Buonasera, cari simmers!
Come state in questo piovoso mercoledì post-pasquale?? La sentite la primavera?? Gli uccellini che cantano, lo spread che cresce e la disoccupazione anche???
(noooo, va’ tutto bene, perché me lo chiedete????)
Ma lasciamo stare queste beghe economiche e parliamo di cose serie!
L’episodio di oggi è l’ultimo “tranquillo”, ovvero senza votazione… eh sì, ci siamo quasi, nel prossimo vi aspetta in agguato il famoso bivio finale, quello da cui dipendono le sorti non solo della generazione, ma anche di tutta la Moon LoD… sempre tanto per non mettervi pressione, eh, che credete 8)))
Il precedente aggiornamento era stato breve ma davvero triste per l’Erede, con tre grosse perdite, se pur a livelli diversi… anzi quattro, se consideriamo anche la sparizione della sua “vista”: sarà riuscito a risollevarsi da quella situazione?? Scopriamolo sotto al cut!
(avvertenze: vi prego di prendere per buone e di accettare le varie descrizioni “artistiche”… mi rendo conto che la pittura è una cosa seria e decisamente diversa da come la posso rendere io, quindi vi chiedo di affidarvi parecchio alla vostra sospensione dell’incredulità :-D)
(as usual, grazie alla Sposa
elisetta89per la copertina)
Dopo il funerale di Jennicor, Lucas quasi non esce da camera sua per due giorni… ha staccato il telefono (non prima di aver mandato un messaggio a sua madre, dicendo di voler stare da solo, che altrimenti quella gli aveva già sguinzagliato dietro “Chi l’ha visto”), non ha risposto al campanello, non si è fatto da mangiare… niente. Due giorni di immobilità
Il suo lutto viene interrotto la terza mattina, da una serie di scampanellate che sembrano non voler smettere… talmente insistenti che alla fine è costretto a scendere per vedere chi diavolo è a rompere in quel modo… ah, che domande…
Bianca: “Io vorrei sapere cosa cazzo ti è saltato in mente! Dove accidenti eri finito?? Avevamo concordato che sarei passata l’altroieri, lo sai che devo sgomberare il magazzino, non è assolutamente possibile che---“
Bianca l’ha aggredito non appena ha aperto la porta… ma deve essere messo davvero male, perché dopo averlo guardato in faccia la tirata finisce e perfino lei sembra presa in contropiede…
Bianca: “… oh… ma stai bene??”
Lucas: “…”
Bianca: “Ehilà… dico a te… ci sei?”
Lucas: “No, sono via.”
Bianca: “Lo vedo.”
Lo sbalordimento comunque dura poco…
Bianca: “Senti: non so se sei fatto o cos’altro, e non mi interessa… però lasciami una copia della chiave, perché io ho un lavoro da fare… al contrario di te, che evidentemente hai tanto tempo da perdere.”
A queste parole, Lù sente montare la rabbia, che per un attimo è in grado di sovrastare anche l’apatia dolorosa in cui era sprofondato… ma come si permette quella stronza???
Lucas: “Non che siano affari tuoi… ma, per tua informazione, sono stato a due funerali nel giro di dieci giorni. Quindi scusami, scusami tanto se non avevo voglia di preoccuparmi di cazzate come lo sgombero di un magazzino.”
Scuotendo la testa, Bianca abbassa il tono, ma si fa’ strada in casa senza tanti complimenti…
Bianca: “Mi dispiace per le tue perdite… ma mi sembra alquanto stupido pensare che starsene chiuso in casa senza fare niente risolva qualcosa. Poi per me puoi fare come ti pare, sono cazzi tuoi.”
Dio, quant’è odiosa!!!!!!!!!
Nei giorni successivi Lucas ha cercato di tirarsi un po’ su… almeno quel tanto che basta per riprendere le funzioni primarie e per non far sclerare sua madre, dato che naturalmente, nonostante l’avviso, l’aveva cercato e si era preoccupata. E quando Madeleine insiste per sentirlo e vederlo più spesso… non riesce a dirle di no. Anzi, cerca di avere più pazienza, con lei: per lui è stato un colpo, ma anche per lei dev’essere dura… nel giro di pochissimo ha perso suo padre e la sua migliore amica… povera mamma.
Quanto a lui… è ancora tremendamente giù: ormai ci crede, ha dovuto crederci, ma Jennicor gli manca tantissimo… e continua a pensare che sia incredibilmente ingiusto che sia andata così.
