[Shadowhunters] Different kinds of Love

Jun 07, 2013 14:30


Titolo: Different kinds of Love
Fandom: The Mortal Instruments (Shadowhunters)
Personaggi: Magnus Bane, Lucian Greymark (Luke Garroway)
Genere: Introspettivo, Erotico
Rating: Rosso
Avvertimenti: Oneshot, Slash, Blowjob, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 3050
Note: 1. Sì, gridate all’eresia X°D ma io shippo pure questi dueXD Ambientata in Città di Cenere, la scena del furgone macho di Luke *muore*
2. Dedicata all’amore mio che ruola questi due con me *O* ti amoooo!
3. Se ve lo chiedete... no: non è betata XD




Magnus in vita sua aveva conosciuto tanti tipi di amore, ed alcuni li aveva addirittura provati sulla sua stessa pelle.
Era sempre stato affascinato da quel sentimento così 'mortale', al punto da arrivare a cercare di scoprirne ogni sfaccettatura.
Aveva ottocento anni - anno più anno meno -, ed il tempo non gli era mai mancato per le sue 'ricerche', nelle quali aveva visto tanti amanti battersi e perdere la vita in nome di quei sentimenti, molti si erano invece amati in segreto, mentre altri avevano fatto sfoggio pubblicamente del proprio legame.
Aveva visto anche quelli che si erano separati alla prima difficoltà ed altrettanti erano rimasti insieme fino alla fine dei loro giorni.. mentre altri si erano limitati ad osservarsi da lontano, ignari dei propri sentimenti.
Tante storie, diverse eppure così simili che lo affascinavano ogni singola volta, come se fosse non ne avesse mai sentito parlate, e che di tanto in tanto lo portavano a domandarsi: come sarebbe stato vivere un'esistenza mortale?
Si sarebbe innamorato in modo diverso?
Avrebbe smesso di pensare al fatto che mentre lui avrebbe mantenuto sempre lo stesso aspetto, la morte avrebbe accolto le persone che amava?
Non aveva una vera e propria risposta, ma un tempo si era innamorato e lo aveva fatto in un modo così puro e forte da soffrire quando era stato costretto a seppellire il suo amore... e suo malgrado, sapeva che sarebbe accaduto tante altre volte.
L'amore era tanto affascinante quanto pericoloso, e Magnus non poteva fare a meno di cadere vittima di quella magia addirittura più forte delle sue. Lui che era il Sommo Stregone di Brooklyn.
Perché esattamente come era stato innamorato in passato, lo sarebbe stato anche in futuro con la stessa intensità... o forse stava già accadendo, si disse, tentando poi di scacciare il ricordo di due magnetici occhi azzurri.
Allontanò testardo quei pensieri incrociando elegantemente le braccia al petto, concentrandosi invece sull'amore di qualcun'altro.
Aveva già visto simili manifestazioni di quell'affetto, ma Lucian Graymark era un esemplare... unico.
Lo conosceva da anni e sin dall'inizio aveva intuito il suo sincero e silenzioso amore per Jocelyn. La amava sin da quando erano ragazzi e aveva continuato ad amarla ancora e ancora, superando ogni difficoltà e delusione.
Eppure non era quello ad averlo affascinato, ma bensì i sentimenti che Lucian - o meglio Luke - provava anche per Valentine. Suo vecchio amico, ora nemico, nonché ex marito di Jocelyn.
Era strana la vita, ma il cuore di quel licantropo era come spezzato. Da una parte ciò che provava per quella donna che aveva sempre amato, e dall'altra i sentimenti contrastanti che lo legavano invece all'uomo che prima gli aveva dato tutto e che poi lo aveva buttato nell'abisso.
Magnus non si chiedeva come Luke potesse amare Valentine - aveva visto persone buone amarne altre cattive -, ma era curioso e, suo malgrado, aveva anche bisogno di una distrazione da un certo Lightwood.
Accennò un breve sospiro, osservando il volto dell’uomo contratto da una leggera smorfia mentre apriva il furgone.
" Sicuro che il braccio stia bene?", domandò, attirando su di sé l'attenzione del licantropo.
" Benissimo, è come nuovo. Devo ringraziarti ancora?", scherzò Luke, voltandosi verso lo stregone.
" Il mio splendido ego non ne ha mai abbastanza.", ribatté Magnus piegando le labbra in un sorrisetto, aggiungendo poi un: " Lo ami ancora?", senza troppi giri di parole, osservando le varie emozioni attraversare il viso dell'altro.
