[The Hobbit: An Unexpected Journey] Lesson

Feb 11, 2013 14:24


Titolo: Lesson
Fandom: The Hobbit: An Unexpected Journey
Personaggi: Dwalin, Nori
Genere: Introspettivo, Erotico
Rating: Rosso
Avvertimenti: OneShot, Slash, What if? (E se…), Lemon, Dub-con
Conteggio Parole: 2225
Note: 1. Partecipa al p0rn fest #6 @ fanfic-italia. Prompt: Spanking
2. Dedicata all’amore della mia vita che apprezza questa coppia ù_ù
3. Non betata BWAH!





C’erano tante cose che Dwalin non sopportava, e tra tutte la stupidità era quella che meno gradiva... soprattutto se era lui ad essere ritenuto stupido. Forse proprio per quello che aveva sviluppato una sorta di ‘insofferenza’ nei confronti di Nori. Conosceva la sua ‘debolezza’, ma fin quando non metteva in cattiva luce Thorin e la Compagnia, non gli importava come riusciva a procacciarsi il cibo - ma anche armi ed altre cose.
Iniziò ad interessargli - e a diventare una cosa soprattutto ‘personale’ - quando il Nano oso allungare le mani su un qualcosa che non doveva assolutamente toccare.
Perché così come Nori, anche Dwalin aveva la sua debolezza, e ovviamente cercava in ogni modo di tenerla ben nascosta, anche se non era niente di illegale o pericoloso. Era semplicemente un ‘imbarazzante peccato di gola’, legato al fatto che non riuscisse a fare a meno di portare sempre con sé dei biscotti.
Ne andava matto sin da quando era bambino, e si attaccava alla gamba di Balin quando questo usciva con loro padre per andare a caccia... e l’unico modo per farlo stare buono a casa era proprio dargli qualche biscottino in più - quei ricordi erano tanto dolci quanto vergognosi per un Nano adulto come lui.
Ovviamente, l’idea che qualcuno - oltre suo fratello Balin e Thorin, che era il suo migliore amico -, scoprisse quella sua ‘debolezza’ era quasi in grado di farlo avvampare... ma in quell’istante, mentre bloccava Nori - colpevole di aver non solo scoperto i biscotti, ma di aver anche tentato di rubargli -, più che rosso per l’imbarazzo lo era anche per la rabbia.
“ Pensi che io sia stupido?”, ringhiò, tenendo i polsi di Nori stretti in una ferrea morsa dietro la schiena del Nano. “ Pensavi che non mi sarei accorto di niente?”
“ E-ehi! Scherzavo Dwalin!”, esclamò subito l’altro, cercando di liberarsi. “ Poi... non pensi che sarebbe ‘civile’ dividere i biscotti con tutti?”
“ No!”
I tentativi di Nori di farlo calmare erano ovviamente vani, e forse era la rabbia - e l’imbarazzo - o addirittura lo strano vino elfico che Re Elrond aveva loro offerto durante la cena, ma a Dwalin l’idea di punirlo ‘fisicamente’ per l’affronto sembrava più che sensata.
“ Ti farò passare la voglia di rubare, Nori.”, ringhiò ancora, afferrandolo per i calzoni e strattonandoli verso il basso.
Quel gesto allarmò non poco il Nano che, divincolandosi, provò ancora a far ragionare il compagno.
“ N-non è divertente Dwalin! Dai, lo sai che non lo faccio con cattiveria! Starò... lontano dalle tue cose! Dalla tua stanza! Starò lontano da te e basta!”
Le sue promesserò però servirono a ben poco, infatti in rapida sequenza avvertì prima la fresca aria di Gran Burrone carezzare il suo sedere ormai nudo, poi la bruciante prima manata che andò colpirlo proprio sulle natiche.
Gli sfuggì un gridolino stupito per quello ‘schiaffo’ - neanche di dolore a dirla tutta, era più che altro sconvolto -, avvampando poi per l’imbarazzo quando riuscì ad elaborare quel maledetto gesto.