Di riprendere a produrre non se ne parla neanche, figurarsi. Da un certo punto di vista, perdere due persone care così rapidamente lo ha aiutato a ridimensionare il resto; tutta la faccenda del Maestro è diventata… relativa. Ma di sicuro non è ancora nelle condizioni di ricominciare come se niente fosse.
Le sue giornate quindi si susseguono una dopo l’altra senza fare niente, se non fumare, vegetare sul divano/letto ed infastidirsi per i rumori che Bianca fa’ dal magazzino… almeno fino a quando quella gran rompicazzo di una non si mette, per l’appunto, a rompergli…
Bianca: “Giacché non mi sembra che tu abbia niente da fare… e che dipingere sia fuori discussione… mi chiedevo se per caso volessi aiutarmi con lo sgombero.”
Lucas: “Non vedo perché dovrei.”
Bianca: “Perché prima finisco e prima mi tolgo dalle scatole.”
Lucas: “… potevi dirlo subito.”
Dal giorno seguente, i due si mettono a scovare (anzi, scavare, visto il caos), ordinare e catalogare, e poi dividere e imballare, i tanti dipinti appena abbozzati, incompleti o quasi finiti presenti nella stanza adibita a magazzino; sono dei vari artisti che hanno abitato in quella casa durante il passare degli anni, e molti sono proprio del Maestro… ogni volta è una stilettata vedere il suo tratto, ma almeno fa’ qualcosa, invece di starsene depresso e apatico tutto il giorno.
Lui e Bianca stanno tutti e due molto zitti e, a parte le cose necessarie per quello che stanno facendo, non parlano d’altro… cosa che a Lucas sta benissimo e che ha il non secondario effetto di non farli litigare.
Adesso che il Maestro ha “abbandonato” tutti e due è come se avessero creato un armistizio. Si limitano a lanciarsi occhiate in tralice, ogni tanto… per poi tornare al proprio lavoro.
Durante quei primi giorni, solo un paio di occasioni sfuggono alla norma: un pomeriggio, dal niente, Bianca interrompe il solito silenzio…
Bianca: “E’ vero che sei stato tu a dirgli di non portarmi con se’ in Europa?”
Il soggetto sottinteso è palese, ma la frase no e Lù ci mette un attimo prima di realizzare a cosa lei si riferisca…
Lucas: “… no. Non gli ho mai detto niente del genere.”
Bianca: “Strano. Avevo capito che era andata così.”
Lucas: “Avevi capito male.”
Bianca: “Però avete parlato di me.”
Lucas: “No. O meglio… sì, è vero che abbiamo parlato di te, ma una sola volta, tempo fa’. Ed era un discorso generico, non riferito a questo.”
Bianca: “Discorso generico… su cosa?”
Lucas: “Su come vi eravate conosciuti… e sul perché continuasse a tenerti con se’, quando era palese che il vostro rapporto fosse completamente… sbilanciato.”
Lucas la vede fare una smorfia strana…
Bianca: “… sbilanciato???”
Lucas: “A dir poco… e ora perché ridi??”
Bianca: “Beh, perché… voglio dire… detto da te!!!”
… ma lo sta prendendo in giro?! :| che stronza… per una volta che lui aveva cercato di essere un po’ più gentile del solito...
Il secondo episodio che sfugge alla routine capita qualche giorno dopo… Lucas sta trasportando alcune tele, quando queste gli scivolano dalle dita e un chiodo sporgente gli regala un bello squarcio sulla mano, la sinistra, per fortuna…
Il taglio è abbastanza profondo e necessita di una disinfettata… Lù si piega per raccogliere le tele e toglierle da terra, ma viene colpito dal sangue che ha lasciato su una di esse: è la prima volta da settimane che un colore, un suo colore corrompe il bianco ininterrotto che lo perseguita… di sicuro nel gesto non c’è stata volontarietà, ma ora, quella macchia… non riesce a smettere di fissarla.
In fondo… il rosso è un bel colore.
… sì. E’ proprio un bel colore.
Quasi senza accorgersene, allunga la mano… vorrebbe toccarlo, fargli cambiare forma e sfumatura… chissà cosa potrebbe diventare… forse potrebbe………
Bianca: “Si può sapere che diavolo stai facendo??”
Lucas si riscuote.
Lucas: “Niente. Mi sono tagliato.”
