Oggi qui a Roma è festa quindi mi pare giusto festeggiare, quindi eccomi qui a postare un capitolo.
Purtroppo credevo che il 10 sarebbe stato l'ultimo capitolo invece mi sono resa conto che non riesco a finirla in breve, quindi credo che dovrò scriverne almeno un altri due ancora =_____= cercherò cmq di concentrarmi e di riuscirci il più in fretta possibile in modo da dedicarmi ad altro anche finalmente e da finire ancora tutte le richieste che mi sono state fatte^^
Venendo al capitolo penso che questo vi piacerà *fufu*
Titololo: Jibun Kara no Messeeji
Fandom: Arashi
Genere: yaoi, sentimentale, angst
Raiting: PG-15 per ora XD
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: Sono MIEI!!!! Non è vero ç_____ç non sono miei ç____ç Però forse se glielo chiedo il vecchio Yoko me lo regala per il compleanno uhm...
Ringraziamenti: A harin e Jinny che come al solito accolgono ogni mia nuova assurdità con entusiasmo. Un ringraziamento particolare a Jinny che mi ha trovato il titolo, senza di lei non avrei postato e l'avrei continuata a chiamare "Lo zio" XD
Capitoli precedenti:
Cap.1,
Cap.2,
Cap3,
Cap. 4,
Cap.5,
Cap.6 Capitolo 7
-Ora pensi che andrà tutto bene?- chiese Jun d'un tratto mentre con la sua auto guidata dall'altro stavano tornando a casa.
-Spero di si Jun, ma non te lo so dire, domani mattina ripartirò per il mio tempo e spero di scoprirlo- rispose.
-Sei sicuro che ne è valsa la pena?- chiese poi Jun a se stesso, l'aver rifiutato Sho e l'aver rifiutato i suoi stessi sentimenti era stato difficile e più duro di quello che si immaginasse, per una volta poteva essere felice, invece aveva rifiutato quell'unico sentimento d'amore che desiderava da sempre e non era davvero sicuro di aver fatto la cosa giusta.
-Lo spero Jun, lo spero davvero- rispose e non poteva dire altro, anche lui non ne era sicuro, i momenti che aveva passato con Sho erano stati bellissimi era vero, però gli avevano anche procurato un dolore immenso, Sho lo aveva deluso e tradito per paura e questo lo aveva fatto soffrire più di ogni altra cosa, anche se nel suo cuore continuava in parte ancora ad amarlo.
Il mattino dopo quando Jun si svegliò, dopo aver passato buona parte della notte a piangere, l'altro non c'era, l'unica cosa che trovò fu un biglietto sul tavolo della cucina...
Non volevo svegliarti, non hai passato una bella nottata lo so... grazie per avermi creduto, spero che avrai un futuro migliore di quello che è stato il mio, anche se ora fa male con il tempo passerà ne sono sicuro. Spero che non ci sarà mai bisogno di rivederci... vorrà dire che il futuro sarà migliore per noi.
Grazie ancora.
Jun
Se ne era andato sul serio ormai, tutto era tornato alla normalità eccezione fatta per il suo cuore che faceva male, tanto male, aveva anche mal di testa per aver dormito poco e male quella notte, quindi fece qualche telefonata e disse che non stava bene, non ce la faceva proprio ad andare a lavorare quella mattina, men che meno con l'idea di rivedere Sho. Così mangiò qualcosa, prese un sonnifero e se ne tornò a letto, l'unica cosa che voleva fare era dormire senza fare nessun sogno, non voleva pensare voleva solo annullarsi per un po'.
Fu svegliato dal suono del campanello, insistente tanto che non riuscì nemmeno il fatto che fosse ancora intontito per il medicinale ad aiutarlo ad ignorare quel suono, eppure sembrava che la persona al di là della sua porta non fosse minimamente intenzionata a smettere e andarsene. Allora si alzò infilandosi la giacca della tuta che aveva abbandonato sul letto e infilandola sopra la maglietta a mezze maniche con cui stava dormendo. Si avviò così verso la porta che continuava a suonare incessantemente, come se qualcuno ci si stesse attaccando senza lasciare mai il pulsante. Sbirciò dallo spioncino per controllare che non fosse qualche pazzo, ma cosa poco probabile visto che il portiere nell'atrio faceva entrare solo la gente che era nella lista degli inquilini, quindi di sicuro si trattava di qualcuno che conosceva. Come vide Sho però cominciò a salirgli l'ansia... che ci faceva lì? Poteva far finta di non essere in casa, prima o poi si sarebbe arreso di sicuro. Aspettò così un po' sperando che dopo tanto Sho ci avrebbe rinunciato, ma niente, poi d'un tratto il suono cessò. Jun si avvicinò di nuovo alla porta, piano senza far rumore e sbirciò, Sho era ancora lì, il cellulare in mano, poco dopo il suo cellulare squillò nel salone. Attese che l'altro riattaccasse, ma poco dopo ricominciò a suonare e bussare alla porta.
-Jun so che ci sei! Il portiere mi ha detto che non ti ha visto uscire, aprì!!- cominciò ad urlare, sembrava preoccupato e alla fine Jun decise che era meglio aprire, prima che Sho decidesse di buttare giù la porta.