" C-cosa? Io non...", Luke non riuscì a nascondere lo stupore e per quella domanda e, anche se non riuscì a dire niente di pensato, per Magnus era e sarebbe rimasto fin troppo palese.
" Valentine.", lasciò che quel nome scivolasse fuori dalle sue labbra con naturalezza ed allora anche Luke, dandogli le spalle, rispose con sincerità.
" Sì."
Valentine che lo aveva fatto diventare un Nascosto. Che aveva sposato e quasi ucciso la donna che lui aveva sempre amato e che aveva addirittura tentato di uccidere lo stesso Luke.
Valentine era uno degli uomini più crudeli - e folli - che Magnus avesse mai conosciuto che, tuttavia, aveva una fortuna che a tanti era negata: l'amore incondizionato di Lucian.
Non un amore folle come quello di qualcuno che venerava un Dio.
Non un qualcosa di puro e dolce come nelle storie che tanto andavano di moda qualche centinaio di anni prima.
Era un qualcosa di più forte che alla semplice domanda: " Lo ami ancora?", l'unica risposta possibile era un unico "sì".
" Non ti fanno molto spesso questa domanda, vero?", constatò lo stregone, avvicinandosi con dei passi lenti.
" Non dovrebbero neanche saperlo."
" Ti vergogni?"
" No.", rispose con sicurezza Luke. " Ma è complicato."
" Mi piacciono le cose complicate~"
L'uomo riuscì a sbuffare una risata roca e quando si voltò, forse per controbattere, rimase immobile quando si rese conto dell'eccessiva vicinanza di Magnus.
" In questo momento, sei tu che le complichi...", rispose.
" Mi incuriosisce la tua fedeltà.", ammise Magnus, fissandolo con gli occhi socchiusi. " È perché sei un licantropo? O è tipico della tua persona? Oltre lui, hai mai avuto qualcun'altro?"
Quelle domande - inopportune e intime - fecero colorare il viso di Luke che, sulla difensiva, rispose con un tanto gentile quanto imbarazzato: " Credo di non poter né voler rispondere."
" Non lo sai. Forse sì. Decisamente sì.", sorrise lo stregone.
" Cosa?"
" Le risposte che non mi hai dato."
Osservò l'uomo tentare di trattenere ogni emozione - negativa o positiva che fosse -, ma i suoi occhi non riuscivano a nascondere l'imbarazzo e un fondo di verità in quello che aveva detto.
Per questo Magnus anticipò ogni tentativo di difesa da parte dell'altro, riprendendo a parlare con tono diverto e forse anche comprensivo.
" Nessuna vergogna. Ne ho conosciuti tanti come te, lupacchiotto."
" Per l'Angelo, Magnus.", sospirò Luke, passandosi una mano sul viso. " Non mi sembra il caso di fare certi discorsi, e non darmi neanche simili nomignoli: sono imbarazzanti per un uomo adulto."
" A certi uomini adulti piacciono~"
Dopo quella risposta maliziosa, Magnus non riuscì a non chiedersi: “ Che cosa sto facendo?”
Stava volutamente stuzzicando Lucian - e gli stava pure piacendo -, solo ed esclusivamente perché era affascinato dalla sua cieca fedeltà... ma anche perché, e gli costava ammetterlo, voleva allontanare per qualche momento il viso di Alec dalla sua testa.
Gli occhi di quel ragazzo erano diventati come un ossessione per lui, così come la sua voce, il corpo, il profumo...
Lightwood, sentenziò mentalmente riuscendo a frenare i suoi pensieri, erano sempre un problema.
Quindi, che cosa voleva fare? Continuare con quel gioco e punzecchiare Luke, o voleva spingersi oltre?
Si leccò le labbra osservando il corpo del licantropo come per studiarlo. Sapeva come era fatto sotto quell’orribile e fuori moda camicia in flanella, e a ben pensarci non era stato un così brutto spettacolo osservarlo mentre lo curava.
Forse scaricare e caricare libri era più sexy di quanto Magnus si aspettava.
“ Io non sono ‘certi uomini’.”, ribatté Luke qualche attimo dopo, indicando poi il furgone con un cenno del capo. “ Ora facciamo questa cosa, non abbiamo tempo da perdere.”
“ Quale cosa?”, domandò lo stregone divertito, cogliendo al volo l’occasione per andare a carezzargli il petto fino a far scivolare la mano sulla cintura. “ Questa cosa intendi?”