Bianca: “E allora vai a medicarti, no?? invece di stare qui in mezzo a dissanguarti, che schifo!”
Il momento ormai è passato, ma se la rompiscatole fosse arrivata un attimo dopo… forse… sarebbe successo qualcosa. O forse no. Ma intanto… uhm, non gli sembra un brutto segno. Si vedrà.
Per il resto… lavoro quotidiano e timidi possibili segnali di ripresa a parte, Lù cerca di essere un pochino più presente in famiglia, sia con sua madre (che, come temeva, è diventata ancora più ossessiva di prima), che con le due nonne che gli sono rimaste… con Janice purtroppo c’è poco da fare, gli rompe da morire e le cene con lei sono dei veri e propri esercizi di pazienza…
… mentre con Kessia naturalmente va’ meglio: è chiaro che Nicolas le manca da morire, ma la nonna è sempre stata una donna forte e sta affrontando la scomparsa dell’adorato marito con la dolcezza di carattere che l’ha sempre contraddistinta.
Inoltre, per non lasciarla abbandonata in quella grande casa, la zia Myra è tornata ad abitare a Villa Otty… e non da sola: a quanto pare le recenti perdite hanno avuto conseguenze anche per lei, dato che, dopo anni e anni, ha capitolato definitivamente con la sua storica fidanzata, accettando la convivenza… c’è speranza per tutti, allora!!!
Quanto ai suoi amici… dato che Lucas, visite dai parenti a parte, non sembra avere intenzione di ricominciare ad uscire, sono Blay e Quinn a spuntargli a casa, quando riescono a trovare un po’ di tempo libero dai vari lavoretti con cui si mantengono in attesa che “Tentacles” finalmente ingrani; spesso gli si presentano davanti alla porta all’ora di cena, completi di busta della spesa, così non ha proprio scuse per buttarli fuori… anche se non è che non ci provi…
Lucas: “Ragazzi… ma non siete stanchi?? Non preferite starvene a casa VOSTRA a riposarvi?? Quinn, sei uscito ora dall’officina…”
Quinn: “Naaaa!! Stasera ti cucino gli hamburger à là Quinn, che, cioè, sono una squisitezza, quando lavoro alla tavola calda me li ordinano tutti!!!”
Lucas: “E Blay… Wellsie non ti dice niente?? Non è meglio se stai a casa con lei??”
Blay: “HailcorsodiYoga.”
… niente, quando quei due si mettono in testa qualcosa non c’è verso di schiodarli. Però non si può dire che non cerchino di tirargli su il morale, Quinn con le sue boiate e Blay con previsioni rassicuranti…
Blay: “Nnti preccpare. Vdrai ke prsto le cse adrnnomeglio, bsta qcosa ketisblocchi…”
Lucas: “Speriamo.”
---------------
E infine, il qualcosa… arriva.
Alcune settimane più tardi, il magazzino è stato completamente sgomberato e tutte le tele sono state ordinatamente catalogate, imballate e trasferite dove dovevano; Bianca si sta occupando degli ultimi vecchi dipinti rimasti in giro per la casa e Lucas sta pensando che alla fine hanno fatto un bel lavoro, quando… qualcosa… un movimento… improvvisamente… colpisce la sua visuale periferica…
Lucas: “L’ho visto!”
Bianca: “Cosa??”
Lucas: “Il movimento… la tua schiena… l’ho visto! togliti la maglia e rifallo… presto!”
Bianca: “Ma sei impazzito??”
Lucas la prende per un braccio, la trascina sulla pedana ed inizierebbe senza tanti complimenti a toglierle la maglia, non fosse che Bianca non è esattamente d’accordo…
Bianca: “… giù le mani!! Ma come ti permetti?!?!”
Lù non riesce quasi a parlare, folgorato dal primo vero segno dopo mesi… non vuole perdere tempo, deve fissare tutto subito sulla carta, prima che sparisca di nuovo!!!
Lucas: “Bianca… per favore… io… devo… ora…”
La ragazza sembra pronta a tirargli uno schiaffo, ma poi vede la sua espressione… e pare afferrare la situazione.
Bianca: “… vai a prendere la tela.”
