Ebbene, avete festeggiato indossando i vostri fundoshi migliori, quelli delle grandi occasioni??
Una ricorrenza del genere merita un post, direi...però purtroppo non mi sono venuti in mente molti spunti a tema "fundoshi" (tranne...ehmmm...TRE...), quindi vi beccate una serie di drabbles sull'altra occorrenza di oggi, quella banale e scontata che festeggiano tutti gli sciocchi popolani: San Valentino.
La prime 3 sono a tema "Monogram", ovvero la fanfic che stavo scrivendo con mia sorella sulla seconda generazione di Kanjani e Arashi (
qui,
qui e
qui). Non disperate, non ci ho rinunciato, ma non riesco a trovare la "spinta giusta" per continuare. La quarta è una het perché mi trovo molto più a mio agio in questo ambiente! XD La quinta deriva dalla mia recente ossessione: il pv di King of Otoko! (e per il momento ho visto solo la versione breve...quando esce quella completa che farò?! XD). La sesta invece è di nuovo con i personaggi di Monogram, ma visto che non è a tema S. Valentino, anzi, è leggermente ANGST, l'ho messa in fondo.
Grazie in anticipo per la lettura e i commenti!! ^___^
Titolo: ogni drabble ha il suo, tranne quelle per cui non mi è venuto in mente niente! XD
Fandom: Kanjani8 e figli
Genere: dal fluff all'angst (che non guasta mai neanche a S.Valentino)
Rating: NC-17? per l'ultima...anche se credo sia esagerato! XD
In queste drabbles compaiono i personaggi di Monogram:
- Sayaka Shibutani, figlia di Subaru, dopo la morte del padre è stata cresciuta da Yasu
- Toru Yokoyama, figlio di Yoko, estremamente intelligente
- Yuji e Sara Murakami, figli di Hina, promesse del calcio e del pattinaggio
- Noriko Ohkura, figlia di Tacchon, una ragazza molto bella e sicura di sé
- Ren e Eiji Nishikido, figli gemelli di Ryo, sono per metà americani
S. VALENTINO
Bon-bon, praline, barrette, stecche e biscotti… che l’avrebbe mai detto che esistono così tante forme di cioccolato?
Sayaka sfoglia i libri di cucina con i grandi occhi neri affascinata.
“Prima di tutto bisogna scegliere il gusto: al latte, fondente o bianco. Poi si pensa agli abbinamenti” sta dicendo Noriko che si dà arie da grande esperta (effettivamente ha portato lei tutti i libri e l’armamentario ed è la cuoca migliore delle tre).
“Tu come lo fai?” chiede Sara già intenta a rigirare un impasto con il frustino.
“Quest’anno voglio provare qualcosa di elaborato…magari con la glassa che a papà piace tanto…” risponde Noriko infilandosi il grembiule sopra la divisa scolastica delle medie.
“Tu vuoi darlo a Toru, giusto?”
SBA-DA-BA-BAM!
Sara ha girato talmente forte il frustino che la ciotola con l’impasto ha preso letteralmente il volo per poi andare a schiantarsi in fondo al tavolo.
“Sì…no! Cioè…devo darlo anche a mio padre e ai miei fratelli! Sennò si offendono…” farfuglia Sara.
“Beh, ti consiglio qualcosa di semplice, magari al cioccolato fondente e, soprattutto, non a forma di cuore o simili…troppo banali…” continua la più piccola osservando il povero impasto finito sul pavimento con un sopracciglio alzato.
“E tu a chi vuoi darlo, Saya?” chiede Sara cercando disperatamente di sviare la conversazione.
“A Shota” risponde lei.
TALI PADRI, TALI FIGLI
“Ogni volta che si avvicina San Valentino è la stessa storia” si stava lamentando Sayaka, le nuvolette di condensa che uscivano da un punto imprecisato della sciarpa in cui si era intabarrata.
“Tutte le ragazze del club di musica mi chiedono di darti il loro cioccolato, Yuji”
Stavano tornando a casa da scuola.
“Dovresti chiarire la tua posizione una volta per tutte” le fece eco Toru prendendo dalle mani dell’amico il pallone da calcio da cui non si separava mai.
“Spiacente ragazze, il mio unico amore è lei!” proclamò alzando la palla in alto.
“Ma finiscila!” rispose seccato Yuji.
Per un po’ camminarono in silenzio, poi Yuji borbottò: “A questo proposito… avrei un consiglio da chiedervi…”
Toru e Saya si lanciarono uno sguardo d’intesa.
“Se si tratta di Yukimi, la manager del tuo club di calcio, il nostro consiglio è di far tu la prima mossa” disse la ragazza.
“Eh? Davvero? Ne siete sicuri?” chiese Yuji perplesso.
“Assolutamente” insisté Toru.
E fu così che un paio di giorni dopo Yuji si ritrovò a piangere su un’altalena del parco vicino a scuola.
“Credi che dovremmo andare a consolarlo?” chiese Sayaka a Toru: avevano assistito a tutta la scena dietro un muretto.
“Forse è meglio aspettare che si sfoghi…” rispose Toru.
Ma in quel momento sopraggiunse Sara, di ritorno dalla scuola elementare.
“Niichan, che succede? Sei stato scaricato dalla ragazza?”
Yuji non rispose e lei gli tese la mano per farlo alzare.
“Dai, andiamo a fare merenda dal vecchietto dei takoyaki?”
Questa volta Yuji annuì e prese la mano della sorella che rivolta al muretto chiese: “Toru, Saya, venite anche voi?”
Ai due non restò altro da fare che uscire dal nascondiglio e seguire i fratelli Murakami.