Il licantropo reagì prontamente, bloccando gli il polso e ringhiandogli in faccia.
“ Magnus!”, lo riprese con quel suo tono da ‘paparino’ che, sinceramente, fece ridacchiare non poco lo stregone.
“ Andiamo Luke... non è salutare questo tuo voto di castità.”, lo punzecchiò senza smettere di sorridere.
“ Non sto facendo alcun voto di castità. Ora prepariamoci.”
" Potrei aiutarti."
" Sì, facendo le tue magie, stregone.", tagliò corto Luke riuscendo ad allontanarlo visibilmente imbarazzato e seccato, salendo sul retro del furgone.
" Non mi rifiuteresti se scoprissi le mie capacità... Lucian.", cambiò voce all'improvviso, osservando le forti spalle del licantropo tremare.
" Che cosa...?"
A Magnus era bastato un semplice incantesimo - un trucchetto a dirla tutta - e la sua voce era cambiata in una che Luke non avrebbe mai confuso con le altre: quella di Valentine.
" Potrei fare molto di più.", ammise lo stregone sempre con quel tono. " Ma non credo sia il caso far apparire certe persone in questo luogo, sei d'accordo con me Lucian?"
" Perché? Perché diamine stai facendo tutto questo?", domandò Luke dopo aver preso fiato, avvicinandosi di nuovo a Magnus.
" Perché sei il mio capriccio del momento.", rispose sincero lo stregone, riacquistando la sua voce normale. " Non ti mentirò né cercherò di corromperti con frasi cariche di confetti e cuoricini. Il mio è solo un desiderio fisico."
" Non è ricambiato, Magnus. Lo dovresti sapere. Io amo Jocelyn e desidero rimanerle fedele."
" Molto nobile, te lo concedo. Ma la tua idea di fedeltà prevede anche se il mormorare un certo nome quando deliravi? Sai, mentre ti curavo."
" Non so di... cosa tu stia parlando."
" Lo sai benissimo invece. Sai che chiamavi Valentine."
Luke non osò rispondere, preferendo abbassare lo sguardo.
" Il tuo legame con lui è così forte che non è ancora stato spezzato, vero?", riprese lo stregone.
" Era il mio migliore amico, ed è stato... il primo.", ammise il licantropo, come se sperasse che quella sincerità facesse desistere l'altro dal continuare a stuzzicarlo. " Ed anche l'ultimo.", continuò con un po' più di fatica.
" Oh, ma allora era una cosa molto più che importante, paparino!"
" Magnus."
" Preferisci 'lupacchiotto' o 'palla di peli'?", sorrise lo stregone.
" Nessuno dei due, per l'Angelo!", esclamò esasperato. " E credo sia il caso di darci una mossa.", continuò, ma ovviamente Magnus era di tutt'altro avviso.
Stava insistendo un po' troppo - ne era pienamente consapevole -, ma ci stava prendendo gusto e si stava divertendo.
Che male c'era nel divertirsi un po' quando da lì a qualche ora sarebbero potuti morire tutti?, si chiese, rivolgendo poi la stessa domanda a Luke.
" Non penso tu sia stato a secco di divertimenti.", ribatté prontamente l'uomo.
" Al contrario tuo. E quello che ti sto offrendo - ovviamente gratis - è il sollievo. Nessuno vuole vederti saltare al collo di Valentine per motivi non omicidi. Ci sono dei minorenni con noi."
" Non ho intenzione di saltargli al collo!", esclamò, togliendosi gli occhiali per massaggiarsi il setto nasale. " Sei troppo insistente."
" E continuerò ad esserlo perché mi sto divertendo.", aggiunse Magnus sorridendo amabilmente, facendo poi un passo verso il licantropo.
" Non mi puoi costringere."
" Non sia mai!", lo stregone scosse il capo. " Ti sto solo portando a desiderarlo."
" Di farti smettere.", ribatté Luke.
" E indovina qual è il modo?", sorrise sornione Magnus, abbassandosi per pronunciare quelle parole quasi sulle labbra dell'altro che, forse irritato e stanco da quella situazione, lo afferrò per la nuca facendo scontrare le loro bocche.
Stupito da quel gesto inaspettato, Magnus si lasciò inizialmente trasportare dai movimenti rudi e frettolosi delle labbra di Luke, poi riprendendo il controllo, lo costrinse a rallentare.
