Dopo solo millemila anni posto! XD
I flashforward ormai non servono più, perchè ... beh, ci siamo gente, arriviamo alla parte della storia cui i flashforward fanno riferimento. Yay! Merda a palate per tutti! XD
Detto ciò, posto XD ( e poi tipo corro a lavorare ... voglio dormireeeee XD)
TITOLO: Chasing Ways (credits to: Harin)
AUTRICE: Jinny (da sobria, non posso nemmeno incolpare l'alcool!)
GENERE: AU, storico, angst
FANDOM: Arashi + Rupert Everett (Shhhh, non dite nulla U_U)
PAIINGS: Sakumoto, Ohmiya, Aimoto onesided, Everaiba (??), Ohno/OC, Nino/OC, Rupert/OC, Aiba/OC
RATING: nc-17 (poco, ma c'è)
DISCLAIMERS: Non mi appartiene nessun Arashi, e nemmeno il buon vecchio (eh, ormai ...) Rupert. In compenso gli OC sono tutti miei ... muuuhhahahahahaha!
NOTE: Ambientanzione ottocentesca, avanti e indietro da Inghilterra, a Giappone, a Inghilterra, a Giappone ...
RINGRAZIAMENTI: Ila e Dada, che come sempre si sono sorbito tutto in anteprima <3 e a Dada che da una parola (in tono disperato, tra l'altro, che inizia ad essere mattina) ha trovato il titolo perfetto
GIA' POSTATI:
Prologo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Masaki inspirò profondamente, guardando la costa giapponese che si avvicinava pian piano. Non si era reso conto di quanto il Giappone gli mancasse, finché non aveva visto iniziare a stagliarsi le sagome delle costruzioni all’orizzonte. Poi la nostalgia l’aveva colto all’improvviso, lasciandolo senza fiato per un attimo. Un attimo in cui aveva dimenticato il motivo che l’aveva spinto a tornare li. Ora, però, era passato, e si ricordava perché fosse li … quando la nave attraccò, lui era ancora sul ponte. Le sue valigie erano già pronte, e sarebbero state scaricate comunque … poteva non scendere … ma un viso, tra la folla che attendeva sulla banchina del porto l’arrivo della nave, attirò la sua attenzione.
<< Nino!>> urlò, sorridendo ed iniziando a sbracciarsi. Kazunari lo vide e ricambiò il saluto, sorridendo a sua volta.
Quando, qualche minuto dopo, Masaki fu finalmente a terra, la reazione di Kazunari lo lasciò senza parole. L’amico, di solito sempre controllato, gli corse incontro, gettandogli le braccia al collo
<< Mi dispiace così tanto, Masaki … davvero …>> mormorò, stringendolo forte
<< io sono contento di vederti, invece, ma se vuoi risalgo e me ne vado, eh …>> rise Masaki, liberandosi dall’abbraccio, per poter guardare Kazunari in viso. Quello fece una smorfia
<< Baka.>> gli disse, scompigliandogli leggermente i capelli
<< Che è tutta questa confidenza?>> chiese Masaki, ridendo
<< Mi sei mancato.>> disse Kazunari, recuperato il solito modo di fare distaccato. Masaki sorrise e gli passò un braccio attorno alle spalle
<< Mi sei mancato anche tu. E dimmi, come sta Ohno sensei?>>
<< Bene … anche se sta ingrassando un po’ troppo in faccia. Glie l’ho fatto notare l’altro giorno, ma ha riso e basta … fatica questi vecchi … e il tuo,di sensei, come sta?>>
Masaki si morse il labbro inferiore
<< La salute è a posto … l’umore è a terra però … ma sua moglie ha tutta l’intenzione di intraprendere un viaggio fin qui, quindi dobbiamo resistere solo pochi mesi …>> disse, sorridendo
<< Stai di nuovo facendo il duro …>> disse Kazunari. Masaki scosse la testa
