(no subject)

Mar 27, 2013 15:32


Bene... torniamo a postare prima di ritrovarci occupate per l'exchange... ^^
Come sempre finisco per scrivere e non postare mai, così mi ritrovo sempre a pubblicarvi roba più o meno vecchia... Questa ad esempio la scrissi il 20 di agosto... XD  però questa volta ho una ragione per non averla postata fin'ora... la verità è che avevo in progetto un'altra fic che più o meno dice le stesse cose (anche se moolto più lunga e con un focus un po' diverso), e per decidere quale postare per prima volevo vedere come mi erano venute. Alla fine ho deciso di postare prima questa perchè mi piace di più, e si merita di essere la "novità" rispetto all'altra ^^

Titolo: Hanabira

Gruppo: Kanjani8
Paring: Ohmaru
Genere: romantico-introspettivo-angst-eitolove-etc.
Rating: G
Disclaimer:nessuna intenzione di violare la privacy o i sentimenti di nessuno...
Note: Un grosso ringraziamento a Erichan per la beta



-Shin-chan.

-...e poi, con una azione spettacolare... ton! Gli ha piazzato un goal proprio nei tempi supplementari, ribaltando il risultato della partita...

Non è che Maru non stesse ascoltando il discorso di Shin-chan... solo... si era perso una decina di minuti prima, quando l'arbitro aveva tirato fuori il cartellino giallo per qualche complicata ragione.

Così continuava ad annuire, giocherellando con la forchetta nel fondo di sugo rimasto sul piatto.

-Ohh...- Commentò d'improvviso, accorgendosi che Shin-chan aveva smesso di parlare.

Shin-chan educatamente si pulì la bocca con il tovagliolo, fissando Maru con uno sguardo severo che gli raggelò il sangue. Che si fosse offeso?

-Maru.- Lo chiamò, serio.

-Ah, eh, si?- Maru rispose esagerando un sorriso.

-So di non essere il massimo a capire i problemi della gente, ma...- Seppure si sforzasse di mantenere il tono, Shin-chan si stava imbarazzando.- ...beh, lo sai che di qualsiasi cosa tu voglia parlare... beh... io ci sono.

Oh, Shin-chan!

Maru sorrise, ringraziandolo accennando un inchino con la testa.

-Non ti preoccupare, non c'è nulla che non sia tutto all right!- Lo rassicurò, sottolineando le ultime due parole puntando il dito verso sinistra.

Shin-chan sospirò, tanto che Maru temette l'arrivo di uno tsukkomi.

-Davvero è tutto ok?- Chiese invece.- Hai davvero buttato la tua collezione di riviste erotiche?

Di fronte all'espressione coinvolta di Shin-chan mentre parlava delle sue riviste, Maru non potè che scoppiare in una risata. Una sincera, questa volta.

-Sì. Non posso iniziare già a riempirmi la casa nuova.- Spiegò.

Hina sembrò farsi più tranquillo.

-...e ho sempre internet.- Aggiunse Maru.

A questo lo tsukkomi fu così scontato, che addirittura si chinò verso il centro della tavola per prenderlo meglio.

-Signorina...- Shin-chan fermò la cameriera giunta a portare via i piatti vuoti.- Un caffè per me, e... Maru, ti va bene un budino al mango?

-Yokocho.

-Waaa!- Urlò Sho-chan buttandosi sulle fotografie che il giorno prima lo aveva costretto a promettere di portare.

Maru un po' imbarazzato, lasciò che sfogliasse il nuovo album.

-Che è tutto questo casino di prima mattina...- Lamentandosi Yokocho entrò nel camerino ed andò a poggiare la borsa davanti alla sua parte di specchio.

-Sono le ultime foto che ha scattato Maru!- Esclamò entusiasta Sho-chan.

Yokocho si avvicinò al tavolino dove Maru e Sho-chan erano seduti.

-Fa un po' vedere...- Commentò Yokocho. Dalla sua voce si sentiva che fingeva disinteresse.

-Waaa!- Ulrò ancora Sho-chan.

-Waaa! Questa è bella.- Gli fece eco Yokocho.

Una dopo l'altra le foto di Maru passarono sotto gli occhi dei due.