Non si soffermò sulle sensazioni che stava provando, né sul suo odore vagamente diverso da quello degli altri membri della sua razza - aveva già avuto dei licantropi tra i suoi amanti, e Luke non profumava solo di terra bagnata, ma sapeva anche di caffè -, preferendo invece riportare le mani sulla cintura dell'altro, aprendola abilmente.
Avevano sinceramente poco tempo per fissarsi nell’analisi di quei piccoli dettagli, e in quell’istante entrambi dovevano solo concentrarsi sul dimenticare i loro problemi.
Poi, si disse Magnus abbassandosi sulle ginocchia insieme ai pantaloni del licantropo, se sarebbero riusciti a sopravvivere a quella battaglia avrebbero potuto approfondire quella conoscenza così superficiale.
“ Che... stai?”, bofonchiò Luke stupito da quel movimento.
Nei suoi occhi chiari, Magnus riuscì a leggere un lampo di ripensamento per quel bacio e per la situazione nella quale si era cacciato, ma ghignando malizioso cercò con tutte le armi a sua disposizione di impedire al rimorso di farsi largo tra loro.
Gli avrebbe fatto passare i migliori dieci minuti della sua vita da quindici anni a quella parte, si ripromise.
“ Valentine ti ha mai preso in questo modo?”, domandò malizioso d'un tratto, carezzandolo attraverso i boxer. “ O era un tuo compito?”, continuò, stringendo la mano per non lasciargli il tempo di rispondere - era certo che sarebbe arrivata una reazione particolarmente violenta per quelle domande così intime.
Luke infatti tentò di tirarsi indietro, stringendo le labbra per non dare a Magnus la soddisfazione di sentirlo gemere. Tuttavia le sue spalle andarono a cozzare con la parete metallica del furgone, impedendogli ogni via di fuga.
Ringhiò il nome dello stregone come per volerlo minacciare, ma le carezze, sempre più intime e maliziose, rendevano la sua voce più simile ad un guaito che ad un verso rabbioso - soprattutto quando la sua erezione iniziò a risvegliarsi. Soffocò un’imprecazione, passandosi una mano sul volto come per nascondersi, lasciando che sul volto di Magnus si formasse un sorrisetto compiaciuto.
Era piacevole ascoltarlo ed anche osservarlo da quella posizione, inoltre quella situazione gli stava dando non poche soddisfazioni perché Luke era stato un avversario complicato, uno di quelli che anche davanti alla sconfitta possedeva ancora abbastanza di forza di volontà per non lasciarsi andare.
Lucian gli piaceva - non quanto un certo Lightwood che non riusciva a dimenticare, ma abbastanza da eccitarsi a sua volta -, e abbassandogli i boxer lentamente si disse che da quel momento in poi anche al licantropo sarebbe particolarmente piaciuto quanto stava per fargli.
Liberò infatti. l’erezione, carezzandola ancora con le dita prima di lambirla con la lingua. Quel gesto rubò all’uomo un gemito abbastanza alto che lo costrinse a tapparsi la bocca con il palmo aperto della mano. Troppo tardi per quel primo verso, ma almeno avrebbe nascosto i successivi causati dalle maliziose carezze dello stregone.
Magnus era quasi certo che Luke non avesse mai ricevuto un simile trattamento, e se era accaduto, doveva essere passato davvero troppo tempo, per quel motivo dedicò a quella pelle tesa e pulsante tutte le attenzioni che era in grado di donargli.
Erano i mugugni soffocati dell’uomo a guidare la sua lingua e, carezzandosi a sua volta con una mano tra le gambe, seguì ogni curva e vena del membro di Luke fino ad ingoiarla lentamente.
“ M-Magnus c-che... ah!"
Lo stregone sorrise contro l’erezione chiusa nella sua bocca e, sfregando la lingua, iniziò a muovere il capo senza fretta, ascoltando le basse imprecazioni ed i gemiti che l’altro si dimenticava di bloccare.
Gli sarebbe piaciuto riuscire a leggere nella mente di Luke in quell'istante, sapere quali fossero i suoi pensieri in quel momento e a chi erano rivolti quei gemiti.
Valentine o Jocelyn?
Chi dei due in quegli attimi stava occupando la mente di Lucian?
Magnus, ovviamente, non aveva la presunzione di pensare che fosse lui l'oggetto dei suoi pensieri. Gli bastava esserne la causa e trarre a sua volta piacere da quel intimo, e sfortunatamente veloce, gioco.
La sua mano infatti si continuò a muoversi velocemente sulla sua erezione, imitando i movimenti della bocca che lambiva il membro del suo amante.