<< Ho solo deciso di piantarla. Ho deciso io di mettermi in questa situazione, adesso me ne faccio una ragione e vado avanti.>>
Kazunari lo osservò, poi sospirò, rassegnato
<< Come vuoi … dai, andiamo a prendere le tue valigie …>>
<< A proposito, com’è che mi vieni a prendere tu? In teoria non doveva accogliermi un mio futuro parente?>> chiese Masaki
<< Si da il caso che ti sia andata bene, amico mio. E’ la mia cuginetta quella che sposi …>>
Masaki alzò un sopracciglio
<< Oh … ma senti!>> disse, sorridendo divertito
<< Non te lo aspettavi, eh? Ebbene si, mia madre è una Ishikawa … quell’uomo simpatico e per nulla collerico che diventerà tuo suocero, altri non è che mio zio … stiamo per diventare parenti, Ma-chan.>>
Masaki rise ed abbracciò brevemente Kazunari
<< Almeno non sarò solo …>> disse poi
<< Cielo, come sei melodrammatico!>> protestò Kazunari, ridendo. Masaki rise a sua volta, per poi dare indicazioni su dove portare le valigie
<< Allora. Stasera avrai un incontro con lo zio, viene direttamente a casa vostra … cielo, sarai da solo in quella casa enorme?>>
<< Non per molto, a quanto pare …>> disse Masaki, sospirando. Kazunari lo fece fermare, prendendolo per un braccio
<< Masa, perché ti sei cacciato in questa situazione?>> chiese. Masaki si morse le labbra, poi scosse la testa
<< Perché voglio bene a Sho … e a Jun … e ho capito che stanno cercando di nascondermi qualcosa … >>
Kazunari sospirò
<< Sarà … domani conoscerai la tua fidanzata … e mia moglie … si, alla fine è arrivato anche il mio momento … Toshi non l’ha presa molto bene, all’inizio … ma gli ho rinfacciato tutto quello che mi diceva lui quando si è sposato … sono un essere maligno, dopotutto … e invece com’è andata con la moglie del tuo sensei?>>
<< Aileen? E’ carina … ero all’università con suo fratello, bravissima persona anche lui … Rupert ne era gelosissimo, ma Albert è innocuo … la cosa più sentimentalmente pericolosa che abbia mai fatto è stato farsi insegnare delle frasi in giapponese per far colpo sulla sua attuale fidanzata … la sorella minore di Aileen, Ellen … lei è un po’ più pericolosa … e credo che sappia che io e Rupert siamo … noi. L’ha capito. Ma non dice nulla, vai a capire perché …>>
<< Forse ha una cotta per te .. le donne sono strane … >> disse Kazunari
<< Questa cosa non mi incoraggia molto … >> disse Masaki
<< E si aspettano che tu dia loro figli …>> continuò Kazunari << Ma è difficile pensare di fare con lei … quello che vorrei fare con Satoshi … e … soprattutto cercare di non chiamare lui al posto di lei quando … si, ecco …>>
Masaki posò una mano sulla spalla dell’amico
<< Per te almeno il procedimento è lo stesso …>> disse, per poi arrossire ed accelerare leggermente il passo
<< Aspetta! Quindi sei tu la docile donnina?>> chiese Kazunari, raggiungendolo e prendendogli il braccio. Masaki abbassò leggermente il viso, mordendosi il labbro inferiore
<< Mettila pure così …>> disse. Kazunari ridacchiò
<< Se vuoi, dico a Toshi di spiegarti come si fa … ma non è molto complicato …>> disse Kazunari, per poi prendere un’aria cospiratoria
<< Quello funziona comunque …>> disse, in tono basso, e Masaki arrossì di più
<< Ma come sei pudico …>> sospirò Kazunari
<< Che ci vuoi fare … sono fatto così …>> disse Masaki, ridendo.