La fotografia scatta durante l'esterna a Yokohama, quella di Tacchon che mangia, una di Subaru e Shin-chan che parlano, una in cui Tacchon dorme, la veduta di un tempio di Kyoto, Tacchon che ride, la figlia di uno staff-san, Tacchon che suona la chitarra di Ryo, Yasu e Yokocho seduti uno accanto all'altro mentre uno gioca alla PSP e l'altro è al telefono, Tacchon che prende appunti, le loro borse sparse per il camerino, Tacchon che sistema la batteria...

Chiamato da un “Oi, Yasuda!” di Ryo, Sho-chan si allontanò, lasciando soli Maru-chan e Yokocho a guardare gli scatti.

Fermandosi ad una foto in cui Tacchon guarda in camera cercando di mantenere uno sguardo figo, Yokocho alzò la testa e guardò Maru perplesso.

Poi sorrise a mezza bocca, come ogni volta che si sente intelligente per aver capito qualcosa.

-Ti piace, eh?- Suggerì, alzando un sopracciglio.

-Eh?- Maru finse di non cogliere il riferimento, strappò l'album dalle mani di Yoko e farfugliando parole troppo senza senso pure per lui, corse velocemente verso la sua borsa a cercare qualcosa.

-Shibuyan

-Tò!- Shibuyan gli buttò addosso un sacchetto grigio, dalla plastica così spessa che non lasciava possibilità di vedere il contenuto.

-Eh? Grazie Shibuyan!- Esclamò Maru.- Eh... che cos'è?

Shibuyan non rispose, alzò il mento invitandolo a guardare dentro.

Maru allargò i bordi e ci infilò il naso dentro. Appena si accorse di cosa si trattava, alzò la testa per scambiarsi un eloquente sorriso con Shibuyan.

-Oi, guarda che poi li rivoglio... sono pezzi preziosi della mia collezione.- Gli intimò Shibuyan.

Maru annuì con la testa.

Sapeva che Shibuyan difficilmente faceva uscire il porno dalla sua casa, e quello era un prestito prezioso.

-Grazie...- Sussurrò, onorato di tale privilegio.- Ma... Perchè...?

Shibuyan lo fissò negli occhi.

Stava per dire qualcosa, quando il rumore di una porta alle loro spalle fece saltare Maru.

-Ahhh, il pranzo non è ancora arrivato?- Lo raggiunse la voce lamentosa di Tacchon.

Prima che Tacchon potesse raggiungerli nel corridoio, Maru di istinto richiuse il sacchetto in modo da nascondere i DVD.

Tacchon gli passò accanto e gli sorrise, continuando verso l'altra parte degli studi.

Maru rispose al sorriso, continuando a seguirlo con la testa.

-Per questo!- Lo richiamò Shibuyan, colpendolo con l'indice al petto.- Qualunque cosa sia, vedi di fartela passare.

Senza nemmeno dargli il tempo di rispondere, Shibuyan scomparve dietro la porta, rientrando nello stesso camerino da cui Tacchon era appena uscito.

-Sho-chan

Maru stava finendo di rileggere il suo nikki, ascoltando accanto a lui Sho-chan suonare la chitarra. Doveva star componendo qualcosa di nuovo, e Maru non vedeva l'ora di poter ascoltare la sua nuova creazione completa.

Ricontrollato che il testo andasse bene per le fan, Maru alzò il cellulare verso il soffitto.

-Invio.- Commentò, premendo il tasto di conferma.

Nonostante la sua voce, Sho-chan non si era distratto. Continuava a suonare, interrompendosi solo per prendere qualche appunto sulla nuova melodia.

-Nee, Maru...- Mormorò Sho-chan, continuando a fissare le corde della chitarra.

-Hum?

-Ti piace Tacchon?- Gli chiese.

Maru appoggiò il telefono, e stirò i muscoli del collo all'indietro prendendo un sospiro.

-Non ti si può proprio nascondere niente, eh, Sho-chan?

Sho-chan rispose con un paio di accordi.

Il suo viso era teso, e Maru non capiva se era preso dalla musica o da quella conversazione che si stava apprestando a tenere.

-Che hai intenzione di fare.- Chiese ancora Sho-chan.

-Non lo so.- Rispose sinceramente Maru.

D'un tratto, Sho-chan appoggiò la chitarra e si avvicinò alla poltroncina in cui era steso Maru.