Non era un fottutissimo marmocchio! Come si permetteva di... di sculacciarlo?!
Aprì bocca per insultarlo - far ragionare quella bestia era ormai inutile -, ma una seconda manata, seguita poi da una terza sullo stesso identico punto, lo costrinse ad emettere un primo verso di dolore.
Boccheggiò ancor più sconvolto e, come in precedenza, le parole rimasero intrappolate dietro dei lamenti alle successive manate.
Senza volerlo realmente si ritrovò a contarle, sperando che ogni schiaffo - reso sempre più doloroso dalla pelle oscenamente sensibile ed arrossata - fosse l’ultimo.
Quando arrivò a dieci i suoi lamenti si erano ormai fatti più bassi ma ugualmente doloranti, ma Dwalin non si fermò. Andò avanti, colpendolo con la stessa intensità fino a quando Nori non si lascio sfuggire un: " Venti...", a denti stretti.
Sentiva la zona offesa pulsare dolorosamente, e quando la mano del Nano tornò sulla sua pelle temette di dover continuare a subire quell’umiliante trattamento. Tuttavia non arrivò alcuna manata, l’arto di Dwalin rimase sulla sua natica arrossata e calda senza neanche tentare di colpirlo - era come se volesse studiare il suo operato. E per quanto Nori avesse sempre avuto la battuta pronta per tutto, in quel momento non riusciva proprio a parlare... poté solo attendere la prossima mossa del compagno, sperando - anche se con non troppa convinzione - di riuscire almeno a ribellarsi.
Ovviamente, Dwalin non gli diede neanche il tempo di pronunciare un insulto, riuscendo infatti a gelarlo quando spostò la mano sul solco tra le sue natiche.
Il guerriero non lo avrebbe mai ammesso - e avrebbe dato la colpa agli Elfi e al loro maledetto vino fino alla fine dei suoi giorni -, ma si era suo malgrado eccitato e la voglia di possedere quel corpo cresceva di minuto in minuto.
Nori, nel sentire le tozze e ruvide dita di Dwalin insinuarsi tra le sue natiche, superò quasi a stento il primo attimo di gelo e tentò ancora e ancora di divincolarsi. Ma il suo compagno era noto per la sua forza... e se lo voleva lasciare lì, bloccato con il petto su quel maledetto tavolino, lo avrebbe fatto senza troppo sforzi.
Solo in quell’istante la voce sembrò tornargli, insieme alla sua necessità di ribellarsi in ogni modo.
“ Sei un cazzo di deviato!”, esclamò con voce roca. “ Lasciami o-”
“ Zitto.”, tuonò secco Dwalin. “ O non mi spreco neanche a prepararti per fotterti.”
Diretto come sempre, e Nori, con la bocca improvvisamente secca, poté solo sussultare quando l’indice del guerriero si spinse senza troppi complimenti oltre la sua apertura.
Il suo corpo, dopo l’attimo di stupore, cercò subito di allontanare in ogni modo la falange del Nano... ed ovviamente incontrò l’ennesimo insuccesso di quella giornata che avrebbe definito ‘di merda’.
Dwalin, nonostante il chiaro rifiuto, iniziò subito a muovere l'indice contro l'anello muscolare del suo compagno, costringendo le calde pareti a cedere al suo passaggio. Non sentì alcun lamento da parte di Nori - si stava mordendo le labbra pur di non dargli alcuna soddisfazione -, e incoraggiato da quell'improvvisa passività, piegò la falange ad uncino, riuscendo ad ottenere un basso verso infastidito.
Ripeté più volte quel gesto - il suo compagno ormai tremava, sia per la rabbia che per la vergogna - e dopo qualche minuto riuscì a trovare la prostata del Nano.
Quel primo contatto, inizialmente casuale, fece vorticare la testa di Nori fino a fargli credere di star cadendo - non soffriva di vertigini, ma aveva scopato parecchie volte e sapeva riconoscere il piacere.
Tentò subito di calmarsi, prendendo un lungo respiro che tuttavia venne mozzato da un vero e proprio gemito quando Dwalin - consapevole di aver finalmente trovato quel punto - spinse ancora la falange contro la prostata.