SENZA TITOLO
Ren ha sentito Eiji raccontare quella storiella almeno una trentina di volte ma non può fare a meno di ridere nuovamente. L’attenzione di tutta la tavolata è ancora concentrata sul fratello quindi ne approfitta per uscire dal locale e prendere una boccata d’aria.
Ha appena portato alle labbra la sigaretta che Eiji gliela sfila dalla bocca per poi fare un lungo tiro e restituirgliela.
“Bella serata, vero?” dice.
“Mmmh” risponde il gemello.
“Oh insomma! Stavolta le ragazze sono una più carina dell’altra!” esclama Eiji.
“Sentiamo, su quale hai messo gli occhi?” chiede divertito Ren.
“Prima tu…” risponde Eiji con un sorriso sghembo “…anzi no, insieme…seee…no..”
“Quella con il vestito azzurro!” fanno in coro i gemelli Nishikido.
“Uff…finisce sempre così!” sbuffa Ren.
“Jan-ken-pon!” ribatte invece il fratello.
Eiji butta sasso, mentre Ren carta vincendo così la sfida e (l’ignara) fanciulla.
Dopo una manciata di minuti, il gruppetto si alza dal tavolo per andarsene e Ren intercetta la ragazza con il vestito azzurro proponendole di riaccompagnarla a casa.
“Don’t you mind, brother?”
“No problem! See ya later!” risponde il gemello avviandosi verso una delle altre auto.
Ma quel “later” in realtà è solo un’oretta dopo, quando Ren torna a casa e si fionda nella “stanza della musica” a strimpellare la chitarra.
“Ren! Che diavolo combini?! Che ci fai già qui?!” chiede Eiji che, mezzo svestito, si stava apprestando a fare una doccia.
“Cerco di comporre una canzone” risponde l’altro fissando intensamente le corde dello strumento “Ma non riesco a mettere in rima < E arrivati al dunque, lei mi chiama con il nome di mio fratello>”
“Non ci vengo più a un goukon con te!” sentenzia Ren imbronciato mentre Eiji ride come un matto.
Questa drabbles in realtà era uno spunto per una fic un po' più sviluppata, ma che non ha mai visto la luce! XD (sì lo so, sono pessima). Non mi ricordo bene come ma un giorno al lavoro mi è capitata sotto gli occhi la scritta "Good Day Sunshine" e ho pensato subito a Maru, il nostro raggio di sole.
GOOD DAY, SUNSHINE
Le riprese della mattinata si sono protratte più a lungo del previsto e adesso Maru sta morendo di fame. Appena il regista dà l’ok dopo il controllo dell’ultima sequenza girata, si precipita in camerino dove ad attenderlo, sa perfettamente, c’è una elegante scatola laccata avvolta in un bel tovagliolo ricamato. Un po’ antiquato, forse (e gli altri lo hanno preso in giro per secoli per i suoi gusti da “nonno”) ma a Ryuhei piace tantissimo. E gli piace ancora di più il suo prezioso contenuto.
Svolge con cura il tovagliolo e nota un bigliettino sulla scatola:
“Buona giornata, raggio di sole”
Maru sete un pizzicorino in fondo alla gola, non sa se è commozione o sono i peperoni che Airi ha cucinato un po’ piccanti.
Attribuisco la colpa di tutto questo al mestruo....e a Tadako versione cinesina....SOPRATTUTTO a Tadako cinesina...U__U
Attenzione! NC-17! (è la prima volta in vita mia che scrivo una cosa del genere....sappiatelo prima di tirarmi i pomodori! XD)
KING OF OTOKO
Se i suoi uomini lo vedessero in questo stato, perderebbe immediatamente il loro rispetto (ma per fortuna ha lasciato solo Maru di sotto mentre gli altri sono a fare un giro “d’ispezione). Lui è completamente nudo mentre lei ha ancora indosso il suo vestito cinese, impeccabile. Non gli permette di strapparglielo di dosso.
“Non ancora, boss” sorride lei, con tutti quei nei che danno un tocco di malizia in più al suo viso.
Se i suoi nemici lo vedessero così, sarebbe un uomo morto.
Lui, Nishikido Ryo, capo di almeno un migliaio di uomini e con un giro d’affari che copre mezza città (bar, pachinko e naturalmente un paio di bordelli - dove ha incontrato lei ovviamente, anche se ha capito subito che era sprecata per dei posti del genere. E’ una signora di classe.) ridotto a gemere a ogni suo movimento.
“Non ti stai concentrando, boss” lo sgrida lei e per punirlo gli morde un capezzolo.
Lei si chiama Fiore di Giada (nome d’arte, quello vero è Tadako ma non lo sa nessuno) e Ryo non può fare altro che imprecare e abbandonarsi alla sua bocca e alle sue mani.
SENZA TITOLO
Ah... 散らばったジェリービーンズ
泣かないで 僕と踊ろうか ここで今
Sayaka non sa bene come quella melodia le è uscita dalle labbra. Sa solo che nel silenzio opprimente della funzione religiosa ne sentiva il bisogno. I grandi l’hanno guardata un po’ sorpresi, un po’ emozionati, qualcuno con gli occhi lucidi. Yuji e Toru però l’hanno applaudita. E ha scoperto che le piace. Il suono degli applausi, catturare l’attenzione delle persone e provocarne le emozioni. Le piace.
“Sho-chan, che lavoro faceva papà?”Yasu guarda attraverso lo specchietto retrovisore la bimba vestita con un completino nero. Sono di ritorno dalla seconda commemorazione di Subaru.
“Il cantante” risponde, forse perché spiegare il termine “idol” sarebbe troppo complicato.
“Sho-chan, da grande farò la cantante!” esclama Sayaka.
“Sì”
E’ tutto quello che Yasu può rispondere, sperando che dal sedile posteriore la piccola non noti le lacrime che gli solcano le guance.