-Perchè non aprivi?!- chiese subito severo quando Jun gli aprì la porta, -Mi stavo preoccupando, credevo ti era successo qualcosa- disse ancora ma con una punta di sollievo a vedere che invece stava bene.
-Ho preso un sonnifero- rispose soltanto, facendosi da parte quando l'altro senza chiedere entrò in casa.
-Hai gl'occhi gonfi- disse Sho quando poco dopo Jun lo raggiunse in soggiorno.
-Non sono stato bene- rispose solamente, certo non avrebbe detto “ho pianto gran parte della notte per colpa tua”.
-Jun scusa se sono piombato qui all'improvviso, volevo parlati di ieri, poi quando ho visto che non venivi ad aprire ho cominciato a preoccuparmi pensavo ti fossi sentito male- disse Sho cercando di spiegare la sua presenza inaspettata alle 8 di sera a casa sua.
-Ho solo bisogno di dormire un po'- mentì, quando in realtà era già tutto il giorno che dormiva e solo per dimenticare ciò che era successo il giorno prima, eppure ora la bugia che aveva detto di stare male non era servita a nulla visto che non era riuscito almeno per quel giorno a non incontrare Sho.
-Ho... ho comprato del sushi- disse mostrando poi la busta che aveva ancora in mano.
Alla fine Jun fu costretto a farlo restare, apparecchiò la tavola e si sederono per mangiare. Calò il silenzio più assoluto, era quasi frustrante per entrambi.
-Tutto bene a lavoro?- chiese poi d'un tratto Jun cercando di rompere il silenzio e evitare altro tipo di conversazioni.
-Si... si tutto ok. Il servizio è andato bene, ti aspettano domani nel pomeriggio per fare gli scatti con te- lo avvisò Sho.
-Ah... ok allora meglio che lo scrivo nell'agenda, sai per che ora?- chiese mentre si alzava per andare in camera da letto a recuperare l'agenda che aveva nella borsa, ma quando si girò per tornare indietro Sho era sulla porta della sua stanza.
-Jun vorrei parlarti- disse serio.
-Prima è meglio finire di mangiare no? Perchè non torniamo in cucina...- provò a convincerlo ma Sho rimase immobile davanti alla porta per non farlo uscire.
-Meglio che ne parliamo ora invece- rispose.
-Sho se si tratta di ieri, te l'ho già detto io non...-
-Non ti credo Jun! Non solo non ti credo io, ma non ti credono nemmeno gl'altri che stai male oggi! Sapevano benissimo quali erano le mie intenzioni, te lo volevo dire quella sera se fossi venuto fuori con noi. Poi mi sono ubriacato e ho creato un casino e basta, sono venuto qui e non mi ricordo quasi che è successo oltre quel bacio- disse frustrato.
-Ti sbagli Sho io davvero sto...-
-Io pensavo saresti stato felice, che mi avresti detto di si. Hai aspettato per così tanto tempo, possibile che tu non voglia darmi nemmeno una possibilità?! Sono stato uno stronzo in passato lo so. Ma quello che conta di più dovrebbe essere il presente no?-
Il presente... contava davvero così tanto il presente da ignorare il suo stesso futuro? Questa era la domanda che Jun si stava ponendo in quel momento. Aveva amato Sho per anni, tenendosi tutto dentro, soffrendo per quell'amore non corrisposto ed ora così all'improvviso Sho gli stava dicendo di voler stare insieme a lui; mentre ora lui sapeva già che qualcosa nel loro rapporto avrebbe rovinato tutto, non solo la sua felicità probabilmente anche quella degl'altri. Come poteva fare questo? Rovinare tutto quello che avevano costruito solo per un suo piccolo desiderio?
-Jun... Jun... stai bene?- chiese Sho all'improvviso, si era avvicinato talmente tanto che ora erano a pochi centimetri l'uno dall'altro, Sho aveva anche una mano poggiata sul suo viso che senza accorgersene era bagnato da qualche lacrima.
-Sto bene- disse tentando con una mano di asciugarsi il viso.
Sho rimase immobile per qualche istante a guardarlo, erano così vicini che potevano quasi sentire il calore l'uno dell'altro, un calore così confortante...
Fu Sho a baciarlo per primo, prendendogli inizialmente il viso tra le mani credendo che si sarebbe ribellato a quel bacio, ma poi quando non lo sentì reagire gli cinse la schiena stringendolo a se e approfondendo il bacio assecondando il contatto che Jun gli stava permettendo.
Jun aveva perso ogni difesa, il desiderio per l'altro che aveva avuto per così tanto tempo, la voglia di sentirsi davvero cinto da quelle braccia, baciato da quelle labbra, accarezzato e cullato dal desiderio dell'altro. Fu probabilmente la notte più bella della sua vita, si sentì completo, amato... o per lo meno era quello che voleva sentire in quel momento, voleva dimenticarsi di tutto, del fatto che era sbagliato, di quello che poteva succedere dopo; sapeva però di volerlo di voler pensare per un attimo solo al presente, anche se quello non poteva essere il suo futuro.