Buondì ^__^
Volevo postare ieri ma mi sono dimenticata XD quindi eccomi qui...allora eravamo rimasti che il Jun del futuro si è diciamo accollato e ora non lascierà più solo neanche un minuto l'altro se stesso. Vediamo un po' se Sho riuscirà in qualche modo ad avvicinarsi per iniziare il discorso che voleva fare in macchina ma che non gli è per nulla riuscito...
Titololo: Jibun Kara no Messeeji
Fandom: Arashi
Genere: yaoi, sentimentale, angst
Raiting: PG-15 per ora XD
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: Sono MIEI!!!! Non è vero ç_____ç non sono miei ç____ç Però forse se glielo chiedo il vecchio Yoko me lo regala per il compleanno uhm...
Ringraziamenti: A harin e Jinny che come al solito accolgono ogni mia nuova assurdità con entusiasmo. Un ringraziamento particolare a Jinny che mi ha trovato il titolo, senza di lei non avrei postato e l'avrei continuata a chiamare "Lo zio" XD
Capitoli precedenti:
Cap.1,
Cap.2,
Cap3 Capitolo 4
-Jun posso parlati due minuti?- chiese Sho prima che Jun prendesse la sua borsa per andare finalmente a casa dopo una lunga giornata di prove.
-Mi spiace dobbiamo andare- intervenne il Jun del futuro, prendendo Jun per un braccio e tirandolo verso la porta.
-Scusa, parliamo un altra volta- si scusò Jun mentre veniva tirato via fino fuori l'edificio.
-Si può sapere che ti è preso!!!- urlò liberandosi malamente dalla stretta dell'altro.
-Scusa, non volevo trascinarti via, so che ti da fastidio, ma non potevo permettervi di lasciarvi parlare ora- spiegò l'altro scusandosi.
-Hai intenzione di intrometterti così da adesso in poi ogni volta che qualcuno mi chiede di parlare?-chiese irritato. Quell'assurdo comportamento lo stava innervosendo, voleva una spiegazione che l'altro si ostinava a non volergli dare.
-Lo sto facendo per te- rispose l'altro.
-No, non lo stai facendo per me, è per te che lo fai!- ribattè Jun, poi fermò un taxi e salì in auto.
Aveva ragione lui, lo stava facendo per se stesso, il fatto che Jun fosse lui da giovane era solo la scusa per evitare l'errore che aveva fatto in passato, era lui, quell'io più vecchio di 8 anni che stava facendo questo, e lo stava facendo per se stesso, per cambiare il suo passato e nient'altro, anche se oltre alle cose brutte erano successe anche tantissime cose belle in passato, lui voleva negarsele pur di evitare di essere infelice come lo era in quel momento.
-Che fai sali?- chiese Jun da dentro l'auto, risvegliandolo dai suoi pensieri. Salì in macchina e la portiera si chiuse.
Per tutto il tragitto non si dissero una parola, erano entrambi impegnati a rimuginare sopra, solo una volta che furono a casa, davanti a una bella tazza di tè fumante, riuscirono finalmente a dirsi qualcosa.
-Come funziona viaggiare nel tempo?- chiese d'un tratto Jun.
-Pensavo non ci credessi sul serio- rispose l'altro.
-Non ne sono convinto ancora, però mi incuriosisce- spiegò.
-In realtà non so bene come funziona, solo da qualche anno è possibile fare liberamente viaggi nel tempo, in realtà è un meccanismo piuttosto semplice all'apparenza, entri in una piccola stanza, dai le tue coordinate temporali, poi l'aria comincia a farsi pesante e senti un fischio nelle orecchie, un attimo dopo sei in un altro posto- cercò di spiegare, ma Jun lo guardava confuso.
-Lo so non era molto chiaro, ma non so scientificamente come funziona, è come se le tue particelle si disgregassero e in breve tempo riesci a raggiungere un altro tempo-
-Ma se qui non c'è una tecnologia del genere... tu come fai poi a tornare indietro?- chiese ancora.
-Ho una scadenza, saranno loro dal mio tempo a riportarmi indietro- rispose, -E comunque abbiamo degli appoggi in ogni epoca, se ci sono problemi ho un numero a cui rivolgermi- spiegò.
-Uhm...- mugugnò semplicemente Jun, era tutto così assurdo dopotutto.
-Puoi usare la stanza degl'ospiti- disse Jun tornando dal bagno con degli asciugamani puliti che porse al più grande.
-Grazie- rispose l'altro prendendoli in mano.
-Per... beh i tuoi vestiti?- chiese Jun visto che l'altro non aveva valigie ne altro.
-Domani li andrò a prendere all'albergo dove stavo- rispose questo.
-Ok, allora... se vuoi puoi fare un bagno, io intanto preparo la cena- disse Jun, poi si rintanò in cucina.