Era crudele, si disse Nori. Non bastava l'essere già stato umiliato abbastanza con quelle sculacciate!
No, perché Dwalin - che Durin gli togliesse almeno cent'anni di vita! - aveva deciso di non aver finito con lui e, agendo in quel modo, con atteggiamenti e carezze così intime, aveva iniziato a fargli provare un piacere totalmente indesiderato e fuori luogo, vista la situazione.
Non voleva eccitarsi, né tanto meno desiderare di essere toccato ancora dal guerriero... ma il suo corpo - stimolato con cinica precisione - iniziò ben presto a tradirlo e ad invitare Dwalin a continuare quella sua tortura.
Cercò di pensare ad altro - al bel seno di una femmina, ai suoi morbidi capezzoli che avrebbe baciato e leccato fino a renderli sensibili, strappandole dei deliziosi versi di piacere -, ma ogni ricordo delle sue avventure scivolava via friabile come la sabbia, e veniva sostituito dal corpo duro come la roccia dell'altro Nano.
Ormai non riusciva neanche più a rifiutare l’indice di Dwalin... e suo malgrado si rese conto che non solo stava diventando tutto fin troppo piacevole, ma che il suo compagno non era neanche poi così violento - sculacciate a parte, il solo fatto che lo stesse preparando lo rendeva quasi più civile.
“ A-ah...”
Sconvolto da quei pensieri quasi quanto il gemito che gli sfuggì, si ritrovò a scuotere furiosamente la testa.
Voleva scacciare quelle considerazioni! Perché non poteva aver accettato così facilmente quel trattamento, maledizione!
“S-stronzo...”, ringhiò, cercando di darsi un contegno, ricevendo però in cambio solo l’ingresso di una seconda falange nella sua apertura.
E, come un copione già visto, il suo corpo si chiuse quasi a riccio. Rifiutò quell’intrusione fino a quando le dita non trovarono di nuovo la prostata e... e il piacere tornò a riscaldarlo, eccitandolo e portandolo lentamente alla follia.
Stava ormai impazzendo, tant’è che neanche si stupì quando si rese conto di essere diviso in due parti. Da una parte, il suo orgoglio ferito scalpitava e gridava affinché tutto quello finisse... e, ironicamente, anche l’altra parte voleva la stessa cosa, con la differenza che la ‘fine’ prevedeva lui e Dwalin scopare come animali.
Non sapeva quale delle due fazioni avrebbe vinto... era semplicemente certo che in un modo o nell’altro quella tortura sarebbe finite, e tra gemiti mal trattenuti ed altre lasciati liberi di impregnare l’aria, Nori non poté far altro che perdere la testa.
“ D-datti una fottuta mossa, Dwalin!”, ringhiò emettendo poi un verso quando le dita del Nano si allargarono all’interno del suo corpo. “ Fallo Dwalin! Fa- ah... Fallo maledizione!”
“ Non hai imparato la lezione. Non ti devo più vedere con le mani nella mia sacca.”, ribatté Dwalin - eccitazione, alcool e rabbia vorticavano nella sua testa confondendolo e spingendolo oltre ogni limite che si sarebbe normalmente imposto.
“ N-non lo farò mai più... ma tu sbrigati a scoparmi, cazzo!”, esclamò Nori, sentendo poi il suo viso bruciare per l’imbarazzo - non aveva mai pregato per fare sesso, era la prima volta che si sentiva ‘costretto’ a farlo… così come tante altre ‘prime volte’ che stava affrontando in quella maledetta serata.
Dwalin, conscio che non avrebbe retto poi così a lungo - non aveva mai desiderato niente e nessuno in quel modo in tutta la sua vita, e la colpa era solo ed esclusivamente di quei fottutissimi Elfi -, allontanò le dita dall’apertura del compagno e gli liberò addirittura i polsi, certo che l’altro non sarebbe fuggito.
Si aprì frettolosamente i pantaloni, e abbassandoli poi insieme all’intimo lo prese per i fianchi facendogli sentire la sua erezione contro le natiche.
