[The Hobbit: An Unexpected Journey] Beyond the Door

Feb 06, 2013 17:17


Titolo: Beyond the door
Fandom: The Hobbit: An Unexpected Journey
Personaggi: Fili, Kili
Genere: Introspettivo, Erotico
Rating: Rosso
Avvertimenti: OneShot, Pre-Slash, What if? (E se…), Masturbation
Conteggio Parole: 1324
Note: 1. Partecipa al p0rn fest #6 @ fanfic-italia. Prompt: Voyeur!Kili http://25.media.tumblr.com/760ac74c9dc317939ffea2707998c39d/tumblr_mh0cxr5oKg1qda04qo1_1280.jpg
2. Partecipante al COW-T#3 di Maridichallenge.
3. L’immagine del banner è di quella santa donna di Kaciart<3
4. Dedicata all’amore della mia vita, con il quale ho fatto una sfidaXD
5. Non betata BWAH!





Aveva passato l’intera mattinata a chiedersi che fine avesse fatto suo fratello - era rimasto non poco deluso quando non lo aveva visto alla sua lezione di tiro con l’arco -, e quando un improvviso ma proverbiale acquazzone aveva interrotto il suo allenamento, Kili si era subito messo alla ricerca di Fili.
Era strana la sua assenza e, pur sapendo che suo fratello non era obbligato ad osservarlo durante gli esercizi, Kili non poté non sentirsi in un certo qual modo... preoccupato.
Che Fili fosse arrabbiato con lui?
O forse stava male e non gli aveva detto niente?
Mille e più scenari si accalcarono nella sua mente e, scrollando il capo, andò di filato verso la sua camera per cambiarsi e andare alla ricerca del fratello... ma una volta sull’ingresso della stanza si rese conto di non potersi né togliere i vestiti né tanto meno andare a cercare Fili.
Primo perché la sua camera - specialmente il suo letto - era occupata e secondo... suo fratello si trovava proprio lì, sul letto.
Si pietrificò sul posto, ed avvertì subito il suo viso andare in fiamme. Solo il suo buon senso gli permise di utilizzare un ultimo barlume di lucidità per nascondersi e non farsi scoprire.
All’inizio pensò, e sperò, di essersi sbagliato e di non aver assolutamente visto suo fratello sul suo letto - l’aver avuto una ‘visione’ poteva anche essere plausibile, dal momento che non aveva alcuna spiegazione logica l’aver visto Fili con la tunica spalancata ed i pantaloni aperti mentre si carezzava e gemeva sommessamente -, ma azzardandosi a guardare ancora dentro la stanza la ‘visione’ non cambio.
Suo fratello era ancora lì più reale che mani, con il petto nudo che si alzava e riabbassava al ritmo dei suoi veloci respiri e a masturbarsi, gemendo piano parole senza senso.
Si nascose ancora, portandosi una mano al petto come per tenere il suo cuore - che batteva furiosamente - dentro il suo corpo.
Tentò di tenere le labbra sigillate, soprattutto quando i bassi mugugni di Fili iniziarono ad insinuarsi nelle sue orecchie.
In fin dei conti, si disse cercando di non pensare a quanto aveva assistito, suo fratello non stava male e... beh, era anche occupato, per quel motivo non era andato a vederlo tirare con l’arco.
Tuttavia, quella considerazione non lo aiutò minimamente a distrarsi... anzi: peggiorò le cose. Il suo volto era ormai incandescente - per non parlare del cuore che continuava a martellare violentemente in petto -, e dovette addirittura appoggiarsi al muro per non scivolare per terra. Sentiva le gambe improvvisamente molli, scosse da dei brividi che andavano tutti a riversarsi su quella che ormai poteva essere definita una mezza erezione - cosa che lo fece imbarazzare ancor di più.
“ Ah... ah-ahh...”, i gemiti di Fili si rincorrevano ancora sensuali e sempre più frequenti, circondando Kili e costringendolo a chiudere gli occhi con forza come per volerli rifiutare.
Ma l’improvviso buio gli rimandò alla mente le immagini, impresse ormai a fuoco nella sua memoria di suo fratello che si dava piacere - la mano che scorreva sul sesso eretto e umido, l’altra che stringeva le lenzuola ed viso rosso e trasfigurato dalla lussuria.
“ P-per Durin...”, mormorò piano, riaprendo gli occhi e guardando verso la porta che lui stesso aveva aperto - cosa che Fili non aveva neanche notato, perso com’era nelle sue erotiche fantasie.
Forse, si disse, avrebbe dovuto richiuderla e lasciare a suo fratello un po’ di intimità... ma non ne aveva la forza.
Le sue gambe erano troppo deboli anche solo per fare mezzo passo verso il pomello e, come se non bastasse, la stoffa dei suoi pantaloni creava già un attrito particolarmente piacevole - ma anche frustrante - con la sua erezione.
Si morse le labbra, cercando di calmarsi e di darsi al tempo stesso un po’ di contegno, perché sapeva che era sbagliato eccitarsi per una... una cosa simile!