Si diresse in camera e posò gli asciugamani sul letto, poi prese il suo telefono da una tasca e lo guardò per un po', non sapeva che fare, se non avesse telefonato lui, prima o poi lo avrebbe chiamato, quindi selezionò il numero dalla rubrica e portò il telefono all'orecchio, dopo pochi squilli gli risposero.
Jun ammetteva che tutto quello che stava succedendo in quei giorni era davvero strano, anzi era decisamente assurdo, il suo se stesso del futuro, quello che era successo con Sho. Era tutto estremamente strano e era ovvio ormai che il motivo per cui quell'uomo era lì era proprio per Sho. Se era tutto vero quello che aveva detto, se veniva veramente dal futuro, perchè lui tra 8 anni si sarebbe pentito di qualcosa che aveva fatto? Cosa era successo di talmente brutto da fargli prendere la decisione di andare nel passato per cambiare gli eventi?
Jun continuava a farsi queste domande eppure non riusciva davvero a trovare una risposta.
La giornata seguente fu piena e all'insegna delle registrazioni, Jun continuava ad essere piantonato dal più grande che non lo lasciava un attimo solo. Sho aveva tentato in quella giornata un paio di volte di scambiare due parole con Jun, ma l'altro lo aveva prontamente fermato interrompendoli sempre.
-Senti io devo andare via per un po'- disse d'un tratto a Jun dopo aver controllato l'orologio per l'ennesima volta.
-Qualche problema?- chiese Jun.
-No, è solo che... devo fare un controllo ogni tot giorni, sennò si interrompe tutto e torno indietro- spiegò guardando ancora l'orologio che teneva al polso, sembrava lampeggiare di una piccola luce blu, come fosse un allarme.
-Senti io vado, poi passo a prendere la mia roba- disse.
-Ok, qui abbiamo quasi finito, ci vediamo direttamente a casa- rispose.
-Bene. Mentre non ci sono... beh... basta che torni a casa subito dopo che avete finito- disse infine dopo un po' di incertezza, poi scappò via.
Le riprese durarono ancora una mezz'ora, poi finalmente fu annunciato che potevano tutti tornare a casa, ringraziò e salutò alcuni dello staff, ma quando stava per avviarsi verso il camerino per prendere le sue cose, Sho lo fermò.
-Jun senti... è tutto il giorno che tento di parlarti, ecco... mi daresti 5 minuti, ho bisogno di dirti una cosa- disse Sho.
-Si ok- rispose in pensiero per lo strano comportamento dell'altro.
Si allontanarono e presto trovarono una stanza vuota dove poter parlare.
-E' successo qualcosa?- chiese subito Jun preoccupato dopo che Sho chiuse la porta dietro di loro.
-No, no nulla!- rispose subito.
-Ma...-
-Volevo parlarti dell'altra sera- lo interruppe prima che potesse dire qualsiasi cosa.
-Sho ti ho già detto che non ti devi preoccupare, non è successo nulla e quel bacio...-
-No ti sbagli!- lo interruppe ancora - Quel bacio... io... non l'ho fatto perchè ero ubriaco! Cioè si ti ho baciato perchè ero ubriaco, però... non è che non ti avrei baciato se ero sobrio, cioè da sobrio forse non lo avrei fatto però non...-
-Sho scusa ma non sto davvero capendo quello che stai cercando di dirmi- disse Jun confuso da quello che Sho stava farfugliando.
Sho fece un respiro profondo, poi guardò Jun negl'occhi, mentre questo era in attesa guardandolo anche lui dritto in viso.
-Jun quello che sto tentando di dire è che... io ti volevo baciare- disse.
-Eh?! E perchè avresti voluto baciarmi?- rise convulsamente Jun, ora si sentiva a disagio e l'unica cosa che voleva fare era scappare di lì, -Eri ubriaco tutto qui, lascia stare, non...- ma fu interrotto perchè Sho lo aveva afferrato per un polso impedendogli di voltarsi per andare via, e lo aveva tirato verso di se, in un istante le loro labbra si incontrarono. Jun rimase paralizzato, quel bacio fu inaspettato, forse più inaspettato di quello che c'era stato due sere prima.
-Jun tu mi piaci- disse Sho quando si divisero.
Jun rimase immobile, era paralizzato non riusciva a dire una parola.
Sho gli lasciò andare il polso e vedendolo così cominciò a sentirsi un po' a disagio, non si aspettava una reazione così da parte di Jun, forse avrebbe anche preferito essere deriso, piuttosto che vederlo così fermo e immobile come se non lo avesse neanche sentito.
-Io... non mi aspetto una risposta... o cioè... spero tu me la dia, ma... pensaci su non devi rispondere adesso- disse cercando di salvare in qualche modo la situazione.
-Sho io... scusa, scusa ora devo andare- disse, poi scappo via.