione di vita.

rp: lee jinki, x: deathfic, rp: kim kibum, r: r, #oneshot, x: slash, fanwork: fanfiction, rp: kim jonghyun, x: romance, p: choi minho/lee jinki, rp: lee taemin, l: italian, p: kim jonghyun/kim kibum, x: au, rp: choi minho, g: shinee

Previous post Next post
Up