Lù non se lo fa’ ripetere due volte e, dopo averle spiegato velocemente come mettersi, schizza subito la posa, per non perdere il momento; quando Bianca torna il giorno dopo, trova il set già predisposto per iniziare a dipingere lo sfondo: Lucas ha sistemato il divano davanti ad un fondale bianco e ha drappeggiato una serie di teli in modo che ricadano intorno alla scena…
E’ proprio dallo sfondo che inizia a dipingere, destreggiandosi in quel bianco maledetto che tanto l’ha tormentato negli ultimi mesi… dandogli un nuovo senso, una nuova luce, una nuova profondità… rendendogli finalmente giustizia per quello che è in realtà: non un’assenza di colore, ma un insieme, L’insieme di colori per eccellenza…
E’ solo una volta completato lo sfondo che può finalmente dedicarsi alla figura vera e propria… che merita tutta la sua attenzione.
La torsione della schiena… le escrescenze delicate che compongono la spina dorsale, come fossero una fila di perle perfette… l’armonia delle scapole, che si abbassano e si alzano lievemente seguendo il respiro… i muscoli sottopelle, tesi e rilassati allo stesso tempo…
… i capelli corti che si arricciano lievemente sulla nuca… la grana sottile della pelle e quella particolare sfumatura di colore… la posizione delle braccia, che bilanciano la composizione… il profilo del seno… la curva accennata delle natiche, che sparisce sotto i teli…
Lucas si rifiuta di farle vedere il lavoro a metà… glielo farà vedere solo quando sarà finito.
E per finirlo ci vuole un bel po’: il Nostro ha voluto prendere le cose con molta calma… ha in testa un’idea assolutamente precisa e ha intenzione di realizzarla esattamente come l’ha vista... così, dal pomeriggio in cui ha disegnato il primo schizzo a carboncino al quadro completamente finito passano 43 giorni.
43 giorni, sei settimane chiusi nello studio, per ore, l’aria estiva pesante e immobile, impregnata dall’odore della pittura ad olio, di sudore, dei loro respiri, del pulviscolo che galleggia nei raggi di sole che provengono dalla finestra…
E poi finisce. Bianca non si riveste neanche, va’ di corsa dietro alla tela e rimane senza fiato…
Il quadro, come composizione e tecnica, non è niente di particolare: un semplice busto di donna. Eppure… eppure visto da vicino quel quadro “parla”.
Il soggetto emerge nettamente da uno sfondo opalescente, di un nitore assoluto, quasi ricamato, quasi puro, quasi sacro… e la donna… sembra di vedere davvero le scapole alzarsi ed abbassarsi, la scatola toracica dilatarsi e comprimersi al ritmo del respiro. Traspare il movimento, traspare la tensione… traspare la vita. E’ vivo, quel quadro è vivo.
Bianca è commossa… è con voce tremante che gli parla…
Bianca: “E’… bellissimo. E’ bellissimo, Lucas. Bellissimo.”
Lucas la guarda: adesso che è uscito dalla sua trance, che ce l’ha lì davanti, che l’ha guardata in faccia, che l’ha vista emozionarsi, emozionarsi davvero per il suo dipinto… forse ha capito, in parte, quello che gli diceva il Maestro, di lei. Si sente bravissimo, un genio, potente, invincibile. Ma la sua reazione è decisamente diversa da quella del suo mentore: ai suoi occhi, Bianca ha smesso di essere un corpo inanimato, l’oggetto del suo dipinto… da “immagine” è diventata “donna”. E’ come se l’avesse vista prendere vita così, all’improvviso, come se fosse nata da tutto quel biancore, e come se ora… solo ora… fosse entrata dentro al suo campo visivo… non quello di “artista”, ma quello di “uomo”. E, in quanto tale……
Tutta la tensione accumulata, tutto ciò che non è stato detto in quelle settimane arriva al culmine e si cristallizza in uno sguardo che lascia spazio a pochi dubbi; Bianca, da parte sua, lo sta guardando come se fosse lei a non credere ai suoi occhi e fa’ un passo indietro… ma lui se ne frega, le rivolge un sorriso luciferino e la blocca contro al muro…
Bianca: “Lucas… ma tu…”
Lucas: “Ma io… cosa??”
