Prima di tutto scusate devo leggere ancora un po' di gente ma non ho molto tempo sti giorni tra lo studio e la tesi e mille casini burocratici =____= quindi abbiate pazienza appena posso vi leggerò promesso.
Intanto posto perchè mi sembra anche ora, finalmente siamo arrivati all'ultimo capitolo di questa storia, vidiamo cosa sta per succedere...
Titolo: Jibun Kara no Messeeji
Fandom: Arashi
Genere: yaoi, sentimentale, angst
Raiting: PG-15
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: Sono MIEI!!!! Non è vero ç_____ç non sono miei ç____ç Però forse se glielo chiedo il vecchio Yoko me lo regala per il compleanno uhm...
Ringraziamenti: A harin e Jinny che come al solito accolgono ogni mia nuova assurdità con entusiasmo. Un ringraziamento particolare a Jinny che mi ha trovato il titolo, senza di lei non avrei postato e l'avrei continuata a chiamare "Lo zio" XD
Capitoli precedenti:
Cap.1,
Cap.2,
Cap3,
Cap. 4,
Cap.5,
Cap.6,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap. 10,
Cap. 11 Capitolo 12
Quando Jun tornò a casa, trovò l'appartamento deserto, l'altro sembrava non essere tornato e Jun si sentì un po' in colpa per averlo trattato con tanta freddezza quel pomeriggio. Decise che lo avrebbe aspettato almeno per scusarsi, allora nonostante i giramenti di testa per via dell'alcool bevuto, andò a farsi una doccia per tenersi sveglio, poi si mise sul divano e accese la tv, ma dopo poco crollò addormentato, si risvegliò solo quando sentì il pungente odore del caffè provenire dalla cucina. Qualcuno lo aveva coperto, si alzò e guardò l'orologio del lettore dvd erano già le 8 del mattino, l'altro doveva essere tornato senza che lui se ne accorgesse.
Si alzò e si diresse verso la cucina pronto a scusarsi per essere stato così scontroso, ma... la persona che trovò a versare il caffè in due tazze, non era quella che si sarebbe aspettato di vedere.
-Forse è meglio che rimani qui sta notte- disse Sho a un mal fermo Jun che cercava di infilarsi la giacca.
-Meglio di no- rispose questo.
-Temi di provare a saltarmi addosso di nuovo?- lo provocò Sho con un ghigno divertito.
L'altro lo guardò per un attimo, serio, tanto che Sho credette di averlo offeso.
-Scusa non volevo...-
-No! E' che... niente- rispose non volendo esternare quel che stava provando in quel momento, ed era nostalgia, gli mancavano così tanto quei momenti, normalmente avrebbe fatto l'offeso per una frase del genere, solo per far stare un po' sulle spine Sho, però in realtà non gli dispiacevano quelle provocazioni. Ma era il passato, non poteva riaverlo indietro, era andato lì per impedire tutto quello, anche se ora... stando vicino a Sho... cominciava a titubare.
-Davvero rimani, non voglio che vai in giro a quest'ora da solo, oltretutto non ti tieni nemmeno in piedi- disse con una nota di preoccupazione.
-Ok, ma sto sul divano però- disse cedendo.
-Non avevo intenzione di cederti il mio letto- rispose Sho, cosa che fece per un attimo accigliare l'altro, che però poi scoppiò a ridere.
-Che c'è?- chiese Sho confuso.
-Niente- disse continuando a ridere.
Quando Sho gli portò delle coperte, gli asciugamani puliti e un pigiama in prestito fu il momento di darsi la buonanotte.
-Beh... io vado a letto- disse Sho un po' titubante.
-Grazie per tutto- rispose l'altro.
-Di nulla, in realtà non capisco neanche perchè mi ringrazi- rispose Sho confuso.
-Beh perchè ti sei messo da parte per far scegliere me- disse.
-Cos'altro potevo fare? Io non voglio far del male a Jun, ma se davvero sono arrivato a ferirti in quel modo... preferisco sia lui a decidere cosa vuole fare, io da parte mia posso dire soltanto che non farei nulla per fargli del male perchè lo amo, lo amo davvero tanto ma...- non riusciva a finire perchè quello che sentiva in quel momento era talmente forte che per lui era inconcepibile che in futuro avrebbe tradito in quel modo Jun.