-Non vorrai dirglielo, vero?- Si preoccupò Sho-chan.

-Non lo so.- Ripetè Maru.

-Non glielo dire!- Ordinò Yasu.- Ti prego non glielo dire! Non puoi dirglielo. Non... Non ora che le cose vanno così bene... Lui... lui non ti... potrebbe non accettarti e... Rischieresti di rovinare le cose tra voi due... Non... non ora, che...

In quelle poche frasi, il tono di Sho-chan era passato dall'essere fermo e quasi imperioso al diventare una specie di pianto implorante.

-...Se le cose dovessero andare male tra voi, poi... Puoi pensare che il danno sia rimediabile, invece anche se la situazione dovesse ristabilirsi, in realtà non sarà mai più come prima, e per quanto tu vorrai tornare indietro...- Il ritmo delle parole di Sho-chan stava progressivamente aumentando, nonostante la voce spezzata.

-Hey, hey, hey...- Lo calmò Maru.- Non ti preoccupare... Non ho intenzione di far nulla che possa mettere a rischio il gruppo...

“Né tantomeno la mia amicizia con Tacchon” Pensò, appoggiando una mano sulla testa di Sho-chan e accarezzandola, scompigliandogli i capelli.

-Ryo-chan

Maru fingeva di leggere la scaletta, ma in realtà i suoi occhi erano fissi dall'altra parte dello studio,

dove Tacchon e Ryo-chan stavano provando la coreografia. O meglio, stavano parlando e ridendo, piuttosto che provare i passi.

Vedere Tacchon ridere, qualunque fosse la ragione, gli scaldava il cuore. E forse, vederlo ridere insieme ad uno qualsiasi degli altri membri, era anche meglio di quando gli faceva il favore di ridere alle sue battute. Guardandolo afferrare le spalle di Ryo-chan, reggendosi per non cadere dal troppo ridere, Maru non poteva che sentirsi sommerso dal calore dell'idea di vedere due persone così importanti per la sua vita, insieme.

Ryo-chan si girò verso di lui, incrociando per un secondo il suo sguardo. Subito, Maru rialzò la scaletta per ostentare indifferenza. Ma appena gli sembrò “sicuro” riprese ad osservare i due.

A questo punto, Ryo-chan disse qualcosa a Tacchon.
Iniziarono a riprendere a ballare, questa volta molto vicini, quasi volessero rievocare Torn. Ryo-chan prese la mano di Tacchon, mentre faceva scivolare l'altra sulla sua spalla e poi sul suo petto.
Maru prese un sospiro, chiedendosi se per caso non fosse il caso di concentrarsi veramente sul lavoro, prima di farsi prendere da strani sentimenti. Dovette rimbalzare un paio di volte tra le righe scritte e sopra il bordo della pagina prima di capire che quella strana sensazione non era gelosia, al contrario, quel che vedeva gli stava piacendo fin troppo.

Con una giravolta, Ryo-chan portò la sua faccia a pochi centimetri da quella di Tacchon. Lo fissava con quella fastidiosa espressione da “Sono Nishikido Ryo, sono figo, e tu farai quel che ti dico” che tutti, Maru compreso, adorano. Si avvicinò piano, finchè Tacchon non lo spinse via con entrambe le mani, girandosi imbarazzato per poi piegarsi a ridere per la vergogna.

Il cuore di Maru si sciolse di fronte ad una reazione così tipica di Tacchon.

Questa volta provò seriamente a leggere il programma, quando la poltroncina su cui stava rimbalzò.

Ryo-chan si era appena seduto accanto a lui.

Con un verso di fastidio, tirò un calcio al tavolo davanti a loro. Doveva essere veramente arrabbiato di brutto. Questo Ryo-chan faceva persino un po' paura a Maru, che preferì ignorarlo e continuare a leggere.

-Maledetto smidollato senza palle!- Si lamentò con tono di disgusto.- Cosa gli costa a quell'idiota dare uno stupido bacio... Non è che muore mica, anche se si tratta di un uomo...

Maru iniziò a sentirsi un po' nervoso.

-E' un imbecille.- Continuò Ryo-chan, passando un braccio intorno al collo di Maru, spingendolo verso sé in un mezzo abbraccio.- E tu lo sei più di lui...

