Dai che provo ad attivarmi un pochetto

Jan 17, 2008 01:55



Kazunari si girò di scatto, con sguardo severo
 << Hai tossito!>> disse, in tono accusatorio
 << No.>> si sentì rispondere
 << Non fare l'idiota, ti ho visto e sentito benissimo!>>
 << Nino, è inverno, siamo fuori da tutto oggi, è matematico che mi venga il
 raffreddore! Di che ti stupisci?>>
 << Allora ammetti di essere raffreddato!>> disse Kazunari. Masaki sbuffò
 << Argh! Lontano! Se mi becco qualcosa adesso, è la fine, tra dorama,
 concerti e tutto il resto! Non ti avvicinare!>> disse Satoshi
 << Uh, anch'io ti voglio tanto bene, O-chan.>> disse Masaki, imbronciandosi
 leggermente.
 << Almeno non ha la febbre.>> disse Sho, posandogli una mano sulla fronte.
 << Sto bene!>> disse Masaki, iniziando a spazientirsi.
 << Prendi questa.>> ordinò Jun. Masaki lo raggelò con lo sguardo ed uscì
 dalla roulotte dove si erano momentaneamente rifugiati durante le riprese.
 il vento lo investì, ma non se ne curò. Era capace di badare a sè stesso!
 Era un adulto ormai! Non aveva bisogno della balia, tantomeno di quattro. E
 poi perchè Ohno se la prendeva con lui se si ammalava?
 << Non lo faccio mica apposta!>> disse ad un albero, che si limitò a
 guardarlo in silenzio. Lui sbuffò e riprese a camminare. Dribblò il regista
 ed il manager. Si infilò in un locale poco lontano, ma uscì immediatamente.
 Troppe ragazze, e lo avevano notato tutte. Non ne aveva la minima voglia.
 Camminò per moltissimo, e quando si fermò si rese conto che stava nevicando.
 Non se n'era accorto, ma era già completamente zuppo. Sospirò. Sentì dei
 colpi di tosse arrivare, ma li bloccò. Respirò profondamente
 "Chi se ne frega del raffreddore! Sono almeno due mesi che O-chan mi tratta
 così..." pensò, sedendosi su una panchina, dopo aver scostato un po' di
 neve. Aveva freddo, ma non gli importava. Si portò le ginocchia al petto.
 Gli girava la testa e sentiva il viso accaldato. Ma non voleva tornare
 indietro. Vedere di nuovo quello sguardo così lontano. Non ce la faceva. Era
 anche colpa sua, lo sapeva. Non gli aveva mai detto cosa gli passava per la
 testa. Non voleva dirglielo, e per farlo si era allontanato... Forse quella
 di O-chan era una reazione normale, dopotutto... Ma quello sguardo gli
 faceva male...
 << Stupido incosciente!>> gli sibilò una voce nell'orecchio. Una voce
 limpida, bellissima. La pronuncia un po' chiusa delle parole. Masaki aprì un
 occhio
 << Riidaa... ma tu mi ami?>> chiese in un soffio
 << Si, brutto stronzo!>> rispose Satoshi << Sennò non ti avrei trovato! Hai
 idea di che spavento ci siamo presi?!>>
 << E tu ti sei spaventato?>> chiese Masaki
 << Credevo di morire!>> disse Satoshi. Masaki gli cinse il collo ed affondò
 il viso nei suoi capelli.
 << Sai di gel...>> mormorò Masaki. Satoshi non rispose.
 << Ma mi stai portando in braccio?!>> chiese poi, tornando improvvisamente
 lucido
 << Si! Scotti e tremi, non credo tu sia in grado di camminare! >>
 << Ma peso troppo!>> protestò Masaki
 << Balle. Sei solo un po' ingombrante per me, tutto li. >> borbottò Satoshi
 << Perché mi tratti sempre male?>> chiese Masaki, sentendo le lacrime
 pungergli gi occhi
 Satoshi si fermò e lo mise giù
 << Pesi troppo.>> disse. Masaki cacciò indietro le lacrime e guardò Satoshi,
 che riprese a camminare tenendo il viso basso.
 << O-chan...>> gli scappò fuori. Satoshi allungò indietro una mano. Masaki
 si affrettò a prendere quella mano. La pelle di Satoshi era calda, e morbida.
 Anche solo il contatto con la mano lo fece sentire meglio
 << Aiba-chan... scusa se ti tratto così, ultimamente... solo che... beh, mi
 rompeva che tu non ci fossi arrivato... ad un certo punto ti sei allontanato
 così, di punto in bianco... ci sono rimasto malissimo... >>
 << Arrivato a cosa?...>> chiese Masaki, mentre camminava tre passi indietro a
 Satoshi, sempre tenendogli la mano
 << Ma te l'ho appena detto!>> disse Satoshi, spazientito.
 << Perchè te l'ho chiesto! Non vale!>> disse Masaki. Satoshi si girò a
 guardarlo
 << Masaki Aiba, io ti amo.>> disse. Masaki rimase bloccato. Satoshi riprese
 a camminare, trascinandoselo dietro. Arrivarono sul set, alla roulotte.
 Masaki piangeva, quando Sho lo avvolse in una coperta e Jun gli diede una
 medicina.
 << Riidaa! Adesso noi usciamo. Tu cerca di non peggiorare la situazione,
 ok?>> disse Kazunari. Satoshi fece uno dei suoi sorrisini storti. Una volta
 usciti tutti, guardò Masaki che, rannicchiato, tremava
 << Ma-chan...>>

<< Abbracciami, Riidaa. Per favore...>> supplicò Masaki. Satoshi lo strinse
 a sè
 << Davvero non ti eri accorto?...>> gli chiese. Masaki scosse la testa
 << D'altronde tu non ti eri accorto di me...>> disse poi. Satoshi ridacchiò
 << Che deficienti.>> disse, baciandolo.

<< Eeeeeeh? Riidaa!!!! Sei l'unico che sa cantare! Non puoi essere senza
 voce!>> urlò Jun, spalancando gli occhi
 << Non è tutta colpa mia...>> gracchiò Satoshi. << E comunque riesco a
 cantare.>> disse poi, convinto. Jun frugò nella busta delle medicine
 << Prendi questa.>> disse. Poi si girò a fulminare Masaki con lo sguardo
 << Che c'è?...>> chiese Masaki, finendo di mettersi a posto il costume di
 scena
 << Ti ammazzerei.>> disse Jun, uscendo scuotendo la testa. Masaki si girò
 verso Satoshi
 << Se vuoi, il raffreddore me lo riprendo...>> disse, avvicinandosi a
 Satoshi
 << Doozo...>> disse Satoshi, alzandosi in piedi e guardandolo dritto negli
 occhi.

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