Titolo: Awakening in sin
Fandom: Crossover | The Hollow Crown - Snow White and the Huntsman
Personaggi: Prince Hal, Eric the Huntsman
Genere: Introspettivo, Erotico
Rating: Rosso
Avvertimenti: Crossover, Slash, Lemon (Oral Sex e Somnophilia)
Conteggio Parole: 1289 (
FiumiDiParole)
Note: 1. Scritta randomicamente di notte XD
2. Partecipante alla challenge indetta da
500 Themes Italia con prompt: 131. Per amore del peccato
3. Al mio Principino ù_ù<3
Il leggero russare del Cacciatore lo destò dal suo sonno. Il Principe fu quasi tentato dal donargli una gomitata ben assestata per aver osato svegliarlo, ma quando vide il corpo nudo del suo amante - coperto malamente da un lenzuolo che si era legato attorno alla sua gamba - venire illuminato dai raggi del sole che penetravano dalle sgangherate finestre della locanda, cambiò subito idea.
Si rigirò leggermente sul loro giaciglio per poterlo osservare meglio, appoggiando il volto sul palmo della sua mano e carezzandosi distrattamente le labbra con l'indice.
Era la prima volta che lo vedeva dormire. Solitamente era proprio l'altro a svegliarsi per primo e a fare lo stesso con lui, iniziando sin dal primo mattino a ricordargli il suo titolo di Principe e tutti gli oneri annessi, tipo il fatto che era una cosa 'indecente' andare a letto con un uomo, per giunta di un ceto sociale così basso - salvo poi ripetere l'atto solo qualche notte dopo.
Era il loro peccato che, come un circolo vizioso, tornava a farsi avanti portando quei sentimenti di lussurioso amore tanto sbagliati eppure troppo necessari ai due per poter essere ignorati o rifiutati.
Sospirò, ponderando di cercare di riprendere sonno visto che era appena l'alba, ma quando il Cacciatore riprese ancora a russare debolmente - era solo la posizione che aveva assunto -, in lui si fece avanti un'altra necessità: il vendicarsi.
Piegò quindi le labbra in un sorriso malizioso, allungando poi la mano libera per carezzargli il petto che si alzava ad abbassava lento con la punta delle dita. Era muscoloso, rasentava quasi la perfezione se non fosse stato costellato da varie cicatrici, ma lui piaceva così.
Le sue leggere carezze ovviamente non sortirono alcun effetto, ma era certo di riuscire a farlo destare mentre si sollevava per seguire con le labbra il percorso fatto dalle sue falangi.
Leccò ogni singola cicatrice che incontrava al suo passaggio, assecondando il respiro del Cacciatore e tenendo le orecchie ben tese per carpire ogni singolo cambiamento nel sonno dell’altro.
Ricevette un primo segno di quieto apprezzamento quando iniziò a torturare un capezzolo, succhiandolo e mordicchiandolo fino a sentirlo duro sotto le sue attenzioni.
“ Mh…”, sospirò il Cacciatore aggrottando leggermente le sopracciglia senza però svegliarsi, ed il Principe sempre più divertito, continuò a seviziare il capezzolo e solo dopo aver sentito altri bassi versi spinse la mano verso il ventre del suo amante.
Giocò con l'ombelico e con i peli sotto di esso, seguendoli sapendo che lo avrebbero condotto al sesso dell'uomo - pudicamente nascosto dalle lenzuola - ancora sopito.
Se possibile, il suo sorriso si allargò ulteriormente e. con la chiara intenzione di destare l'eccitazione del Cacciatore, iniziò a massaggiare lentamente il membro, senza scostare la stoffa che lo celava.
Puntò gli occhi sul volto dell'uomo, studiando dapprima le labbra carnose che si socchiudevano per lasciar scappare il respiro che diventava sempre più rapido, poi il leggero velo di sudore che si stava andando a creare sulla fronte al crescere dell'eccitazione.
" A-ah..."
Quel gemito - vero e non bloccato dalle folte coltri di sonno che tenevano prigioniero il Cacciatore - lo fece ridacchiare trionfante.
Era ormai pronto per dare il colpo di grazia al suo amante ormai prossimo a svegliarsi, e con colpo secco gli strappò via il lenzuolo osservandone lo statuario corpo scolpito da anni di fatiche e dolori.
Si spostò leccandosi le labbra come se fosse un predatore - si sentiva decisamente un animale pronto a sbranare la sua preda -, per poi utilizzarle una coscia del Cacciatore.
Dei nuovi gemiti iniziarono ad uscire dalla bocca dell'uomo, facendosi sempre più frequenti e consapevoli man mano che si avvicinava al sesso ormai eretto che richiedeva attenzioni.
Anche il resto del suo corpo iniziava a recuperare la sensibilità, infatti dovette sedersi sulle gambe del Cacciatore per evitare che si muovesse.