-Credimi io credo ai tuoi sentimenti, ci credo davvero- disse cercando di tirar su l'altro.
-Però non ci crederai in futuro no?- chiese Sho.
-Si è vero, non ci crederò- rispose.
-Eppure io non credo che i miei sentimenti possano cambiare, non sono cambiati in tutti questi anni dopotutto- disse Sho più tra se, ma lo aveva detto e l'altro lo aveva sentito.
-In che senso?- chiese.
-Scusa non avrei dovuto dirlo ad alta voce, ignora quello che ho detto- disse cercando di cambiare discorso.
-No non ignoro quello che hai detto! Che vuol dire tutti questi anni?!- disse alzando la voce.
-Che forse non me ne sono accorto proprio subito, che ho tentato di negarlo a me stesso per anni, ma... sono sempre stato innamorato di te! Da quando eri quel ragazzino bruttino e appiccicoso che mi seguiva ovunque- confessò alla fine Sho e fu da una parte un sollievo, non avrebbe mai voluto dirlo a nessuno ma... era sempre stato innamorato di Jun solo che non era riuscito a capirlo e così aveva ben presto rovinato il loro rapporto a tal punto che ci erano voluti anni per riavvicinarsi quel tanto che bastava per ritrovare quel contatto che gli era mancato in tutto quel tempo.
-Perchè non me lo hai mai detto?- chiese, ma quella domanda poco era rivolta allo Sho che aveva di fronte, dopotutto era solo l'inizio della loro storia quel passato, ma perchè in cinque anni non glielo aveva mai detto?
-Non lo so, forse perchè mi vergogno di essere stato così stupido. Per questo io penso... che dovreste parlare. Sia tu che io nel futuro... beh...forse chiarire sarebbe la cosa migliore no? Magari non cambierebbe niente ma... non costerebbe nulla provare- disse.
Jun rimase in silenzio, l'idea di parlare con l'altro lo terrorizzava, tante volte aveva preso in mano il telefono per poi mai riuscire a prendere la decisione concreta di chiamarlo, seppure sentisse così forte il desiderio di farlo. Gli mancava così tanto, e delle volte si sentiva così solo, lo odiava era vero, ma allo stesso tempo lo amava ancora così tanto da starci male, e forse era per questo che era tornato indietro, non per il gruppo, ma semplicemente per se stesso, per fermare quel dolore che provava in quel momento, più grande quasi di quello che aveva provato quel giorno che Sho lo aveva tradito.
-Io... vado a letto- disse poi Sho un po' in imbarazzo visto che l'altro non aveva più detto una parola, -Cerca di riposare anche tu. Buonanotte- disse per poi andare verso la sua stanza.
-Buo...Buonanotte!- disse l'altro riprendendosi, poi prese gli asciugamani e il pigiama e andò verso il bagno per prepararsi per la notte.
Quando tornò nel soggiorno, con il pigiama indosso e i capelli ancora bagnati che stava asciugando semplicemente con l'asciugamano, vide sulla sedia accanto al divano la sua giacca, andò verso di essa e prese il telefono da una delle tasche, poi si sedette sul divano, toccò il display e questo si accese, andò nella rubrica e scorse i numeri fino a trovare quello che desiderava, il numero di Sho. Aveva cambiato spesso telefono, ma mai numero e non aveva mai cancellato il numero dell'altro. Perchè lo aveva fatto non lo sapeva nemmeno lui, forse aveva inconsciamente sempre atteso qualcosa, una sua chiamata probabilmente che però non era mai arrivata, lui stesso però non aveva mai voluto farla quella telefonata, troppo arrabbiato e ferito per avere quel coraggio. Ma ora quello che Sho gli aveva detto lo aveva scosso, in cinque anni non aveva mai saputo da quanto tempo Sho provasse qualcosa per lui, non glielo aveva mai detto.
Rimase per parecchio a fissare il telefono senza prendere una decisione, poi d'un tratto spinse il tasto per la chiamata e la telefonata partì, portò il telefono all'orecchio, le chiamate nel tempo erano lente ad inoltrarsi e poteva anche darsi che Sho non avesse più quel numero, non poteva saperlo d'altronde visto che non lo aveva più sentito, poi però cominciò a squillare, gli salì il cuore in gola, ma non risposero subito ci volle un po' e solo dopo parecchi squilli una voce un po' assonnata rispose dall'altra parte.