Nori si irrigidì non poco, ma non tentò di fuggire nonostante avesse ormai le mani libere.
Continuavano a piacergli le donne - quelle con un bel seno ed i fianchi morbidi fatti per essere afferrati -, ma voleva con tutto se stesso essere fottuto da Dwalin. Il suo corpo lo desiderava, e non si sarebbe dato pace fino a quando non lo avrebbe ottenuto - non gli era chiaro il motivo, ma forse era la mancanza di femmine nella Compagnia.
Si morse con violenza le labbra quando il Nano iniziò a penetrarlo. Il guerriero si muoveva lentamente, come se volesse fargli assaporare ogni secondo - doloroso o piacevole - di quella punizione. E Nori si rese conto che l’avrebbe volentieri invitato a fare più velocemente - era troppo controllato, preferiva provare subito il dolore che in piccoli bocconi -, ma sapeva che avrebbe emesso solo dei lamenti nell’aprir bocca... e non voleva dargli quell’ennesima soddisfazione.
Attese trattenendo la sua impazienza, stringendo i pugni e martoriandosi ancora le labbra, soffiando fuori l’aria con il naso in veloci sibili... e, come se avesse tutto il tempo del mondo a disposizione, Dwalin continuava a muoversi con calma, mugugnando ad ogni leggera spinta.
Solo quando oso tentare afferrare il sesso di Nori - duro ed umido per le piccole gocce di seme che erano sfuggite al suo controllo -, il corpo del suo compagno iniziò a reagire in modo diverso.
Il dolore divenne attimo dopo attimo solo un pungente fastidio, e più la sua mano si muoveva sul membro di Nori, più il piacere iniziava a ribollire in quest’ultimo.
Dwalin non attese più alcun invito e, aumentando il ritmo delle carezze, osò spingersi ancora più a fondo nell’apertura del suo compagno. Si insinuò in lui fino a sentire i testicoli cozzare contro le natiche e, lasciando che fosse la crescente impazienza a guidarlo, iniziò lasciarsi guidare dal desiderio. Ogni carezza divenne febbrile, e ogni gemito di piacere emesso da Nori veniva seguito da una forte e profonda spinta.
Riuscirono ad andare avanti per qualche minuto, cancellando il dolore e facendo nascere la necessità.
Avevano ormai il fiato solo per emettere nuovi versi e parole senza senso, lasciando che i loro corpi si muovessero insieme in una danza mai provata ma stranamente naturale.
Il primo a raggiungere l’apice fu Dwalin che, stringendo con forza la mano sul sesso di Nori, costrinse anche quest’ultimo a riversarsi nel suo ruvido palmo.
Carezze e spinte più stanche accompagnarono la normale fiacca dopo l’orgasmo, e visto che nessuno dei due era tipo da ‘coccole’ - men che meno in quella situazione -, attesero semplicemente di aver ripreso fiato per allontanarsi l’uno dall’altro, come se la reciproca vicinanza potesse iniziare a bruciarli.
Si diedero una pigra sistemata in silenzio - Nori non avrebbe mai voluto ammetterlo, ma non si era mai sentito così soddisfatto e ‘sbattuto’ in vita sua -, ed evitando addirittura di guardare in viso il guerriero, il ‘ladro’ decise di abbandonare la camera.
Solo in quel momento, nel notare il suo compagno allontanarsi, Dwalin si costrinse ad interrompere il suo mutismo e a bloccarlo con voce dura - ma con una nota vagamente soddisfatta.
“ Spero tu abbia imparato la lezione.”, borbottò, ricevendo come prima risposta un malizioso ghigno da parte dell’altro.
“ Vedremo.”, dichiarò misterioso Nori, e senza aggiungere altro se ne andò - massaggiandosi distrattamente il sedere ancora dolorante.

character: dwalin, character: nori, fandom: the hobbit, pairing: nowalin, warning: lemon, warning: dub-con, warning: slash, warning: spanking, warning: oneshot, warning: what if?

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