Come il gaming cambia nelle generazioni

Jan 06, 2013 10:00

Primo post non riempitivo dell'anno, oggi voglio ammorbarvi di considerazioni sul gaming (videogiochi) e come sia la mia percezione.
Premetto subito una cosa: queste sono le MIE percezioni, non pretendono di essere assolute verità e soprattutto vogliono essere "scambio".


L'antefatto è partito qualche giorno fa, osservando i nipoti giocare con la Playstation. Da lì sono iniziate le mie riflessioni sul fatto di come il modo di videogiocare sia cambiato dalla mia generazione a quella attuale.
Sarà che sono sempre stata una videogiocatrice incallita e che ho sempre preferito gli RpG, gli strategici, i simulatori e le avventure grafiche ai giochi di avventura o gli sparatutto (anche se non sono mancate incursioni per esempio con i vari Tom Clancy's games, da brava lettrice dei suoi romanzi), quindi FORSE il mio giudizio è spinto anche da questo, in ogni caso ho notato come chi gioca adesso i games non se li gode.

Ragazzini che di fronte alla prima giocata sbuffano annoiati e saltano filmati/spiegoni/descrizioni per potersi lanciare nell'azione, sparare, picchiare guidare (ok, ANCHE A ME PIACCIONO I GTA, ma quando ci giocavo io era GTA 1, caTSo quanto sono vecchia) e basta.
C'è da dire che il calo dei contenuti a livello videoludico attualmente è atroce. A parte Assassin's Creed (o anche la saga di Mass Effect, che pur non avendo completato ho gradito) non c'è stato un gioco che in questi tempi riesca a restarmi impresso, nemmeno Skyrim e dire che io adoro la saga di Elder Scrolls. Beh sì dai, Fallout.
Sì ok, bei giochi ce ne sono per carità, ma dopo che ci ho giocato una volta non mi ricordo nemmeno chi sia il protagonista. A me questa cosa non piace per niente. Ci sono personaggi leggendari che ancora mi porto nel cuore, ma qui siamo a livello di retrogaming, non so se mi spiego.

Poi quando dico che "i giochi non se li godono" intendo proprio il modo di giocare. A parte il saltare i pezzi, ma dove è finito il tempo perso a esplorare ogni singolo angolo della mappa per scovare oggetti, svelare misteri, prendersi un momento per studiare le infinite possibilità che un gioco può offrire (ma il problema di base resta che i videogiochi attuali di possibilità ne hanno ben poche).
Tutto questo io non l'ho visto. Solo appunto un spara/ammazza/corri, se va bene finisci il gioco e lo butti nella pigna di fianco e ne metti un altro.

Infine c'è anche la questione della periferica: genitori che regalono Playstation 3 e Wii come se fossero caramelle. Se si rompono pace, gliene si compra un'altra, sono piccoli e non conoscono il valore delle cose. Io ho la stessa Playstation 2 da secoli. Sono passata alla 360 solo perché mio fratello si è impietosito e me l'ha regalata (sono e sempre rimarrò una fervente sostenitrice del PC).

Magari sono solo pare mie, magari è la mia maniera da "anziana" di approcciarmi al gaming, magari è tutto nella mia testa, però boh, non è una sensazione piacevole.

PS. Quella che vedete nell'immagine è la copertina del celebre Monkey Island 1 (The secret of Monkey Island), uscito nel lontano 1990 ed è stato il primo videogioco che mi è stato regalato e a cui ho giocato. Non dico in che anno l'ho giocato perché poi vado pure a vedere se iniziano a venirmi le rughe ;_;

videogiochi, real life, considerazioni

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