“Moshi moshi”
Non disse nulla, gli si era chiusa la gola.
“Moshi moshi”
Ripeterono ancora.
“C'è nessuno? Chi è?”
Non riusciva a parlare e decise di riattaccare, quando...
“Jun? Jun sei tu?”
Chiese una voce del tutto sveglia ora. Ma lui ancora non rispose, ma rimase ad ascoltare.
“Non credevo mi avresti mai chiamato, come stai?” chiese la voce dell'altro.
Jun rimase ancora un attimo in silenzio indeciso su che fare, ma... ormai non poteva tirarsi indietro.
-Non credevo avessi tenuto questo numero- disse.
“Non ho voluto mai cambiarlo e neanche tu lo hai cambiato sembra”
“Come stai?” chiese di nuovo Sho non sentendolo parlare.
-Uhm... bene- rispose soltanto, si sentiva in imbarazzo e non riusciva a rilassarsi, -E tu?-
“Tutto bene” rispose.
L'aria era davvero tesa e Jun non sapeva che dire, cominciò a pensare di aver sbagliato a fare quella telefonata.
-E' tardi mi dispiace di averti svegliato, ci risentiamo un altra volta è meglio-
“Jun aspetta!!” lo fermò appena in tempo Sho prima che riattaccasse il telefono, “Mi dispiace!”
Jun rimase in silenzio sorpreso dalle improvvise scuse dell'altro.
“Mi dispiace davvero di non averti mai chiamato, avrei voluto, milioni di volte ho preso il telefono pronto a chiamarti e poi non l'ho fatto. Davvero Jun mi dispiace, per tutto quello che ti ho fatto, per quello che ho detto. Sono stato un vigliacco, ho avuto così paura da negare una cosa così bella come il nostro amore. Ma... tra i due sei sempre stato tu quello più forte, quello che sa cosa vuole, che non ha paura di affrontare le cose ed io invece... io sono un codardo” confessò.
-Anche io avevo paura Sho, io non sono forte come credi, ero spaventato e volevo solo un po' di appoggio, non volevo che ammettessi la nostra relazione, ma... avrei voluto per lo meno che non la negassi in quel modo, dopotutto non eri costretto a rispondere a quelle domande- disse Jun sinceramente, glielo avrebbe voluto dire anche tempo prima ma... non avevano fatto altro che urlare entrambi, Sho cercando di giustificarsi e Jun cercando di fargli capire quanto lo stava ferendo, ma entrambi non erano riusciti a comprendersi.
“Mi dispiace Jun, mi dispiace davvero, tu eri la cosa più importante che avevo, sei sempre stato la cosa più importante da sempre, ma sono un egoista e uno stronzo lo so”
-Se lo sono sempre stato così importante perchè non me lo hai mai detto? Perchè in tanti anni passati ad ignorarci e a soffrire non me lo hai detto?- chiese cercando da lui una spiegazione alle parole che lo Sho più giovane gli aveva detto poco prima.
“Mi dispiace” disse di nuovo, “Avrei dovuto lo so, ma non sono bravo quando si tratta di capire cosa provo, avevo paura dei miei stessi sentimenti per te, ed avevo paura che dopo tanto tu mi avresti rifiutato e poi dopo quando ho trovato il coraggio mi vergognavo di non averlo capito prima e di averti fatto soffrire per tanto tempo”.
-Però non hai avuto paura di tradirmi in quel modo- lo accusò Jun.
“Jun... io non ho realizzato quali erano state le mie parole se non nell'attimo in cui ho visto il tuo viso, quando mi hai guardato con quello sguardo così deluso e arrabbiato... è stato il momento in cui ho avuto più paura nella mia vita, perchè avevo capito di averti perso, di aver perso l'unica persona che ho mai amato sul serio nella mia vita e continuerò ad odiarmi per quello che ho fatto e non biasimo il fatto che tu stia cercando di cambiare il tuo futuro e allontanarmi dalla tua vita ora” disse infine.
-Come... come lo sai?- chiese Jun sorpreso.