Le accarezza il viso, il collo, le spalle… poi, mentre il respiro si fa’ accelerato, le scosta le braccia e si appoggia contro di lei, soffocando le altre flebili proteste con un bacio…
… che, dopo un ulteriore moto di stupore, viene infine ricambiato, se pure in maniera un po’ confusa…
ù
Il bacio continua e, chissà come, li fa’ finire poco più in là, sulla pedana… staccandosi da lui per riprendere fiato, Bianca non dice niente, e lo guarda in un modo… non più titubante, ma come se volesse sfidarlo a continuare, ed è… pazzesco… gli fa’ venire ancora più voglia… i due restano sospesi per un attimo, i respiri che si mescolano, i corpi vicini ma non ancora avvinti… fino a che Lucas, con una risata bassa che gli fa’ luccicare gli occhi, non si piega verso di lei…
------------------------
… sì, per certi versi gli era mancato fare sesso con una donna… proprio mancato.
Per altri no, però… Bianca sta rimuginando da po’, e Lù è pronto a scommettere che entro pochissimo sentirà il tipico…
Bianca: “Lucas, dobbiamo parlare.”
… come volevasi dimostrare.
Lucas: “Di cosa?”
Biana: “Di quello che è successo.”
Lucas: “E cioè?”
Bianca: “Dio!! Ma possibile che tu sia sempre così… impossibile??”
Lucas: “Naaa. Solo il mercoledì.”
Bianca: “Senti, non so cosa ti passava per la testa…”
Lucas: “Mi è sembrato piuttosto chiaro quello che mi passava per la testa… e anche a te. Già pentita?”
Bianca: “… no…”
Lucas: “… riprova di nuovo, ma con ancora più esitazione.”
Bianca: “No… sul serio, non è questo…”
Lucas: “E allora cosa?”
Bianca: “Ti rendi almeno conto della situazione?? Insomma, cosa significava? Che succede, adesso??”
Lucas: “Adesso… adesso succede che riprendo a lavorare… è tornata, la vista è tornata. Forza, a dormire tutti e due, che da domani si comincia a fare sul serio!”
Ed è proprio così: Lù riprende a disegnare, più di prima… finalmente ha ricominciato a vedere… le idee tornano a fluire, il lapis si muove naturalmente, è un sollievo enorme!
Il terrore del vuoto, del bianco è stato capito e superato… e, a tal proposito… sì, il rosso gli piace proprio.
Senza neanche bisogno di parlarne, Bianca è diventata la sua collaboratrice: Lucas registra a malapena il fatto che spesso e volentieri è lì da lui (ufficialmente per tenerlo d’occhio affinché lavori, ufficiosamente non si sa :P) e lo guarda dipingere… non gli da’ fastidio, perché davvero quasi non se ne accorge, perso in quello stato di grazia che tanto gli era mancato… probabilmente non noterebbe neanche un’intera compagnia di ballerine di can can…
… ma la sua presenza assume un senso quando la luce cala e lui posa pennello e tavolozza; tempo o non tempo, impegni o non impegni, Lulù puntualmente la rincorre e se l’acchiappa…
Bianca: “… avevamo detto di andare a sentire quella piccola galleria in centro…”
Lucas: “Dopo.”
Bianca: “Ma poi facciamo tardi e…”
Lucas: “Dopo!”
No, la sua presenza non gli dispiace per niente… solo che, se una è rompicazzo, non è che può smettere di esserlo da un giorno all’altro, nonostante tutto…
Bianca: “… aspetta…”
Lucas: “Che c’è, adesso?”
Bianca: “Non ti sembra… assurdo? Cioè… è pazzesco… non mi sarei mai aspettata una cosa del genere…”
Lucas: “Figurati io, non ti potevo vedere.”
Bianca: “Guarda che siamo in due, sai! Per non parlare del M… resto.”
Lucas: “Ma ti sta bene, sì o no?”
Bianca: “… sì. Solo che non riesco a capire…”
Lucas: “Cosa?”
Bianca: “Te… e neanche me, a dirla tutta.”
Lucas: “Non potremo parlarne in un altro momento delle tue crisi di identità??”
Bianca: “Non ho una crisi di identità… è solo che, oggettivamente, non capisco perché sono attratta da te. Fisicamente non sei il mio tipo… e poi sei odioso, arrogante, egocentrico, menefreghista…”
Lucas: “No, ma continua pure eh… non tenerti tutto dentro, esprimiti… se poi mi avvisi, quando hai finito…”
Bianca: “Quando stai zitto… non mi dispiaci. E di sicuro non mi dispiace… questo. Ma per il resto è un gran casino… e francamente non riesco ad immaginare cosa succederà…”
Lucas: “Te l’ho già detto una volta: staremo a vedere… e, mentre aspettiamo, ti sarei eternamente grato se volessi soddisfare… no, non solo la mia curiosità…”
Eh sì, sorpresa sorpresa: tanto per cambiare, Lù sta prendendo questa ennesima, inaspettata svolta con il suo solito menefreghismo… anche perché, qualsiasi sia il motivo, da qualunque cosa dipenda… ora sta bene. Non ha certo dimenticato le sue perdite… e pensa a Jennicor molto spesso. Ma avere finalmente ricominciato a vedere gli ha tolto un enorme peso di dosso, ed i battibecchi e il resto con Bianca sono estremamente… stimolanti.