-Tacchon

Al quarto, o forse sarà stato anche il quinto bicchiere, Tacchon improvvisamente si azzittì, senza nemmeno finire di raccontare ad Hina come alla fine lui e Yasu si fossero spartiti quell'unico obento che gli avevano portato. Passando da uno stato di ubriacatura vivace ad uno sonnolento, scivolò sullo schienale del divanetto, andando a finire con la testa sulle ginocchia di Maru.

Così senza trucco, si vedevano ancora più chiaramente tutti quei nei di cui era stellato il suo visto, e che a Maru piaceva mettere in evidenza nelle fotografie in bianco e nero.

Così rilassato e con gli occhi semi chiusi, sembrava ancora più bello del solito. In quel momento Maru desiderò poter avere la sua macchina fotografica con sé, anche se a pensarci bene, così da vicino e con le luci soffuse del bar, sarebbe venuto sicuramente tutto sfuocato.

-Maru-chaaan!- Mormorò Tacchon, con il tono un po' forzatamente infantile di quando voleva fare il kawaii per far piacere alle fan.

-Tacchon.- Lo chiamò a sua volta, dolcemente, Maru.

Nessuno degli altri membri, seduti ai quattro lati del tavolo, persi nelle loro proprie ubriacature, stavano facendo caso a loro.

Maru non riuscì a fermarsi prima di portare la mano fin sulla fronte di Tacchon, per spostargli una parte della frangia da sopra gli occhi. Lo sfiorare la sua pelle gli diede un piccolo brivido.

-Tacchon, tu mi piaci.- Sussurrò.

Tacchon aprì piano gli occhi e gli sorrise.

-Anche tu mi piaci, Maru-chan.- Rispose ubriaco.- Sei divertente. Mi fai ridere.

Maru accarezzò ancora una volta la fronte di Tacchon che, sempre sdraiato su di lui, aveva iniziato a ridere in piccole convulsioni.

-Già, anch'io ti piaccio...- Sospirò Maru.

Mentre Tacchon continuava a ridere, troppo ubriaco per rendersi conto di nulla.

Maru alzò lo sguardo verso Ryo-chan e Yokocho che sembravano aver iniziato una battuta di caccia ai capezzoli di Sho-chan, mentre Shibuyan li incitava ridendo, e per qualche ragione Shin-chan si era alzato puntando il dito contro di loro.

Chiuse gli occhi, e mentalmente, li ringraziò tutti.

Ringraziò Shin-chan di essersi offerto come ascoltatore, quando quello che sentiva, era qualcosa che non aveva il bisogno di trasformare in parole.

Ringraziò Yokocho per essersene accorto, seppure una cosa così preziosa avrebbe voluto tenerla solo per sé.

Ringraziò Shibuyan che aveva cercato di proteggerlo, nonostante avesse deciso fin dall'inizio che non avrebbe mai permesso che un sentimento così bello potesse mai fargli del male.

Ringraziò Sho-chan di essersi preoccupato che non facesse errori, benché non gli fosse mai passato per la testa nemmeno di rischiare di poter commettere un passo falso.

Ringraziò Ryo-chan, per aver cercato di aprire un poco la mente di Tacchon, sebbene il tentativo fosse senza speranza fin dal principio.

E ringraziò Tacchon, per avergli detto di piacergli a sua volta, anche se il senso che davano a quella parola era completamente diverso.

In quel momento, come un'illuminazione dopo una seduta di meditazione, realizzò definitivamente ciò che voleva. Non voleva Tacchon, non voleva che i suoi sentimenti venissero contraccambiati, compresi o neppure conosciuti.

Tutto quello che voleva, era poter continuare per sempre a sentire la sua risata.

-Maru

Più ancora di Yasu spintogli addosso da Subaru, fu la voce alta di Yoko a svegliarlo.

Sentendo la testa poggiare fastidiosamente sulla pelle rigida del divanetto, aprì gli occhi a Ryo che gli tendeva la mano, e la afferrò per alzarsi.

Si guardò intorno. Vicino alla porta di ingresso Murakami-kun stava pagando il conto per tutti.

Okura sospirò.
Maru doveva averlo lasciato lì addormentato, ed essersene già tornato a casa.

-Idiota...- Sussurrò.

r: g, g: kanjani8, p: ohmaru

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