Perché quello disteso sul suo letto non era altro che suo fratello, la persona con la quale era cresciuto.
Il giovane Nano che aveva sempre visto come un traguardo da raggiungere, perché Fili era il suo eroe, e che con il tempo era diventato... bellissimo.
Non poteva negarlo, non in quel momento almeno... perché il suo corpo, in fondo, parlava fin troppo chiaro.
Fili era stupendo ai suoi occhi, più di qualsiasi altro Nano o Nana avesse mai incontrato in vita sua, e gli piaceva. Ma non solo come un fratello dovrebbe piacere ad un altro fratello, Kili ne era innamorato.
I Nani si innamoravano raramente, e lo facevano solo quando incontravano la persona giusta - l’unica che avrebbero amato per il resto della loro esistenza -, e lui non aveva dubbi che quella persona fosse proprio Fili.
Perso in quei pensieri Kili quasi non si rese conto di aver portato una mano tra le gambe, cercando inconsciamente un po’ di sollievo per quella maledetta eccitazione... cosa che gli strappò un mugugno quasi liberatorio - fortunatamente coperto dai gemiti sempre più alti e frequenti di Fili.
Trattenne il respiro, e anche se il suo cervello strepitava e gli intimava di allontanare la mano - “ Non puoi toccarti! Non in mezzo al corridoio!” -, il suo corpo sembrava non voler più sentir ragioni.
Sciolse velocemente i nodi dei pantaloni e infilò dentro la mano senza alcun complimento.
“ Mh...”
Avvertì subito la sua dura erezione contro le dita e, mordendosi ancora le labbra, iniziò a carezzarsi con foga.
Non voleva né poteva giocare - come magari avrebbe fatto in privato -, voleva solo raggiungere l'orgasmo e scappare lontano prima che Fili si rendesse conto della sua presenza.
Soffocò testardo i suoi gemiti, tendendo le orecchie per lasciarsi trasportare invece da quelli di suo fratello... e anche se non poteva vederlo era quasi certo che lo avrebbe visto con il bacino che si muoveva verso l'alto alla ricerca di un piacere maggiore.
Avrebbe dato di tutto pur di essere lì, sul corpo di Fili, a soddisfare ogni suo desiderio fino a diventare la causa di ogni suo gemito.
Mosse più veloce la mano - la presa sul suo membro era ormai salda e sicura -, immaginando come sarebbe stato essere lì tra le gambe di Fili, leccandolo fino a fargli gridare il suo nome.
" K-Kili..."
Per qualche istante pensò di essere vittima delle sue stesse fantasie e di essersi immaginato quel lussurioso gemito... ma anche se i suoi sensi erano offuscati dal piacere, riuscì perfettamente a sentire di nuovo il suo nome pronunciato dal fratello.
" Kili... a-ahh... K-Kili..."
Lo ripeteva con necessità e desiderio, e Kili si sentì avvampare ulteriormente nel sentirlo gemere in quel modo... e, senza potersi dare un freno, raggiunse l'orgasmo mentre veniva colto da una bruciante consapevolezza: Fili si stava toccando pensando a lui. Non si masturbava immaginando un Nano qualsiasi, dalla sua bocca usciva il nome di Kili e se anche Fili stava raggiungendo l'apice del piacere, lo stava facendo con l'immagine di suo fratello impressa nella mente.
" Ah! Ki-Kili!"
Quell'ultimo gemito, carico di un piacere quasi liberatorio, accompagnò la lenta caduta di Kili verso il pavimento, sul quale non riuscì a non sorridere esausto ma anche emozionato per quella scoperta - finalmente i suoi sentimenti non gli sembravano poi così assurdamente irrealizzabili.
Rimase lì, immobile a riprendere fiato e a pensare ad un modo per far capire a Fili i suoi sentimenti - cercando magari di non umiliarsi -, ma quando sentì dei passi veloci e concitati all'interno della sua stanza comprese che forse era quello il momento adatto.
Non era di certo il migliore ma... ormai erano lì.
Guardò verso la porta, sorridendo timidamente quando vide Fili affacciarsi con un'espressione imbarazzata e colpevole.
" Ciao.", lo salutò il minore, rompendo subito il silenzio.
" Ehi... non dovevi essere a lezione?", chiese Fili - era rosso in viso, e Kili fu certo di vederlo arrossire ulteriormente quando notò il chiaro alone umido sul cavallo dei suoi pantaloni.
" Acquazzone.", rispose semplicemente. " E credo che... dovremo parlare..."
Il maggiore annuì.
" Credo... credo di sì."
E, dopo aver aiutato Kili ad alzarsi, andarono a chiudersi nella stanza... più o meno pronti ad affrontare un discorso che avrebbe sicuramente cambiato le loro vite.

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