Sta tanto meglio che finalmente ha potuto dire ad Evangeline che, se vuole, può ricominciare a passare da lui a dipingere; sua cugina ha accettato volentieri, e ha anche avuto occasione di conoscere la suddetta rompiscatole, dalla quale non sembra infastidita… Bianca la tratta in maniera gentile ma molto diretta, e, pur mantenendo le solite distanze, la bimba pare apprezzare.
Mentre i suoi amici non riscuotono lo stesso successo, una volta che capitano di sabato pomeriggio… non se la sente di darle interamente torto, a volte anche lui si domanda come diavolo ci sia finito con due cerebrolesi simili…
Lucas: “Vi prego, ditemi che qualcuno vi paga per vestirvi in quel modo.”
Quinn: “Perché?? Che c’è che non va’?!”
Lucas: “Dai… mi fate venire il mal di testa solo a guardarvi…”
Quinn: “Un pittore che schifa i colori… non ci si crede!”
Blay: *scuote la testa*
Lucas: “Io non li schifo… ne ho rispetto, al contrario di voi!”
Quinn: “Ma piantaaaaalaaaa!!! Vieni qui che ti sistemo io!!! Acchiappalo, Blay!!!”
Mentre i due lo assaltano, Lù per un po’ sta al gioco, ma poi vede che Evangeline si è spaventata e nascosta dietro la scrivania…
Lucas: “E smettetela!! Dai, state fermi, che vi presento mia cugina…”
Le presentazioni non vanno proprio bene; la bambina è più ritrosa del solito, soprattutto nei confronti di Quinn, che a quanto pare la terrorizza perché fa’ troppa confusione… la cosa finirebbe lì, se non che quel deficiente, dopo che Lù gli spiega più o meno la situazione, si mette in testa di farsi perdonare e inizia a passare a casa quando sa di trovarla, le porta colori e fumetti (adatti alla sua età :-D), cerca di parlarle e di coinvolgerla…
… cosa che sembra più stressarla che altro, tanto che Lucas alla fine le chiede se vuole che gli dica di piantarla…
Evangeline: “No, no. E’ che… fa’ casino… parla tanto e a voce alta… si avvicina troppo…”
Lucas: “Quindi, in sostanza, ti da’ fastidio.”
Evangeline: “… un po’ sì. Ma non lo fa’ apposta, non è cattivo, lo so che cerca solo di farmi ridere.”
Lucas: “Quello di sicuro, ma se vuoi ci metto 3 secondi a mandarlo al diavolo, eh.”
Evangeline: “No, non importa… almeno mi tratta come se fossi normale. Non posso continuare a stare solo con persone che stanno attente a come si comportano con me, o che sono strane anche loro, come te.”
Dopo averne parlato anche con loro, gli zii sembrano molto contenti della cosa… Evangeline è proprio brava, si rende conto della situazione e si sforza di venire fuori dal suo guscio e di avvicinarsi, per quanto le è possibile, agli altri… e anche un menefreghista asociale come Lù non può fare a meno di rendersi conto che la sua non-ancora-decenne cuginetta è già più in gamba di lui…
Dato che Quinn ha iniziato a farsi vivo più spesso per cercare di fare amicizia con la piccola, è inevitabile che un giorno incroci Bianca… e la veda entrare ed uscire tranquillamente dalla casa del Nostro con la sua copia della chiave… così come è altrettanto inevitabile il terzo grado che ne segue…
Quinn: “… allora era vero che ti piacevano ancora le donne!!! Cioè, ti piacciono!!! Cioè… hai capito!!!! Che stronzo che sei, non ci racconti mai niente!!!!! E poi proprio lei!!! Ma non avevi detto che non la sopportavi???? E invece, eh????????”
Lucas: “Cosa.”
Quinn: “Dai, cazzo, come cosa?!?!?!? E’ una roba seria!!!! Cioè, cazzo, ha addirittura la chiave!!!!!!!”