Da quella posizione, si concesse di osservarlo giusto per qualche istante - sentiva di avere il potere nelle sue mani, ed era una sensazione che adorava -, poi ne lambì lascivamente la punta.
" Ah… H-Hal!", il nuovo gemito dell'uomo era stato accompagnato da un lungo brivido, e alzando lo sguardo il Principe incrociò le chiare iridi dell'altro.
Gli regalò subito un sorriso fintamente innocente, poi riprese da dove si era fermato: leccando il membro per tutta la sua lunghezza fino a coprirlo con una patina di umida saliva.
Alle sue orecchie giungevano solo i versi stupiti ed eccitati del suo amante che, ancora scosso da quel piacevole ma brusco risveglio, non riuscì a fermarlo.
Era eccitante avere il potere di portarlo fino all’apice del piacere o… allontanarsi lasciandolo insoddisfatto. Quel pensiero lo spinse quasi a fermarsi, concedendo all’uomo solo la sua umida e ruvida lingua.
“ H-Hal c-cazzo, piantala!”, ansimò il Cacciatore ma non era chiaro se intendesse l’atto in sé o quella tortura.
Il Principe, ovviamente, lo interpretò a modo suo e ficcandosi a sua volta una mano tra le gambe per toccarsi, riprese a succhiare il membro del suo amante. L’uomo gemette ancora ancora il suo nome - amava sentirlo pronunciato in quel modo - e fu solo in grado di subire quelle erotiche attenzioni fino ad esplodere nella bocca del più giovane che, stringendo forte il pugno, si riversò a sua volta sul corpo dell’altro.
Entrambi con il fiato corto si scrutarono per qualche istante, ed il Cacciatore quasi faticò a nascondere la sua soddisfazione dietro il naturale sguardo torvo che lo caratterizzava.
" Ben svegliato, Eric~", lo salutò Hal, ironicamente appagato dalla sua bravata, per poi spingersi in avanti per baciare l'uomo e fargli assaggiare il sapore del suo seme che gli aveva inondato la bocca.
Eric non perse tempo e, afferrandolo per la nuca, diede a quel bacio il ritmo che desiderava.
" Sei un figlio di puttana, Hal.", ringhiò il Cacciatore, strappando una risata al Principe - lo sentiva che non era neanche lontanamente arrabbiato, voleva solo evitare di dare al già grande ego di Hal un ulteriore motivo per gonfiarsi.
" Tu russi.", ribatté come se quello potesse spiegare le sue azioni. Ovviamente non spiegava proprio nulla, ma Eric accettò quella risposta con un sospiro rassegnato.
" Dovresti iniziare a prepararti.", gli ricordò il Cacciatore. " Sai meglio di me quanto il Re detesti sapere che passi le notti nelle locande."
" È solo preoccupato dalla moltitudine di figli bastardi che poi pretenderanno di essere riconosciuti. Ma visto che sto con te non c'é da temere, giusto?"
" Il Re preferirebbe saperti con qualche cortigiana.", ribatté Eric strappando un lamento esasperato all'altro.
" Quando la smetterai?", gli chiese alzandosi ed afferrando le sue vesti abbandonate su una sedia.
Il Cacciatore non rispose.
Sapevano entrambi che quando Hal sarebbe diventato Re tutto quello sarebbe finito, ed Eric si comportava di conseguenza.
Se fosse successo qualcosa al Re, il peso del regno sarebbe ricaduto sul giovane ed il Cacciatore agiva per il loro bene: facendo andar via il Principe così arrabbiato da fargli desiderare di non rivederlo mai più.
Non era un vero e proprio addio, ma solo una separazione forzata.
Ovviamente anche Hal sapeva che erano quelle le intenzioni del suo amante e... lo assecondava per il semplice fatto che Eric sarebbe finito sulla forca se si fosse scoperta quell'immorale relazione.
Nessuno avrebbe accettato quel loro peccato consumato per amore.
Trattene un sospiro e si morse le labbra che avevano ancora il sapore dell'altro.
" Ti detesto, Cacciatore.", lo salutò fingendosi offeso e nascondendo ancora una volta i suoi sentimenti. Si costrinse ad abbandonare la stanza senza degnarlo di uno sguardo, sorridendo però quando alle sue orecchie giunse la risposta di Eric.
" È un sentimento reciproco, Principessa."
Uscì dalla locanda continuando a sorridere divertito.
Quel saluto era come una dichiarazione d'amore, un invito a tornare indietro affrontando quella relazione così peccaminosa.
Hal era certo che sarebbe tornato forse anche la notte successiva, e avrebbe fatto finta di volerla far pagare ad Eric per quella sua battuta.
Perché alla fine con loro una scusa valeva l'altra pur di incontrarsi.