“Masa” rispose, “Con lui sono rimasto in contatto e ogni tanto mi dava notizie su di te, io non glielo chiedevo mai ma... è il mio migliore amico sapeva che avevo bisogno di sapere se stavi bene e non c'era bisogno di chiedere; l'altro giorno credo abbia parlato con Nino e mi ha detto che sei andato a fare un viaggio temporale nel nostro passato, poi... beh vagamente qualcosa sto ricordando” spiegò.
-Io... non sono più sicuro di quello che sto facendo, tu eri così diverso e stare qui me lo ha ricordato, se ho trovato la forza di chiamarti è solo perchè sei stato tu a darmela, hai continuato a dire che avremmo dovuto chiarirci, che dopo tutto il tempo passato forse ora saremmo stati in grado di parlare senza litigare- disse Jun sentendo di poter dire tutto senza sentirsi a disagio come prima ora.
“E avevo ragione, non stiamo litigando” rispose Sho con tono di chi la sa lunga e questo fece ridere Jun, “E' bello sentirti ridere, mi era mancato” confessò.
-Io sono venuto qui credendo che sarebbe stato un bene cambiare il nostro destino ma... non credevo veramente di riuscirci eppure tu.... ti sei arreso, credevo non avresti mollato, che avresti continuato ad insistere, invece stai lasciando la scelta a me e sul serio non riesco a capire perchè- confessò.
“Perchè ti amo Jun e non voglio farti soffrire, sebbene l'ho fatto ed ho sbagliato, io ti amo e voglio solo che tu sia felice e se per farlo dovrò privarmi di tutti i momenti meravigliosi che abbiamo vissuto insieme, lo farò per te, per rendere meno triste la tua vita se è questo che desideri” rispose.
-Tu... tu mi ami... ancora?- chiese poi un po' titubante, aveva paura di quella risposta perchè nel suo cuore lui amava ancora Sho e se aveva fatto tutto quello era solo per potergli stare ancora vicino dopotutto.
“Io non ho mai smesso nemmeno un minuto di amarti” rispose sicuro l'altro.
-Domani mattina torno, mi verresti a prendere nell'area spazio temporale?- chiese
“Certo” fu la semplice risposta.
Quando Sho si svegliò l'altro non c'era più, aveva ripiegato con cura le coperte ed aveva lasciato su di esse un foglio con un messaggio e delle chiavi:
Grazie per tutto,
mi è servito parlare ed ora ho preso la mia decisione, ti ho chiamato e avevi ragione siamo riusciti a parlare. Sto tornando indietro o per meglio dire avanti. Non so cosa mi aspetterà esattamente nel futuro, potrebbe non cambiare nulla, oppure cambiare qualcosa, se cambiasse probabilmente non ricorderò nulla di quello che ho fatto e dimenticherete ben presto anche voi. Voglio solo ringraziarti per aver capito e per aver pensato a me prima di ogni altra cosa, ora ho veramente capito cosa è importante quindi... infilati i calzoni e vammi a preparare il caffè! Ti ho lasciato le chiavi di casa mia, non permettere che decida di non farti diventare parte della mia vita, sei l'unica cosa importante per me, l'unica.
J.
-...l'unica- ripetè tra se Sho, poi lascio cadere il foglio sul tavolo e afferrò chiavi.
-Sho?- chiese Jun confuso dal vedere l'altro in casa sua, nella sua cucina a preparargli il caffè, -Che ci fai qui?-
-Sono venuto a fare quello che mi hai chiesto- rispose.
-Io non ti ho chiesto nulla! E voglio sapere che...- ma le parole gli si spezzarono in gola, quando Sho lo tirò verso di se stringendolo forte.
-Non ti permetterò di escludermi dalla tua vita, sei l'unica cosa importante, l'unica e non farò nulla per farti stare male, te lo prometto- disse stringendolo ancora di più contro di se, affondando le dita della mano destra tra i capelli di Jun.
-Davvero?- chiese poi d'un tratto Jun e Sho lo allontanò leggermente da se facendo in modo che potessero guardarsi negl'occhi.
-Davvero- rispose Sho,
-Io... io... ti amo Sho- disse finalmente, l'altro sorrise, era la prima volta che glielo diceva, che riusciva finalmente a dirlo liberamente.
-Ti amo anch'io Jun- disse in fine Sho baciandolo un istante dopo.