Lucas: “Guarda che ha una copia perché doveva lavorare qui, sgomberare il magazzino, così poteva entrare anche se io non avevo voglia di aprire.”
Quinn: “Ma ora ha finito, no?????”
Lucas: “Sì, certo.”
Quinn: “Ma ha ancora la chiave……......”
Lucas: “… embè?? Così è più comodo, scusa, invece di rompermi a suonare…”
Quinn: “Ah ahhhhh… come no…… aspetta che lo dico a Blay………”
Sì, vabbè, è vero… e allora?? Lei non gliel’ha restituita e lui non gliel’ha richiesta. Fine. Non c’è da ricamarci su tanto, non c’è altro da dire. E poi è vero che è più comodo, perché ora che lui ha ripreso a dipingere, ogni tanto si estranea di brutto, così lei può entrare senza dover stare ad aspettare tre ore che lui si “svegli”. E’ tutto lì.
----------------
Ed in effetti, il tempo passa e non sembra portare a cambiamenti di sorta nel loro rapporto… in sostanza?? Lui e Bianca continuano a beccarsi alla minima occasione…
Lucas: “Aspetta un momento… ma è una gonna, quella??”
Bianca: “Sì… perché?”
Lucas: “Ah no no… è solo che non avevo mai visto Miss Sergente di Ferro in abiti femminili… che evento… magari me lo segno sul calendario…”
Bianca: “Piantala, Lucas.”
Lucas: “Signorsì Signora!”
Bianca: “Ti ho detto di piantarla! Guarda che me la tolgo, eh!”
Lucas: “Se ti avvicini ti do’ una mano, o anche due…”
… a volte anche in momenti in cui sarebbe da evitare; non è raro che interrompano i… lavori in corso (!) per mettersi a bisticciare…
Bianca: “Ma allora!! Vuoi… fare qualcosa o continuiamo a litigare???”
Lucas: “Ah, per me vanno bene entrambe le cose… ti dirò, non mi dispiace per niente…”
Mentre altre volte (ovvero, come diceva lei, quando Lù riesce a stare zitto :-D) le cose vanno bene… vanno benissimo……
Ma, oltre al piacere (che è parecchio), c’è anche da pensare al dovere… dato che Lucas ha ripreso a sfornare tele, ad un ritmo non velocissimo, ma costante, Bianca ha iniziato a portare in giro i suoi nuovi lavori e ad organizzargli incontri ed occasioni… e le cose sembrano procedere: lei è brava e, anche in questo settore, vale quanto detto sopra: quando lui sta zitto va’ tutto bene…
Bianca: “Tu devi solo sorridere e annuire, sono stata chiara??”
Lucas: “E se dicono cazzate? O comunque cose su cui non sono d’accordo??”
Bianca: “Non è affar tuo. E’ compito mio sistemare eventuali problemi. Tu devi solo pensare a dipingere… e poi, sei bravo a fregartene di un sacco di cose, no?? Bene, fregati anche di questo.”
In effetti forse quello lo può fare… è vero, a fregarsene è bravino. E quindi tutto va’ più liscio del solito…
A quanto pare poi la fortuna ha girato, perché, anche quando proprio non riesce a chetarsi, gli va’ comunque bene… come una volta, quando Bianca lo porta a vedere la mostra di un suo “concorrente”…
Lucas: “E questo sarebbe uno da tenere d’occhio?? Dai…”
Bianca: “Beh, non sono affatto male, scusa… sono paesaggi classici… la tecnica è eccellente…”
Lucas: “Non basta quella a fare un quadro, e tu dovresti saperlo benissimo.”
Bianca: “Lo so… comunque sono gradevoli… al limite, un filo banali…”
Lucas: “E ti sembra poco?? Se c’è una cosa che è immorale è la banalità.”
… un giornalista l’ha sentito buttare lì la frase, che ha poi riutilizzato nel suo articolo, senza citare direttamente la fonte ma rendendolo comunque ampiamente riconoscibile, tanto che la storia nell’ambiente si è fatta nota…
Bianca: “Te l’avrò *pem* detto *pem* cento volte *pem* che ti devi tappare quella boccaccia!! *PEM*”
Lucas: “Dai… ahia… Bianca, smettila!! L’hai detto anche tu che alla fine è andata bene!”
Bianca: “Sì beh… è tutta pubblicità gratuita, tutto sommato…”
Lucas: “:-SS”
A parte le giornalate in testa… la vita va’ abbastanza bene, in tutti i campi.