Jun sospirò, accarezzando i capelli di Sho. Aveva la fronte calda, ma non sapeva se farglielo notare o no … se si fosse fatto vedere troppo preoccupato, probabilmente si sarebbe sbilanciato, e Sho avrebbe scoperto che lui sapeva … ma …
<< Che c’è, Jun?>> chiese Sho, aprendo leggermente gli occhi, per poi richiuderli subito
<< Hai la febbre …>> mormorò Jun, sdraiandoglisi accanto. Sho sospirò, spostandosi leggermente per fargli spazio
<< Sono solo molto stanco … ultimamente mio padre mi sta facendo lavorare sodo …>>
Jun sospirò e gli prese il viso tra le mani. Sho aprì gli occhi e lo guardò, per poi sospirare
<< Non preoccuparti, Jun, è tutto a posto. Sono solo stanco.>> disse, sorridendo. Jun annuì, e lo strinse dolcemente a sé
<< Promettimi di dirmi se c’è qualcosa che non va, ne, Sho-chan?>> mormorò. Sho aprì di nuovo gli occhi e sorrise a Jun
<< Certo. Ora però riposo un pochino, va bene?>> chiese. Jun lo strinse un po’ di più ed aspettò di essere sicuro che l’altro dormisse per lasciare libere le lacrime che pungevano per uscire. Avrebbe dovuto nascondere quelle lacrime, lo sapeva, ma non ci sarebbe riuscito per sempre … Guardò Sho dormire poi, in silenzio, si sciolse dall’abbraccio, si alzò dal letto ed, in silenzio, si rivestì, uscendo dalla stanza. Avrebbe dovuto affrontare Sho, lo sapeva, ma era spaventato a morte … solo quando Rupert lo fece entrare nel suo studio si rese conto di aver camminato così a lungo sotto la pioggia.
<< Che succede ora?>> chiese l’uomo, versandogli dello scotch, e versandone un bicchiere anche per sé. Jun si limitò a continuare a piangere in silenzio, senza riuscire ad articolare delle parole. Si rannicchiò, un po’ più vicino al fuoco, cercando di asciugarsi e di scaldarsi
<< non me ne vuole parlare …>> disse, dopo un po’. Rupert sospirò e gli si sedette accanto
<< Probabilmente perché è spaventato anche lui …>>
<< Ma … lui dovrebbe confidarmi tutto … invece … >> iniziò Jun, scoppiando in singhiozzi incontrollati. Rupert gli tolse il bicchiere dalle mani, che tremavano troppo per reggere alcunché, poi lo strinse a sé, incurante dei vestiti fradici del giovane. Jun, pian piano, si calmò e s ricompose. Bevve un lungo sorso dal bicchiere e si girò a guardare Rupert
<< Saresti un padre meraviglioso …>> gli disse. Rupert scrollò le spalle
<< Tra un mese e mezzo partirò … come farai?>> chiese. Jun sospirò
<< Cercherò di cavarmela … o di affrontare Sho …>> disse. Rupert gli batté una pacca sulla spalla
<< Bravo ragazzo. Intanto, finché non parto, se hai bisogno di aiuto o anche solo di sfogarti, sappi che sono qui. D’accordo?>>
Jun annuì, sorridendo. Finì il liquore, poi si congedò. Salutò Aileen, che si era affacciata sul corridoio, e sparì nella notte. Rupert sospirò
<< Cosa ti preoccupa, caro?>> chiese la donna, avvicinandosi al marito e posandogli una mano sulla guancia. Rupert fece una smorfia
<< Credo che quei tre non debbano stare separati …>> mormorò
<< Purtroppo bisogna crescere, prima o poi …>> replicò Aileen << Ma … io e i miei fratelli non eravamo di certo uniti come quei tre ragazzi, dopotutto … loro qui erano più o meno soli … questo avrà contribuito molto … però vedrai che se la caveranno anche loro. Sono forti, non sottovalutarli.>>
Rupert si girò a sorridere alla moglie
<< Hai ragione, cara. Bene, che ne dici di guardare quelle riviste dove avevi detto che parlavano di luoghi che volevi visitare durante il nostro viaggio?>> chiese. Aileen si illuminò, e subito iniziò a parlare velocemente di cose meravigliose che aveva letto sul Giappone. Rupert sospirò, guardandola. Se solo lei avesse saputo …