Luke tremava sempre più visibilmente, mugugnando in risposta alle sollecitazioni dello stregone.
Si appoggiò del tutto alla parete alle sue spalle, andando poi a muoversi quasi frettolosamente - cosa che costrinse Magnus a riaprire gli occhi - alla ricerca di un appiglio accanto a sé.
Quel gesto - forse spinto dal timore di cadere vergognosamente per terra -, costrinse lo stregone a sorridere e ad afferrargli la mano con quella libera. La strinse tra le dita poi, come per volergli donare lui un appiglio, la condusse sulla sua testa.
Il licantropo ci mise qualche istante prima di chiudere la presa su quelle ciocche scure e ancor meno ad assecondare i movimenti del suo amante con il bacino. Il suo corpo sembrava essersi abituato a quella situazione anomala, rispondendo con energia alle sollecitazioni di Magnus.
Incoraggiato da quella reazione, lo stregone sorrise ancora, aumentando il ritmo delle sue carezze e stringendo le labbra attorno all'erezione.
Decise di lasciare più libertà possibile al licantropo. Forse non aveva mai avuto il controllo totale in quelle situazioni - Magnus era sempre stato dotato di molta immaginazione, e l'idea di Valentine padrone di Luke era oltremodo credibile oltre che eccitante. Per quel motivo era sua intenzione donargli un piacere diverso, difficile da dimenticare, permettendogli di muoversi come desiderava.
Lo eccitava il sentirlo diventare via via più sicuro di sé in quella situazione così anomala, e lo erano anche i suoi gemiti senza senso che riempivano il furgone.
" M-Magnus..."
Almeno, si disse Magnus malizioso, il licantropo aveva avuto la decenza di non ansimare il nome sbagliato.
" Magnus!", gemette ancora Luke con una certa urgenza.
Tremava ancor più violentemente di prima e lo stregone sentì sulla lingua le prime gocce del piacere del suo amante, segno che era ormai al limite.
L'uomo, risvegliato dal suo piacevole torpore, tentò in ogni modo di allontanare il capo dell'altro ma questo, testardo e divertito, continuò a stringere le labbra e a muovere la mano sul suo membro con decisione, raggiungendo a sua volta l'apice.
" Ma-Magnus! Sto... per... ah!", lo avvertì, ma ignorandone ancora il lamento, serrò la mascella muovendosi con più foga soprattutto quando sentì il proprio orgasmo scuoterlo da capo a piedi.
Il licantropo, chiuso in quella morsa, non poté far altro che venire a sua volta, riversando nella bocca dell'altro il suo piacere in caldi getti. Lo stregone, trattenne ancora per qualche momento le labbra attorno al sesso di Luke, poi dopo essersi ripreso dal suo stesso orgasmo, si allontanò lentamente.
Avevano entrambi un aspetto stravolto ma chiaramente soddisfatto e, con un rapido movimento delle dita, Magnus tentò di provvedere almeno alla parte 'stravolta' del loro aspetto - i capelli tornarono al loro posto così come scomparvero le gocce di sperma che li sporcavano.
" Come nuovi.", mormorò divertito lo stregone, facendo sbuffare l'altro.
Luke infatti attese qualche attimo prima di tirarsi su i pantaloni ed i boxer, e ignorando Magnus che sorrideva sornione e soddisfatto, si limitò a tenere il capo basso al colmo dell'imbarazzo e forse della rabbia.
" Possiamo procedere?", borbottò infatti, decidendo di non commentare quanto era appena accaduto.
" Sono pronto a fare il mio lavoro, lupacchiotto."
Luke scosse il capo esasperato per quel nomignolo, ma anziché controbattere, preferì mettere in moto il furgone, lasciando che lo stregone facesse il suo lavoro tracciando un pentagramma nero all'interno di un cerchio nel retro della vettura.
" Ho fatto il mio dovere, per ora.", concluse qualche momento dopo sollevandosi.
" Perfetto... ora, vai dai ragazzi.", borbottò Luke lanciando un'occhiata verso i due che erano rimasti soli decisamente troppo a lungo. " Io... io vi raggiungo."
" Oh. Certo.", rispose lo stregone senza smettere di sorridere, incamminandosi poi verso Jace e Clary.
" Magnus?"
La voce di Luke però lo bloccò, costringendolo a voltarsi.
" Sì?"
" ... grazie.", borbottò con difficoltà l'uomo.
" È stato un piacere, in tutti i sensi.", ribatté Magnus con un sorriso ancor più ampio.

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