Casomai, negli ultimissimi tempi, c’è un’unica cosa che lo preoccupa un po’… è una cosa sciocca, probabilmente, ma… è che… insomma… Kurara sembra strana!!!
Inizialmente pensava di essere impazzito lui, ma con il passare dei giorni s’è accorto davvero che la medusina si comporta in maniera diversa dal solito: mangia meno (?), sta spesso immobile sul fondo della boccia e… gli sembrava improvvisamente diventata più piccola, salvo poi ritrovarla di nuovo alla stessa dimensione di prima :|
Effettivamente non se l’è mai chiesto, ma quando diamine vivono le meduse?! Ormai sono tre anni che ce l’ha…
Alla fine, senza dire nulla a nessuno (perché si vergogna da morire :P), decide di portarla dal veterinario… che, dopo averla tenuta con se’ per qualche giorno, gli comunica una notizia piuttosto sorprendente…
Veterinario: “Stia tranquillo, è tutto a posto. Ho preferito tenerla sotto osservazione per un po’, dato che le meduse non sono esattamente il tipico animale domestico e neanch’io ne sapevo molto… ma ora le posso dare una bella notizia: la sua Kurara è una Turritopsis Nutricula.”
Lucas: “… eh??”
Veterinario: “Le ho allegato un opuscolo, dove troverà tutti i dettagli… in sintesi, si tratta di una razza che, una volta arrivata alla fine del proprio ciclo vitale, riesce ad auto-rigenerarsi spontaneamente. Tradotto in termini correnti… è praticamente immortale!!”
… ah :| ha una medusa immortale e non lo sapeva :| ma pensa :|
A parte evidentemente per qualcuno, le settimane per i comuni mortali invece continuano a passare… e, con l’avanzare dell’autunno, arriva anche un nuovo compleanno per Lucas… che una sera rientra a casa da una presentazione insieme a Bianca e…
BlayQuinnWellsieEvangeline: “SORPRESAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!”
Ebbene sì, Blay e Quinn gli hanno organizzato una festa, con l’aiuto di Evangeline e Wellsie e l’appoggio di Bianca…
Quinn: “Beh, cioè, sì, se non c’era lei che ci faceva entrare di nascosto oggi pomeriggio come facevamo??? E’ venuta bene la festa, eh??? E l’hai visto lo striscione???? Lo abbiamo colorato io e Picasso, non è vero angioletto? Siamo stati bravi, eh?? eh???”
Lucas: “Sì, Quinn, molto, ma ora calmati che altrimenti inizi a scodinzolare. Quanto a te, signorina… ora che ti sei voluta unire a questa manica di matti, non garantisco per il tuo futuro 8)”
Lucas fa’ il solito scontroso… in generale odia festeggiare i compleanni… e non è neanche esattamente un fan delle sorprese… ma in realtà il gesto gli ha fatto piacere: se sono solo loro allora gli va’ anche bene… e se per una volta si sente musica e c’è gente che balla a casa sua, chissenefrega, ce la può anche fare… quella, ora come ora, è la sua strana, disfunzionale, quasi-del-tutto-non-imparentata famiglia… può anche permettersi di divertirsi, per una sera…
-------------
E io spero che anche voi vi siate almeno un po’ divertiti! ^_________^
Visto, stavolta è stato un episodio allegro :-DD e, sì, come molti di voi (se non tutti) avevano immaginato, Lucas e Bianca sono effettivamente finiti insieme… almeno per ora 8)))) la cosa era telefonatissima, ma spero che vi sia piaciuto comunque com’è successo… e che le descrizioni dei quadri etc., come vi avevo accennato più su, le abbiate prese per buone :-DDD
Quanto alla Turritopsis Nutricula… beh, è quasi così :-D ok, nella realtà si tratta di medusine piccolissime, mentre Kurara si vede benissimo ad occhio nudo… ma, a parte quello, è sostanzialmente vero ;-)) vedere Wikipedia per credere ;-))
http://it.wikipedia.org/wiki/Turritopsis_nutricula A questo punto non mi resta altro che darvi appuntamento al prossimo episodio, il numero 42, che spero di riuscire a postare entro il mese canonico, se non prima… e che alla fine vi presenterà il famigerato ultimo bivio… iniziate a pensarci fin da ora… buona serataaaaaaaaaaa!!!!!!!! :PPPP